La nazionalizzazione contro Repsol
colpisce le quotate con interessi argentini
La decisione della presidente Cristina Fernandez Kirchner di strappare al gruppo spagnolo il controllo di Ypf colpisce i titoli delle società italiane presenti sul mercato sudamericano. Tenaris, Telecom Italia, Enel, Fiat, Fiat Industrial, Brembo, Impregilo, Pirelli e Prysmian non riescono ad approfittare del rally di Piazza Affari
Lo leggo dopo
La decisione argentina gode dell'appoggio di una parte della popolazione
MILANO -
Il caso Repsol/Ypf 1 accende il rischio Argentina per le quotate italiane attive nel paese sudamericano e pesa in particolare su Tenaris che lascia sul terreno il 4%. Il gruppo di infrastrutture per il settore oil & gas ha in Argentina circa il 18% della capacità installata e il mercato, per quanto non si aspetti altre nazionalizzazioni sullo stile Ypf, vede aumentare in modo sensibile rischi e incertezze per chi opera nel settore energetico argentino.
In Borsa le Tenaris, dopo aver aperto a 13,1 euro, cedono il 4,1% a 12,95 euro segnando i minimi dallo scorso novembre. Ieri il governo argentino ha comunicato che sta per essere presentato il progetto di legge che porterà lo stato a controllare il 51% della controllata di Repsol motivando la decisione con i mancati investimenti effettuati da Ypf e con la posizione dominante del gruppo iberico sul settore energetico locale.
Oltre a Tenaris, le quotate del
Ftse-Mib 2 esposte su quel mercato sudamericano sono
Telecom Italia 3,
Enel 4,
Fiat 5e
Fiat Industrial 6,
Brembo 7,
Impregilo 8,
Pirelli 9e
Prysmian 10: per alcuni analisti comunque il rischio è per il momento ristretto alla questione Repsol con effetti però che potrebbero estendersi al comparto dell'energia.