Ennesima settimana caratterizzata da alta volatilità che non permette al nostro S&P MIB di chiudere positivo, infatti tra alti e bassi, rispetto alla chiusura del venerdì precedente l’indice lascia sul campo lo 0.23% a 37364 punti.
Decisamente peggio è andata negli USA dove, seduta dopo seduta, il Nasdaq composite lascia sul campo oltre il 2.5% giungendo con diversi giorni di anticipo al target di cui vi avevo parlato nella scorsa newsletter rappresentato dal completamento del doppio massimo.
La recessione USA è vicina, molti affermano già che ci sono già. In effetti l’ISM uscito sotto i 50, non lascia certo ben sperare, la crisi dal settore immobiliare e bancario sembra stia piano piano facendo rallentare anche gli altri settori. Proprio per evitare un aggravamento della situazione la Fed ha annunciato che già nella prossima riunione (fine gennaio) potrebbe esserci un nuovo taglio dei tassi di interesse.
La Bce, questa volta, sembra essersi mossa dal lato opposto, affermando, in Europa, la possibilità di un nuovo aumento.E’ una situazione molto complessa che potrebbe penalizzare ulteriormente il rapporto di cambio Euro/dollaro che ormai sembra avviato in area 1.50.
I timori di recessione USA e quindi di una domanda sensibilmente inferiore a quella attuale hanno portato ad un rapido deprezzamento del petrolio che da 100 scende fino a 92 dollari circa. Gli stessi motivi, hanno portato alla crescita dell’oro (considerato da sempre un bene rifugio) che ha fatto segnare nuovi massimi.
Nel S&P MIB, abbiamo assistito alla rottura del minimo di novembre, anche se sul finale ci siamo riportati un pò su. I target ribassisti sono rappresentati da 36900 e 36300. I 37358 punti rappresentano il minimo di novembre.
Quando diventa troppo facile guadagnare al ribasso e tutti hanno una view negativa, spesso avviene un inversione del trend. Questo non vuole essere certamente un invito ad aprire posizioni rialziste ma più che altro un invito alla prudenza in quanto anche le operazioni più facili potrebbero nascondere insidie inaspettate. Per gli investimenti di lungo periodo aspetteremo il superamento della media mobile a 200 sedute che transitando in area 40680 non sarà facilmente raggiungibile a breve. I principali livelli di resistenza intermedi sono a 38000 e 38450 punti.
Davide Rapisarda