Idee e grafici. - Cap. 2

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Banche: addio staff, in futuro solo macchine intelligenti

di: WSI Pubblicato il 03 dicembre 2013| Ora 14:06
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Una rivoluzione che potrebbe incominciare già l'anno prossimo. Intervento umano ormai superfluo.


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Il progresso tecnologico nelle filiali bancarie potrebbe cominciare già l'anno prossimo. Intervento umano ormai superfluo. Come nei supermercati.


ROMA (WSI) - Ben presto le banche di tutto il mondo potrebbero a breve rimpiazzare lo staff con macchine intelligenti, anche l'anno prossimo e comunque entro cinque anni.

Molte delle maggiori filiali bancarie stanno infatti già pensando di prendere spunto dai supermercati, dove vi sono già macchine e casse dove poter pagare, completamente prive di interazione umana.

Martin Shires, responsabile di apparati tecnologici per le banche presso la NCR ha dichiarato: "Questa rivoluzione partirà dall’anno prossimo ed entro cinque anni diventerà una cosa comune per tutti. La tecnologia oggi giorno è così avanzata che tutte la transazioni possono essere realizzate attraverso uno schermo, senza più bisogno dell'intervento umano".

Come potrebbero diventare dunque le banche? Molte sono le ipotesi. Probabilmente si tratterà di un luogo piccolo e pieno di schermi e telefoni, che in caso qualcosa non vada per il verso giusto potranno essere usati (magari tramite Skype) per parlare con uno specialista e richiedere assistenza.

Ovviamente i costi delle banche si ridurrebbero notevolmente in quanto un grande ufficio con molto staff al servizio ha costi enormi. Però porterebbe a tutta una serie di licenziamenti del personale.
 
News

03/12/2013 14:40
3 motivi per credere (ancora) nel rally
Rossana Prezioso
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L'azionario è stato ultimamente una fabbrica di ricchezza insperata anche per chi solitamente è piuttosto titubante a investire capitali guadagnati duramente (e anche difficilmente visto che gli aumenti medi sono piuttosto miseri e rari). Si, perchè mentre per portare a casa uno stipendio ci vuole un mese, per perderlo in Borsa ci vogliono pochi attimi. LA classica paura che accomuna un po' tutti gli investitori i quali, con rendimenti ai minimi, soprattutto sul fronte Usa, rischiano di dover "emigrare" in cerca di qualcosa che permetta un ritorno anche solo minimamente interessante. Da qui il successo, più o meno forzato, di un azionario che con il tempo ha sfruttato il costo del denaro al minimo e quindi un rally continuato. Rally che, secondo molti brokers continuerà anche per i prossimi 12 mesi. Un primo motivo è quel 27% di rendimento che ha continuato a martellare nella testa degli investitori e che sarà un dato che chiuderà quest'anno rendendolo forse il migliore degli ultimi tempi. La paura si chiama tapering ma l'allungarsi dei tempi ha contemporaneamente permesso il rafforzarsi dell'economia che continua a sfornare numeri sempre più positivi, in modo che il trend claudicante dei primi report si stabilizzi. Quindi l'unica conferma verrebbe su un'economia effettivamente in ripresa. Aiutati anche da una stampella offerta di buon grado dalla Yellen la quale on ha alcuna fretta di fuggire dal mercato. Il massimo che si potrebbe temere sarebbero misure minime giusto per iniziare, ma sempre in modo da tenere bassi i rendimenti, che poi alla fine è il dato principale tenuto d'occhio dai mercati. Sam Stovall di S&P Capital IQ conferma come, nella storia statisticamente la crescita delle azioni non sia seguita da un crash ma da un boom "Dal 1945, ci sono stati 21 casi in cui l'S&P ha visto un guadagno del 20% e negli anni successivi si sono avuti aumenti corrispondenti." Sarà il caso di credergli? A dare man forte alla sua teoria anche la posizione di dicembre, mese notoriamente favorevole all'azionario. Anche le incertezze derivanti sull'obbligazionario favoriscono una spinta per questi ultimi giorni e i flussi di capitali derivanti dall'atmosfera natalizia fanno il resto. E sia. Ma pur volendo credergli per sempre, sarà il caso di ricordare che il Natale non dura per sempre. E allora bisognerà vedere fino a che punto la reale economia potrà competere con quella sintetica. Fonte: News Trend Online
 
News

03/12/2013 15:23
Raccomandazioni: Generali, Telecom, Piaggio, Unicredit
Rossana Prezioso
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GENERALI ottimismo derivante anche dall'Investor Day, nonostante la valutazione di stock piuttosto costoso, ma per Barclays ed Hsbc è il caso di tentare su un overweight condiviso e un target price che per la prima si ferma a 19,60EUR, mentre per la seconda va oltre e approda alla soglia dei 20,50EUR. TELECOM il Brasile non si vende e quindi un introito in meno. Per gli esperti di Ubs il primo passo allora è vendere (sell) a 0,34EUR in accordo con Nomura che ieri già intuiva la necessità di tagliare l'esposizione al titolo (reduce) a 0,60EUR. PIAGGIO record di vendite sul simbolo per eccellenza, quella Vespa che ha segnato la storia del costume ancor prima che delle due ruote. Partendo da questi presupposti Banca Imi non ha dubbi: add a 2,40EUR. UNICREDIT il settore è sotto stress per l'allarme lanciato da Fitch sul comparto che potrebbe toccare sofferenze anche alte il prossimo anno mentre da Nomura si avverte per il colosso italiano che sarebbe meglio evitare (reduce) con un t.p che dai precedenti 4EUR è comunque considerato degno di un upgrade a 4,5EUR. Lontani nella logica ma non nel tempo, i giorni in cui Goldman Sachs consigliava l'acquisto (buy) a 6,40EUR. Era il 28 novembre, giovedì scorso. INTESA SANPAOLO anche in questo caso il rating è di Nomura ma stavolta si preferisce un buy su un titolo che oscilla verso l'ottimismo con un target a 2,10EUR e che anche nei giorni scorsi ha visto un rating positivo anche su Equita sim (buy) a 1,70EUR. UBI BANCA in contrapposizione alla view di Fitch si pone quella dei giapponesi che invece puntano sul settore. Ecco allora che un buy spunta nuovamente su un target a 5,80EUR confermando anche lo stesso rating usato da Equita Sim venerdì scorso su un target a 6EUR. Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
Buongiorno a tutti, avevo messo in acquisto alle 15:29:05 un mini a 18390 e me ne sono andato a prendere il caffè..torno vedo che ha battuto 18390 e.. non mi ha preso!
Ma vaff......
 
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Enel vende tutta la rete del gas.
Incassa 200 milioni da F2i e Axa


Si tratta dell'ultimo 15% ancora in mano al'ex monopolista elettrico. Continua la cessione di asset "non strategici" per raggiungere l'obiettivo di riduzione del debito fissato dall'ad Conti a 40 miliardi per la fine del 2014. Prossimo target, una quota della controllata in Slovacchia

di LUCA PAGNI e RAFFAELE RICCIARDI Lo leggo dopo
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TAG
enel, F2i, Axa, rete gas, Fulvio Conti

MILANO - Tutto pronto per il passaggio definitivo di Enel Rete Gas nelle mani del fondo infrastrutturale F2i. Restano piccoli dettagli da limare, ma entro la fine dell'anno l'intero capitale della società che si occupa della distribuzione di gas naturale per le abitazioni e l'industria sarà rilevato dal fondo guidato da Vito Gamberale, in tandem con i francesi di Axa. Un’operazione da circa 200 milioni che giunge quanto mai gradita all’ex monopolista elettrico, impegnata nella cessione di una serie di asset non strategici sacrificati sull'altare la riduzione del debito.

Al momento, l'accoppiata F21-Axa controlla l'85% del capitale di Enel Rete Gas, attraverso il fondo F2i Reti Italia. A sua volta, quest'ultimo veicolo è controllato al 75% dal fondo di Gamberale ed è partecipato al 25% da Axa per mezzo della lussemburghese Finavias. Enel Rete Gas è una realtà da 848 milioni di ricavi nel 2012, anno nel quale ha distribuito agli azionisti una maxi cedola (tra utile e riserve) da 82 milioni.

A metà novembre è stata costituita la società F2i Reti Italia 2, con un capitale sociale di 10mila euro. Le quote societarie prevedono la partecipazione di F2i con 5.500 euro e di Axa Infrastructure Holding con 4.500 euro. L'oggetto sociale svela la natura del veicolo, che ha come mission "l'assunzione e gestione di interessenze e partecipazioni (…) in altre società o imprese operanti nel settore dell'attività di distribuzione
del gas". E' proprio lo strumento che accoglierà la nuova porzione di Enel Rete Gas. Già alla creazione di questa Newco, si appuntava negli atti notarili che "sulla base delle correnti trattative, al verificarsi di talune condizioni, il trasferimento delle azioni (…) dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2013 o, al più tardi, nel corso dei primi mesi del 2014".

Proprio la scadenza di fine anno è considerata plausibile da chi è vicino al dossier e a supportare l'ipotesi vi è anche una convocazione dell'assemblea di Enel Rete Gas per gli ultimi giorni del mese, con all'ordine del giorno le possibili dimissioni di alcuni componenti del cda con relative manleve.

L’ad di Enel Fulvio Contiha comunicato da tenpo al mercato che il suo obiettivo è la riduzione del debito a 40 miliardi l'obiettivo di debito, entro la fine del 2014. In quella direzione è andata la vendita in Russia di Severenergia, che ha portato nelle casse di Enel 1,3 miliardi di euro e ha coperto da sola quasi un quarto del piano di dismissioni da 6 miliardi. Per l’anno prossimo potrebbe arrivare un’altra operazione ad alto valore finanziario: la cessione di una quota del 66% di Slovenske Elektrarne, l’ex monopolista della Slovacchia, acquistata per 840 milioni e che ora potrebbe avere una valutazione tre volte maggiore.

Sul fronte di F2i, invece, prosegue l'espansione nel gas iniziata proprio con la rete Enel, che ha recentemente inglobato 2iGas (la rete Eon Italia) e G6, l'eredità dello shopping su Gdf Suez. (03 dicembre 2013) © Riproduzione riservata
 

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