Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 3

...A mercati ormai chiusi.
Tirare un nuovo pacco a tutto il settore privato la vedo un po' dietrologica.
Però...Potrebbe salvare la faccia con l'UE. Come dicevo prima.

Che l'abbia comunicato prima o dopo, secondo me con questa mossa Tsipras si è bruciato totalmente. Forse era lui stesso stanco della battaglia interna ed esterna.... ma non ha strade facili davanti.

Se passa l'idea del referendum e vince il SI (mentre Syriza suggerisce di votare no), si dovrà dimettere e lasciare a qualche tecnico che cerchi di risollevare la situazione (un Monti greco lo troveranno....).

Se passa il NO, vorrà dire uscire dall'euro e allora sarà come guidare un'auto lanciata verso un precipizio senza freni. Caos per i greci e di certo condizioni molto peggiori delle attuali.

Era molto meglio accettare la proposta EU cercando di ottenere una revisione annuale a seconda dell'andamento delle cose...
 
“We would consider the recent turn of events as a particularly negative market outcome”.
That’s the snap verdict from Deutsche Bank, who say the question of Greece’s membership of the euro is now “officially opened”.
Here’s the key points from a new research note issued by DB this morning:
First, the European political response.

A Euro leaders summit may be called at short notice. Similarly to the Papandreou referendum proposal in 2012, we expect that Europeans will make it clear that the government’s referendum will be equivalent to a question on euro membership. The Europeans will also need to decide on whether to grant a short-term legal extension to the loan agreement. Though we are still waiting for the European reaction, we consider a more likely outcome that the program is allowed to expire: extension requires multiple parliamentary approval processes, and given the tone of the Greek PM’s speech it is unlikely that the political appetite exists to grant such an extension. The IMF response will also be important: when and if Lagarde notifies the IMF board of a non-payment event, this will trigger cross-default on Greece’s EFSF loans and the EFSF board of directors (the finance ministers) will have the option, but not the obligation, to call these loans immediately due and payable.
Second, the ECB response.

The central bank has been holding daily reviews of Greek bank ELA provision this week, and officials have in multiple statements last week made it clear that ongoing liquidity provision is based on a “credible perspective” of an agreement being reached. Decisions are likely to be taken in conjunction with the European political response and program extension this weekend. The situation remains very fluid, but as things stand we consider the most likely outcome being an ECB decision not to raise ELA funding beyond existing levels as of this past Friday, or alternatively an aggressive adjustment in collateral haircuts resulting in an implicit cap at some point next week. The Greek deputy PM has said he will seek a meeting with ECB’s Draghi on Saturday.
The third factor to watch will be public opinion polls on the referendum question.

So far, these have shown that support for euro membership when an “unconditional” (“simple”) question is asked stands at around 70%. However, when this question is made conditional on more austerity, support drops to 55--65% depending on how the question is phrased. We expect the Greek PM’s position and the phrasing of the question itself to likely lead to additional swing towards a “no” vote. This is particularly so as Greek government officials have stated that the referendum will not be on euro membership, but rather the agreement. The extent to which European pressure and the situation of the banking system next week swings the vote the other way remains an open question. Overall, we expect the outcome to be very close and uncertain. The closer opinion polls are to a “no” vote, the greater probability is the market likely to price to a Greek Eurozone exit.
 
Lunedì: non uscire

...dipende sempre dagli eventi
non è che vanno da 70 a 0 o 10 subito
il loro valore si muive in basa alla possibilità probabilità di un accordo un refendum a favore un referendum a sfavore

...il problema non sono i loss ma la % tuale dei loss sul portafoglio
ora le incertezze sicuramente sono aumentate

nel dubbio uno allegerisce ...se ci crede tiene o acquista
Io ho dei limiti sul margine altrimenti andrei e ci provo magari ad andare a vedere post referendum

se non c'è accordo tutto si sposta post referendum...poi si valuta

lunedi se nkn c'è accordo ci saranno prezzi da panic selling normale forse la 19 andrà sotto i minimi assoluti

Si, credo anch'io, meglio stare calmi e non svendere lunedì: si va dritti in bocca dei lupi. Anzi, chi ha liquidità, potrebbe approfittarne.
Credo che daranno tempo alla Grecia; se il referendum verrà confermato, l'UE non vorrà assumersi la responsabilità di fare un'azione antidemocratica, ritirando la proposta di accordo: sembrerebbe un'avversione all'esercizio di uno strumento democratico.
Attendo reazione da BCE, FMI e Germania.
Ciao, Giuseppe
 
No vedi c'è un errore fondamentale nel tuo ragionamento e cioè che non consideri il fatto che se c'è un'autorità sovranazionale in un organo di cui fai parte devi in qualche modo conformarti, ma NON al 100% perché il discorso democratico va salvaguardato. Qui ci sono due attori: un Tsipras che questo non l'ha capito e una UE pure. Entrambi vogliono il controllo totale il che è matematicamente impossibile perché sono in due. La situazione appare poi ancora più idi0ta dal momento che le posizioni ormai erano vicinissime.

Come accade per altre cose in UE ognuno ragiona con la propria testa bimillenaria, questo è il risultato.

Già... una volta c'erano i cannoni ora ci sono altre armi: burocrazia, debito, principi.

Trovo giusto quello che dici.... io volevo solo sottolineare che nella formazione della ue, tutti gli stati e i relativi popoli hanno ceduto indubbiamente parte della loro sovranità per l'attuazione di principi fondamentali, nobili.... tuttavia, quando si è trattato di applicarli, vuoi per la complessità della struttura, vuoi per egoismi personali, mi pare che siamo andati fuori rotta.... alla fine in eu si è creata una dittatura di oligarchi ... neanche le elezioni storiche del 2014 hanno scalfito il potere di alcuni e la rotta che il loro governo ha intrapreso.
Anche se l'esito era molto chiaro :mumble:
 
Che l'abbia comunicato prima o dopo, secondo me con questa mossa Tsipras si è bruciato totalmente. Forse era lui stesso stanco della battaglia interna ed esterna.... ma non ha strade facili davanti.

Se passa l'idea del referendum e vince il SI (mentre Syriza suggerisce di votare no), si dovrà dimettere e lasciare a qualche tecnico che cerchi di risollevare la situazione (un Monti greco lo troveranno....).

Se passa il NO, vorrà dire uscire dall'euro e allora sarà come guidare un'auto lanciata verso un precipizio senza freni. Caos per i greci e di certo condizioni molto peggiori delle attuali.

Era molto meglio accettare la proposta EU cercando di ottenere una revisione annuale a seconda dell'andamento delle cose...

Beh riferendosi all'articolo del sole postato da cariatide che ringrazio, mi si è aperta la nuova teoria e cioè che Tsipras voglia saltare il pagamento all'FMI, di conseguenza defaultare sul PS, liberarsi della sx estrema con il referendum (che sarebbe grexit - non grexit) e firmare con UE sulla parte più onerosa del debito, dopo essersi liberato di qualche miliardello del PS. Non so se sia una strategia con qualche pecca o no. Tsipras sposta il suo rischio sul popolo greco a cui chiede di autorizzarlo a non-grexit. Non so se possa avere una logica.
 
P. Bofinger: "controproducente per lo sviluppo della Grecia" le raccomandazioni del FMI



Economisti tedeschi criticano alcune delle misure di austerità richieste dai creditori verso la Grecia.


Gli aumenti fiscali e tagli alla spesa è "controproducente per lo sviluppo della Grecia", ha detto l'economista Peter Bofinger, membro del Comitato dei saggi in un'intervista al giornale tedesco Rheinische Post.


Nel breve termine sarebbe necessario un accordo tra la Grecia ei suoi creditori per il programma, al fine di evitare un fallimento del paese.


Ma "allora non ci dovrebbero essere un programma di sviluppo a medio termine per la Grecia", ha Bofinger.


L'economista tedesco Jens Bastian, che vive ad Atene, ha detto parlando nello stesso giornale: "Il Fondo Monetario Internazionale prevede il pagamento anticipato del 100% delle tasse del prossimo anno per le aziende Questo soffocare attività ed è l'imprenditorialità.".


Fonte: ANA-MPA
 

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