Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Buonasera.

Mi autocito per dire che tra poco è quasi il momento di cominciare, gradualmente e selettivamente, ad entrare sul mercato.

Penso che sugli industriali si possa cominciare ad entrare già da domani su alcuni titoli del DAX, quali Siemens e Basf.

Domani penso di entrare anche su Arcelor sul quale non sono ruscito ad entrare oggi a 12,9.

Vediamo come il titolo chiude negli USA (ora sta a $ 16,8) e poi valuto.

Per i bancari aspetterei ancora un pò.

Quei pochi che ho segnano un rosso non ancora sufficiente per convincermi ad entrare seriamente.


E poi i Titoli di Stato stanno venendo giù a piombo a botte di -2% al giorno, il che significa che è veramente prematuro entrare.

Per quanto riguarda Parmalat secondo me è prematuro valutare un ingresso in quanto, prima o poi, pagherà la sentenza sfavorevole in Canada.

Mai la scelta di tenersi liquido fu più saggia.:)


Non avere fretta, Sal.
La situazione è brutta.
 
Buonasera.

Abbiamo assistito al classico rimbalzo del gatto morto.

Che mi ha consentito, però, di vendere quei pochi titoli bancari che avevo in Ptf.

Ora ho solo K+S, oltre che un pò di CCT, che venderò non appena vedo verde avendo nel frattempo riscosso le cedole.

Penso che andare long sul listino italiano, dopo la dimostrazione di debolezza di ieri e, direi, anche di oggi, sia sconsigliabile.

Mentre sul DAX è possibile, come detto ieri, cominciare a compricchiare qualcosina.

Anche perchè avere azioni tedesche nel caso in cui l'euro si dissolvesse potrebbe rivelarsi una scelta vincente.

Ovviamente questa della dissoluzione dell'euro non è un fatto che potrebbe avvenire a breve, e lo reputo anche improbabile.

Tutto dipende, a mio modo di vedere, da chi vincerà le elezioni in Francia.

Se le vince Sarkozy ovviamente non succederà nulla.

Se le vince Hollande, che ha già anticipato di voler rivedere il fiscal compact per dare maggiore enfasi alla crescita, andrà valutato quale atteggiamento terrà nei confronti dei tedeschi.

Perchè, purtroppo, i Francesi sono deboli come e forse più di noi per poter alzare la voce, avendo una grossa parte del debito pubblico in mani estere.
 
Buonasera.

Scusate l'assenza di questi giorni dovuta a problemi vari.

Dunque archiviamo una settimana molto negativa e, penso molto pesante, in particolare per il listino italiano.

I temi che hanno pesato molto sono stati i bancari (caro Guery desaparesido, spero che non sia per le perdite su Intesa e Parmalat che dovevano andare a 2,00:D:D).

In questo momento io, onestamente, eviterei il tema bancario perchè la recessione porterà disastri nei bilanci in termini di sofferenze e minori ricavi dovuti ai minori impieghi.

Volendo puntare su un rimbalzo a questo punto li aspetterei sotto i minimi dell'anno scorso o, in ottica di accumulo, cominciare a comprare in prossimità di questi.

Parimenti a questi livelli sconsiglierei gli short per evidenti motivi.

Dai 6500 in giù inizierò a comprare sul DAX i soliti temi forti, quali Siemens, Basf, Henkel, Linde, K+S.

Sul mercato francese che in generale è preferibile evitare, approssimandosi le elezioni, segnalo due titoli appetibili in caso di storni.

Vale a dire il mio vecchio amore Sanofi e LVMH.
 
PS Inutile dire che a 10,00 tra poco ricomprerò France Telecom, per ora in piccole dosi, anche se mi ero ripromesso di farlo dopo la trimestrale al fine di valutare i primi effetti di FREE.

Per Vivendi, invece, aspetto la trimestrale decisamente la trimestrale, e comunque lo stacco del dividendo, perchè il tracollo è stato eccessivo e fa veramente paura.

E meno male che li ho venduti a tempo, FT in perdita e Vivendi praticamente in pareggio.
 
In ultimo fa scalpore il tracollo di ENEL, titolo per il quale avevo dato un chiaro avviso di tenersi alla larga dal CARROZZONE, quando quotava oltre 3.

Secondo me la discesa non è finita, se proprio uno si vuole avventurare io aspetterei l'area 2,00, area nella quale il titolo potrebbe entrare in portafoglio in ottica difensiva, alla stregua di un'obbligazione.
 
Buongiorno e buona domenica.

Leggendo un po' in giro per il FOL pare che tutti si aspettino disastri sui mercati, esattamente come qualche mese fa regnava un ottimismo fuori luogo.

Io, lo sapete, propendo per lo scenario negativo a livello macroeconomico, almeno nell'area euro.

Purtroppo la crisi del debito nell'area euro e' stata affrontata nel modo peggiore, in quanto i banchieri falliti hanno avuto il sopravvento su una classe politica debole e si sono lasciate in vita banche zombie senza pero' procedere ad interventi risolutivi di ristrutturazione e, al limite, di nazionalizzazione.

Un po' l'errore che fu fatto in Giappone a suo tempo.

Per quanto riguarda i mercati, invece, lo scenario potrebbe essere differente in quanto il peso dell'Europa sull'economia mondiale e' ormai ridotto.

E le imprese quotate in borsa sono per lo più internazionalizzate, il che significa che quello che perdono in Europa lo compensano con le vendite su altri mercati (esempio i produttori di auto tedesche).

Notate, infatti, come il DAX reagisca poco alle notizie negative dell'area euro e, invece, sia molto piu' sensibile a qualsiasi notizia negativa che arriva ad es. dalla Cina e dai paesi emergenti in generale.

A questo punto si possono trarre le dovute conseguenze in termini operativi.

L'indicazione e' quella di andare long sui TDS italiani con un piano di accumulo, coprire le posizioni con short sulle banche italiane e andare long sul dax, limitatamente alla componente industriale.

Anche se alla fine, lo sappiamo, tutto dipenderà dall'andamento degli indici americani.
 

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