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Festa del Ramadan a scuola. Islamici "sfrattano" i bambini

A Castel San Pietro i bambini fanno ginnastica sotto il sole. In palestra ci sono gli islamici. Ira dei genitori: ". Forza Italia: "Siamo alla follia"


Giuseppe De Lorenzo - Gio, 06/06/2019 - 10:12


La festa di fine Ramadan in palestra e i bimbi al sole a fare ginnastica. A Castel San Pietro (Bologna) esplode la polemica sull'opportunità di concedere un luogo pubblico per l'evento conclusivo del mese sacro dell'islam.

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Gli alunni delle medie Pizzigotti, infatti, si sono trovati "con il parcheggio pieno di cittadini di religione islamica", con tanto di "canti della loro religione" provenire "dalla scuola" e scolaretti costretti a "fare ginnastica all'aperto".

La segnalazione, come sottolinea il Resto del Carlino, è circolata di cellulare in cellulare fino ad arrivare alle orecchie della politica. Nel mirino finiscono rapidamente il sindaco Pd di Castel San Pietro e la direzione scolastica. "La scuola - dicono al Carlino i genitori - non ci aveva avvistato", nonostante "quando avvengono (...) eventi straordinari, essendo ora tutto digitalizzato, ci viene inviata una mail informativa". Più duro l'affondo di Forza Italia che denuncia "il problema di principio". Per l'onorevole Galeazzo Bignami e il consigliere Marco Lisei il Partito Democratico "invoca" la laicità a targhe alterne. "Si scoprono laici solo quando sotto Natale devono togliere i presepi, riferimenti alla Natività o eliminare dalle aule i crocifissi", dice il deputato al Giornale.it ipotizzando "una crociata" dem solo contro i principi cattolici: "Non parlassero di laicità dello Stato, che tirano fuori come un feticcio per negare i simboli della cristianità. Questa è malafede ideologica. Se i sinistrati si vergognano della nostra storia e delle nostre radici è un problema loro, non possono farlo diventare un problema di tutti noi".

La festa di fine Ramadan, soprattutto nel Bolognese, non ha mancato in questi giorni di riempire le pagine dei giornali e sollevare polveroni polemici. A Faenza Fi si era lamentata per la "provocazione" della comunità islamica che aveva chiesto (e ottenuto) la piazza principale della città per l'Iftar collettivo. Per gli azzurri era impensabile "consegnare per l’ennesima volta il palcoscenico di piazza del Popolo a una religione che lavora più o meno surrettiziamente per sostituirsi a quella cattolica". Un "cedimento identitario" finito nel mirino anche a Marzabotto, dove i musulmani, con il sostegno dell'Arcidiocesi di Bologna, hanno concluso il mese sacro di fronte alla parrocchia. Ora la storia si ripete a Castel San Pietro.

Il sindaco Fausto Tinti dal canto non ci sta e, pur ammettendo la "mancata comunicazione" con le famiglie, respinge al mittente le accuse. "La festa di fine Ramadan - spiega al Carlino - si svolge da anni, e da anni una delle due associazioni islamiche presenti nel nostro comune chiede la disponibilità della palestra per un periodo di preghiera e per la festa finale". La palestra è stata sì concessa per l'Iftar ("pagando lo stesso corrispettivo che viene richiesto a tutte le altre associazioni"), ma non per i giorni di preghiera. "Il periodo che ci era stato richiesto - spiega il primo cittadino - coincideva con una serie di attività che in orario extra-scolastico vengono svolte nella palestra Pizzigotti da altre associazioni sportive. L'abbiamo invece concessa per la festa finale, concordando con la dirigenza delle medie che le attività di educazione fisica quel giorno venissero svolte all'aperto dagli studenti".

Una spiegazione che non convince però Bignami. "Siamo alla follia - attacca - vengono buttati fuori dagli spazi scolastici dei bambini per consentire agli islamici di celebrare il ramadan. Vi rendete conto? A forza di parlare di integrazione e tolleranza si sta auspicando una vera e propria sottomissione da parte di chi, vergognandosi della propria identità, sta favorendo l’islam in nome di un multiculturalismo che per primo l’islam nega. Provassero a fare queste cose nei paesi islamici. Vediamo cosa gli succede".

 
mentre in europa la sinistra si comporta molto ma molto diversamente... e mostra di tenere ai suoi elettori che subito la premiano

Danimarca, sinistra vince grazie a linea dura sui migranti. Crollano i populisti

I socialdemocratici di Mette Frederiksen avevano puntato tutta la campagna elettorale su welfare e cambiamento climatico, che per gli elettori è una priorità.
Formerà il governo con una coalizione di sinistra, ma sul tema migranti cercherà l'appoggio della destra

di F. Q. | 6 Giugno 2019
Danimarca, sinistra vince grazie a linea dura sui migranti. Crollano i populisti - Il Fatto Quotidiano
 
Alberto Forchielli
4 giugno alle ore 16:49 ·
Ragazzi, lo sapevo che la questione mi sarebbe sfuggita di mano. Come sapete è iniziato tutto qualche settimana fa con il “Decalogo pratico di un Vecchio Arnese per non prenderla nel culo nel meraviglioso mondo di oggi” con le 10 frasi che portano una sfiga tremenda e appena le sentite dovete toccarvi i maroni e scappare a gambe levate. Poi è arrivato il bis e il tris e io ci ho messo del mio chiedendovi di aiutarmi con le frasi fatte che usano i cazzari d’Italia per continuare a fare finta di niente mentre il Paese affonda. Così mi avete inondato di spunti e siamo arrivati a quota 106!

Il vero problema, però, è che nell’altra stanza c’è il mio Herpes (Michele Mengoli) che parla con la mia assistente e 3 o 4 editori licaoni riuniti in “conference call” per fare il libro sulle frasi del cazzo e intanto mi fa fuori la riserva di vino per le mie cene di rappresentanza!!! Ha detto che dobbiamo farlo. “È per il bene del Paese”!!!

Ecco la lista completa e aggiornata delle frasi del cazzo dei cazzari d’Italia:

1) Fare Sistema; 2) Cabina di Regia; 3) Spending Review; 4) Analisi costi benefici; 5) La procura ha aperto un fascicolo; 6) Task Force; 7) Gli immigrati ci pagheranno le pensioni; 8) Fidatevi dello Stato; 9) Siamo pieni di eccellenze; 10) Sarà un anno meraviglioso; 11) Progetto Paese; 12) Aprire un Tavolo; 13) Locomotiva Italia; 14) La politica non ci lasci soli; 15) Tavolo di Concertazione; 16) Tesoretto; 17) Convergenze parallele; 18) Faccio un passo indietro; 19) Prima gli Italiani; 20) Facciamo rete; 21) Fanalino di coda; 22) Il turismo è il nostro petrolio; 23) Interlocuzioni con i nostri partner; 24) Video shock; 25) Rapina in villa. È giallo!; 26) Gli 007 sotto il cielo della politica; 27) Madri coraggio; 28) Riempire le piazze; 29) Il Belpaese; 30) Scendere in campo; 31) Buttare il bambino con l’acqua sporca; 32) Lo stato dell’arte; 33) Riscossa del Mezzogiorno; 34) Stiamo rubando il futuro ai giovani; 35) Sono presidente di garanzia; 36) Prestito ponte; 37) Tuttologo del nulla; 38) Luce in fondo al tunnel; 39) Tutti a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo; 40) Le sinergie; 41) Commissione d’inchiesta; 42) Gettare il cuore oltre l’ostacolo; 43) Protocollo d’intesa; 44) Commissario alla ricostruzione; 45) Sto facendo la mia squadra; 46) Ricorso al TAR; 47) Ripartire dalle periferie; 48) La filiera; 49) Italia ponte del Mediterraneo; 50) Chilometro zero; 51) Lo dobbiamo ai terremotati; 52) Radical chic; 53) Piattaforma comune; 54) Aiuti alle famiglie; 55) Gli immigrati fanno il lavoro che gli italiani non vogliono fare; 56) Il partito è in crescita; 57) Abbiamo un obbligo morale; 58) Hanno offeso la nostra dignità; 59) Se tutti pagassero le tasse…; 60) La lotta all’evasione fiscale è la priorità; 61) Essere resilienti; 62) Super testimone; 63) Super perizia; 64) Super procura; 65) Gettare il cuore oltre l’ostacolo; 66) È una questione di buonsenso; 67) A mia insaputa; 68) La manina; 69) Costituente delle idee; 70) Comitato di saggi; 71) Valorizzare le eccellenze del territorio; 72) Valorizzare le eccellenze enogastronomiche; 73) Sono sereno; 74) Agganciare la ripresa; 75) Le cause del folle gesto; 76) Governo del cambiamento; 77) Avvocato del popolo; 78) La fiducia del popolo; 79) Fare un passo di lato; 80) A te chi t’ha votato?; 81) Fronte comune; 82) Ce lo chiede l’Europa; 83) Fase 2; 84) Industria 4.0; 85) Endorsement; 86) Accordo quadro; 87) Sviluppo e occupazione; 88) Assumersi la responsabilità; 89) Piattaforma programmatica; 90) Fare spogliatoio; 91) Cervelli in fuga; 92) Rientro dei capitali; 93) È un impegno che abbiamo preso con i cittadini; 94) È un impegno che abbiamo preso con il Paese; 95) Lo dobbiamo ai nostri giovani; 96) Onestà intellettuale; 97) Siamo alieni a qualsiasi compromesso; 98) Gli opposti estremismi; 99) I compagni che sbagliano; 100) Metterci la faccia; 101) Aiutiamoli a casa loro; 102) Questo lo dice lei!; 103) Macelleria sociale; 104) Parlare alla pancia della gente; 105) Parlare al cuore della gente; 106) La costituzione più bella del mondo.

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COME UNA DIVISIONE DEL MISE HA DISTRUTTO UN’AZIENDA ITALIANA E FAVORITO IL MONOPOLIO STRANIERO


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camion truck in landscape field



Lo sciagurato comportamento della Divisione XV del Ministero dello Sviluppo Economico, nel disprezzo delle sue stesse disposizioni, di quelle dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, delle sentenze TAR Lazio, del TAR Campania e derogando alle normative vigenti, ha voluto scientemente distruggere un’azienda italiana che ha portato innovazione nel settore per salvaguardare gli interessi e il monopolio di un’azienda tedesca, lasciandola perfino truffare migliaia di operatori italiani con prodotti costosissimi ed illegali che compromettono la sicurezza stradale.

Premesso che i veicoli di peso complessivo a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, dal 2006, sono dovuti ad avere fra le dotazioni di bordo il tachigrafo digitale, un dispositivo che visualizza e registra la velocità del veicolo, la distanza percorsa e i tempi di guida dell’autista.

Il D.M. 10 agosto 2007 disciplina i requisiti e le dotazioni per la concessione, da parte del MISE, delle autorizzazioni ai centri tecnici, officine autorizzate preposte al controllo e alla taratura (calibrazione sul veicolo) di tali dispositivi.

La taratura dei tachigrafi viene effettuata dai centri tecnici mediante una prova metrica del veicolo su una pista di 100
COME UNA DIVISIONE DEL MISE HA DISTRUTTO UN’AZIENDA ITALIANA E FAVORITO IL MONOPOLIO STRANIERO
 

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