Il problema è la crescita del Pil, non il debito.
Se il Pil crescesse del 2.4% l'anno, il rapporto debito/Pil si ridurrebbe da solo... è matematica, non un'opinione.
E per fare aumentare il Pil, bisogna ridurre le tasse: l'esatto contrario di quello che stanno facendo tutti i governi fino a quello Monti. La scusante?
Non si possono ridurre le tasse finché stiamo nell'euro.
Se così è, allora dobbiamo uscire dall'euro. Oppure qualcuno ha un'idea migliore?
I creditori non sono tutti da Bar Borsa, se ti prestano dei soldi vogliono essere sicuri che tu glieli rimborserai. E quale sicurezza maggiore del fatto che il tuo reddito aumenta negli anni?
Quale creditore si fiderebbe di te se scoprisse che il tuo reddito (il Pil nel caso di uno Stato) diminuisce anno dopo anno?
Voi li prestereste 120.000 euro ad uno che ha un reddito di 100.000 euro l'anno che si riduce annualmente del 2.4%?
Ancora una volta, la crescita è la migliore garanzia per il creditore e, quindi, l'incentivo a prestare i suoi soldi pretendendo un minore premio per il rischio (quindi per richiedere un minor tasso di interesse)...
Si scriveva nel 2012, sulle previsioni di Confindustria in merito al Pil:
“Se il Pil nel 2012 calerà del 2.4%, significherà che per mantenere lo stesso rapporto debito/Pil, il debito (che è il 120% del Pil) dovrà calare di (1.2 * 2.4%=) 2.88% del Pil... ovvero di 40.3 miliardi di euro a partire dall’anno successivo”
Ma se il debito resta costante ed il Pil cala del 2.4% l'anno, tra 10 anni il rapporto debito/Pil arriverà al 150%...
Dotiamoci quindi anche noi di una tabella con cui verificare gli andamenti del Pil per i prossimi 10 anni