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Forumer storico
L'euro: un abbrobrio scientifico.
Il sistema dell'euro, così come è congegnato, è un obbrobrio dal punto di vista scientifico. Non esiste in nessun manuale di macroeconomia così come nell'esperienza storica una banca centrale così come la BCE le cui funzioni, e quindi strumenti, sono ridimensionati. Ad esempio la BCE crea base monetaria solo indirettamente attraverso il sistema bancario non potendo direttamente operare sull'emissione dei titoli di stato e quindi la liquidità immessa affluisce al sistema produttivo solo dopo che le banche hanno lucrato il loro interesse. Ciò penalizza soprattutto le economie deboli in cui i tassi bancari, per evidenti ragioni, sono più alti. Il QE annunciato da Draghi è un tentativo per risolvere solo parzialmente ed in una misura assolutamente insufficiente l'handicap della BCE, in quanto l'intervento è previsto solo sul mercato secondario dei titoli di stato, per quantitativi limitati e il cui rischio è accollato sostanzialmente alle banche centrali dei paesi membri. Insomma per risolvere la crisi dell'euro è necessario liberare tutta la potenza insita in una banca centrale. Ora al momento dell'adesione all'euro i paesi interessati, soprattutto i PIIGS, avrebbero dovuto porre la condizione che alla BCE fossero assegnate tutte le funzioni tipiche di una banca centrale senza le quali sarebbe stato irresponsabile e praticamente un suicidio aderire all'euro stesso. Ora l'euro c'è ed uscirne probabilmente sarebbe disastroso per cui è necessario condurre una battaglia all'interno dell'eurogruppo per rendere il sistema monetario dell'euro un sistema efficace con un vera banca centrale.
A tal proposito suonano profetiche gli ammonimenti, nel lontano 2000, di Franco Modigliani, premio Nobel dell'economia, a proposito della politica monetaria della BCE, : "sono i disoccupati e non i prezzi - spiega - il vero nemico dell’Europa e proprio la disoccupazione deve essere l’obiettivo della politica monetaria."
http://www.losio.com/rue/Modigliani01.html
Il sistema dell'euro, così come è congegnato, è un obbrobrio dal punto di vista scientifico. Non esiste in nessun manuale di macroeconomia così come nell'esperienza storica una banca centrale così come la BCE le cui funzioni, e quindi strumenti, sono ridimensionati. Ad esempio la BCE crea base monetaria solo indirettamente attraverso il sistema bancario non potendo direttamente operare sull'emissione dei titoli di stato e quindi la liquidità immessa affluisce al sistema produttivo solo dopo che le banche hanno lucrato il loro interesse. Ciò penalizza soprattutto le economie deboli in cui i tassi bancari, per evidenti ragioni, sono più alti. Il QE annunciato da Draghi è un tentativo per risolvere solo parzialmente ed in una misura assolutamente insufficiente l'handicap della BCE, in quanto l'intervento è previsto solo sul mercato secondario dei titoli di stato, per quantitativi limitati e il cui rischio è accollato sostanzialmente alle banche centrali dei paesi membri. Insomma per risolvere la crisi dell'euro è necessario liberare tutta la potenza insita in una banca centrale. Ora al momento dell'adesione all'euro i paesi interessati, soprattutto i PIIGS, avrebbero dovuto porre la condizione che alla BCE fossero assegnate tutte le funzioni tipiche di una banca centrale senza le quali sarebbe stato irresponsabile e praticamente un suicidio aderire all'euro stesso. Ora l'euro c'è ed uscirne probabilmente sarebbe disastroso per cui è necessario condurre una battaglia all'interno dell'eurogruppo per rendere il sistema monetario dell'euro un sistema efficace con un vera banca centrale.
A tal proposito suonano profetiche gli ammonimenti, nel lontano 2000, di Franco Modigliani, premio Nobel dell'economia, a proposito della politica monetaria della BCE, : "sono i disoccupati e non i prezzi - spiega - il vero nemico dell’Europa e proprio la disoccupazione deve essere l’obiettivo della politica monetaria."
http://www.losio.com/rue/Modigliani01.html
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non servono a nulla ... nè operativamente nè da un punto di vista accademico.