Rallenta il calo dei prezzi delle case in Europa: i tassi di interesse ai minimi rafforzano il mattone
di Michela Finizio28 luglio 2014
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Politiche monetarie molto accomodanti da parte delle banche centrali si traducono in una ripresa dei prezzi delle case nella maggior parte dei mercati europei. I tassi di interesse molto bassi, infatti, stanno fortemente sostenendo il recupero e la stabilizzazione dei valori residenziali, anche in quei Paesi su cui ancora pesa la stretta del credito e il debito delle famiglie resta elevato.
Nel
Regno Unito, in particolare, l'elasticità della politica monetaria ha sostenuto un robusto rafforzamento delle quotazioni, in particolare dopo le correzioni al ribasso registrate tra il 2008 e il 2009, e i prezzi delle case potrebbero aumentare ancora del 7% annuo, secondo le previsioni di Standard & Poor's. Anche nei Paesi europei dove è ancora in corso il repricing del mattone, il mercato immobiliare sta mostrando una notevole capacità di recupero. In
Francia, ad esempio, dove l'andamento dell'economia nazionale resta debole e la disoccupazione è in continuo aumento, S&P prevede prezzi delle case in calo del 4% nel 2014 ma in fase di stabilizzazione nei prossimi due anni, proprio a causa dei bassi tassi di interesse. In
Spagna e in
Italia le previsioni indicano una flessione più lenta quest'anno, rispetto al recente passato, pari al 2 per cento entro fine anno per poi tornare a crescere nel 2015 e nel 2016. In controtendenza invece i valori in
Germania e
Irlanda, che dovrebbero chiudere il 2014 con un aumento del 4 per cento.
documenti
I prezzi delle case in Europa, previsioni S&P
L'agenzia di rating, nel suo ultimo report sull'andamento dei prezzi nel residenziale, ha indicato valori immobiliari in salita in tutti gli altri principali mercati europei: se le variazioni non torneranno subito positive quest'anno, torneranno sicuramente a crescere nel 2015 e nel 2016.
Dato che in diversi Paesi europei la disoccupazione è ancora elevata e i redditi delle famiglie sono ancora sotto pressione,
il mantenimento ditassi di interesse molto bassi diventa l'unica spiegazione delle prestazioni positive sui mercati negli ultimi due anni. Ciò rende il mattone europeo estremamente vulnerabile a un improvviso aumento dei tassi di interesse, anche se questo non uno scenario probabile per il momento.
Secondo
una simulazione di S&P, che ipotizza un aumento dei tassi di interesse di 100 punti base (bps) a causa di un ipotetico shock esterno, i mercati immobiliari che subirebbero una variazione più ampia rispetto alle previsioni sarebbero quelli olandese e portoghese. Il loro risveglio dei valori immobiliari, infatti, risulta ancora troppo recente e fragile, e il debito privato è ancora elevato. Il mercato subirebbe un calo di appena l'1% un anno dopo la scossa, protetto in parte dalla forza della sua economia. Solamente il real estate tedesco potrebbe riuscire ad evitare la contrazione.
Nel dettaglio, secondo Standard and Poor's,
in Italia i prezzi delle case, reduci da un calo complessivo del 15% dal marzo 2008 a causa della debolezza della domanda interna e alla condizioni di credito restrittive, dovrebbero segnare un calo limitato al 2% quest'anno, dopo -5,3% nel 2013 e -5,1% nel 2012 e dovrebbero riprendere a crescere l'anno prossimo (+1%) e ancor più nel 2016 (+2%). Il mercato sta già dando segnali di stabilizzazione, visto che nel primo trimestre di quest'anno i prezzi sono calati solo dello 0,7% sul trimestre precedente e le transazioni sono aumentate del 4,1% su base annua, riflettendo una leggera ripresa dell'economia nazionale e un miglioramento delle condizioni di credito.
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