Idee e grafici. - Cap. 1 (12 lettori)

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dondiego49

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13/02/2012 09:50
Certificates: successo per l'aumento di capitale Unicredit
Bnp Paribas
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UniCredit ha annunciato che, nel corso della prima seduta di offerta in Borsa, sono stati venduti tutti i 4.601.714 diritti non esercitati e sottoscritte tutte le 9.203.428 azioni relative ai diritti. Non sono state quindi sottoscritte azioni da parte del consorzio di garanzia. Il nuovo capitale sociale di Piazza Cordusio risulterà quindi pari a 19.647.671.824,53 euro, suddiviso in 5.787.028.109 ordinarie e 2.423.898 azioni di risparmio. Inoltre c'è stato il rispetto degli impegni da parte degli azionisti della banca milanese che, all'annuncio della ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro dell'istituto, si erano detti pronti a sottoscrivere il 10,68%. Si tratta di Allianz, Carimonte, Carimodena, Crt, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Luigi Maramotti che hanno aderito nel complesso al 10,7% delle azioni oggetto di aumento. Cod. Neg. Sottostante Tipo Scadenza Ratio Strike P26235 UNICREDIT Bonus Cap 21.12.12 1,00 5,8750 Contenuti tratti dalla newsletter Borsa in Diretta, pubblicata integralmente sul sito Certificates e Covered Warrant | BNP Paribas Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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13/02/2012 10:10
Flash sui mercati
Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche
Da seguire
Grecia.Nella notte il parlamento greco ha approvato con 199 voti su 300 il severo pacchetto fiscale richiesto dall'eurogruppo come condizione indispensabile affinché il Paese possa ottenere il secondo pacchetto di aiuti dai creditori ufficiali. Dopo aver definito insieme ai creditori ufficiali il piano di tagli e le manovre fiscali aggiuntive, la Grecia si era vista richiedere dall'eurogruppo che il pacchetto fiscale diventasse legge entro domenica e soprattutto che i maggiori leader politici si impegnassero a mantenere fede alle decisioni del Parlamento anche successivamente alle prossime elezioni di aprile. L'approvazione è avvenuta in un clima di forte tensione, tanto che un totale di oltre 40 deputati sono stati espulsi da PASOK e Nuova Democrazia per non aver sostenuto la manovra. Il piccolo partito di destra LAOS ha sostanzialmente ritirato l’appoggio al governo, anche se due ex-ministri si sono dissociati dal partito e hanno votato a favore. Il 15 febbraio dovrebbe tenersi una nuova riunione dell’Eurogruppo, che definirà l'esborso del pacchetto di aiuti ufficiali. Dovrebbero anche essere resi noti entro la fine della settimana i dettagli del PSI. Nei prossimi giorni la Grecia introdurrà anche una norma sulle CACs che dovrebbe consentire di rendere i termini dello scambio obbligatori per tutti se una maggioranza di investitori vi aderirà.
Stati Uniti.Il presidente Obama presenterà oggi il budget, che probabilmente costituirà la base della sua campagna elettorale. I punti principali del piano del presidente dovrebbero essere radicalmente diversi dai programmi elettorali dei candidati repubblicani. Secondo il WSJ, il focus del budget sarà la difesa della classe media, con programmi di sostegno all’occupazione e fine dei tagli alle imposte delle classi di reddito più elevate. Nel 2012 il budget vedrebbe un deficit di 1,33 trilioni di dollari (8,5% del PIL), un po’ più ampio di quello previsto a legislazione vigente dal CBO (1,079 trilioni, 7% del PIL).
Aste. L’Italia colloca 3,5 miliardi di BOT con scadenza 21/06/2012 e 8,5 miliardi di BOT annuali. Offerta di carta a breve termine anche in Germania (4 miliardi di titoli semestrali) e in Francia (7,5-8,7 miliardi suddivisi sulle scadenze 12, 25 e 51 settimane).
I market mover della settimana
Nell’area euro, il focus sarà sull’Eurogruppo di mercoledì. I dati di contabilità nazionale del 4° trimestre mostreranno un calo del PIL in tutte le principali economie, Germania compresa (l’Italia dovrebbe mostrare la performance peggiore); la fase negativa dovrebbe essere continuata a inizio 2012. La produzione industriale dell’area euro registrerà un significativo calo a dicembre. L’indice ZEW di febbraio dovrebbe mostrare un minor pessimismo sulle prospettive dell’economia tedesca per il terzo mese consecutivo, anche se il miglioramento sarà di entità inferiore a quello registrato a gennaio.
§La settimana è densa di dati negli Stati Uniti. Le informazioni in uscita dovrebbero essere generalmente positive. Le indagini del settore manifatturiero di febbraio dovrebbero essere in aumento. Per gennaio, le vendite al dettaglio e la produzione industriale dovrebbero segnare incrementi sostenuti. Dal lato dei prezzi, prezzi all’import, CPI e PPI dovrebbero essere in aumento spinti dai prezzi energetici. I verbali del FOMC di gennaio dovrebbero dare indicazioni di apertura per ulteriore stimolo monetario.
Venerdì sui mercati
L’incertezza sulla crisi greca ha condotto a un riallargamento dei premi al rischio sul debito dei periferici nella giornata di venerdì. Moderato ribasso per i rendimenti dei titoli tedeschi, più marcato sulle scadenze lunghe (-6/7pb). Chiusura in netto ribasso per gli indici azionari, che in Europa ha superato 1,5 punti percentuali. S&P ha declassato 34 banche italiane, come risultato della recente azione sul rating sovrano. Questa mattina, la notizia del voto parlamentare favorevole in Grecia ha causato una cauta inversione di tendenza su tutti i fronti. Anche l’euro è in ripresa sul dollaro (1,326), ma rimane sui minimi contro CHF. Da rilevare anche le aperture dell’EBA sul fronte dei requisiti di capitale: il presidente dell’agenzia ha dichiarato che “se l’attuale restringimento degli spread sovrani fosse di natura strutturale e duratura”, l’EBA potrebbe rivedere il buffer sull’esposizione ai titoli di stato.
Area euro
Italia. Laproduzione industriale è balzata a sorpresa di +1,4% m/m a dicembre, secondo mese consecutivo di recupero, dopo il +0,3% m/m di novembre. La variazione annua è rimasta comunque in territorio negativo a -7,7% in termini grezzi e -1,7% su base corretta per i giorni lavorativi (da -4,1% precedente). Il dato, a nostro avviso, non deve indulgere a facili trionfalismi, in quanto potrebbe essere viziato da tipici problemi di aggiustamento stagionale che riguardano il bimestre dicembre-gennaio, come agosto-settembre: sospettiamo pertanto che a gennaio si possa registrare un calo superiore al balzo di dicembre (nostra stima: -1,8% m/m), come accaduto la scorsa estate (agosto +3,6%, settembre -4,7% m/m). In ogni caso, l’output si è contratto di -2,1% t/t nel 4° trimestre, un valore coerente con la nostra stima di una flessione del PIL di almeno -0,6% a fine 2011.
Portogallo. Un’indiscrezione di stampa portoghese segnala che il ministro delle finanze tedesco, Schäuble, si è detto pronto a sostenere, se necessario, la modificazione delle condizioni del programma di aiuti al Portogallo. Il ministro delle finanze portoghese Gaspar, dal canto suo, ha ufficialmente dichiarato di apprezzare la proposta tedesca, ma ha ribadito che al momento il Paese non ha bisogno né di un allungamento del prestito né di maggiori risorse, essendo assolutamente in grado di onorare il programma di aggiustamento fiscale previsto. Al di là della risposta ufficiale data dal Governo portoghese, l'episodio segnala come la situazione economica e fiscale del Paese, sebbene diversa dal caso greco, sia ancora fonte di preoccupazione per l'area euro. Il Portogallo ha ottenuto fino ad ora dall’Unione Europea e dal FMI circa la metà dei 78 miliardi di euro del pacchetto di aiuti previsto.
Stati Uniti
Il deficit della bilancia commerciale a dicembre si è ampliato ulteriormente, passando da 47,1 miliardi di novembre (rivisto da 47,8 miliardi) a 48,8 miliardi di dollari. Quasi tutta la variazione è legata al comparto ex-petrolio (aumento deficit ex-petrolio, 2,4 miliardi di dollari). In termini reali, il saldo si allarga di 0,7 miliardi di dollari per via di un’apertura del deficit ex-petrolio. Le esportazioni aumentano di 0,7% m/m, a fronte di un aumento più sostenuto dell’import (+1,3% m/m). Dal lato dell’export, cala il settore beni capitali (-0,4% m/m) e beni di consumo
(-6,4% m/m), ma il comparto auto vede una variazione di +6,1% m/m. Per quanto riguarda le importazioni, si rilevano aumenti in tutti i sotto-settori. I dati sono circa in linea con le ipotesi del BEA per dicembre, pertanto non dovrebbero determinare significative revisioni del contributo del canale estero alla stima della crescita del PIL del 4° trimestre.
La fiducia delle famiglie rilevata dall’Univ. of Michigan a febbraio (prel.) scende a 72,5 da 75 di gennaio. Risultano in calo sia la componente corrente (79,6 da 84,2) sia le aspettative (68 da 69,1). I dati rimangono comunque ben al di sopra dei livelli dell’autunno. Le aspettative di inflazione a 5 anni aumentano a 2,9% da 2,7%, riportandosi su livelli visti in estate 2011.
Giappone

Dopo un 3° trimestre solido (+1,7% t/t), il PIL è sceso di -0,6% t/t nel 4° trimestre 2011, più di quanto atteso dal consenso (-0,2% t/t). La crescita su base tendenziale risulta pari a -0,9% a/a: sulla performance dell’economia giapponese pesano negativamente il canale estero e la spesa pubblica. I consumi aumentano di +0,3% t/t e gli investimenti fissi privati di +1,9% t/t. Gli investimenti residenziali calano di -0,8% t/t, e risentono della fine degli incentivi che avevano gonfiato la dinamica delle costruzioni nel settore fino alla fine del 3° trimestre; anche la spesa pubblica è negativa con un calo di -0,2% t/t per i consumi e di -2,5% t/t per gli investimenti. Dal lato del canale estero, il contributo negativo alla crescita (-0,6pp) è dovuto al calo delle esportazioni (domanda estera debole e yen forte) e la forte crescita dell’import (soprattutto per energia, per la distruzione di capacità produttiva nel settore). Il 1° trimestre 2012 dovrebbe registrare un aumento del PIL con una discreta dinamica della domanda domestica, inclusa quella pubblica. Le esportazioni nette resteranno un freno per la dinamica complessiva del PIL almeno per tutto il 2012. Fonte: Mercati Flash
 
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