dondiego49
Forumer storico
http://it.ibtimes.com/articles/68938/20 ... nsioni.htm
siamo un paese da recintare: terza riforma delle pensioni in 20 anni e la facciamo incostituzionale
e meno male che il governo era costituito da eminenti cattedratici
per mantenere in piedi la macchina statale ci chiedono il 60% di imposte tra dirette e indirette e ne riceviamo servizi da paese del terzo mondo, anzi quarto
Pensioni, per Corte Conti la legge Fornero è incostituzionale: quali saranno le conseguenze di una pronuncia della Consulta?
Articolo
Di Redazione IBTimes Italia | 29.07.2014 12:06 CEST
24 ore dopo l'intervista sul Fatto in cui l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero tornava a farsi viva, difendendo le sue riforme ("Io ho modificato l'articolo 18 per livellare il rapporto tra le generazioni, per ridurre le cause di lavoro. Non l'ho ucciso", "sugli esodati sono stata ferita per un uso strumentale di un problema che va seguito negli anni"), ecco giungere notizia che la riforma delle pensioni (dicembre 2011) arriverà alla Corte Costituzionale per un giudizio di legittimità.
La decisione è stata presa ieri dalla Corte dei Conti ligure a seguito di un ricorso presentato da una pensionata che chiedeva all'INPS l'adeguamento del trattamento per gli anni 2012-2013. La riforma del governo Monti, votata tanto dal PD che dall'allora PDL, stabilisce proprio "il blocco della perequazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo INPS" per gli anni 2012-2013. La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria ha quindi deciso di sollevare la questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale.
Secondo i magistrati contabili la normativa "mina il sistema di adeguamento di tali trattamenti pensionistici sganciandoli, per un tempo considerevole, dalle variazioni derivanti dal costo della vita, con conseguente violazione dei principi di sufficienza e adeguatezza", causando "effetti sul patrimonio dei destinatari, dal momento che i mancati aumenti sono perduti per sempre".
In poche parole, secondo i magistrati contabili la riforma Fornero delle pensioni comporta per il pensionato una perdita di potere d'acquisto, poiché, mentre l'assegno resta congelato, il costo della vita aumenta (seppur di poco, negli ultimi anni), producendo una perdita in termini reali per il pensionato. Si tratta, inoltre, di una perdita che difficilmente sarà compensata, visto che occorrerebbero in futuro adeguamenti superiori al costo della vita, che il sistema pensionistico non può permettersi.
La decisione della Consulta non arriverà prima di diversi mesi, e se dovesse essere accettata la questione sollevata dalla Corte dei Conti c'è il rischio che la riforma delle pensioni Fornero venga incrinata, ripristinando almeno in parte l'insostenibile situazione precedente: dopo due decenni di riforme rimandate e annacquate, infatti, il sistema pensionistico aveva iniziato a scricchiolare sinistramente all'inizio del decennio, a causa della pressione di problemi rimasti irrisolti per troppo tempo, come del resto l'intero sistema Italia, in quel tetro autunno del 2011 in cui lo spettro del default era tangibile.
Ciò ha costretto il governo Monti a intervenire con una riforma che, per evitare il collasso del sistema, ha implementato in un colpo solo soluzioni che si sarebbero potute applicare gradualmente sin dall'inizio degli anni Novanta, se politica e sindacati si fossero mossi per tempo e con adeguato giudizio.
In caso di giudizio positivo da parte della Consulta, l'Italia rischia di dover ricominciare da capo: le alternative sono continuare a togliere risorse alle sempre minori coorti lavoratrici (di solito giovani) per passarle agli anziani (che saranno sempre più numerosi), oppure accettare il collasso di un sistema lasciato a marcire per troppo tempo.
© International Business Times: riproduzione permessa purché sia linkata la fonte
Read more: http://it.ibtimes.com/articles/68938/20 ... z38tKQpX1x
siamo un paese da recintare: terza riforma delle pensioni in 20 anni e la facciamo incostituzionale
e meno male che il governo era costituito da eminenti cattedratici
per mantenere in piedi la macchina statale ci chiedono il 60% di imposte tra dirette e indirette e ne riceviamo servizi da paese del terzo mondo, anzi quarto
Pensioni, per Corte Conti la legge Fornero è incostituzionale: quali saranno le conseguenze di una pronuncia della Consulta?
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Di Redazione IBTimes Italia | 29.07.2014 12:06 CEST
24 ore dopo l'intervista sul Fatto in cui l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero tornava a farsi viva, difendendo le sue riforme ("Io ho modificato l'articolo 18 per livellare il rapporto tra le generazioni, per ridurre le cause di lavoro. Non l'ho ucciso", "sugli esodati sono stata ferita per un uso strumentale di un problema che va seguito negli anni"), ecco giungere notizia che la riforma delle pensioni (dicembre 2011) arriverà alla Corte Costituzionale per un giudizio di legittimità.
La decisione è stata presa ieri dalla Corte dei Conti ligure a seguito di un ricorso presentato da una pensionata che chiedeva all'INPS l'adeguamento del trattamento per gli anni 2012-2013. La riforma del governo Monti, votata tanto dal PD che dall'allora PDL, stabilisce proprio "il blocco della perequazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo INPS" per gli anni 2012-2013. La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria ha quindi deciso di sollevare la questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale.
Secondo i magistrati contabili la normativa "mina il sistema di adeguamento di tali trattamenti pensionistici sganciandoli, per un tempo considerevole, dalle variazioni derivanti dal costo della vita, con conseguente violazione dei principi di sufficienza e adeguatezza", causando "effetti sul patrimonio dei destinatari, dal momento che i mancati aumenti sono perduti per sempre".
In poche parole, secondo i magistrati contabili la riforma Fornero delle pensioni comporta per il pensionato una perdita di potere d'acquisto, poiché, mentre l'assegno resta congelato, il costo della vita aumenta (seppur di poco, negli ultimi anni), producendo una perdita in termini reali per il pensionato. Si tratta, inoltre, di una perdita che difficilmente sarà compensata, visto che occorrerebbero in futuro adeguamenti superiori al costo della vita, che il sistema pensionistico non può permettersi.
La decisione della Consulta non arriverà prima di diversi mesi, e se dovesse essere accettata la questione sollevata dalla Corte dei Conti c'è il rischio che la riforma delle pensioni Fornero venga incrinata, ripristinando almeno in parte l'insostenibile situazione precedente: dopo due decenni di riforme rimandate e annacquate, infatti, il sistema pensionistico aveva iniziato a scricchiolare sinistramente all'inizio del decennio, a causa della pressione di problemi rimasti irrisolti per troppo tempo, come del resto l'intero sistema Italia, in quel tetro autunno del 2011 in cui lo spettro del default era tangibile.
Ciò ha costretto il governo Monti a intervenire con una riforma che, per evitare il collasso del sistema, ha implementato in un colpo solo soluzioni che si sarebbero potute applicare gradualmente sin dall'inizio degli anni Novanta, se politica e sindacati si fossero mossi per tempo e con adeguato giudizio.
In caso di giudizio positivo da parte della Consulta, l'Italia rischia di dover ricominciare da capo: le alternative sono continuare a togliere risorse alle sempre minori coorti lavoratrici (di solito giovani) per passarle agli anziani (che saranno sempre più numerosi), oppure accettare il collasso di un sistema lasciato a marcire per troppo tempo.
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