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Hollande in "guerra" contro Merkel: 5 punti per la crescita

di: Leonardo Martinelli Pubblicato il 23 maggio 2012| Ora 13:52
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Per il presidente francese è il "giorno della verità": oggi sarà a Bruxelles dove dovrà fare chiarezza su quello che vuole imporre una Germania ancora potente, ma sempre più isolata. In cima alla lista gli Eurobond, ma la Germania ha già detto no.



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Non solo Hollande: anche Monti insistera' ancora nella proposta degli Eurobond, dopo che al G8 ha incassato una mezza vittoria personale.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Bruxelles - Ci siamo. Dopo aver impostato la sua campagna elettorale su una futura crociata da combattere a livello europeo, per associare misure per la crescita accanto al rigore di bilancio del fiscal compact, oggi scatta per François Hollande il giorno della verità. Al vertice informale di Bruxelles il neopresidente francese dovrà fare chiarezza su quello che vuole. E che vuole imporre a una Germania potente, ma sempre più isolata.

Vediamo in dettaglio i progetti del leader socialista:

1) Eurobond, il debito solidale. E’ il grande pomo della discordia: l’obiettivo principe di Hollande (ma anche della Commissione europea e di altri partner, apparentemente anche l’Italia di Mario Monti), che invece i tedeschi hanno finora rifiutato con fermezza. Il presidente francese oggi ritornerà all’attacco sulla questione ma è davvero poco probabile che la spunti contro la cancelliera Angela Merkel. Gli eurobond darebbero vita a obbligazioni comuni a tutti i Paesi dell’eurozona, in modo da condividere in maniera collettiva il fardello del debito pubblico. A questi strumenti finanziari si applicherebbero tassi d’interesse frutto della media di quelli dei bond emessi dai singoli Stati, ponderando il peso di ognuno sul debito globale. Insomma, gli eurobond si tradurrebbero in tassi inferiori per casi come quelli della Spagna e dell’Italia, che con i loro titoli di Stato a dieci anni viaggiano rispettivamente sul 6 e il 5,5%. E in tassi maggiori per i Paesi virtuosi, la Germania (1,4%) in primis. Proprio Berlino ha opposto finora un secco e stizzoso nein.

2) Project bond, la versione light. Rappresentano una variante degli eurobond più «accettabile» da parte di Berlino. In sostanza prevedono che grandi progetti infrastrutturali, lanciati dai privati, vengano salvaguardati da una garanzia dell’Unione europea. Proprio ieri il Consiglio europeo e l’Europarlamento hanno dato il via libera ai primi project bond europei: è un progetto pilota di 230 milioni di garanzie che dovrebbero permettere l’emissione di obbligazioni di questo tipo per un massimo di 4,6 miliardi. Berlino ufficialmente si oppone ai project bond come agli eurobond. Ma in realtà i tedeschi potrebbero resistere sui secondi e, alla fine, cedere sui primi, per arrivare a un compromesso con la Francia e con gli altri partner europei. Favorevole anche Mario Monti che ha già proposto di esonerare dai vincoli di bilancio gli investimenti pubblici.

3) BEI da ricapitalizzare. Rafforzare il capitale della Banca europea per gli investimenti è un’altra strada che Hollande vuole percorrere per rilanciare la crescita. E su questa le possibilità di arrivare a un accordo con Berlino sono maggiori. La Bei sostiene già progetti infrastrutturali e di innovazione in tutta la Ue. L’obiettivo del Presidente francese è acrescere la dotazione della banca di 10 miliardi cosi’ da arrivare a un totale di 60, da utilizzare per l’emissione di bond da qui a tre anni. La somma farebbe da leva per realizzare progetti di un valore complessivo compreso tra i 180 e i 200 miliardi. Germania e Francia sono i principali azionisti della Bei e dovrebbero sborsare ognuno 1,2 miliardi. Berlino sarebbe d’accordo.

4) Riorganizzare i fondi strutturali. Questi finanziamenti europei devono essere ripensati, secondo l’entourage di Hollande. Una delle ragioni è che gli Stati con maggiori difficoltà non riescono ad assicurare il confinanziamento (in media il 40% del costo totale del progetto) necessario a sbloccare i fondi concessi da Bruxelles. E così si accresce la somma inutilizzata, che ammonterebbe già a 80 miliardi da qui al 2014, secondo le stime della Commissione europea. Hollande vuole sfruttare questi fondi, favorirne l’utilizzo e destinarli a nuovi impieghi (in particolare le piccole e medie imprese e la formazione dei giovani). Parigi avrebbe già ottenuto un sostanziale appoggio tedesco a tale proposta.

5) La tassa sulle transazioni finanziarie. Per Hollande sarebbe uno dei modi per finanziare gli interventi a favore della crescita. Intende tassare anche i derivati e vuole che questo tipo di imposte si applichino a tutta l’Unione europea. Ritiene che un’aliquota dello 0,05% potrebbe già rappresentare una prima (e ragionevole) base di discussione con i partner europei. La Commissione, in realtà, ha già proposto una direttiva che imporrebbe l’1% sugli strumenti finanziari più tradizionali e lo 0,01% sui derivati. Stavolta sulla questione è il Regno Unito a opporre più resistenza.

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rieccomi...poi vado a casa..

domani l'amico è atteso a rivedere il max sui dati a 13105..e poi decide:

long sulla la rottura del max pomeridiano a 13135 avrebbe tp 200/250 sopra 320 gap a 400

sotto 12900 dovremmo rivedere i 12830 e sotto 12700

cmq per me sale

ps. appena sbattono fuori la grecia sale euro e salgono borse!;)

:ciao:
 
Borsa Milano -3,68%, euro ai minimi dal 2010

MERCATI | Il vaso di Pandora sta per aprirsi e le banche non sono pronte. Rumor continui: i funzionari dell'Eurozona avrebbero avvertito gli stati membri a preparare piani di emergenza in caso di uscita della Grecia dall'euro. Finita la propaganda pre summit Ue. La Bce tornera' a comprare bond? Spread sopra 420 dopo l'asta a rendimenti zero dei Bund. Giu' Intesa e Unicredit. Fiducia consumatori ai minimi dal 1996. Forti sell off sull'euro, che sprofonda in chiusura sotto $1,26 (grafico). Si comprano yen.
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Crisi: Germania Colloca Titoli A Due Anni Con Rendimento Zero

di: Asca Pubblicato il 23 maggio 2012| Ora 11:44


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(ASCA) - Roma, 23 mag - Il tesoro tedesco ha collocato titoli a due anni per un importo di 4,55 miliardi di euro con un rendimento praticamente zero. Il tasso infatti e' apena lo 0,07%.
 
Crisi: Germania Colloca Titoli A Due Anni Con Rendimento Zero

di: Asca Pubblicato il 23 maggio 2012| Ora 11:44


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(ASCA) - Roma, 23 mag - Il tesoro tedesco ha collocato titoli a due anni per un importo di 4,55 miliardi di euro con un rendimento praticamente zero. Il tasso infatti e' apena lo 0,07%.

:eek::eek::eek:
scusa l'ignoranza.....
ma qual'è lo scopo di comprare questi titoli
sicurezza si ma che ne so i titoli americani o giapponesi o altri solidi quanto rendono?
 
:eek::eek::eek:
scusa l'ignoranza.....
ma qual'è lo scopo di comprare questi titoli
sicurezza si ma che ne so i titoli americani o giapponesi o altri solidi quanto rendono?
anche io mi sono fato stesa domanda :-?

sara propaganda ho gente che lo fa per patriottismo non dimentichiamo che in tempi pasati i tedeschi lavoravano parecchi ore mensili per conto de lo stato , versavano ore lavorate per risalire la china dopo la guerra :bow: son tedeschi e io li ammiro :bow:
 
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