Grillo al 24% di media, circa

Roma – 7 marzo 2013 - “Marciamo per le strade, con passi veloci e fermi, in mano le bandiere, per un obiettivo sacro”… recita l’inno di Alba Dorata. E appare sempre più chiaro che per il partito degli ultranazionalisti greci quell’obiettivo sacro comprenda anche la soluzione finale per gli immigrati.
Lo dicono le minacce, i pestaggi, gli slogan “Grecia ai Greci, fuori gli stranieri”, gli insulti nazisteggianti recitati in Aula ad Atene da una deputata (“gli immigrati sono subumani”) . Lo dimostra anche un documentario trasmesso martedì scorso da Channel 4, in Gran Bretagna, realizzato seguendo la campagna elettorale che a giugno ha regalato ad Alba Dorata il 7% dei consensi e 18 deputati, numeri che secondo i sondaggi sono destinati a crescere.
Il messaggio che vuole far passare Alba Dorata è che dietro la durissima crisi greca ci siano gli immigrati. “La crisi finirà quando ci libereremo di tre milioni di immigrati. Questi parassiti bevono la nostra acqua, mangiano il nostro cibo, respirano la nostra aria greca, ci uccidono. Quando se ne andranno avremo soldi per aumentare gli stipendi ed eliminare la disoccupazione” spiega alla telecamera Alexandros Plomaritis, uno dei candidati intervistato dalla troupe inglese.
Lo stesso Plomaritis viene seguito mentre distribuisce volantini in un mercato di Atene, e minaccia e insulta gli ambulanti stranieri. Ma è decisamente più terrificante spiega che ne pensa degli immigrati: “Sono primitivi, sono un miasma, subumani. A noi non interessa della loro esistenza. Siamo pronti ad aprire i forni. Li trasformeremo in sapone, ma ci potrebbe venire un’irritazione, quindi lo useremo per lavare auto e pavimenti. Faremo dei paralumi con la loro pelle, venderemo al mercato i loro capelli”.
Alba Dorata aderisce al Fronte Nazionale europeo, di cui fanno parte anche l’italiana Forza Nuova, il Front National francese o la romena Noua Dreaptă. Qualche mese fa è comparsa anche la sigla Alba Dorata Italia, che avrebbe voluto presentarsi alle elezioni politiche ma non è riouscita a raccogliere un numero sufficiente di firme.
 
giustizia è stata fatta....

ANSA) - NAPOLI, 22 MAR - Tre ergastoli ed una condanna a 22 anni sono stati inflitti dal Tribunale di Napoli a quattro giovani immigrati rumeni riconosciuti responsabili dell' omicidio dell'anziana ex insegnante di matematica Vincenza Sarnacchiaro, il 29 marzo 2012, soffocata con un cuscino nella sua abitazione. La donna aveva accolto in casa una mendicante rumena, che fece da basista. Il Tribunale ha disposto la pubblicazione della sentenza accogliendo la richiesta del legale di un nipote, l' avv. Claudia Simeoli.
 
Quanto ci costa davvero l’immigrazione?

“Non sarebbe meglio applicare una vecchia legge dell’impero Romano, cioè, la pena capitale o pena di morte agli immigrati che commettano reati gravi?” Questa gravissima frase non risale a un remoto passato: si legge invece in un articolo, intitolato “Quanto ci costa l’immigrazione?”, firmato da Alberto Calle e pubblicato l’8 marzo sulla testata online “Politicamentecorretto”.
I motivi alla base della frase di Calle sembrano essere diversi.
La considerazione che fa il giornalista è che “abbiamo un sopraffollamento nelle nostre carceri”. Un problema reale e urgente, sottolineato anche dalla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, che nel suo discorso di insediamento ha ricordato la “condizione disumana e degradante” dei detenuti.
Piuttosto che un concreto ripensamento del sistema penitenziario nazionale, Calle sembra credere che questo problema sia risolvibile attraverso l’eliminazione fisica di alcune persone, ossia quelle non italiane.
L’aspetto su cui si sofferma maggiormente il giornalista è però quello economico: prendendo spunto dal corteo che ha visto sfilare a Napoli, il 13 febbraio scorso, un gruppo di richiedenti asilo che manifestavano la propria preoccupazione legata alla fine del piano di accoglienza “Emergenza Nord Africa”, Calle si domanda se qualcuno si sia chiesto “quanto ci costa?”, riferendosi all’immigrazione. Il giornalista mette l’accento sulle spese sostenute dal governo italiano per ogni immigrato, “l’albergo dove risiedono e il cibo”, tutte cose considerate da Calle “un grande spreco della spesa pubblica”. Ma che non vengono accompagnate da alcun dato concreto.
“Noi adesso siamo uscendo dalla crisi – prosegue il giornalista – quindi non mi sembra giusto sprecare il denaro con gli immigrati clandestini, che tra l’altro, a volte commettono dei reati gravi, diamone un esempio, i marocchini che rubano e uccidono nelle nostre città”. Frasi a cui non si accompagna alcun dato, alcuna informazione che può dare al lettore la possibilità di verificarle. Le domande però sorgono spontanee: cosa dimostrerebbe che stiamo uscendo dalla crisi? E ancora, cosa porta il giornalista a scrivere che “gli immigrati clandestini a volte commettono dei reati gravi”? Non ci risulta che gli italiani non ne commettano, quindi a cosa è dovuta questa precisazione? E perché dovrebbe essere presa per buona l’informazione che “i marocchini rubano e uccidono nelle nostre città”? Anche qui, su quali dati o statistiche ci si basa, per stigmatizzare un intero gruppo nazionale?
L’articolo di Calle sembra piuttosto intriso di retorica nazionalista: “Non bisogna spendere il denaro dei nostri connazionali in favore degli immigrati clandestini”, afferma il giornalista, ricordando brevemente la protesta messa in atto il 18 febbraio scorso da un gruppo di persone trattenute nel Cie di Ponte Galeria, a Roma, dove sono stati danneggiati alcuni materassi e suppellettili. Quali sono stati i motivi di questa protesta? E’ stata una manifestazione isolata? Anche in questo caso, il giornalista non fornisce alcun dato, né contestualizza l’episodio. Non vengono quindi specificate le dichiarazioni del sindacato di polizia circa queste strutture, né quelle delle varie delegazioni che hanno avuto accesso ai Cie, e tantomeno i rapporti internazionali. Così come non viene riportato che l’anno scorso due persone trattenute proprio a Ponte Galeria si sono suicidate.
Forse per l’autore i migranti non sono persone e per questo può affermare che “non si può sprecare il denaro con gli immigrati”. Ma quello che per lui è uno spreco, noi lo vediamo come un investimento per l’Italia: martoriata da una crisi economica e sociale, può solo arricchirsi con l’inserimento positivo nel tessuto sociale di persone portatrici di nuove conoscenze. Persone che, tra l’altro, arricchiscono l’Italia nel vero senso della parola: contribuiscono al Pil per l’11,1% e versano nelle casse dello Stato quasi 11 miliardi di contributi previdenziali e fiscali l’anno, a fronte di una spesa di neanche 10 miliardi per i servizi a loro destinati, secondo i dati diffusi nel 2010 da Caritas/Migrantes.
Per quanto riguarda i detenuti, secondo i dati del Ministero della Giustizia, nel 2012 i cittadini stranieri rappresentavano il 35,7% del totale dei detenuti, una percentuale per altro in diminuzione dal 2009 quando erano il 37,1%. Il che dovrebbe indurre ad evitare generalizzazioni prive di ogni fondamento.
Forse l’articolo di Calle è una provocazione. Ma le provocazioni, ancor più in tempi di crisi difficili come questi, possono diventare pericolose soprattutto se fatte sulla pelle delle persone.
 
giustizia è stata fatta....

ANSA) - NAPOLI, 22 MAR - Tre ergastoli ed una condanna a 22 anni sono stati inflitti dal Tribunale di Napoli a quattro giovani immigrati rumeni riconosciuti responsabili dell' omicidio dell'anziana ex insegnante di matematica Vincenza Sarnacchiaro, il 29 marzo 2012, soffocata con un cuscino nella sua abitazione. La donna aveva accolto in casa una mendicante rumena, che fece da basista. Il Tribunale ha disposto la pubblicazione della sentenza accogliendo la richiesta del legale di un nipote, l' avv. Claudia Simeoli.

sai in asia questi 4 sarebbero stati condannati a morte, esecuzioni annuali anche qui a bangkok
 

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