Idee e grafici. - Cap. 2

domani arriva il dato ISTAT sulla crescita del PIL del 2° trimestre

il primo è stato negativo a -0,1

se anche il secondo fosse negativo...saremmo ufficialmente ripiombati in RECESSIONE

questo sposterà parecchio, nel bene o nel male
 
MIB

bucata la dma200 cyan
 

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Le mie seghe mentali.
Siamo dentro alla figura .
Credo che nel grafico non manchi nulla.
Scenderà diretto o farà il pullback come ci si attende ?????
Io ho messo pure la data, giusto per seghe mentali, ma neanche tanto.
Perchè ???
Perchè credo che ora molti andranno in ferie e quindi
si potrà salire anche con pochi volumi.
Ma poi il 26 inizieranno a rientrare e allora.......
Mica si accontenteranno di riprenderlo cosi alto

PS: se molla ancora ( cosa molto possibile ) le 2 blu dove può rimbalzare.
 
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Le mie seghe mentali.
Siamo dentro alla figura .
Credo che nel grafico non manchi nulla.
Scenderà diretto o farà il pullback come ci si attende ?????
Io ho messo pure la data, giusto per seghe mentali, ma neanche tanto.
Perchè ???
Perchè credo che ora molti andranno in ferie e quindi
si potrà salire anche con pochi volumi.
Ma poi il 26 inizieranno a rientrare e allora.......
Mica si accontenteranno di riprenderlo cosi alto

PS: se molla ancora ( cosa molto possibile ) le 2 blu dove può rimbalzare.


io spero già oggi un rimbalzo sopra 20,100 ,ma e sollo una speranza :wall:
 
Le mie seghe mentali.
Siamo dentro alla figura .
Credo che nel grafico non manchi nulla.
Scenderà diretto o farà il pullback come ci si attende ?????
Io ho messo pure la data, giusto per seghe mentali, ma neanche tanto.
Perchè ???
Perchè credo che ora molti andranno in ferie e quindi
si potrà salire anche con pochi volumi.
Ma poi il 26 inizieranno a rientrare e allora.......
Mica si accontenteranno di riprenderlo cosi alto

PS: se molla ancora ( cosa molto possibile ) le 2 blu dove può rimbalzare.

io spero già oggi un rimbalzo sopra 20,100 ,ma e sollo una speranza :wall:


buona giornata a tutti :bow:
 
dondiego49 » 1 minuto fa ha scritto:
Torna lo spettro recessione: crescita zero nelle stime Istat. Sul deficit si riapre il fronte Ue
Domani i numeri sul Pil 2014: si prevede tra -0,1 e +0,1%. Sempre più lontano il pareggio strutturale chiesto da Bruxelles. A rischio il rispetto del fiscal compact, cioè le rigide regole di riduzione del debito inserite in Costituzione
di VALENTINA CONTE
Lo leggo dopo
Torna lo spettro recessione: crescita zero nelle stime Istat. Sul deficit si riapre il fronte Ue Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan

APPROFONDIMENTI
Articolo
Lavoro: Cgil, contro riforma ricorso alla Commissione europea
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Allarme recessione
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RNews, VoxPop: recessione, "siamo i poveracci d'Europa"

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Pil, conti pubblici, istat, deficit, deficit-pil, pareggio di bilancio, Fiscal compact, recessione

ROMA - L'Italia di nuovo in recessione? Possibile. Lo sapremo domani alle 11. Quando l'Istat comunicherà la variazione del Pil nel secondo trimestre dell'anno. Se dopo il -0,1% dei primi tre mesi arriverà un altro -0,1%, sarà recessione tecnica. Due segni negativi in due periodi consecutivi. Non si scappa. Il governo lo teme. Al punto da aver ristretto la forchetta anticipata dall'Istituto di statistica a fine giugno. L'Istat prevedeva allora un Prodotto interno lordo oscillante tra -0,1% e +0,3%: quasi inferno e promessa di paradiso. Intervallo ora compresso, nelle valutazioni dello staff economico di Palazzo Chigi, tra -0,1 e +0,1%. Parlare di decimali, di zero virgola, certo non fa una grande differenza per il Paese reale fermo. Per chi cerca e non trova lavoro. Per le famiglie che stentano a quadrare i conti, bonus o non bonus. Ma per il governo Renzi sì.

E non solo per una questione di comunicazione: i titoli sulla recessione da spiegare, gli italiani da tranquillizzare. Ma per una strategia di politica economica tutta da reimpostare, con variazioni importanti da apportare entro settembre al Def, il Documento di economia e finanza, laddove il Pil per quest'anno è dato a +0,8%. E forse con una manovra correttiva da mettere in pista, non più esclusa nemmeno dallo stesso Renzi che, nell'intervista di ieri a Repubblica, assicurava che "in ogni caso non toccheremo
le tasse". D'altro canto un secondo segno meno per il Pil non è certo un bel lasciapassare con l'Europa. Il premier è certo che "resteremo sotto il 3%" nel rapporto tra deficit e Pil (quest'anno il Def lo fotografa al 2,6%). Ma per Bruxelles potrebbe non bastare. In prospettiva, camminare sul filo significa far saltare nei prossimi due anni il rispetto del pareggio di bilancio strutturale corretto per il ciclo economico (0,6% è il livello inserito nel programma di convergenza spedito alla Ue). E soprattutto del fiscal compact, le rigide regole di riduzione del debito pubblico, inserite in Costituzione.

Con un semestre di Pil sotto zero e con pochissime possibilità di ribaltare la situazione nella seconda metà dell'anno, le richieste di deroghe e flessibilità extra che il governo si preparava a fare all'Europa della Merkel, durante il semestre di presidenza italiano, in virtù dei compiti fatti a casa, rischia di trasformarsi in una domanda di sconti perché il Paese non ce la fa. E torna ad essere la Cenerentola dell'Europa, visto che la Spagna ha innescato il turbo della crescita (sopra l'1%) e persino dalla Grecia trapelano segnali positivi. È vero, non siamo al tracollo del Pil come negli anni bui della crisi post 2007. E neanche al livello del 2012 (-2,4%) e 2013 (-1,9%). Ma i decimali ora contano più che mai.

Per trattare in Europa, ma anche sul fronte interno. Se la crescita viene ridotta dallo 0,8% allo 0,3%, modificando il Def, il deficit sale da 2,6 a 2,8%. Un filo sotto il tetto e addio sconti sul cofinanziamento dei fondi europei. Addio risorse in più per bonus e investimenti facendo lievitare il deficit. Tanto questo si alzerà da solo, perché il Pil scende. Ma anche il quadro politico ne risentirà. Inevitabile. Conti non più in sicurezza, l'Italia di nuovo vulnerabile. E qualcuno, anche nella maggioranza, potrebbe cogliere l'occasione per trarne vantaggi. Attaccando la politica degli annunci del governo. I pasticci dei decreti scritti e riscritti. E il fronte europeo che torna caldo. Che sia recessione o stagnazione il tema è già priorità, se non urgenza, sul tavolo del governo. A prescindere da cosa dirà domani l'Istat.

(05 agosto 2014) © Riproduzione riservata
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che Italia

Compie 40 anni a dicembre, ma l'Inps lo gela: "Lei è morto nel 1998"

Curiosa disavventura della burocrazia per il musicista mantovano Massimo Minotti: "Eppure mi sono laureato a Torino l'anno dopo". Il disguido risolto dopo due mesi di carte bollate
di ERICA DI BLASI
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05 agosto 2014





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Il prossimo dicembre compirà 40 anni, ma per l'Inps era già morto il 30 ottobre 1998. Protagonista della disavventura Massimo Minotti, un musicista originario di Mantova e diplomato al Conservatorio di Torino. E che sotto la Mole si è anche laureato in Scienze delle Comunicazione. "Nel '99 a essere precisi - ironizza - Questo prova o no che ero e sono ancora vivo?".

L'uomo si è accorto che per l'ente previdenziale era deceduto da ben 16 anni quando non gli sono state più accreditate le pensioni di invalidità dei suoi due fratelli, di cui è il tutore legale. "Come avrebbe fatto chiunque, sono andato all'Inps a chiedere spiegazioni. L'impiegata ha chiesto più volte le mie generalità, salvo poi dirmi che risultavo morto. Ma come? Mi aspettavo qualche problema con le coordinate bancarie, di certo non una cosa del genere". Forse dietro l'enorme disguido potrebbe esserci un caso di omonimia, anche se non è ancora chiaro che cosa sia accaduto, un clamoroso inconveniente che dovrebbe essersi risolto dopo due mesi di battaglia a colpi di carta bollata. "Adesso
speriamo che a settembre arrivino i soldi. Mi hanno detto che hanno segnalato l'errore e dovrebbe tornare tutto a posto. A questo punto posso solo aspettare. Resto comunque allibito. Io mi sono accorto in tempo della cosa, ma se fosse toccato a un'altra persona, magari con parenti lontani?". Tags

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