Grillo al 24% di media, circa

«Più che di “cintura dell’aglio”, come i tedeschi hanno ribattezzato il Sud Europa, dovremmo parlare di “cappio dei suicidi”. Poiché l’austerità altro non è che una corda che Bruxelles ha calato dall’alto attorno al collo delle popolazioni dei Paesi alla periferia di Eurolandia. Sono queste le Nazioni più a rischio, dove la “disoccupazione di lungo periodo” è più alta. La prima ondata di suicidi si verifica in concomitanza col licenziamento, la seconda coincide con lo scadere dei sussidi di disoccupazione ed è quella più imponente. Oggi si muore per i debiti, per pagare gli arretrati dell’iscrizione al country club della moneta comune europea e per sostenere le spese di una Nazione ormai fallimentare, incapace di garantire lo Stato sociale e votata all’Austerity»
(Loretta Napoleoni, Democrazia Vendesi, Rizzoli, 2013)

Questo è un passo di Democrazia Vendesi, l’ultimo libro dell’economista Loretta Napoleoni.
Wall & Street l’ha intervistata per conosce il suo parere non ortodosso sul costo dell’unione monetaria e sull’opportunità di praticare politiche di austerity in un periodo di profonda recessione economica.
Nel colloquio abbiamo provato a smontare alcuni luoghi comuni sui quali i media hanno costruito impalcature teoriche.

Lo spread tra i nostri Btp e il Bund tedesco è un indicatore economico?
«Lo spread è un indicatore finanziario che i politici usano come un’arma. Si può avere un’economia in recessione come quella italiana e avere uno spread migliore di quello della Spagna solo perché il mercato la giudica più rischiosa. Ma ciò cui si dovrebbe guardare sono gli indicatori economici».

Lo spread lo ha abbattuto Mario Monti o Mario Draghi?
«Mario Draghi è stato fondamentale. I mercati hanno percepito la difesa dell’euro come decisiva e da allora la situazione è migliorata. Non è certo la politica di austerity che ha contribuito a cambiare lo scenario».

La politica di austerità è sbagliata?
«Sì. Noi abbiamo bisogno di una politica espansiva che sia indirizzata alla crescita. Ma quali sono le industrie che possono favorire la crescita? In Italia non lo sappiamo perché non c’è una politica industriale. Nel mio ultimo libro sostengo che l’unione monetaria ha costretto alcuni Paesi a vivere di consumi e di trasferimenti dall’Unione Europea (cioè senza produrre alcunché; ndr)».

Perché la Grecia è in ginocchio nonostante gli aiuti?
«I soldi che ha ricevuto non sono stati utilizzati per far ripartire l’economia ma per ripagare il debito che per lo più era detenuto dalle banche straniere. Con l’austerità la crisi si è avvitata su se stessa e si è perso il 25% del pil in 5 anni, cioè oggi la Grecia produce un quarto di meno di quanto producesse cinque anni fa. Stanno massacrando l’economia greca e questo è accettato da tutti».

Condivide l’opinione secondo cui la situazione europea attuale assomiglia molto a quella del 1913?
«Penso di sì. Ci sono molti punti di contatto. Però voglio precisare che non è colpa della Germania ma di un sistema monetario concepito in modo sbagliato e che va cambiato radicalmente. Altrimenti emergerà l’elemento populista».

Quanto ha guadagnato la Germania con l’euro?
«Che il vincitore sia la Germania è fuor di dubbio. Però anche lì si comincia a soffrire: nel quarto trimestre del 2012 il pil è arretrato. Certo, la moneta unica le ha aperto totalmente un grande mercato, quello dell’Unione Europea. Ma ora non solo l’export sta rallentando ma le si chiede di aiutare gli altri Paesi accollandosi o annullando una parte del loro debito»

Lei sostiene che si potrebbe uscire ordinatamente dall’euro negoziando sia la gestione del debito che la svalutazione della nuova divisa. Come si può fare?
«Basta averne la volontà. Certo, con una classe politica quasi tutta pro-euro il discorso è più complicato perché queste posizioni restano isolate. Invece servirebbe una discussione franca nel Consiglio Europeo prendendo atto che l’euro così com’è rischia di implodere. Serve un Euro-2 per i Paesi periferici dell’Europa con una svalutazione controllata al 20-30%. Il debito estero (quello italiano ammonta a circa 700 miliardi; ndr) potrebbe essere rinegoziato. Oppure ricomprato tramite una imposta patrimoniale. Oppure si potrebbero scambiare titoli di Stato con i soggetti di questa imposta (una sorta di prestito forzoso; ndr) ».

Qual è il messaggio che lancia con il suo libro?
«Che la democrazia è in vendita, perché sulle grandi decisioni i cittadini non possono intervenire. La politica monetaria europea è nelle mani di Mario Draghi che però non è al suo posto sulla base di un mandato popolare. E poi affermo che la soluzione non sono le privatizzazioni perché il problema non è lo Stato, ma il sistema monetario».
Wall & Street

E' stata una delle prime a scrivere in materia. Un pò confusionaria a volte e farfallona, se posso, ma almeno parlava di questo quando tutti dicevano: ok, il prezzo è giusto.
 
Eallora facciamoci promotori di una mozione per uscire subito dall'euro.
Perchè ridursi in miseria per poi uscire dall'euro è da dementi. Scusate.

Finora ho sentito solo due persone, a livello nazionale, parlarne in modo ripetuto:
- il primo Bossi (prima del 1999); se lo sono comprato. Al di là della battuta era solo per convenienza politica che lo diceva. Da uomo di governo è scomparso dalle parole della Lega;
- Grillo.
Vista l'esperienza della Lega sarà meglio marcarli stretti quelli del M5S.
Non credo che avremo un'altra possibilità di andare a ri-trattare con la Mekel o chi per lei nel dopo elezioni tedesche.
 
Eallora facciamoci promotori di una mozione per uscire subito dall'euro.
Perchè ridursi in miseria per poi uscire dall'euro è da dementi. Scusate.

so di essere uno schiavo del sistema........, purtroppo il 99,9% nn lo sa........, dal romanzo radici.... KUNTA KINTE
 
cipro è messa male.... troppi bond greci in ptf....
ballarò docet

servono 17 miliardi entro aprile :uhm:
 
Ultima modifica:
A giugno 2010 abbiamo toccato un minimo a 1.187, per qualche giorno. Non c'è stata nessuna reazione positiva per l'Italia.
Forse il timing era troppo stretto?
Con un cambio sopra a 1.2 abbiamo resistito sul top 1 anno. Poi siamo crollati. La soglia è stata superata sostanzialmente a ottobre 2006.
Non so a quali studi ti riferivi, ma il mercato pensa che sopra gli 1.2 l'Italia non è competitiva.
E dunque shorta Milano.

1,23/1,24 per i francesi.. noi veniamo dopo... studi non divulgabili ma che circolano...
 
Due proposte per azzerare lo spread finanziario e economico tra Italia e Germania

Link: Due proposte per azzerare lo spread finanziario e economico tra Italia e Germania - Economia - Investireoggi.it

...bene :rolleyes: ...per gli Italiani l'1% e praticamente obbligati ...per gli sciacalli molto di più ed in piena libertà ...ottimo ...bella ricetta ...così allo stato rimarranno più denari da sperperare ...presi anche questa volta dalle tasche dei cittadini ...che geniaccio :up: ...candidiamolo al nobel :D ...abbiamo proprio bisogno di menti tanto brillanti :-o:D
 
...bene :rolleyes: ...per gli Italiani l'1% e praticamente obbligati ...per gli sciacalli molto di più ed in piena libertà ...ottimo ...bella ricetta ...così allo stato rimarranno più denari da sperperare ...presi anche questa volta dalle tasche dei cittadini ...che geniaccio :up: ...candidiamolo al nobel :D ...abbiamo proprio bisogno di menti tanto brillanti :-o:D

E' per quello che prima riforme (ma quelle che serovno e non quelle che colpiscono i poveracci ehhhh) e poi a chiedere ridiscussione dell'europa senno non siamo credibili.. e non lo siamo da tempo...
 

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