Idee e grafici. - Cap. 2

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24/03/2014 11:42
Intesa Sanpaolo: potenziale doppio massimo in formazione
Financial Trend Analysis
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Fallito l'attacco ai massimi di inizio mese a 2,33 circa, Intesa Sanpaolo (-1,56%) ripiega. Oltre questo livello l'uptrend potrebbe essere riattivato per obiettivi a 2,65 circa ed eventualmente fino ai 3,00 euro. Discese sotto 2,14 rischiano invece di completare il doppio massimo disegnato nelle ultime settimane da 2,33, prospettando il ritorno del titolo sul supporto strategico in area 1,95/2,00. (CC) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
Borse europee in rosso. Tokyo specula sulla Cina e vola

La produzione manifatturiera dell'ex impero Celeste cala per il quinto mese consecutivo, i mercati sperano su una mossa di Pechino per rilanciare la domanda interna. Acquisti su tutte i listini asiatici. Deboli i mercati del Vecchio continente in attesa dei dati macroeconomici

di GIULIANO BALESTRERI Lo leggo dopo
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indice pmi, indice manifatturiero, borse europee, oro, petrolio, euro, spread, btp, Wall Street, borse asiatiche

MILANO - Ore 11.15. La quinta frenata consecutiva dell'industria manifatturiera cinese frena i mercati europei. La contrazione cinese con l'indice Pmi sceso a quota 48,1 contro il 48,5 di febbraio, è soprattutto dovuta al calo della domanda interna: i mercati stanno speculando sulle prossime mosse di Pechino che dalla fine dello scorso anno aveva promesso un cambio della politica economica impegnandosi nel rilancio dei consumi locali. A questo punto - dicono gli analisti - un passo in questa direzione è ancora più urgente. E così, complessivamente, a livello globale, si registra un aumento della propensione al rischio con il quinto calo in sei giorni delle quotazioni dell'oro, il bene rifugio per eccellenza. In questo contesto si registra il rally del Giappone, dove la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dell'1,77%, rimbalzando dai minimi di sei settimane, e dell'India dove il listino di Mumbai ha segnato un nuovo record.

L'Europa invece soffre. Le sanzioni comminate alla Russia dagli Stati Uniti insieme alla Ue - il blocco dei visti ad alcuni uomini vicini al presidente Vladimir Puntin - dopo l'annessione a Mosca della Crimea, dimostrano la volontà di voler evitare ogni conflitto che riporti alla guerra fredda. Ai mercati però sono arrivati pochi segnali incoraggianti dagli indici Pmi: in Germania l'attività manifatturiera è calata a marzo a 53,8 punti da 54,8 di febbraio. Nel pomeriggio, poi, anche gli Usa pubblicheranno il Pmi manifatturiero (
leggi l'agenda di mercati).

In questo contesto Milano dopo un avvio in altalena si porta in ribasso dello 0,6%, mentre nel resto del Vecchio continente Londra cede lo 0,3%, Francoforte lo 0,6% e Parigi lo 0,7%. Stabile lo spread, la differenza tra il rendimento dei Btp decennali italiani e quella degli omologhi bund tedeschi è a quota 179 punti base, mentre i titoli di Stato vengono scambiati sul mercato secondario al 3,4%. In questo senso c'è attesa per il proseguio della settimana, quando il Tesoro tornerà a vendere titoli di Stato a breve e medio termine sfruttando proprio il calo dei rendimenti. L'euro è stabile a 1,3794 dollari e 141,36 yen.

Avvio di settimana positivo, come detto, per le Borse di Asia e Pacifico, a partire da Tokyo (+1,77%), chiusa venerdì scorso per festeggiare la primavera. Il calo dello yen e delle quotazioni di nickel, oro e argento ha favorito i principali listini, da Hong Kong (+1,77%) e Shanghai (+0,91%), a Taiwan (+0,33%), Seul (+0,55%) e Sidney (+0,17%), che hanno chiuso un ciclo di perdite di 2 settimane, il più duro dallo scorso giugno.

Sul fronte delle materie prime l'oro cede lo 0,8% a 1323 dollari l'oncia. La scorsa settimana il metallo ha perso il 3,5% dopo l'annuncio della Fed Usa di ritiro delle misure di stimolo, prospettando anche un aumento dei tassi per il 2015. Il petrolio in calo sotto quota 100 dollari sui dati non positivi provenienti dall'industria manufatturiera della Cina, grande consumatore di greggio. Il petrolio Wti con consegna a maggio segna un calo di 41 centesimi a 99,05 dollari mentre il Brent perde 47 centesimi a 106,45 dollari.
 
A rischio tutti i vostri prelievi bancomat. A partire dal prossimo 8 aprile Microsoft smetterà di fornire i supporti per l’aggiornamento e la protezione di Windows XP, il sistema operativo nato nel 2001 e più diffuso al mondo. Secondo il Financial Times tutti coloro che ancora utilizzano il sistema Windows XP, tra cui il 95% dei bancomat e circa il 40% dei pc, rischiano di subire gli attacchi degli hacker e dei virus. Windows XP risale alla fine del 2001 ed è il sistema operativo più diffuso ed usato al mondo. Secondo i dati del gruppo di ricerca Netmarketshare, circa il 40% dei personal computer usano ancora Windows XP. Ma oltre ai PC, Windows XP è ancora il sistema operativo più utilizzato per il funzionamento dei bancomat e di alcuni dispostivi Pos. Inoltre, anche molti dispositivi medici girano con Windows XP.
Allarme bancomat – Il Financial Time avverte quindi che la maggioranza delle aziende sta ancora oggi rimandando il costoso, nonché complesso, sistema di aggiornamento, anche perché in alcuni casi non basterà installare Windows 8.1, poiché gran parte dei vecchi computer con Windows XP non hanno i requisiti di sistema necessari per l’installazione dell’ultima versione del sistema operativo di Microsoft. Inoltre, molti sistemi informatici sono compatibili solo con Windows XP. L’unica soluzione al problema l’ha proposta la stessa Microsoft prolungando fino a luglio 2015 il supporto del suo sistema Antivirus Security Essentials per le banche.
Il rischio – Una soluzione che tutelerà i circuiti bancari ma che non mette del tutto a riparo chi preleva alle casse elettroniche con un bancomat. Sembra che solo un terzo dei dispositivi riuscirà ad essere aggiornato (e quindi sicuro) prima dell’8 aprile 2014. Timothy Rains, direttore dell’area Trustworthy Computing di Microsoft,comunque lancia l’allarme e afferma che c’è il “100%” delle possibilità che gli hacker riescano ad individuare i punti deboli di Windows XP partendo dagli aggiornamenti di Windows Vista, Windows 7 e Windows 8. Insomma dall’8 aprile fate molta attenzione al bancomat. Nell’attesa che vengano aggiornati i sistemi andate a prelevare il contante direttamente allo sportello.
 
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24/03/2014 14:14
Piazza Affari sta completando il setup di lungo periodo
Gaetano Evangelista
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Il recupero generalizzato della scorsa settimana migliora il bilancio dei listini azionari mondiali, ad una settimana alla fine del primo trimestre. Sono 10, ora, su 21, gli indici il cui bilancio è positivo. Capeggiati ancora dal MIB: unico con performance per il 2014 a doppia cifra; il doppio, rispetto alla seconda piazza, quella di Toronto. Più che comprensibile l
 
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24/03/2014 14:35
Il portafoglio ideale a Piazza Affari: i titoli long e short
Davide Pantaleo
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A distanza esatta di un mese dall'ultimo aggiornamento, gli analisti di Mediobanca Securities quest'oggi hanno diffuso il consueto report dedicato al portafoglio long-short suggerito a Piazza Affari. Nell'ultimo mese il portafoglio ha evidenziato una variazione positiva del 3,2%, perfettamente in linea con quella dell'indice Ftse Mib che nello stesso arco di tempo ha registrato la medesima performance. Andamento del portafoglio nell'ultime mese A dare un contributo al risultato positivo del portafoglio sono state le scommesse, sia long che short, sul settore lusso con Luxottica e Ferragamo, su quello finanziario con il long su UnipolSai e lo short su Generali, e sul comparto media, nel quale gli analisti hanno assunto una posizione al rialzo su L'espresso e al ribasso su Mediaset. Ad appesantire il risultato dell'ultimo mese sono stati il comparto dell'energia, nel quale il long su ENI è stato vanificato dallo short su Enel, quello degli industriali con il long su CNH Industrial che ha perso oltre il 3,5% e lo short su Interpump che invede è salito di oltre l'8% nell'ultimo mese. I titoli da inserire nel portafoglio long Per quanto riguarda le variazioni del portafoglio long, gli esperti di Mediobanca Securities hanno eliminato CNH Industrial e Luxottica, inserendo Pirelli e Unicredit. La scommessa sulle azioni dela Bicocca viene fatta in vista dei conti dell'esercizio 2013 che saranno diffusi giovedì prossimo e per i quali le attese sono positive. Anche in ragione di ciò gli analisti credono che il recente calo accusato da Pirelli rappresenti una buona occasione d'acquisto. La new entry nel settore bancario è Unicredit dopo la pulizia realizzata dal gruppo che offre maggiore visibilità anche con riferimento alla crescita del Rote. Confermato inoltre il giudizio positivo su UnipolSai che scambia a sconto rispetto al settore di riferimento, pur vantando uno dei più elevati rendimenti del dividendo. Tra i titoli long troviamo anche ENI che viene indicato come il meno costoso tra le major oil integrate a livello europeo, senza dimenticare che i dividendi e il buy-back sono due elementi chiave nell'ambito di un comparto al momento poco attraente. I temi da privilegiare per una scommessa al ribasso Con riferimento al portafoglio short, in sostituzione di Intermpump e Ferragamo vengono inseriti Intesa Sanpaolo e Cementir. Per quest'ultimo Mediobanca vede rischi crescenti al ribasso per via dei target del business plan che risentono da una parte dell'instabilità politica in Egitto e dall'altra della debolezza maggiore del previsto per il mercato italiano. Per Intesa Sanpaolo l'idea è che sia destinato a ridursi il premio a doppia cifra cui tratta il titolo rispetto ad Unicredit dopo la pulizia di bilancio realizzata da quest'ultimo. Inoltre l'obiettivo di riduzione dei costi del piano industriale è già ampiamente scontato dagli attuali valori di Borsa di Intesa Sanpaolo. Confermata la strategia short su Enel che pure negli ultimi sei mesi ha messo a segno la mgliore performance tra le utilities europe. Il gruppo però ha abbassato il rendimento dei dividendi al 3,5% rispetto al 5% del comparto di riferimento e secondo Mediobanca il management del colosso elettrico focalizzare l'attenzione sul rafforzamento dello stato patrimoniale. Tra i titoli sui quali andare al ribasso troviamo anche Generali per il quale gli analisti temono che quest'anno le stime del consensus possa essere messe sotto pressione. Infine Mediaset, alla luce di uno scenario competitivo in Italia sempre più aggressivo, senza dimenticare che la visibilità sul trend della raccolta pubblicitaria si conferma bassa. Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
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24/03/2014 14:52
+25% prezzo grano, effetto Ucraina a tavola
Pierpaolo Molinengo
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Il prezzo mondiale del grano è schizzato di quasi il 25 per cento per effetto delle tensioni in Ucraina dall'inizio del mese di febbraio e ha superato il valore di 7 dollari per bushel per le consegne a maggio, al Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale per le materie prime agricole. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che l'Ucraina è considerata il granaio d'Europa e si classifica tra i paesi leader nelle esportazioni a livello internazionale. Gli effetti delle tensioni internazionali - sottolinea la Coldiretti - si sono sentiti anche sul mercato delle materie prime agricole per la produzione di pane, birra ed anche mangimi per l'allevamento. A preoccupare è la situazione sul Mar Nero per gli effetti che potrebbe avere sulle spedizioni navali a breve termine, ma nel lungo periodo le attuali tensioni rischiano - sottolinea la Coldiretti - di far saltare la creazione in Russia, Ucraina e Kazakistan del Comitato cerealicolo del Mar Nero con l'obiettivo di aumentare la quota di questi Paesi nell'esportazione mondiale dei cereali dall'attuale 20 per cento al 30 per cento, grazie non solo a un nuovo istituto di coordinamento, d'informazione che segue la situazione al mercato di cereali, ma anche una struttura logistica più moderna e più competitiva. Le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime agricole sono sempre piu' condizionate dalle situazioni economiche e sociali internazionali sulle quali si innestano facilmente le speculazioni che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l'oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che - continua la Coldiretti - va sostenuto con l'introduzione di interventi di mercato innovativi a livello comunitario, ma anche con investimenti a livello nazionale per sostenere le strutture impegnate a stabilizzare il mercato. In Ucraina nel 2013 - conclude la Coldiretti - sono stati raccolte 63 milioni di tonnellate di cereali, il 36,3% in più rispetto all'anno precedente. In particolare, la terra ucraina ha prodotto 22,27 milioni di tonnellate di grano (+41,3%), 7,56 di orzo (+9%) e 30,9 di granoturco (+47,4%). Sono invece scese le quantità raccolte di miglio (102.000 tonnellate, -35,2%), avena (467.200 tonnellate, -25,8%), grano saraceno (179.000 tonnellate, -25%), riso (145.100 tonnellate, -9,2%) e segale (637.700 tonnellate, -5,8%). Inoltre, sono diminuite le barbabietole da zucchero (10,75 milioni di tonnellate, -41,7%) e sono aumentati i semi di girasole (11,04 milioni di tonnellate). Autore: Pierpaolo Molinengo Fonte: News Trend Online
 
ok ricaricato
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spero risalga ancora di 100 punti e dimezzo
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Dicono tanto ci va la gatta al lardo che ci lascia lo Zampino
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questa volta non sonno molto convinto
 

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