Le armi non sono tutte uguali. Un conto è produrre fucili un conto è produrre mine antiuomo.
Se non ricordo male l'italia è fra i primi paesi a produrre mine. Mi sovviene quel film dell'Albertone nazionale in cui trafficava armi e di cui non ricordo il titolo.
Per quale fine sono prodotte quelle armi ?
Caccia o difesa possono essere per te ripugnanti ma per lui (come per me) moralmente accettabili.
La risposta l'hai nella firma : l'amore sopra ogni cosa
(...istruitevi e correggetevi a vicenda con tutta la saggezza possibile...)
A me del fine per il quale sono prodotte le armi non importa. E nemmeno mi importa che tipo di armi siano.
Il solo fatto che siano ARMI, ovvero oggetti per fare del male, anche per difesa, mi fa stare malissimo.
So che ci sono cose che non si notano tanto come le armi che sono brutte lo stesso, so che ci sono anche altre aziende che di etico non hanno nulla, so che... bla bla bla...
Ma mi dico: "E allora?"
Allora se ci sono tante schifezze nel mondo, mi adeguo e ne accetto una?
No.
Io sono convinta che ognuno di noi abbia il DOVERE di fare anche un solo, minuscolo pezzettino di strada per cambiare e migliorare. Anche se quel minuscolo pezzettino da solo non cambia e non migliora niente.
Ma almeno è un FARE.
E certe volte occorre anche guardare al di là del proprio orticello.
Capisco il dilemma etico ma secondo me la scelta di quale lavoro è prevalentmente sua, secondo me, dato che lo deve svoglere lui.
Ecco. Su questo punto sono perfettamente d'accordo.
Ho già talmente tanti grattacapi che assumermi anche la responsabilità di metter becco nelle scelte del suo lavoro mi sembra tanto appetibile quanto andare a spennare polli.
Però, vedete...
Poniamo che il colloquio sia positivo e che lui decida di lavorare là.
Io tremo, tremo all'idea di non riuscire più a guardarlo in faccia per questa sua decisione (eventuale).
E immagino con orrore le domande dei miei figli sul nuovo lavoro di papà.
Ma soprattutto mi viene già l'ulcera gastrica al pensiero di quali risposte potrei fornire loro...