La notizia è dello scorso mese di Luglio, ma vale la pena riportarla ora, all'ombra dell'ultima (pessima) semestrale 2010 che ha visto il titolo quotato in borsa toccare i minimi storici.
Indiscrezioni di stampa riportano che
Petrol AD sia in trattativa col colosso energetico russo Gazprom per la cessione di numerose stazioni di servizio allo scopo di ripagare parte del debito che pesa come un macigno (13 volte l'Ebitda) sui conti della compagnia petrolifera bulgara, controllata da
Petrol Holding. Fra questi, in particolare, c'è il bond
Petrol AD 8,375% in scadenza il prossimo anno, il cui ammontare è di 98 milioni di euro. Il rating societario e del debito - si legge nella nota allegata - è stato abbassato da Fitch a CC con outlook negativo a cause dell'insufficiente liquidità in cassa alla fine del secondo trimestre 2010, appena 5 milioni di BGN (2,5 mln di euro), a causa degli onerosi costi di vendita dei carburanti e soprattutto per colpa del disgraziato cambio USD/BGN che ha sifonato parecchi milioni dalle casse della compagnia quest'anno. Pertanto, in assenza di una rapida ricapitalizzazione di Petrol AD da parte degli azionisti di controllo (Petrol Holding e
Naftex) e di ulteriori e improbabili finanziamenti bancari, l'unica via da percorrere per salvare la società, che comunque a livello patrimoniale non ha subito svalutazioni, è quella di cedere parte delle stazioni di servizio (in tutto ne detiene quasi 400) a Gazprom. Le trattative sono in corso e dovrebbero chiudersi a fine anno o all'inizio del prossimo, dopo la pubblicazione della trimestrale (1° dicembre). Il nodo da sciogliere è il prezzo, poiché Petrol AD ha chiesto 800 mln, mentre Gazprom ne ha offerti 100 (guarda caso il costo del bond da rimborsare, primo debito consistente e non rinegoziabile in scadenza). Gli stessi 100 mln che Petrol AD aveva chiesto cinque anni fa al mercato per rilevare da Lukoil (altra compagna russa) numerose stazioni di servizio. E' quindi probabile che la trattativa vada in porto, anche solo (o soprattutto) per questioni politiche e strategiche: la Bulgaria è nella UE e Gazprom rappresenta la
longa manus russa in Europa. Non solo, in questi giorni Gazprom sta sferrando il suo attacco anche in
Francia e in
Inghilterra. Il bond, poco scambiato, quasi rarefatto, si compra in linea teorica a 72.