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La nostra ignoranza è la LORO forza.
26 maggio alle ore 13:42
ROBERTO BURIONI, IL MAGO DEI VACCINI / ECCO TUTTI I BUSINESS A BASE DI BREVETTI & BIG PHARMA, DA BRACCO A POMONA
La guerra dei vaccini continua. I Soloni della Medicina uniti e compatti contro l’ultima puntata di Report, solito condottiero Roberto Burioni, che si autogiudica l’unico super esperto di vaccini mentre il popolo bue non ha diritto di parola né di minima contestazione e per i medici che osano osservare qualcosa c’è pericolo radiazione, come sta già succedendo in alcune regioni. La grancassa dei media è al servizio di Big Pharma, pseudo verità scientifiche spacciate per Vangelo tanto i cretini sono lì pronti a berle d’un fiato.
Intanto, cominciano a spuntare alcuni
precisi interessi non solo scientifici ma anche economici del Vate Burioni. Tanto perchè si cominci a intendere che, al solito, lorsignori non se ne fregano della salute di bimbi e scolaresche, ma dei danari che riempiono le loro tasche, a bordo di brevetti, la catena delle sperimentazioni, poi il battesimo e finalmente le lucrose commercializzazioni. Ma procediamo per gradi e partiamo dalle news.
Zeppo di critiche contro la trasmissione di Sigfrido Ranucci – che sta riacquistando smalto e grinta dopo le ultime annate a base di pizza & babà – dedicata al vaccino contro il Papilloma virus in cui si parlava degli effetti avversi a questo tipo di vaccinazione contro il tumore al collo dell’utero, il pezzo di Repubblica on line firmato da Valeria Pini. Che così esordisce:
“Il primo a scendere in campo, dopo la messa in onda, è il virologo Roberto Burioni. ‘Diffondere la paura raccontando bugie è un atto grave e intollerabile. E’ abusare in maniera perversa della libertà di opinione. E’ come gridare ‘c’è una bomba’ in uno stadio affollato per vedere la gente che fuggendo calpesta i bambini. Report ha dato spazio a teorie prive di base scientifica, a individui senza alcuna autorevolezza e ha mescolato sapientemente possibili tangenti e ipotesi non confermate per ottenere un effetto abominevole: instillare timore nei confronti di una pratica medica sicura, efficace e in grado di salvare migliaia di donne da una morte atroce’”.
LE GAFFE DEL SENATORE ANDREA MARCUCCI
L’elenco dei lanciatori di strali è affollato: dal presidente della Società italiana di virologia, Giorgio Palù, al presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi.
S
ul fonte politico su tutte le furie i Pd, con un presidente – ahinoi – Matteo Orfini che si balocca a ri-postare e far girare sui social le frasi di Burioni e un presidente della Conferenza delle Regioni (e lui stesso al vertice emiliano-romagnolo), Stefano Bonaccini che sconfortato nota: “mentre tornano a far paura malattie debellate da decenni a causa di stregoni da web e disinformazione sui vaccini, ci mancava solo report”.
Poteva, almeno una volta, profittare per tacere l’antenna di Renzi al Senato, Andrea Marcucci, presidente (ri-ahinoi) della commissione Istruzione e beni culturali: “intollerabile – insorge – che dal servizio pubblico vengano diffuse falsità contro i vaccini”. Ed è intollerabile che il servizio pubblico di casa nostra non realizzi un docufilm – come ad esempio hanno fatto negli Usa e in Inghilterra – sulla strage del sangue infetto, che ha, fra gli altri, nomi, un cognomi e indirizzi ben precisi: le aziende del gruppo Marcucci, un tempo di babbo Guelfo e ora nelle mani dei rampolli Paolo (al timone della corazzata Kedrion), Marialina (una passione per le antenne e i festival, un tempo coeditore dell’Unità – tri ahinoi) e, appunto, il senatore Andrea.
Ma in questi mesi il diluvio di carta (straccia) per diffondere il Verbo di Burioni & C. è stato incontenibile. Un vero alluvione, stavolta sì, in perfetto stile Minculpop (per la serie mi inculo il popolo, sempre bue).
Ecco tre chicche in rapida carrellata, che hanno avuto il degno coronamento con la comparsata del premier Matteo Renzi davanti ai microfoni di Lilli Gruber per inneggiare ai vaccini e bacchettare quel mascalzone d’un Adriano Zaccagnini ex 5 Stelle che ha osato parlare di un uso consapevole e controllato dei vaccini; Renzi, of course, ha citato il nome del profeta Burioni come simbolo della Alta Scienza imbufalita.
Apriamo con la parola ad una giornalista-scienziata, o meglio appassionata di scienza, “organizzo e risolvo”, come si autodefinisce in sella al suo Galileoeditgalileonet.it. Ebbene, la signora o signorina, anzi la prof. Letizia Gabaglio – mandate a memoria questo nome, perchè lo risentirete presto da Stoccolma, caso mai in compagnia di Vate Burioni – ha ricevuto in appalto una colonnina dell’Espresso, e così si esprime nel numero del 12 febbraio sotto il titolo: “Salute – La verità, vi prego, sui vaccini”. Esordisce la columnist: “quando si parla di vaccini le parole sono importanti. E’ sul passaparola che si fonda l’idea che siano pericolosi, che causino danni neurologici, che facciano arricchire le case farmaceutiche. E’ purtroppo sulle parole di alcuni medici – ora per fortuna pubblicamente sanzionati dagli Ordini regionali – che si basa la sicurezza degli antivax”. Poi: “non ci sono vaccini indispensabili e altri accessori. Al contrario, gli esperti dicono che è importante farli tutti”. Ottimo e abbondante.
18 marzo, un’intera paginata – la numero 21 – del Corsera, firmata da Simona Ravizza, un cognome che profuma tanto di farmaci. Un sorta di vademecum dei vaccini, “nella testa di chi dice no”, e tanto per spiegarsi meglio “dall’autismo come effetto collaterale ai complotti delle aziende del farmaco, ecco le tesi false e come smentirle”. Pensate che ci sia un qualche contraddittorio? Che venga chiesto il parere di uno scienziato che non la pensa così? Macchè. Il nostro Cicerone è sempre, immancabilmente Burioni che, punto per punto “spiega”, “scandisce”, “rimarca”, “ricorda” “osserva categorico”. Un piccolo sommario spiega la ratio dell’articolo: “Nella testa di chi dice no alle vaccinazioni – ammonisce la fida Ravizza – si rincorrono luoghi comuni e timori infondati. Un conto sono però le proprie paure, un altro le verità scientifiche incontrovertibili. Da conoscere e ricordare. Per fare la cosa giusta. Roberto Burioni, virologo dell’ospedale San Raffaele e autore del libro ‘Il vaccino non è un’opinione‘, smonta le convinzioni che spingono sempre più genitori a non proteggere i propri bimbi”. Capito, genitori ignoranti e incoscienti?
E la primavera non può inaugurarsi meglio che con le parole di un altro piccolo profeta, mollemente disteso sulla sua Amaca di Repubblica per ammaestrare quel popolo sempre bue e somministrargli pillole di saggezza. Si tratta di Michele Serra, che un tempo faceva ridere, oggi fa solo piangere. Ecco il suo Pensierino del 21 marzo: “La fronda antivaccini, nonostante ogni controdeduzione scientifica e statistica, tiene il punto, con solidi addentellati nel primo o secondo dei partiti italiani, il Movimento Cinque Stelle. Ben al di là della questione in sé (comunque grave per le ripercussioni che le scelte di pochi infliggono a molti), quello che sconforta è l’umore di fondo al quale attecchiscono queste mattane: una diffidenza irriducibile a qualunque ‘verità ufficiale’, scientifica o politica o culturale o altro, nel nome di una specie di insorgenza controculturale molto selfie, autoprodotta e autocondotta. Il mondo visto come una losca trama di caste e consorterie, come una incrostazione di inganni, una frode ininterrotta, alla quale il solo rimedio da opporre è un rifiuto irriducibile, un rancore incolmabile”. Boh. Passiamo a robe più serie, come le sigle & le invenzioni del Mago dei Maghi, Roberto Burioni.
TUTTI GLI ANGELI BENEFICI AL SERVIZIO DELLA SCIENZA
La nostra indagine è partita grazie ad un lettore che ci ha inviato una mail. Eccone il succo: “Roberto Burioni, noto virologo pro vaccini, da mesi presenzia in tv e sui giornali con interviste. Ricordo tra le altre la sua sparata riguardo al ‘ban’ facile nella sua pagina verso chi – secondo lui – non ne capisce di vaccini, poi rivelatasi pura censura. Come accade quando nutro dell’interesse verso un personaggio faccio una ricerca per capire chi sia, se sia in buona fede o meno, se abbia interessi economici o altro. Non si chiede all’oste se il vino è buono. Giusto? Bene, tornando a Burioni si scopre che è proprietario di parecchi anticorpi anche per uso vaccinale, cioè i suoi anticorpi possono essere inseriti nei vaccini e aiutano i nostri anticorpi a reagire alla malattia. Vi posto il link del centro brevetti con tutta la lista di Burioni:
http://patents.justia.com/inventor/roberto-burioni
Cerco di non pensar male e continuo la ricerca. Burioni è uno degli scienziati di punta della Pomona Ricerca srl, quindi vado a vedere di cosa si occupa la Pomona sul sito dell’azienda e sulla descrizione si legge: “il loro lavoro (di Burioni e di un altro scienziato, Massimo Clementi) mette Pomona in una posizione leader per la progettazione e lo sviluppo di vaccini innovativi”, sempre nell’ambito degli anticorpi. Qui il link:
http://www.pomonaricerca.com
Continua il report del nostro lettore: “Arrivato a questo punto sono rimasto alquanto sorpreso, sono andato sulla sua pagina a chiedere informazioni su questi tre punti: i suoi brevetti; la Pomona; il vaccino obbligatorio per l’Epatite del ’98 grazie ad una tangente. Chiedo, con cortesia, di togliere ogni dubbio riguardo un suo possibile conflitto di interessi. Bene, bloccato seduta stante. Il motto di Burioni è: ‘Il vaccino non è un’opinione’. Già, è una fonte di guadagno?”.
Cerchiamo di vederci più chiaro. Cominciamo dal partner scientifico, Clementi. Il quale affida ad internet un pedigree chilometrico che vanta le docenze come assistente, poi aiuto, quindi associato indi ordinario in virologia e microbiologia da Ancona a Trieste fino all’approdo nell’isola felice del San Raffaele – la creatura di don Luigi Verzè, il grande amico di Silvio Berlusconi – dove trova il collega Burioni.
Insieme, il tandem delle meraviglie, nell’arco d’un decennio, dal 2006 al 2016, ha deposito una sfilza di brevetti. Di eccellenza i committenti, una serie di aziende: la già citata Pomona Ricerca srl, Bracco Imaging spa, Ribovax Biotecnologie SA, Generale Anticorpi e Biotecnologie srl.
In un sito americano, ecco un breve profilo di Pomona: “E’ una compagnia privata che opera nel settore delle biotecnologie e impegnata nello studio, sviluppo e produzione di anticorpi umani monoclonali in grado di combattere varie patologie virali come l’epatite C, i virus influenzali, l’JC virus. Fondata nel 2010, la società ha nel corso degli anni acquisito gli asset e la proprietà intellettuale di diverse piccole compagnie che si occupano di biotecnologie, il tutto basato sulle ricerche di due professori dell’Università San Raffaele. I professori Clementi e Burioni sono considerati tra i ‘key opinion leaders’ (gli esperti ‘chiave’) e gli esperti di maggior livello internazionale. La loro consolidata esperienza consente a Pomona di occupare una posizione leader nel settore. Pomona Ricerca è finanziata da angel investors”, ossia da finanziatori con le ali, come appunto gli angeli.
Più concreti alla Bracco, la cui lady di ferro, Diana, la star dell’Expo di Milano, ha le sue gatte da pelare alla procura di Milano, che ha chiesto 1 anno e tre mesi per la disinvolta gestione dei bilanci societari, con una serie di milioncini che servivano per mantenere le ville a Capri o in Costa Azzurra, bazzecole per una Paperona come lei, piccole sviste amministrative… . Bracco Imaging spa ha il suo quartier generale a Trieste e – come viene descritto nel sito – “è un’azienda leader globale nella diagnostica per immagini, presente in oltre 90 paesi di tutto il mondo, direttamente o indirettamente attraverso società controllate o joint ventures, con una forte leadership nelle aree geografiche più significative. Le nostre attività di ricerca sono situate in Italia, Stati Uniti e Svizzera”.
E proprio a Ginevra, in Svizzera, si trova la sede principale di Ribovax Biotecnologies Sa, una società anonima localizzata in Avenue des Morgines, all’interno del mega Business Center della incantevole città elvetica.