Grillo al 24% di media, circa

Per Gipa: Guarda che l'elasticità di prezzo delle esportazione lo ha fissato la Commissione europea non bagnai da te definito pseudoeconomista.
 
Gipa a me sembra che tu fingi, non so se per convenienza, d'ignorare che il problema del debito pubblico in Italia è figlio dell'adesione allo Sme, e successivo divorzio Tesoro Banca d'Italia tappe necessarie per arrivare all'euro, per cui questo non poteva essere la soluzione del problema del ns debito perchè se ci ha permesso per alcuni anni di avere tassi bassi, si omette volutamente di dire che prima del divorzio, per trent'anni noi avevamo tassi reali negati sul ns debito e quelli ci consentivano di tenere sotto controllo il debito pubblico e nel contempo di sviluppare lo Stato Sociale.
Riporto le parole di Andreatta all'intervista del sole 24 ore.

[FONT=&quot]Naturalmente la riduzione del signoraggio monetario e i tassi di interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l' escalation della crescita del debito rispetto al prodotto nazionale[/FONT]

Per quanto concerne le teorie economiche non capisco il tuo modo di ragionare, se per 4 volte abbiamo svalutato e la bilancia dei pagamenti è migliorata invece di peggiorare, tu mi dici che i riscontri sul piano statistico sono pochi. Allora qual'è la soluzione non capisco, fare l'estatto contrario di quello che i riscontri storici per quanto breve il periodo ti confortano?

Convenienza.. suvvia stiamo scrivendo su un forum.... :rolleyes: e comunque non te ne rendi conto ma sostieni la mia stessa teoria partendo da più indietro; personalmente poi anche il discorso dei tassi reali negativi andrebbe sposata con le modalita di calcolo dell'inflazione che ne frattempo è cambiato è di molto ma non voglio fuorviarvi... resta il fatto che chi ha potuto con quei tassi bassi ci ha costruito un sistema industriale credibile; poi che abbia anche sfruttato il fatto che quei tassi di interessi erano anche troppo bassi (tassi reali negativi) per i paesi periferici e su parte di essi (ma in Italia meno perchè eravamo gia in deflazione e fa di noi un caso sui generis) e questo ha sviluppato i consumi degli stessi che hanno gonfiato la bilancia commerciale della germania siamo tutti d'acordo ed infatti mica mi piace il comprotamento dei crucchi ma di li a trovare situazioni preconfezionate in un sistema disarmonico ce ne passa.




per il resto io di campioni statistici con 4 campioni non so che farmene sono come quelli che dicono che nel 2013 la borsa deve salire perche nei precedenti 100 anni tutti gli anni con il 3 hanno visto un rialzo dei mercati... e modelli econometrici che si basano sulle esperienze del passato ad oggi non hano previsto ne la recessione del 2001/2002 ne la recessione del 2008/2009 ne le crisi successive... per cui preferisco valutare tempo per tempo le cose e non farmi forviare...
 
Tutto è cominciato nel 1981.
Un tizio corupulento, di nome Beniamino (all'anagrafe Andreatta) sancì ili divorzio tra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro.


......................................

Nel giugno 1981, una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d'un giovanotto, molto stimato dai Rothschild, tale Mario Monti,
http://www.italiaoggi.it/giornali/d...mme+la+Germania+si+sta+acquistando+la+Sicilia

Monti consulente di Pomicino negli anni ruggenti del debito

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tra il 1989 e il 1992, erano i tempi del sesto e settimo governo Andreotti, non riuscì a impedire il peggio. Cioè l'esplosione del rapporto tra debito e pil preludio della grande tempesta finanziaria che al principio degli anni Novanta costrinse Giuliano Amato alla manovra da 103.000 miliardi di vecchie lire

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http://www.italiaoggi.it/giornali/d...alse&accessMode=FA&id=1747516&codiciTestate=1

oddio...poi gridano alla congiura se posti questo

:lol::lol::lol:


azz siete troppo veloci.... non riesco a starvi dietro -----:(



approposito di congiura... cos'altro è successo nel 1981?

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Fu accertato che lo IOR a quel tempo diretto da Marcinkus, aveva avuto un ruolo primario nel crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in un complicato "risiko bancario" che aveva come ulteriori protagonisti personaggi discussi come Michele Sindona e il "venerabile maestro" della loggia massonica P2, Licio Gelli.
Lo IOR, infatti, aveva concesso nel 1981 a Calvi lettere di patronage, con le quali confermava che «direttamente o indirettamente» esercitava il controllo su Manic. S.A. (Lussemburgo), Astolfine S.A. (Panamá), Nordeurop Establishment (Liechtenstein), U.T.C. United Trading Corporation(Panamá), Erin S.A (Panamá), Bellatrix S.A (Panamá), Belrosa S.A (Panamá), Starfield S.A (Panamá)[1], società fantasma con sede in noti paradisi fiscali, che avevano fatto da "paravento" alla destinazione dell'ingarbugliato flusso di denaro che aveva drenato duemila miliardi di lire dalle casse dell'Ambrosiano[20].

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Paul Marcinkus - Wikipedia



sbaglio o c'è stato anche l'attentato al Papa?

azz quante coincidenze.... :mumble:
 
Per Gipa: Guarda che l'elasticità di prezzo delle esportazione lo ha fissato la Commissione europea non bagnai da te definito pseudoeconomista.

Beh io dei nomi altisonanti non so che farmene... quelli ti dicono quello che devono dirti per cui dei loro dati non mi fido cosi come non mi fido di quelli che ti ho riportato io che venivano da case di investimento (Bofa ec..) per cui a loro volta hanno i loro interessi a darli...

Ma guarda che io non voglio avere ragione o convencerti sto esplicando qui la mia esposizione dei fatti poi sta ai lettori ed a chi vuol partecipare integrare modificare o discutere per cui evitiamo di personalizzare come se ci fosse una contrapposizione in corso, mica dico che dici cose sbagliate.. dico solo che le cose di economia e finanza non sono dei monoliti per cui è cosi e basta.. ci sono mille sfaccettature che contano ed è per questo che è difficile fare previsioni...
 
Per Gipa: Guarda che l'elasticità di prezzo delle esportazione lo ha fissato la Commissione europea non bagnai da te definito pseudoeconomista.

Inoltre molti qua che parlate di elasticita di prezzo delle esportazioni e che sostenete che la crescita del debito pubblico non è un problema avete mai sentito parlare dell'eleasticita della crescita al debito... c'è qualcuno che pensa che oltre certi limiti il ritorno della crescita economica all'espandersi del debito sia pressoche infinitesimale...
 
DECIDETE VOI ...
Per Gipa sarebbe utile fare un sondaggio in qs forum .. dentro o fuori ?

Per Rainer Bruederle, capogruppo del partito liberale tedesco Fdp e alleato della cancelliera Angela Merkel, è possibile che l'Italia esca dall'euro se non proseguirà l'impegno ad adottare "misure drastiche" utili al risanamento.

"L'Italia deve decidere per sé stessa se vuole adeguarsi alla moneta unica, non per noi. Se il Paese non vuole farlo, deve trarne le conseguenze", ha detto Bruederle a una trasmissione televisiva sulla situazione politica in Italia, andata in onda sulla seconda rete pubblica Zdf.
Nell'intervista alla Zdf il capogruppo liberale Rainer Bruederle ha detto che le regole
alla base dell'euro devono essere rispettate da tutti. L'alternativa ad un'uscita dell'Italia dalla moneta unica consiste nell'adozione di "misure drastiche", poiché il Paese
soffre a causa di una scarsa competitivita' e della mancata attuazione di riforme.
Il leader della Fdp sottolinea che finora le spese dello Stato non sono state praticamente ridotte, né è stato reso più flessibile il mercato del lavoro. Anche la Germania ha compiuto un duro cammino con l'attuazione della riforma dello stato sociale, ricorda Bruederle, aggiungendo che questo adesso "deve farlo anche
l'Italia. Non fare nulla e lamentarsi su cio' che va male è una cosa troppo comoda".

Il capogruppo liberale ammonisce che "la crisi dell'euro non è superata", ma aggiunge anche che la Germania ha raggiunto il limite di sopportabilità del carico per il salvataggio dei Paesi in crisi. Non è ammissibile, ha spiegato il leader liberale, che i lavoratori tedeschi finanzino con le loro tasse gli sviluppi errati negli altri Paesi europei. "Non possiamo farlo", precisa, poiché "il bilancio statale tedesco non deve diventare un self service per tutta l'Europa".

Preoccupato sulla Zdf per gli sviluppi italiani e' anche il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, secondo il quale "se un Paese come l'Italia diventasse ingovernabile, sarebbe una cosa gravissima per l'Europa e per
l'euro". Per evitare che anche in Italia continuino ad avanzare i populisti, ha ammonito Asselborn, "l'Europa non deve essere associata solo al risparmio".

il sondaggio da fare per vedere a pelle cosa uno vuole fare ... senza stare a spiegare i pro e i contro.. così nudo e crudo secondo le proprie idee e stop

penso che a breve ne nascerà la necessità

io voto fuori
 
DECIDETE VOI ...
Per Gipa sarebbe utile fare un sondaggio in qs forum .. dentro o fuori ?

Per Rainer Bruederle, capogruppo del partito liberale tedesco Fdp e alleato della cancelliera Angela Merkel, è possibile che l'Italia esca dall'euro se non proseguirà l'impegno ad adottare "misure drastiche" utili al risanamento.

"L'Italia deve decidere per sé stessa se vuole adeguarsi alla moneta unica, non per noi. Se il Paese non vuole farlo, deve trarne le conseguenze", ha detto Bruederle a una trasmissione televisiva sulla situazione politica in Italia, andata in onda sulla seconda rete pubblica Zdf.
Nell'intervista alla Zdf il capogruppo liberale Rainer Bruederle ha detto che le regole
alla base dell'euro devono essere rispettate da tutti. L'alternativa ad un'uscita dell'Italia dalla moneta unica consiste nell'adozione di "misure drastiche", poiché il Paese
soffre a causa di una scarsa competitivita' e della mancata attuazione di riforme.
Il leader della Fdp sottolinea che finora le spese dello Stato non sono state praticamente ridotte, né è stato reso più flessibile il mercato del lavoro. Anche la Germania ha compiuto un duro cammino con l'attuazione della riforma dello stato sociale, ricorda Bruederle, aggiungendo che questo adesso "deve farlo anche
l'Italia. Non fare nulla e lamentarsi su cio' che va male è una cosa troppo comoda".

Il capogruppo liberale ammonisce che "la crisi dell'euro non è superata", ma aggiunge anche che la Germania ha raggiunto il limite di sopportabilità del carico per il salvataggio dei Paesi in crisi. Non è ammissibile, ha spiegato il leader liberale, che i lavoratori tedeschi finanzino con le loro tasse gli sviluppi errati negli altri Paesi europei. "Non possiamo farlo", precisa, poiché "il bilancio statale tedesco non deve diventare un self service per tutta l'Europa".

Preoccupato sulla Zdf per gli sviluppi italiani e' anche il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, secondo il quale "se un Paese come l'Italia diventasse ingovernabile, sarebbe una cosa gravissima per l'Europa e per
l'euro". Per evitare che anche in Italia continuino ad avanzare i populisti, ha ammonito Asselborn, "l'Europa non deve essere associata solo al risparmio".

il sondaggio da fare per vedere a pelle cosa uno vuole fare ... senza stare a spiegare i pro e i contro.. così nudo e crudo secondo le proprie idee e stop

penso che a breve ne nascerà la necessità

io voto fuori

Perchè no.... fate un thread o chiedete a Mila che ha aperto questo se vuole aggiungerci il sondaggio.... non penso che sia vietato avete fatto un sondaggio pre elettorale quando i sondaggi erano vietati figurarsi questo... :D:D
 
Per Gipa: che ha parlato di elasticità di prezzo delle esportazioni ne ho parlato solo io . Per quanto riguarda il debito pubblico l'Inghilterra appena uscita dalla 2 guerra mondiale aveva un debito/pil di circa il 240% E' rientrata tranquillamente applicando un regime di repressione finanziaria, cosa che fecero tutte le economie occidentali nel trentennio chiamato il trentennio d'oro.
Poi per quanto riguarda il ns paese a parte il 2009 e 2010 è dal 1992 che abbiamo un avanzo primario al netto degli interessi.

Dal debito si deve rientrare bisogna capire a chi si vuol far pagare il conto?
In regime di repressione finanziaria lo fai pagare a chi detiene il denaro, quindi alla finanza, con la libera circolazione dei capitali e le banche centrali indipendenti, che via banche commerciali controllano l'intero sistema mediatico lo fai pagare alla povera gente.
Io sono dalla parte della povera gente, mi piacerebbe sapere gli altri con chi stanno.
 
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Gipa Ha scritto dico solo che le cose di economia e finanza non sono dei monoliti per cui è cosi e basta.. ci sono mille sfaccettature che contano ed è per questo che è difficile fare previsioni.

Gipa si può dire che se applichi certe ricette economiche avvantaggi determinate categorie e ne svantaggi altre e viceversa. Possiamo dire che le misure economiche non sono mai neutre. E possiamo dire che da 30 ci sentiamo proprinare in tutte le salse in tutte le lingue le solite ricette e da quando hanno iniziato ad applicarle abbiamo avuto una compressione della Democrazia, dei diritti, dello Stato Sociale, degli stipendi, delle pensioni, fino alla compressione del Sogno perchè moti giovani non possono più permettersi nemmeno questo. E dall'altro lato, abbiamo una gigantesca concentrazione di ricchezza in poche mani. lo ammette lo stesso Warren Buffet, c'è una guerra non dichiarata dei ricchi contro i poveri. E possiamo dire che questa guerra l'hanno stravinta anche grazie ai sacerdoti dell'economia che veicolati dai media hanno propinto un giorno si e l'altro pure le astruse e controiuntuitive Teorie Economiche costruite proprio per raggiungere questo scopo.?

Se ci fossero dubbi riporto le parole agghiaccianti di Padoa Schioppa nel 2003:

Nell' Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev' essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l' individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità. Cento, cinquanta anni fa il lavoro era necessità; la buona salute, dono del Signore; la cura del vecchio, atto di pietà familiare; la promozione in ufficio, riconoscimento di un merito; il titolo di studio o l' apprendistato di mestiere, costoso investimento. Il confronto dell' uomo con le difficoltà della vita era sentito, come da antichissimo tempo, quale prova di abilità e di fortuna.
 
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