wushu
Guest
felicità a tutti
riporto una notizia interessante ...
Titolo: L''Italia c''e'': il 19 gennaio tutti a Piazza Affari
Ora: 06/01/2012 08:25
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Anche la manovra economica decisa dal Governo Monti per
consolidare l''obiettivo di azzerare il deficit nel 2012 e'' essenzialmente
concentrata sull''aumento della pressione fiscale: la nuova tassazione non
risparmia nulla, dai redditi ai consumi, dalle abitazioni agli
investimenti mobiliari, ovunque siano localizzati in Italia o all''estero.
In mancanza di queste misure draconiane, ribadiscono quotidianamente
esponenti del Governo, avremmo gia'' avuto il tracollo del valore del
debito pubblico sui mercati finanziari oltre alla drammatica certezza
dell''insuccesso delle prossime aste di Bot e Btp.
Ora, e'' possibile che cio'' sia vero, ma il prezzo che l''economia sta
gia'' pagando e'' la recessione, come confermano le rilevazioni dell''Istat.
Le imprese stentano ad approvvigionarsi di creditoe le stesse banche a
fornirlo, visto che i tassi di interesse sul debito pubblico trascinano
verso l''alto, per tutti, il costo del denaro. L''Italia si sta dunque
avvitando in una spirale perversa mentre il premio al rischio cresce ogni
giorno che passa per via della recessione; non bastasse, l''onere per gli
interessi sul debito dello Stato drena dall''economia reale oltre 80
miliardi l''anno - tutti prelevati attraverso la tassazione - di cui meta''
elargiti all''estero.
La strada maestra per uscire dalla palude resta dunque il taglio del
debito, subito ed in maniera drastica: un obiettivo su cui nessun Governo
ha voluto ancora seriamente cimentarsi, preferendo riassorbire il debito
con l''avanzo primario sul bilancio. Il risultato, dal 1992, non e'' mai
cambiato: sempre piu'' tasse, sempre meno servizi pubblici, sempre lo
stesso debito.
La soluzione c''e''; attuarla e'' piu'' urgente che mai. Si tratta di
conferire tutto il patrimonio disponibile dello Stato (non meno di 300
miliardi) in un unico "Fondo patrimoniale degli Italiani", le cui quote
verrebbero acquisite dalle famiglie, sia prevedendo l''obbligo ad investire
sia consentendo di conferire titoli del debito pubblico in circolazione.
Nel Fondo si dovrebbe far confluire oltre alle proprieta'' immobiliari
anche le azioni di imprese pubbliche possedute dal Tesoro, quotate e non,
per la parte eccedente il loro controllo. Le famiglie italiane
diverrebbero cosi'' direttamente proprietarie di quote di un fondo comune
di investimento, con un impiego immediatamente fruttifero delle proprie
risorse finanziarie, un impiego che se ben gestito troverebbe peraltro
sicura rivalutazione nel tempo. Per avere un''idea di cio'' che si
metterebbe in moto, basti osservare che il completamento dell''operazione
(che puo'' essere diluita in due-tre anni) comporterebbe la riduzione del
20% nel rapporto debito/pil.
Il risparmio per il bilancio dello Stato sarebbe immediato:
diminuirebbero sia il servizio del debito sia i tassi di interesse.
L''intera economia italiana ne beneficerebbe immediatamente. Anziche''
lasciarci tassare inutilmente, solo per continuare e pagare alti interessi
sul debito pubblico, e'' arrivato il momento di riscattarlo, ricomprandolo.
GIOVEDI'' 19 GENNAIO TUTTI A PIAZZA AFFARI PER DISCUTERE SU COME ATTUARE
IL TAGLIADEBITO
red
(fine)

riporto una notizia interessante ...
Titolo: L''Italia c''e'': il 19 gennaio tutti a Piazza Affari
Ora: 06/01/2012 08:25
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Anche la manovra economica decisa dal Governo Monti per
consolidare l''obiettivo di azzerare il deficit nel 2012 e'' essenzialmente
concentrata sull''aumento della pressione fiscale: la nuova tassazione non
risparmia nulla, dai redditi ai consumi, dalle abitazioni agli
investimenti mobiliari, ovunque siano localizzati in Italia o all''estero.
In mancanza di queste misure draconiane, ribadiscono quotidianamente
esponenti del Governo, avremmo gia'' avuto il tracollo del valore del
debito pubblico sui mercati finanziari oltre alla drammatica certezza
dell''insuccesso delle prossime aste di Bot e Btp.
Ora, e'' possibile che cio'' sia vero, ma il prezzo che l''economia sta
gia'' pagando e'' la recessione, come confermano le rilevazioni dell''Istat.
Le imprese stentano ad approvvigionarsi di creditoe le stesse banche a
fornirlo, visto che i tassi di interesse sul debito pubblico trascinano
verso l''alto, per tutti, il costo del denaro. L''Italia si sta dunque
avvitando in una spirale perversa mentre il premio al rischio cresce ogni
giorno che passa per via della recessione; non bastasse, l''onere per gli
interessi sul debito dello Stato drena dall''economia reale oltre 80
miliardi l''anno - tutti prelevati attraverso la tassazione - di cui meta''
elargiti all''estero.
La strada maestra per uscire dalla palude resta dunque il taglio del
debito, subito ed in maniera drastica: un obiettivo su cui nessun Governo
ha voluto ancora seriamente cimentarsi, preferendo riassorbire il debito
con l''avanzo primario sul bilancio. Il risultato, dal 1992, non e'' mai
cambiato: sempre piu'' tasse, sempre meno servizi pubblici, sempre lo
stesso debito.
La soluzione c''e''; attuarla e'' piu'' urgente che mai. Si tratta di
conferire tutto il patrimonio disponibile dello Stato (non meno di 300
miliardi) in un unico "Fondo patrimoniale degli Italiani", le cui quote
verrebbero acquisite dalle famiglie, sia prevedendo l''obbligo ad investire
sia consentendo di conferire titoli del debito pubblico in circolazione.
Nel Fondo si dovrebbe far confluire oltre alle proprieta'' immobiliari
anche le azioni di imprese pubbliche possedute dal Tesoro, quotate e non,
per la parte eccedente il loro controllo. Le famiglie italiane
diverrebbero cosi'' direttamente proprietarie di quote di un fondo comune
di investimento, con un impiego immediatamente fruttifero delle proprie
risorse finanziarie, un impiego che se ben gestito troverebbe peraltro
sicura rivalutazione nel tempo. Per avere un''idea di cio'' che si
metterebbe in moto, basti osservare che il completamento dell''operazione
(che puo'' essere diluita in due-tre anni) comporterebbe la riduzione del
20% nel rapporto debito/pil.
Il risparmio per il bilancio dello Stato sarebbe immediato:
diminuirebbero sia il servizio del debito sia i tassi di interesse.
L''intera economia italiana ne beneficerebbe immediatamente. Anziche''
lasciarci tassare inutilmente, solo per continuare e pagare alti interessi
sul debito pubblico, e'' arrivato il momento di riscattarlo, ricomprandolo.
GIOVEDI'' 19 GENNAIO TUTTI A PIAZZA AFFARI PER DISCUTERE SU COME ATTUARE
IL TAGLIADEBITO
red
(fine)