Ho un dilemma etico

A mio modo di vedere e ripeto mio senza voler influenzare nessuno è proprio qua la questione; ci hanno lasciato senza sogni ad assumerci le responsabilità senza passione collettiva perchè la storia è finita (dicono); con l'idea che ognuno di noi può cambiare la storia se si impegna ma quello che ognuno di noi può fare al massimo e se si impegna molto è cambiare la propria storia personale e non la Storia.

Perchè produciamo armi è la prima domanda che ci dovremmo porre?
Se io o mia marito ci opporremo a ciò le armi non saranno più prodotte?

Io penso che questo non sarà possibile e non sarà la tua scelta individuale che cambierà le cose. Qua la questione è collettiva e la domanda che io/te/noi ci dovremmo porre è:

Se mai ci chiederanno di usarle queste armi; se chiederanno a nostro fratello o ad un nostro conoscenza avremo il coraggio di impedirgli di farlo?

Ecco io più che essere preoccupato dell'arma in se (anche perchè possono diventare armi gli oggetti più comuni, dale macchine ai trattori dalle frase ai coltelli) sarei preoccupato se intorno a noi ci fosse cgente che le vuole utilizzare.

E ti dico un ultima cosa: piuttosto che essere preoccupato dell'arma che potrebbe fabbricare/costruire/proggettare tuo marito non sarebbe stato importante preoccuparti del fatto che recentemente l'Italia ha partecipato ad una guerra in territorio Libico ad esempio? Piloti italiani, aerei italiani e le basi italiane sono state utilizzate per missioni di morte; giusta o sbagliata che sia.

:up:

kikashi



ot
dovresti aprire un thread sulla patafisica :)
alla tua mossa, riponderò con un gambetto: le Hash House Harriers :D
 
:(
Forse prematuro.

Pare che mio marito abbia ricevuto un'offerta di lavoro che lo riporterebbe a Brescia.

Di sicuro non c'è niente, chiaro.
Potrebbe anche andare a fare il colloquio e poi potrebbe risolversi tutto in una bolla di sapone.

Però non posso non arrovellarmi (e vi risparmio, credetemi, il 99% dei miei pensieri e turbamenti)... tanto è vero che scrivo qui, per sentire il vostro parere, anche se sono in vacanza.

La fabbrica produce armi.
a costo di sembrarti cinico e litigare con te
penso che dovrebbe accettare (ovvio se la soluzione è migliorativa in paragone al suo status attuale)
mi ricordo che mio fratello appena laureato fece un colloquio di lavoro
con una azienda che produceva armi , costoro gli chiesero che ne pensasse degli armamenti in genere e mio fratello gli rispose che era un pacifista :wall:
ovvio che non lo presero.. chissà la sua vita poteva essere diversa anche meglio
tanto chi produrrà armi ci sarà sempre , è inutile fare gli ipocriti
 
Ieri mio marito che doveva andare a fare il colloquio domani, mi ha detto che il colloquio è rimandato al 17.
I bambini hanno sentito e gli hanno chiesto: "Che colloquio?"
Il loro più grande sogno sarebbe venire a vivere qui, dove siamo ora, presso di lui in Toscana.
Ha risposto, evasivo, che c'era una possibilità di trovare un lavoro nel bresciano.
"Che lavoro?" ha chiesto mio figlio.
Lui era in imbarazzo.
Ho provato a venirgli in aiuto, dicendo al bambino che non sapevamo ancora bene che tipo di azienda fosse, ma lui, incapace di mentire, come al solito, gli ha detto la verità.
Il bambino è scoppiato a piangere: "papà no, ti prego, no! Non andare a lavorare in un posto che fa cose così brutte, che ammazzano e uccidono!".
Lui (mio marito) era in imbarazzo, non sapeva cosa dire.
La bambina non ha detto verbo.
Io ho cercato di trovare una spiegazione che risolvesse parzialmente la situazione.
Ho spiegato loro che il lavoro attuale è incertissimo, che il posto del papà è a rischio tutti i giorni, che non è detto che venga assunto nella nuova ditta e che, comunque, vicino a BS potrebbe cercare, nel frattempo un altro lavoro e che lo fa per essere più vicino.
Il bambino si è calmato.
Ma nel cuore della notte è venuto da me, ancora con le lacrime, dicendo: "Mamma, dì al papà che gli dò i soldi del salvadanaio, anche A. (la sorella) è d'accordo, così li dà alla sua azienda e la salva (mio Dio che tenero), e che preferisco che sia 400 km da casa piuttosto che in una fabbrica di armi".
Non sapevo cosa dire.
Non ho chiuso occhio.
A mio marito non ho detto nulla e stamattina e per tutta la giornata ho cercato di distogliere i bambini da tutta la faccenda.

Non so proprio come fare.

OT. Conte sono tanto felice di rileggerti che avresti anche potuto insultarmi che non mi sarei affatto offesa.

Lorenzo :vicini:
 
Ah, dimenticavo: in spiaggia, la mia bimba, invece che far castelli, ha costruito una tomba per la sua amata tigre di peluche.
Magari non c'entra nulla, ma a me è venuto un tale senso di angoscia da chiudermi la gola e lo stomaco.
:(
Non ho osato chiederle come fosse morta, nei suoi pensieri, la tigre.
 
Ieri mio marito che doveva andare a fare il colloquio domani, mi ha detto che il colloquio è rimandato al 17.
I bambini hanno sentito e gli hanno chiesto: "Che colloquio?"
Il loro più grande sogno sarebbe venire a vivere qui, dove siamo ora, presso di lui in Toscana.
Ha risposto, evasivo, che c'era una possibilità di trovare un lavoro nel bresciano.
"Che lavoro?" ha chiesto mio figlio.
Lui era in imbarazzo.
Ho provato a venirgli in aiuto, dicendo al bambino che non sapevamo ancora bene che tipo di azienda fosse, ma lui, incapace di mentire, come al solito, gli ha detto la verità.

Il bambino è scoppiato a piangere: "papà no, ti prego, no! Non andare a lavorare in un posto che fa cose così brutte, che ammazzano e uccidono!".
Lui (mio marito) era in imbarazzo, non sapeva cosa dire.
La bambina non ha detto verbo.
Io ho cercato di trovare una spiegazione che risolvesse parzialmente la situazione.
Ho spiegato loro che il lavoro attuale è incertissimo, che il posto del papà è a rischio tutti i giorni, che non è detto che venga assunto nella nuova ditta e che, comunque, vicino a BS potrebbe cercare, nel frattempo un altro lavoro e che lo fa per essere più vicino.

Il bambino si è calmato.
Ma nel cuore della notte è venuto da me, ancora con le lacrime, dicendo: "Mamma, dì al papà che gli dò i soldi del salvadanaio, anche A. (la sorella) è d'accordo, così li dà alla sua azienda e la salva (mio Dio che tenero), e che preferisco che sia 400 km da casa piuttosto che in una fabbrica di armi".
Non sapevo cosa dire.
Non ho chiuso occhio.
A mio marito non ho detto nulla e stamattina e per tutta la giornata ho cercato di distogliere i bambini da tutta la faccenda.

Non so proprio come fare.

OT. Conte sono tanto felice di rileggerti che avresti anche potuto insultarmi che non mi sarei affatto offesa.

Lorenzo :vicini:

Lorenzo, mi quoto, sottolineando quel che ho ho fatto, IO ieri.
Più di così, nella (diciamo così) emergenza di ieri, non vedo cosa avrei potuto fare.

Poi, guarda, io mi siedo anche a guardare il mare, come fanno i cinesi, ma tanto le rogne toccano (quasi sempre) a me e prima o poi mi toccherà alzarmi e sistemare quel che nel frattempo è successo.

Sul fatto del morale col quale si presenterà al colloquio, la mia parte penso di riuscire a farla, e di averla anche fatta, compreso ieri sera che è saltata fuori un'altra novità.
Mio marito deve andare a Milano martedì 10, per lavoro (l'attuale lavoro).
Gli ho chiesto: "ma scusa, invece che andare a Milano questo martedì e poi anche il prossimo (per il colloquio "incriminato), non riesci ad unire le due cose e a farti avanti e indietro una volta di meno?"
Una domanda magari cretina, ma che sottolinea:
1) che mi spiace faccia tanti km due volte
2) che comunque ci tengo faccia anche il colloquio.

Adesso spero che nessuno si aspetti e venga a chiedermi di far festa e di saltare di gioia in vista di un tal colloquio, perché per me sarebbe troppo.
Sconvolgere completamente la mia personalità non mi riesce proprio.
Penso di aver fatto, per ora, il massimo e di continuare a farlo.
Per il resto un po' sta anche a lui, nè, di vedersela con i figli e con il suo atteggiamento al colloquio, oltre che con me....

La posizione comune è presa:
"Per quanto spero che nel frattempo saltino fuori altre opportunità, se questo lavoro darà l'occasione di migliorare in qualche modo la nostra vita di famiglia, e sia, va bene. Ma che migliori davvero, però e non parlo di denaro.":
 
:)

Claire: Difficilmente mi sfuggono le cose ... ;)


Ma volevo dire altro...


Nn te la prendere Claire: sono solo un quasi cinquantenne (cioè un vecchietto) rompiballe e scorbutico, che si preoccupa di tutto e di tutti ... ma che dovrebbe preoccuparsi un poco + di se stesso;

Se in qualche modo ti ho offeso, mi scuso, ma sopratutto me ne dispiaccio: ho provveduto alla rimozione di quanto postato ed espresso.

Sono felice per voi che siate addivenuti ad una posizione comune e condivisa;

Buon wend, Claire.


:)
 
Ultima modifica:
:)

Claire: Difficilmente mi sfuggono le cose ... ;)


Ma volevo dire altro...


Nn te la prendere Claire: sono solo un quasi cinquantenne (cioè un vecchietto) rompiballe e scorbutico, che si preoccupa di tutto e di tutti ... ma che dovrebbe preoccuparsi un poco + di se stesso;

Se in qualche modo ti ho offeso, mi scuso, ma sopratutto me ne dispiaccio: ho provveduto alla rimozione di quanto postato ed espresso.

Sono felice per voi che siate addivenuti ad una posizione comune e condivisa;

Buon wend, Claire.


:)

Non serviva cancellassi il tuo intervento, Lorenzo.
Scusa tu se sono sembrata stizzita.
Ma sono abbastanza inquieta, abbastanza fragile e anche abbastanza sul chi va là.
Quasi tutto quello che provo o sento mi sembra, criticabile, attaccabile, sbagliato e colpevole.
E se sento intorno a me poca empatia, spesso sprofondo ancor più nella confusione, travisando, anche, può darsi, le cose che mi vengono dette.
E accumulo frustrazioni su frustrazioni.

Sono un po' stanca, in effetti.

Ma apprezzo sempre i tuoi interventi. :vicini:
 
:(
La fabbrica produce armi.
Ecco. Solo scriverlo mi fa accapponare la pelle.
Mi ripugna, mi fa vomitare.
Gli ho detto che l'idea non mi piace affatto, ma che, visti i tempi, almeno il colloquio lo farei.
Però mi sono sentita come se avessi una mano che mi stringe lo stomaco dentro e non posso non correre avanti con i pensieri....

Mi pare impossibile che in questo forum non passi nessuno a scriverti:
Smettila di giocare a fare la komunista.

se volevi una vita senza compromessi avrsti dovuto fare a meno di metter su famiglia.
scusa la franchezza.

Ciò è meraviglioso, se può essere tradotto in "smettila di fare la persona che crede che con un limitato numero di cambiamenti ai nostri comportamenti potremmo tutti vivere in un mondo oggettivamente perfetto"; spero di aver interpretato correttamente il "komunista" di Patatina77.
Io chioserei, se sapessi cos'è una chiosa, "se volevi una vita senza compromessi avresti dovuto chiedere una lobotomia". :sad:


cmq, nessun problema:
Igno risolve tutto, con i komunisti

un pò come Oldman in ''Leon'' :
prima fiuta il forumer, per sapere se mente e nasconde di essere un kumunusta
Gary Oldman - Welcome To The Jungle - YouTube
e poi ...
Norman Stansfield - Leon (aka The Professional) Gary Oldman gun fight - YouTube

Ti ringrazio d'aver accettato l'impegnativa nomina a mio ambasciatore ma, secondo me, :-o forse in questo caso ci stava meglio l'altra mia massima:

"Dilemma Etico? Ma tanto, tra (circa) cinque miliardi di anni il sole (prevedibilmente) smetterà d'ardere e finirà tutto, comunque sia andata".





Oppure, si potrebbe scrivere:

0) La decisione spetta a tuo marito

1) L'atteggiamento del tuo primogenito potrebbe servire a fargli capire che
1a) Le decisioni dei grandi spettano ai grandi
1b) non esistono solo bianco (i verdi e incontaminati prati altoatesini) e nero (le armi), ma anche infinite sfumature di grigio. Senza qualche fabbrica d'armi, magari da queste parti sarebbero ancòra al potere i nazisti, per esempio. E magari un poliziotto non potrebbe difendere adeguatamente una persona vittima di soprusi fisici e/o psicologici che ora non starò a citare ma che tutti/e si possono immaginare.
1bI) A proposito di sfumature di grigio, senza voler negare che le armi uccidano, cosa fanno gli olii vegetali idrogenati? Cosa fa lo zucchero raffinato? Cosa fanno le patatine fritte, il vino, le sigarette, il barbecue? Cosa fanno le riviste e la pubblicità che propongono modelle/i rielaborate/i col makeup e col photoshop? Cosa fanno i genitori che non impongono ai figli di allacciarsi la cintura di sicurezza? Cosa fanno, in ultima analisi, i politici parassitari, gli imprenditori indebitamente sovvenzionati, i dipendenti pubblici raccomandati, i baby-pensionati, gli evasori fiscali, se non sottrarre risorse ad una potenziale gestione alternativa che potrebbe in teoria finanziare ricerche mediche, cure, ospedali, lotta all'inquinamento, e quindi salvare vite umane e non?



2) La Pixar produceva software per animazioni computeristiche, hardware per animazioni computeristiche, e timidi cortometraggi. I fatti c'insegnano che Jobs e Lasseter decisero di tagliare le prime due radici e di far crescere (spaventosamente!) la terza. Quindi, tuo marito potrebbe essere assoldato dalla fabbrichetta, scalarne le gerarchie e, una volta nominato SuperDirigente o SuperConsigliere, scovare nuove attività più redditizie e meno belliche, e dismettere le radici armajole.


3) Non si dimentichi che le guerre (e quindi le armi) sono considerate negativamente (per la verità da pochi decenni), ma secondo alcuni hanno delle funzioni sociali insostituibili, esattamente come gli incendi naturali che occasionalmente (e brutalmente, ma naturalmente) rinnovano le foreste.
http://www.investireoggi.it/forum/g...ita-dellessere-umano-vt66986.html#post2574677






Omega) Il mio dilemma etico alternativo è: sapendo che potrei destinare un Tot ad organizzazioni Anticancro / Antileucemia / AntiMalaria nel TerzoMondo / SalviamoIlMondo eccetera, posso dormire sonni tranquilli sapendo che io distolgo parte della potenziale beneficenza per acquistare ogni anno, che so, un obiettivo Canon da 750, o magari 1.000, e magari un giorno 2.000 euro?

E' vero che potrei "giustificarmi" dicendo che non ho altre spese "superflue": non mi drogo, non fumo, non bevo, non frequento prostitute, non guido macchine di lusso o sportive, non seguo le mode abbigliamentuali, per cui è un innocente e (relativamente) poco costoso hobby; però sarebbe una giustificazione, e alla fine rimarrebbe che i 700-1.000-2.000 euro son finiti sul conto corrente della Canon e non dell'AIRC.

Analogamente, ogni persona che possedesse più di quattro paia di scarpe, più di zero telefoni cellulare touch o qualunque altra cosa superflua potrebbe sentirsi complice di qualche massacro.

Quindi, che cosa si può fare?
Vivere come asceti, tormentati dal rimorso per tutto ciò che non si fa per il pianeta?
Oppure infischiarsene e consumare il più possibile?
O trovare un proprio equilibrio privo di comunistiche (in senso patatin-Ignatiusiano) formule magiche?
 
? ambasciatore? moi ????
no, assolutamente: era solo una affermazione di un fatto,
con tanto di possibile verifica popperiana,
una mera presa d'atto di circostanze note e da me tautologicamente ricordate
( ot: una chicca la scena dove Oldman 'fiuta' le bugie ;) )


mai oserei essere di ambasciatore a chicchèssia ( purconciòsiacosacchè)
in quanto, as the say goes, ,

'ambasciator non porta pene'


e, frankly, non m'aggarberebbe :rolleyes:
 
Io chioserei, se sapessi cos'è una chiosa, "se volevi una vita senza compromessi avresti dovuto chiedere una lobotomia". :sad:

Tu sai, vero, che sono più vicina ai 40 anni che ai 30?
E pensi che io, in tutti questi anni, di compromessi non ne abbia accettati?
Evidentemente QUESTO è un compromesso che mi pesa molto di più del solito accettare.



0) La decisione spetta a tuo marito

Lo so e così sarà. Ma essendo sua moglie un minimo questa sua scelta incide anche su di me.



1) L'atteggiamento del tuo primogenito potrebbe servire a fargli capire che
1a) Le decisioni dei grandi spettano ai grandi
1b) non esistono solo bianco (i verdi e incontaminati prati altoatesini) e nero (le armi), ma anche infinite sfumature di grigio. Senza qualche fabbrica d'armi, magari da queste parti sarebbero ancòra al potere i nazisti, per esempio. E magari un poliziotto non potrebbe difendere adeguatamente una persona vittima di soprusi fisici e/o psicologici che ora non starò a citare ma che tutti/e si possono immaginare.

certe decisioni spettano ai grandi, ma incidono sul nucleo famigliare. Con questo non voglio dire che mio figlio debba decidere nulla sul lavoro del padre, ma, poiché vive in una comunità sociale, potrebbe avere qualche difficoltà (come l'avrei io) a dire ai suoi amici che papà lavora in un posto come quello.
Che non esista solo bianco o nero è una tale ovvietà e si torna al principio: se alla mia età non lo sapessi, sarei decisamente strana. Non ho 14 anni.



1bI) A proposito di sfumature di grigio, senza voler negare che le armi uccidano, cosa fanno gli olii vegetali idrogenati? Cosa fa lo zucchero raffinato? Cosa fanno le patatine fritte, il vino, le sigarette, il barbecue? Cosa fanno le riviste e la pubblicità che propongono modelle/i rielaborate/i col makeup e col photoshop? Cosa fanno i genitori che non impongono ai figli di allacciarsi la cintura di sicurezza? Cosa fanno, in ultima analisi, i politici parassitari, gli imprenditori indebitamente sovvenzionati, i dipendenti pubblici raccomandati, i baby-pensionati, gli evasori fiscali, se non sottrarre risorse ad una potenziale gestione alternativa che potrebbe in teoria finanziare ricerche mediche, cure, ospedali, lotta all'inquinamento, e quindi salvare vite umane e non?

A me sembra un discorso che non sta in piedi. Non si possono mettere sullo stesso piano mine ed altri esplosivi anti-uomo e lo zucchero bianco o no che sia o con chi ha cessato la sua attività lavorativa a 45 anni.
E' come quando in prima elementare ti insegnano che non puoi sommare elefanti a noci di cocco.


Omega) Il mio dilemma etico alternativo è: sapendo che potrei destinare un Tot ad organizzazioni Anticancro / Antileucemia / AntiMalaria nel TerzoMondo / SalviamoIlMondo eccetera, posso dormire sonni tranquilli sapendo che io distolgo parte della potenziale beneficenza per acquistare ogni anno, che so, un obiettivo Canon da 750, o magari 1.000, e magari un giorno 2.000 euro?

E' vero che potrei "giustificarmi" dicendo che non ho altre spese "superflue": non mi drogo, non fumo, non bevo, non frequento prostitute, non guido macchine di lusso o sportive, non seguo le mode abbigliamentuali, per cui è un innocente e (relativamente) poco costoso hobby; però sarebbe una giustificazione, e alla fine rimarrebbe che i 700-1.000-2.000 euro son finiti sul conto corrente della Canon e non dell'AIRC.

Analogamente, ogni persona che possedesse più di quattro paia di scarpe, più di zero telefoni cellulare touch o qualunque altra cosa superflua potrebbe sentirsi complice di qualche massacro.

Quindi, che cosa si può fare?
Vivere come asceti, tormentati dal rimorso per tutto ciò che non si fa per il pianeta?
Oppure infischiarsene e consumare il più possibile?
O trovare un proprio equilibrio privo di comunistiche (in senso patatin-Ignatiusiano) formule magiche?

Ognuno, come dici tu, si trova il proprio equilibrio.
Io avrei difficoltà abbastanza grandi a vivere in equilibrio, lavorando in una fabbrica di armi.
Magari tu, o un altro avreste meno difficoltà.
Ma, appunto, siamo tutti diversi.
 

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