Grecia evita default immediato, ma restano incognite
venerdì 9 marzo 2012 16:42
(Riscrive e aggiorna con dichiarazioni, contesto)
ATENE, 9 marzo (Reuters) - La Grecia ha scongiurato la minaccia di un default disordinato, assicurandosi un'alta percentuale di adesione al concambio volontario dei suoi bond, necessario per ottenere il secondo pacchetto di aiuti finanziari.
L'Eurogruppo - riunitosi oggi in teleconferenza - dovrebbe quindi dichiarare l'adempimento da parte di Atene degli obblighi richiesti per il rilascio dei fondi e l'approvazione del versamento della quota necessaria ad affrontare le scadenze di titoli che incombono alla fine di questo mese.
"Considero che siano state messe in atto le condizioni necessarie per avviare le relative procedure nazionali per l'approvazione del contributo della zona euro al secondo piano di aggiustamento greco", sono le dichiarazioni del presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, secondo quanto si legge in una bozza ottenuta da Reuters.
Lo swap del debito - che riguarda complessivi 206 miliardi di governativi greci in circolazione - è di fatto parte integrante del secondo pacchetto di aiuti internazionali concesso al Paese, da 130 miliardi di euro.
Aderendo, i creditori privati hanno accettato una perdita del 53,5% del valore nominale dei titoli di Stato consegnati, che in termini reali si traduce in una perdita totale del 74%.
Ma le incognite sulla capacità della Grecia di attuare il percorso di risanamento impostole dai creditori internazionali per la concessione degli aiuti finanziari, rimangono.
Sul grey-market, infatti, i nuovi bond greci, che saranno emessi lunedì, sono scambiati a circa un quinto del loro valore nominale, riflettendo i dubbi del mercato sulla capacità di Atene di portare il suo debito a un livello considerato più gestibile, il 120,5% dall'attuale 160%, entro il 2020.
E se il presidente francese Nicholas Sarkozy ha trionfalmente salutato l'esito dello swap definendolo la soluzione dei problemi debitori della Grecia, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto che una convinzione simile sarebbe un errore.
"Sarebbe un grande sbaglio dare l'impressione che la crisi sia stata risolta. Hanno avuto un'opportunità di risolverla e devono usarla", ha affermato Schaeuble.
SWAP, ADESIONI SUPERANO 85%, INCOGNITA CDS
Il ministero delle Finanze greco ha comunicato che le adesioni ricevute ieri sera al piano di swap hanno toccato l'85%,5 %, e riguardano bond per complessivi 172 miliardi, pari di cui 152 miliardi di diritto greco.
Il tasso di partecipazione potrebbe raggiungere la soglia del 95,7% in caso di applicazione delle clausole di azione collettiva che potrebbero costringere ad aderire anche chi si è per ora astenuto.
La Grecia ha infatti informato i partner internazionali della volontà di far scattare tali clausole sui bond di diritto greco in circolazione non ancora consegnati allo swap.
Una mossa che potrebbe far scattare il pagamento dei 'credit default swap', ovvero i contratti che proteggono dal rischio default. Per decidere in merito, si è riunito oggi il comitato dell'International swaps and derivatives association (Isda).
Il ministro delle Finanze greco ha minimizzato le conseguenze di tale prospettiva. "Non è problema per noi perché l'ammontare netto gloabalmente a rischio se scattano i Cds è inferiore ai 5 miliardi... una cifra totalmente trascurabile per l'economia greca ed europea", ha detto Venizelos al Parlamento greco.
Nell'intento di ampliare il tasso di adesione allo swap, Atene ha inoltre esteso al 23 marzo il termine per l'adesione allo swap per le obbligazioni di diritto non greco e per quelle emessi dal società statali. Oltre tale data, hanno specificato le autorità greche, non ci saranno ulteriori opportunità d'adesione.
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Il riassunto della situazione.