Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Buongiorno.

Vero quello che hai scritto.

Infatti io monitoro continuamente il Btp 40 (soglia di attenzione 90) e il Btp 37(soglia 80), se dovessero scendere ancora allora converebbe chiudere le posizioni in Italia e passare sui Btp.

In particolare mi pare che il 37 sotto gli 80, intorno ai 75, sarebbe un segnale forte. Ma mi pare che siamo lontani.

Ora attenzione al mondo delle banche popolari perché oggi il Sole ospita un articolo di una gravita' inaudita di Zingales sulla PMI.

Le argomentazioni sono anche largamente condivisibili, ma quello che colpisce e' la larvata accusa alla Banca d'Italia di connivenza, con conseguente espresso invito a procedere al commissariamento della banca stessa.

Segnalo anche una intervista a Faissola che riprende i temi del mio intervento sopra linkato dicendo a Jannone che l'ha fatta completamente fuori dal vaso.

Per quanto riguarda i mercati penso che siamo giunti quasi alla fine del ribasso già annunciato qualche tempo fa.

Per la Grecia se ne riparla l'anno prossimo, quando dovrà rifinanziare un bel po' di Bond.

Per me l'ipotesi monetizzazione del debito e' l'unica soluzione, già parzialmente sperimentata con gli acquisti BCE.

Staremo a vedere se la politica avrà il coraggio di percorrere questa strada fino in fondo, che significherebbe rinuncia formale del paese insolvente alla sovranità politica, una sorta di commissariamento, un po' quello che succede quando i Comuni dichiarano dissesto.
 
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Un certo Ezio Valori diceva ...

non vi proporremo una strada piena di rose e fiori ..

Noi possiamo risolvere molti dei problemi dell'Italia.. e LI RISOLVEREMO nella misura in cui saremo costanti e sapremo chiedere ad ognuno la sua parte di sacrificio proporzionata alla sua capacità di sopportazione....

fino a quando qs non succederà .. il ns destino è segnato ..


buona domenica a tutti ... me ne vo a mare ... e rinuncio a seguire bossi & c. ... stasera vedremo la sorpresa ... :)
 
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Buongiorno:-o
S&P
DJ
FTSEMIB :sad::sad::sad: (sempre il più moscio come.....S:D)

Indicatori viaggiano paro paro.
Sono completamente scarichi con il day che incrocia al rialzo il sett.
Questo fa intendere ad un imminente rialzo.



Sal, volevi indicazioni su chi? riscrivimi il titolo era K e???:rolleyes::rolleyes:
 

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Letto un po' di resoconti da Pontida.

Bossi e' un bandito stupido, Cipollescamente parlando.

Vergognoso, disgustoso e schifoso l'attacco a Tremonti.

Che pure io non difendo, come voi ben sapete.

Ma e' diverso un attacco fatto in quel modo da Bossi, vomitevole direi.
 
ACHTUNG


OGGI COME IERI, PARMALAT AVARIATO - NELL’INCHIESTA SULLA SCALATA DI LACTALIS SPUNTA IL NOME DI CALISTO TANZI: CHE CI AZZECCA? - I TESTIMONI ASCOLTATI FINORA CONFERMANO L’IDEA DELLA PROCURA DI PARMA: “UN EX PATRON ANCORA BEN INSERITO E CAPACE DI DIALOGARE CON LIVELLI IMPORTANTI DI POTERE” - ENTRO FINE MESE SARANNO ASCOLTATI GLI INDAGATI SALVATORI, MICUCCI, FABIO CANÈ E MASSIMO ROSSI…

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-26827.htm

Stefano Elli e Angelo Mincuzzi per Il Sole 24 ore
tanzi

Vecchia e nuova Parmalat si incrociano nell'inchiesta della procura di Milano sulla scalata di Lactalis al gruppo di Collecchio. Tra i verbali delle testimonianze raccolte dal sostituto procuratore Eugenio Fusco spunta a sorpresa il nome di Calisto Tanzi, l'ex patron della Parmalat che sconta in carcere una condanna a otto anni e un mese di reclusione per aggiotaggio.


Di Tanzi hanno parlato alcuni dei testimoni ascoltati dal pm nei giorni scorsi. I loro sono solo accenni generici ma descriverebbero una realtà che ricalca le parole pronunciate dal procuratore capo di Parma, Gerardo Laguardia: «Tanzi ha continuato a intrattenere rapporti telefonici con persone che ricoprono incarichi di rilievo nei poteri cittadini, e dalle intercettazioni emerge la figura di un ex patron ancora ben inserito nella città di Parma e capace di dialogare con livelli abbastanza importanti di potere».
Già, ma cosa c'entra Tanzi con la scalata di Lactalis?
Per ora non c'è nessun collegamento evidente tra le vicende oggetto dell'indagine di Milano e l'ex imprenditore. Gli investigatori sono estremamente cauti, mettono le mani avanti, l'ipotesi potrebbe anche non condurre da nessuna parte. È un fatto, però, che i militari del Nucleo valutario della guardia di Finanza di Milano hanno cominciato da alcuni giorni a indagare in questa direzione.

Carlo Salvatori

Se un nesso ancora non appare, esistono però alcuni nomi del passato che riccorrono nel presente di Parmalat. Carlo Salvatori, innanzitutto. Il banchiere, presidente di Lazard Italia, indagato per aggiotaggio, era l'advisor dei fondi che possedevano il 15,3% di Parmalat ceduto a Lactalis. Attualmente è presidente di Banca Monte Parma, traghettata nell'orbita di Intesa Sanpaolo.
Salvatori è l'unico componente del cda della Chiesi Farmaceutici esterno alla famiglia di Anita Chiesi, moglie di Calisto Tanzi.


Patrizia Micucci

Elementi che non provano alcun legame diretto con l'ex patron della Parmalat, come ha ricordato nei giorni scorsi lo stesso Salvatori in una lettera indirizzata alla Gazzetta di Parma.
Sono state però rispolverate le dichiarazioni dell'ex presidente della Fondazione Cariparma, Luciano Silingardi, che al processo Parmalat di Milano aveva raccontato di essere stato avvertito da Salvatori (all'epoca presidente di Unicredit) che il 7 dicembre 2003 Tanzi aveva incontrato a Roma le banche più esposte verso Collecchio nel tentativo di ripagare il "bond dell'Immacolata" da 150 milioni di euro.
cane_fabio

Salvatori non è l'unico nome legato al recente passato di Parmalat. Patrizia Micucci (indagata per aggiotaggio) e Stefano Bontempelli - entrambi di SocGen - hanno lavorato alla Lehman, ex azionista di Parmalat sostenitrice dell'attuale amministratore delegato Enrico Bondi.

E poi c'è Bruno Cova, avvocato, consulente legale dei fondi Skagen, Mackenzie e Zenith, che è stato anche responsabile degli affari legali di Parmalat nel periodo 2004-2005.
Gaetano Micciche'

Terminate le audizioni dei testimoni, il pm Fusco interrogherà probabilmente prima della fine del mese i quattro indagati (Fabio Canè, Massimo Rossi, Micucci e Salvatori). Solo dopo ascolterà il direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè, la cui posizione apparirebbe «sovrapponibile» a quella di Canè (indagato per insider trading), manager di Intesa, marito di Patrizia Micucci e braccio destro dello stesso Miccichè.
 

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