ganciobasso
Forumer attivo
Morice ha scritto:
Il "problema" e' che si e' scatenata la psicosi , " oddio sale , non posso restare fuori ..."
STMicroelectronics (STM) Il ciclo di 5 anni (e qualche eclisse) (3 lettori)
- Creatore Discussione *Porfirio*
- Data di Inizio
Il "problema" e' che si e' scatenata la psicosi , " oddio sale , non posso restare fuori ..."
dermamolat
Nuovo forumer
ma con il dollaro che saliva fino a qualche giorno fa tutto scendevaora che ha fatto il record in su si sale lo stesso
ma ci capite qualcosa voi?
ma ci capite qualcosa voi?
ganciobasso
Forumer attivo
dermamolat ha scritto:
No , non abbiamo capito che in questo momento loro salgono per motivi opposti ai nostri , loro risanano la bilancia commerciale , noi , l'Europa , non esportiamo piu' nemmeno un bullone .... Ma non ci rendiamo conto e se loro salgono noi gli andiamo dietro ...
blusile
apprendista
StM sbarca in Cina
StM produrrà insieme alla coreana Hynix semiconduttori in Cina, non solo il Paese dei bassi costi della manodopera ma anche un mercato che nel 2004 secondo Gartner crescerà del 20% arrivando a un giro d’affari di 36 miliardi di dollari.La decisione di andare in Asia era già stata comunicata tempo fa dal top management e l’annuncio di ieri rappresenta un passo in avanti in questa direzione. “Riusciremo così a limare sensibilmente le spese” aveva annunciato a luglio Pasquale Pistorio, a.d. del gruppo italo francese.Nell’impianto di memorie Dram e Nand che sorgerà a Wuxi, nei pressi di Shangai, i due partner investiranno 375 milioni di dollari, il resto, quanto manca per arrivare ai due miliardi di dollari previsti, sarà messo a disposizione da finanziatori locali. “Per Stm significa avere meno costi di produzione rispetto agli altri suoi siti, limitare l’impatto delle oscillazioni dell’euro ed essere presente in un Paese dalle elevate prospettive di crescita come la Cina”, afferma un analista di una sim milanese che preferisce l’anonimato. La società, nata dalla fusione nel 1987 dell'italiana Sgs Microelettronica con la francese Thomson Semiconducteurs, prova così a restare competitiva tagliando i costi della manodopera e avvicinandosi al Paese che già l’anno prossimo rappresenterà quasi la metà dell’intero mercato dell’Asia e del Pacifico. Una strada peraltro già seguita da altre società del settore.Non tutti la pensano a questo modo. Per Juergen Wagner di Oppenheim Research a Francoforte non è detto che questa sia di per sé una buona notizia. La joint venture italo-coreano produrrà memorie dram e nand, due tipi di chip a basso contenuto tecnologico già prodotte da molte altre aziende. “Si tratta di fatto di una commodity che potrebbe contribuire a deteriorare la qualità del portafoglio prodotti della società con un peggioramento del profilo di rischio”, commenta Wagner che mantiene sul titolo la raccomandazione “reduce” con target price a 13 euro. Affermazioni analoghe anche da parte di un analista di una banca d’affari americana che chiede di non essere citato, secondo cui grandi novità nell’annuncio di ieri non ce ne sono visto per di più l’esiguo ammontare dell’investimento.“Il mercato dell’It sta ripartendo e la decisione di StM di aprire una fabbrica in Cina è un'ulteriore conferma di questo risveglio” conclude Gianluca Ferremi, Business Development Manager DTV EMEA di Sun Microsystems. Ferremi si dice poi convito che “se la società ha preso una simile decisione è perché deve aver ricevuto qualche grosso ordine o deve quanto meno avere la ragionevole certezza di riuscire a venderne i prodotti, oggi poco più che commodity” .www.websim.it
StM produrrà insieme alla coreana Hynix semiconduttori in Cina, non solo il Paese dei bassi costi della manodopera ma anche un mercato che nel 2004 secondo Gartner crescerà del 20% arrivando a un giro d’affari di 36 miliardi di dollari.La decisione di andare in Asia era già stata comunicata tempo fa dal top management e l’annuncio di ieri rappresenta un passo in avanti in questa direzione. “Riusciremo così a limare sensibilmente le spese” aveva annunciato a luglio Pasquale Pistorio, a.d. del gruppo italo francese.Nell’impianto di memorie Dram e Nand che sorgerà a Wuxi, nei pressi di Shangai, i due partner investiranno 375 milioni di dollari, il resto, quanto manca per arrivare ai due miliardi di dollari previsti, sarà messo a disposizione da finanziatori locali. “Per Stm significa avere meno costi di produzione rispetto agli altri suoi siti, limitare l’impatto delle oscillazioni dell’euro ed essere presente in un Paese dalle elevate prospettive di crescita come la Cina”, afferma un analista di una sim milanese che preferisce l’anonimato. La società, nata dalla fusione nel 1987 dell'italiana Sgs Microelettronica con la francese Thomson Semiconducteurs, prova così a restare competitiva tagliando i costi della manodopera e avvicinandosi al Paese che già l’anno prossimo rappresenterà quasi la metà dell’intero mercato dell’Asia e del Pacifico. Una strada peraltro già seguita da altre società del settore.Non tutti la pensano a questo modo. Per Juergen Wagner di Oppenheim Research a Francoforte non è detto che questa sia di per sé una buona notizia. La joint venture italo-coreano produrrà memorie dram e nand, due tipi di chip a basso contenuto tecnologico già prodotte da molte altre aziende. “Si tratta di fatto di una commodity che potrebbe contribuire a deteriorare la qualità del portafoglio prodotti della società con un peggioramento del profilo di rischio”, commenta Wagner che mantiene sul titolo la raccomandazione “reduce” con target price a 13 euro. Affermazioni analoghe anche da parte di un analista di una banca d’affari americana che chiede di non essere citato, secondo cui grandi novità nell’annuncio di ieri non ce ne sono visto per di più l’esiguo ammontare dell’investimento.“Il mercato dell’It sta ripartendo e la decisione di StM di aprire una fabbrica in Cina è un'ulteriore conferma di questo risveglio” conclude Gianluca Ferremi, Business Development Manager DTV EMEA di Sun Microsystems. Ferremi si dice poi convito che “se la società ha preso una simile decisione è perché deve aver ricevuto qualche grosso ordine o deve quanto meno avere la ragionevole certezza di riuscire a venderne i prodotti, oggi poco più che commodity” .www.websim.it
bipop-pe
Forumer storico
ganciobasso ha scritto:
E' questo il punto. Non si e' mai visto il $ scendere e la borsa salire. Mai ripeto. Chi mi dimostra il contrario e' un genio. Ci sono dei prezzi assurdi per societa' assurde. Capitalia a 3 euro con 5 dico 5 miliardi di sofferenze, Intesa a 3,50 con dei fondi nextra, Autostrade, ecc. E' assurdo comperare a questi prezzi e sta roba.
ganciobasso
Forumer attivo
Volumi , chiusura sui massimi , resistenze saltate ... che vogliamo di piu' ??
dermamolat
Nuovo forumer
ganciobasso ha scritto:
per me un veleno lucano!