Idee e grafici. - Cap. 2

News

01/08/2014 17:59
Chrysler Canada (Fiat) registra il miglior luglio della sua storia
Financial Trend Analysis
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Chrysler Canada ha annunciato oggi il cinquantaseiesimo mese consecutivo di crescita delle vendite, che rappresenta il periodo più lungo di aumenti della sua storia. Nel mese di luglio sono stati venduti 28.007 veicoli, che rappresentano un aumento del 7 per cento rispetto ai 26.209 dello stesso mese nel 2013 e un record di vendite assoluto per il mese di luglio. Le vendite retail hanno raggiunto le 24.164 unità, il risultato mensile più alto mai registrato. Chrysler Canada si conferma al vertice della classifica costruttori nel progressivo annuo. "Le vendite di Chrysler Canada nel progressivo annuo sono le più elevate mai registrate nei suoi quasi 90 anni di storia", ha dichiarato Dave Buckingham, Chief Operating Officer di Chrysler Canada. "Con l'arrivo della nuova e rivoluzionaria Chrysler 200 presso i concessionari canadesi, la nostra forte gamma di vetture, trucks e SUV è ben posizionata per soddisfare le esigenze di tutti i consumatori". La nuova Chrysler 200 è stata accolta positivamente dal mercato, con 1.331 unità vendute nel primo mese completo di commercializzazione, che rappresentano un aumento del 44 per cento rispetto alle 925 unità del modello precedente vendute a luglio 2013. Le vendite di Ram pickup hanno raggiunto le 8.095 unità (7.854 unità a luglio 2013), che rappresentano un primato per il mese di luglio e il diciannovesimo mese consecutivo di aumenti. Le vendite di luglio hanno raggiunto livelli record anche per il marchio Ram a livello complessivo. Luglio record anche per il marchio Jeep, trainato dalle forti vendite di Jeep Wrangler, che con 2.797 unità vendute ha segnato un primato di vendita mensile assoluto. Ottimo andamento anche per il Dodge Grand Caravan, che ha registrato vendite pari a 5.809 unità rispetto alle 5.286 unità di luglio 2013. I minivan Dodge Grand Caravan e Chrysler Town & Country continuano a dominare il segmento dei minivan in Canada con una quota complessiva del 70 per cento e si confermano i minivan più venduti al mondo. (RV) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
Argentina, 100 economisti scrivono al Congresso Usa: la sentenza? Rischio inutile per la finanza mondiale

con articoli di Mauro Del Corno e Marco lo Conte e un commento di Luigi Guiso1° agosto 2014
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Cristina Fernandez de Kirchner (Reuters)


«Cari membri del Congresso», inizia così la lettera con cui cento economisti di tutte le università del mondo - fra loro anche Nobel - chiedono al Congresso americano di mitigare le conseguenze della sentenza (caso Argentina vs NML Capital) sul debito argentino perché - spiegano - una decisione del genere potrebbe causare «un inutile danno economico al sistema finanziario mondiale».
Interessante notare come un folto gruppo di economisti chieda ai politici di trovare una soluzione legislativa alla sentenza di un giudice. Fra i diversi argomenti, c'è anche quello che privati e corporation sono protetti dalla legge sulla bancarotta, ma lo stesso meccanismo non esiste per i debiti sovrani.
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La sentenza dell'ottantatreenne giudice Griesa della Corte del Southern District di New York chiede allo stato argentino di pagare gli hedge fund che hanno fatto causa, i creditori americani ribelli. Nella lettera gli economisti spiegano che la sentenza «e in particolare l'ingiuzione che attualmente blocca i pagamenti dell'Argentina al 93 per cento dei detentori di bond del Paese - potrebbe causare un danno inutile alla finanza mondiale, come anche agli interessi americani, all'Argentina e ai 15 anni di politiche americane di alleggerimento bipartisan del debito».

«È opinione largamente condivisa fra gli economisti che il tentativo di costringere l'Argentina al default che nessuno - né il debitore né il 90 per cento dei creditori - vuole, è sbagliato e dannoso» dice Mark Weisbrot, economista e codirettore del Center for Economic and Policy Research, che ha fatto circolare la lettera.

Secondo gli economisti (qui la lettera in cui si ripercorre il dramma argentino e il primo default del 2001, gli anni di negoziati che avevano portato a un accordo di ristrutturazione del debito fra il governo di Buenos Aires e il 93 per cento dei possessori di obbligazioni), la decisione di Griesa «potrebbe far saltare l'accordo esistente con i possessori di obbligazioni che hanno scelto di negoziare».
Si avverte anche che «la decisione della Corte potrebbe intralciare la possibilità di creditori e debitori di concludere una regolare ritrutturazione di cui una crisi del debito pubblico necessita. Tutto ciò - ricordano i professori - potrebbe avere un significativo impatto sui mercati internazionali, come ha ripetutamente detto anche il Fondo monetario internazionale».

La decisione della Corte, inoltre, «porta con sé un rischio morale (moral hazard): se agli investitori sarà permesso di ottenere il rimborso completo, non rileverà più quanto rischioso era l'investimento iniziale».

Non solo. «I ricorrenti - ricordano gli economisti - avevano acquistato bond argentini sul mercato secondario dopo il default» spesso per meno di venti cent. Avrebbero potuto accettare l'accordo e trarne gran profitto: ma hanno scelto di perseverare in una battaglia legale decennale perché non volevano «grandi» profitti, ne cercano di «esorbitanti» creando solo altra incertezza dal punto di vista finanziario. Hanno trovato un giudice che gli ha dato ragione e adesso l'Argentina si ritrova di nuovo nei guai.
Questa sentenza però - notano i cento -potrebbe danneggiare anche gli Stati Uniti come centro finanziario dell'economia mondiale, perché se è vero che si stanno decidendo i destini argentini con le regole finanziarie e le leggi di New York, altri governi stranieri ci penseranno bene prima di emettere debito in America: cercheranno altri Paesi come Belgio e Gran Bretagna, che hanno una legislazione diretta a prevenire questo tipo di iniziative dei creditori come gli hedge fund americani.

Ecco la lista dei firmatari
Robert Solow, Nobel laureate in Economics, 1987, MIT Professor of Economics, emeritus

Dani Rodrik, Albert O. Hirschman Professor in the school of Social Sciences at the Institute for Advanced Study in Princeton, New Jersey

Branko Milanovic, Luxembourg Income Study Center, the Graduate Center CUNY, former Lead Economist in the World Bank's research department
 
buona giornata a tutti

vediamo se sale oggi UP ????

Utili in crescita a 74 milioni per Fineco

La banca multicanale del gruppo Unicredit è l'unica matricola approdata a Piazza Affari ancora sopra il prezzo di collocamento. Profitti in crescita anche per Banca Sistema che festeggia tre anni di attività

Lo leggo dopo
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fineco, Unicredit, banca sistema

MILANO - Conti in salute per Fineco l'unica delle matricole approdate a Piazza Affari che ancora tratta sopra il prezzo di collocamento. La banca multicanale del gruppo Unicredit ha chiuso il primo semestre con un utile netto in crescita del 31,3% a 74 milioni di euro che salirebbe a 77,4 milioni senza considerare i costi non ricorrenti legati al processo di quotazione. I ricavi totali hanno mostrato un progresso del 16,1% a 224,3 milioni e la raccolta netta è salita del 31,1% a 2 miliardi di euro. Nel complesso, il totale delle attività finanziarie ammonta a 47,2 miliardi, in miglioramento dell'8,2% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nella prima parte dell'anno, inoltre, l'istituto segnala come siano arrivati 54mila nuovi clienti, il 17,2% in più del primo semestre 2013.

Risultati positivi anche per Banca Sistema che festeggia i suoi primi tre anni di attività con un utili lordi per 15,3 milioni di euro nel primo semestre dell'anno contro il milioni del 2013. A fine giugno il totale dell'attivo è pari a 2 miliardi, in linea con il dato di fine esercizio 2013. Il turnover dei crediti nel primo semestre è pari a 441 milioni, in crescita del 57,3%. Il margine di intermediazione consolidato ha raggiunto i 33,1 milioni, registrando un incremento del 198%. La società è specializzata nei servizi per le imprese che operano con la pubblica amministrazione, con l'obiettivo di garantirne la liquidità e supportarne la relazione con i debitori pubblici. Attraverso i suoi servizi di factoring,


nel corso del triennio, la banca ha erogato oltre 2,2 miliardi alle imprese.
 
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04/08/2014 14:20
Intesa Sanpaolo è un buon affare ancora più dopo la trimestrale
Davide Pantaleo
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Incoraggiante avvio di settimana per Intesa Sanpaolo che si sintonizza con la positiva impostazione del mercato e del settore di riferimento, continuando a guadagnare terreno sulla scia del rialzo di venerdì scorso, quando la giornata si è conclusa con un progresso di oltre un punto percentuale, in controtendenza rispetto al Ftse Mib. Quest'oggi il titolo riesce a fare ancora meglio, passando di mano a 2,294 euro, con un vantaggio dell'1,59% e oltre 73 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a quasi 129 milioni di pezzi. I risultati del primo semestre e del secondo trimestre Intesa Sanpaolo continua a guadagnare terreno sulla scia dei risultati del primo semestre, diffusi venerdì scorso, che hanno evidenziato un risultato corrente al loro delle imposte pari a 2,17 miliardi di euro, in crescita del 70,3%, mentre il risultato della gestione operativa è salito dell'8,1% a 4,43 miliardi e i proventi operativi netti sono aumentati del 4,7% a 8,56 miliardi di euro. Il risultato netto consolidato è migliorato del 70,6% a 720 milioni di euro, mentre il Common Equity Ratio è salito dall'11,9% al 13,2%, il Tier 1 ratio dal 12,3% al 13,7% e il coefficiente patrimoniale totale dal 15,1% al 17,1%. Con riferimento al secondo trimestre, Intesa Sanpaolo ha riportato un utile netto in aumento da 116 a 217 milioni di euro, mentre i proventi operativi netti sono cresciuti dell'8,5% a 4,46 miliardi di euro. Con riferimento all'intero 2014, per il gruppo rimarrà prioritario preservare il carattere di sostenibilità dei risultati da conseguire. Grande attenzione sarà rivolta infatti alle varie azioni volte al rafforzamento della solidità patrimoniale, al costante miglioramento del profilo di rischio e liquidità, oltre agli obiettivi reddituali. Intesa Sanpaolo ha inoltre fatto sapere che le azioni di repricing, anche per quest'anno, consentiranno di contenere in parte le ripercussioni dello sfavorevole contesto atteso sui tassi di mercato. Le strategie delle banche d'affari sul titolo Commentando i numeri del secondo trimestre, gli analisti di Equita SIM hanno parlato di risultati migliori delle attese e di buona qualità, richiamando l'attenzione su alcune sorprese positive rappresentate dai maggiori ricavi, dai minori costi e dalla rettifiche più contenute. Gli analisti confermano sostanzialmente le stime per il periodo 2014-2017, aumentando le previsioni sull'utile operativo di quest'anno nell'ordine del 5%, segnalando che lo stesso è compensato da maggiori accantonamenti sui rischi di deterioramento dei mercati esteri, con particolare riferimento all'Ungheria. Non cambia così la view positiva su Intesa Sanpaolo che per Equita SIM resta un titolo da acquistare, con un prezzo obiettivo a 2,7 euro. La SIM milanese però non è l'unica a scommettere su Intesa Sanpaolo, visto che dopo la diffusione dei conti anche altre banche d'affari hanno confermato un giudizio positivo. E' il caso del Credit Suisse secondo cui il titolo è destinato a sovraperformare con un target price a 2,9 euro, mentre Deutshe Bank e Kepler Cheuvreux hanno ribadito l'invito all'acquisto con un fair value entrambe a 2,8 euro. I colleghi di Banca Akros suggeriscono di accumulare il titolo in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 2,7 euro, mentre MainFirst mantiene il rating "outperform", con un target price a 3,1 euro. Le banche d'affari sopra menzionate concordano sul fatto che Intesa Sanpaolo rappresenti un buon investimento malgrado scambi a premio rispetto al settore bancario italiano. Questo però è giustificato dalla maggiore redditività, dalla migliore qualità dell'attivo, dalla più forte adeguatezza patrimoniale e dal miglior profilo di rischio/rendimento. Indicazioni condivise anche da Morgan Stanley, i cui analisti credono che il Core Tier 1 Basilea 3 al 12,9% supporti l'obiettivo di un dividendo di 0,06 euro per quest'anno e di 0,12 euro per il prossimo, tenendo presente che le cedole sono destinate a salire dopo l'asset quality review e gli stress test. Alla luce di ciò la banca d'affari americana consiglia di sovrappesare Intesa Sanpaolo in portafoglio, con un fair value a 2,9 euro. Fonte: News Trend Online
 
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04/08/2014 13:21
L'Europa snobba il crollo dell'indice Sentix. Bene i futures Usa
Davide Pantaleo
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Migliora l'intonazione delle Borse europee che riescono a spingersi tutte in territorio positivo, con un bilancio più corposo rispetto a quello evidenziato nella prima parte della mattinata. Gli indici del Vecchio Continente guadagnano posizioni malgrado l'indice Sentix, che fornisce un'indicazione sul morale degli investitori dell'area euro, ad agosto si è attestato a 2,7 punti, sui minimi di quest'anno, in netto calo rispetto ai 10,1 di luglio e ben al di sotto delle attese degli analisti che si erano preparati ad un ribasso meno marcato a 9 punti. Questo però non frena il rimbalzo del mercato che vede il Dax30 in salita dello 0,2%, preceduto dal Ftse100 e dal Cac40 che si apprezzano rispettivamente dello 0,49% e dello 0,75%. Ad avere la meglio su tutti è Piazza Affari dove il Ftse Mib si presenta poco al di sopra dei 20.500 punti, a poca distanza dai massimi intraday, con un vantaggio dello 0,76%. Diverse le blue chips che scendono in controtendenza e si tratta di Yoox che lascia sul parterre circs il 3% e nel settore lusso arretrano anche Ferragamo e Tod's che perdono il 2,62% e lo 0,72%, seguiti da Luxottica che scende dello 0,59%, mentre si salva dalle vendite Moncler con un rialzo dell'1,52%. Sotto pressione World Duty Free che perde il 2,68% complici i giudizi contrastanti degli analisti sui conti del gruppo che ha diffuso per l'intero anno un outlook inferiore alle previsioni del consensus. Nel settore bancario steccano Banco Popolare e Monte Paschi che scendono dello 0,69% e dello 0,52%, mentre Mediobanca sale dell'1,37%, preceduto da Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Intesa Sanpaolo e Unicredit, tutti in ascesa di quasi il 2%, ma ad avere la meglio sono Banca Popolare di Milano con un rialzo del 2,41% e Ubi Banca con un vantaggio del 2,52%, quest'ultimo sulla scia della promozione di Banca Akros che ha migliorato il giudizio da "reduce" a "neutral". Positive le indicazioni che arrivano da Wall Street dove si dovrebbe assistere ad una partenza in salita visto che il future sull'S&P500 avanza dello 0,38%, seguito da quello sul Nasdaq100 che progredisce dello 0,33%. Per oggi non sono previsti aggiornamenti di rilievo sul fronte macro Usa, mentre dopo la chiusura di Wall Street saranno diffusi i risultati del secondo trimestre di AIG, dai quali ci si attende un utile per azione di 1,05 dollari. Fonte: News Trend Online
 
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04/08/2014 14:34
Cosa potrebbe innescare un'estate di sell off?
Rossana Prezioso
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La scorsa settimana si è vista la peggior performance dal 2012 per l'S&P500 e i dubbi, finora presenti ma striscianti, iniziano a uscire allo scoperto. Dubbi per lo più sulla tenuta del mercato sul medio, se non addirittura breve, periodo. Una situazione in bilico, quasi traballante, che potrebbe crollare al minimo soffio contrario. Quale? Secondo la view di Larry McDonald , di Newedge i punti "strategici" per capire come e dove sta andando il mercato, anche solo per le prossime settimane, si distribuiscono tra Europa dell'Est, periferici e Fed. Russia I rischi in arrivo dalla Russia, in riferimento alle sanzioni ufficializzate qualche giorno fa contro Mosca, potrebbero ripercuotersi contro l'Europa stessa, come affermato dallo stesso Putin. E a quanto pare non si tratterebbe solo di semplice propaganda: in un Continente che ormai non crescerà oltre l'1%, semmai si dovesse verificare la migliore delle ipotesi possibili, non ci si può permettere di perdere un partner che gioca il ruolo più ampio proprio sugli energetici. E già Eni, Enel, Saipem e tutto l'indotto chiamato per gli oleodotti di South Stream ne verrebbero danneggiati, così come, sempre per l'Italia, Finmeccanica. Non solo, ma proprio per questo, anche i rivoli di perdite, quelli che fino a una decina d'anni fa, con un Pil più incoraggiante potevano essere tralasciati, adesso valgono oro. In tutti i sensi. Ecco allora che bisogna stare attenti ai circa 2 miliardi di perdite sull'export che arriverebbero nella peggiore delle ipotesi sull'escalation di una crisi ucraina. Le conseguenze sull'Europa Energia, si diceva, quello di cui hanno bisogno le aziende per riuscire a sopravvivere e, eventualmente, a crescere (semmai, un giorno, chissà...). E dai piccoli si passa ai grandi, quelli che, come erroneamente si crede, potrebbero iniziare a sentire solo dopo qualche tempo la morsa. Erroneamente, perchè la Russia fa parte, ancora, di quegli emergenti, mercati in espansione, chiamateli come volete che hanno attirato capitali e società in ceca di nuovi mercati. Tutto congelato e calo, se non crollo, dei conti. Volkswagen, Adidas, Siemens, Shell, Total e Bp. Ma, come molti ricorderanno, la Russia è patria, ancora, di oligarchi amanti del made in Italy che pagano spesso con carte di credito. Tutto bloccato anche in questo caso? Wall Street Abbandonando l'Europa ci si può spostare su Wall Street con lo spettro Fed e tassi di interesse, un giochetto che finora è stato giostrato piuttosto bene, a parte qualche piccola defaillance legata per lo più alla comunicazione. Ma per quanto strano, il mercato affronta questa incognita con uno spirito meno spaventato, forse perchè proprio incognita non è. A differenza del sistema bancario europeo, quello si che invece ogni tanto riserva sorprese. Il contagio, a questo punto può diventare un pericolo serio: il Banco Espirito Santo per ora sembra essere salvo, ma anche l'Italia ha visto il suo "Espirito Santo". Solo che si Chiama Monte Paschi. ed è stato salvato anche questo in extremis. Fonte: News Trend Online
 
molto male i metalli

strano pensare a una correzione seria sull'azionario con i metalli che scendono

qualcosa non torna

good night
 
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dondiego49 » 6 minuti fa ha scritto:
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OK ora buona giornata a tutti
e sempre LONG di fondo ,anche se tarda a decidersi salirà ancora quando finirà questo YOYO da 20,000 a 22,500 ,ma per 20K ancora 20,100 fa muraglia
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siamo sempre da queste parti da diversi giorni non tarderà a farci vedere 20,550 forse anche oggi
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