Raoul Dal Molin Ferenzona (
Firenze,
24 settembre 1879 –
Milano,
19 gennaio 1946) è stato un
pittore,
scrittore e
incisore italiano. Dipingeva e amava la letteratura. Scrisse versi, romanzi e novelle, tra cui il racconto
Mio figlio, pubblicato a Palermo nel 1900. Trovava ispirazione nella corrente del
decadentismo che condizionava anche la sua opera incisoria e pittorica. Nel 1902 partì per Monaco di Baviera, attratto dagli artisti della I Secessione e dall'ambiente intellettuale mitteleuropeo. Con l'amico
Domenico Baccarini, da lui chiamato a Roma, sostenne le poetiche preraffaellita e crepuscolare, in alternativa al divisionismo di
Giacomo Balla, di
Umberto Boccioni e di
Gino Severini. Nel 1906 viaggiò in Europa e visitò l'Aja, Bruges, Londra, Parigi. Riproduceva atmosfere notturne e tenebrose Al simbolismo appartiene anche
Vita di Maria, 1921, cartella con dieci acqueforti con colori,di soggetto sacro. Attratto dall'occultismo e all'alchimia, frequentò a Roma il Circolo teosofico di via Gregoriana, allontanandosi sempre più dall'ortodossia. Scrisse le poesie intitolate
Misteri Rosacrociani, edite nel 1923 con dodici sue incisioni: immagini fantasiose, tormentate, inquietanti, quasi paranoiche. Cadde in depressione e per gravi disturbi psichici fu ricoverato all'ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, a Roma. Dipinse i
Volti della follia. Dimesso dall'ospedale, riprese a viaggiare