Guerra

Non abbocco
Soprattutto perché discutere con i "se" o, citando a paradigma delle rarissime eccezioni, non ha alcun senso

:bye:

eccerto si citano a proposito due esempi di donne che avendo avuto potere (e appunto sono rarissime) si sono comportate come maschi qualsiasi... e allora non va bene!
scendi dal pero, siete fatte della stessa sostanza schifa nostra, bon! :-o
 
eccerto si citano a proposito due esempi di donne che avendo avuto potere (e appunto sono rarissime) si sono comportate come maschi qualsiasi... e allora non va bene!
scendi dal pero, siete fatte della stessa sostanza schifa nostra, bon! :-o
Il modo e il mondo in cui si sono mosse le pochissime donne che sono giunte al potere sono maschili. Le regole del potere e della gestione dello stesso sono state scritte dagli uomini. In millenni. Difficilissimo scrivere in pochi anni, e in pochissime un nuovo mondo.
Chissà quanto ci vorrà
Se si riuscirà
Se non vedete questo siete ciechi.

Troppe pippe
 
Io sono rimasta diverse ore senza parole, tramortita dall'immenso baratro di umanità che peggiora sempre più.

Poi ho fatto un paio di riflessioni ma non le condivido entrambe, solo la seconda.

Biden e Putin non hanno nessun interesse tranne quello di difendere il proprio potere immediato.
Le potenze di cui sono reggenti sono entrambe potenze in gravissima crisi di prospettiva e il discorso di Putin — l’avete ascoltato? — non lascia scampo: il suo revanchismo imperialista è stato messo nero su bianco. Non esistono nazioni oltre la grande Russia, vergogna su Lenin che avrebbe addirittura “creato” l’Ucraina.
È un discorso talmente antistorico che può venire solo da una mente paranoica, perciò capace di tutto. E tutto ci dobbiamo aspettare.

Biden dal canto suo nega a parole la lunghissima storia dei fallimenti americani nel tentativo di governare il mondo ma poi la riconferma con i fatti: sull’Ucraina prima lancia l’allarme, ammassa le truppe e fa partire le fanfare, pompa il nemico in vista di una terza guerra mondiale, e poi fa capire che non è in grado di fare nulla di concreto né per fermarla né per combatterla, preferendo stressare l’Europa e far pagare il prezzo della sua inettitudine a noi, a cominciare dal popolo ucraino.

Noi, allora, cosa possiamo fare e dire?
La domanda è malposta in realtà perché presuppone che io abbia chiaro un soggetto collettivo pensante cui rivolgermi e non è così. Quindi dico cosa penso che dovremmo fare noi astrattamente: noi gente che ama pensare e gente che ama la pace, consapevole che la gente che ama pensare è poca e anche la gente che ama la pace è sempre di meno. Ma qualcuno, fra chi mi legge, si riconoscerà in questa descrizione.

- Noi non dobbiamo schierarci con nessuna potenza imperialista, tuttavia con i popoli che subiscono la guerra sì. Senza esitazione. Il prossimo popolo potremmo essere noi. Perciò porte aperte ai profughi e chiarezza di condanna contro chiunque sganci bombe mettendo in fuga i civili.
- Noi dobbiamo chiedere la messa al bando delle armi e dell’industria delle armi.
- E dopo la messa al bando delle armi, la fine delle aree di influenza militari.
- Noi dobbiamo tornare a farci carico della politica e la politica si basa sulle comunità territoriali e sulla loro convivenza: la pace è un impegno attivo di convivenza democratica.
- Noi dobbiamo perseguire un disegno che sia un nuovo sogno di pace per i popoli perché l’accettazione delle guerre è disumana.
- Noi dobbiamo capire che serve un salto di qualità nel pensiero di ogni persona e che ogni persona rinunci a un po’ dei suoi rancori e delle sue credenze incistate per interrogarsi davvero sulle proprie responsabilità nei confronti degli altri.

In pratica noi dovremmo fare un’immensa rivoluzione. E prima di quella, crearne i presupposti dentro la nostra mente. E questa è la parte più difficile.

Le crisi politiche di quest’epoca sono effetto di una più ampia crisi umana in corso nel mondo occidentale: noi cittadini dell’occidente, persona per persona, stiamo sperimentando una profonda crisi umana personale. Non viviamo più alcuna prospettiva di futuro, siamo in una lentissima fase di caduta come quella descritta magistralmente nel film La Heine ormai oltre 25 anni fa.
Questo ci riguarda tutti e ciascuna.
O proviamo a reimmaginarcelo, il futuro, o ci consegniamo al nichilismo più distruttivo che renderà le nostre vite profondamente infelici e segnate solo da simpatie passeggere e odi radicati, rendendoci incapaci di reagire alla Storia.

Il mondo non è come lo vorremmo. Il mondo è come è.
Putin può apparire anche paranoico ma, appunto, in apparenza.
Non è un capo. E' un leader, e fra i leader del pianeta, è quello più astuto e capace.
Capace di applicare quello che serve per tenere in piedi una struttura tentacolare, dispersiva ma ricca e potente come la Russia.
Fa il leader di Stato, nel senso proprio del termine: altro che i leader occidentali che, semmai loro, sono capi sommariamente incapaci che si avocano il titolo di leader.
Penso c'entri poco il comunismo o il retaggio storico. C'entra, piuttosto, il fatto che Putin è - per quanto possa non piacere o non piacere - un politico che ci mette la faccia e fa quello che dice: già 25 anni fa fece presente all'occidente che la Nato poteva fare tutto ciò che voleva, che la Russia sarebbe stata non belligerante, ma ad una sola ed unica condizione: non mettere gli occhi sull'Ucraina.
E l'Ucraina va a rompere i coglioni al mondo perchè chiede di entrare nella Nato. E la Nato che fa il Ponzio Pilato di turno, ammicca favorevolmente prestando il fianco alla questione e buttando benzina sul fuoco.
Ovvio che a quel punto Putin, che non deve rendere conto a nessuno, fa quello che aveva minacciato. Se uno si sente a disagio e circondato, si difende e reagisce.
Pare evidente che, a livello umanitario, nessuna giustificazione può assumere una guerra. Ma pare anche evidente che non si può usare l'elemento umanitario solo quando fa comodo, soprattutto nei confronti di un soggetto - Putin appunto - che ha dimostrato già più volte che non guarda in faccia niente e nessuno pur di proteggere una certa situazione.
Sono ridicoli i commenti dei politici in questi giorni. Come ancor più ridicole le contromisure delle sanzioni adottabili: è bastato che la Cina si offrisse come fornitore sostitutivo dell'occidente, per rendere di fatto inutili gli effetti delle sanzioni. Nessuno aveva messo in conto la Cina ? La stessa che detiene una fetta astronomica del debito pubblico USA.
E grazie al czz che poi Biden dichiara che non entreranno in guerra diretta ma appoggeranno solo le forniture militari.
Politici che non sanno guardare più in là del proprio naso.
Al punto, paradossale, di dover rimpiangere personaggi come Andreotti e Craxi.
 

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