IL SOLO OBBLIGO CHE HO DIRITTO DI ASSUMERMI E' QUELLO DI FARE SEMPRE CIO' CHE RITENGO GIUSTO

L’oramai monotona e riuscita polemica sull’articolo con cui Tomaso Montanari vorrebbe abolire la legge che ha istituito la Giornata del Ricordo,
per l’inaudita presunta equiparazione dei massacri delle Foibe con la Shoah,
ha fatto emergere una violenza inquietante nelle parole di coloro che hanno sostenuto il professore,
intento addirittura a supporre “falsificazioni storiche” sull’evento.


Nel celebre articolo sul Fatto Quotidiano,
Montanari a supporto del suo pensiero ha citato una lettera aperta al presidente della Repubblica
– da lui definita coraggiosa – con cui lo storico Angelo D’Orsi lamentava che

la legge aveva di fatto equiparato il genocidio della Shoah con gli avvenimenti al Confine Orientale, tra Italia e Jugoslavia, fra il 1941 e il 1948”.

Lo studioso spiegava poi che

la storiografia dice che le vittime accertate, ad oggi, furono poco più di 800, parecchie delle quali giustiziate,
essendosi macchiate di crimini, autentici quanto taciuti, verso le popolazioni locali


facendo trasparire una sorta di giustificazione per gli autori dei crimini.


Scorrendo i commenti su Twitter e Facebook di Montanari e del giornalista Andrea Scanzi,
che prontamente si è accodato in sua difesa, emergono frasi sconcertanti di persone
che ancora ritengono che i criminali titini abbiano agito nel giusto,
perché vittime degli eccidi erano fascisti e nazisti.

Hanno tradotto in chiaro ciò che voleva dire lo storico D’Orsi nella “coraggiosa” lettera al capo dello Stato.

Tra questi il più esplicito è stato Giovanni Paglia, vicesegretario di Sinistra Italiana.


Quello che ancor più sconcerta, però, è il fatto che né Montanari né Scanzi
abbiano preso le distanze dagli sbrigativi sostenitori del “tanto erano fascisti o nazisti”.

Neppure nel De bello gallico si trattavano così i nemici,
di colpo sembra di tornare indietro di secoli di civiltà giuridica.

Intellettuali influenti non dovrebbero permettere tali violente espressioni nei propri siti,
tanto più se riferite a esecuzioni sommarie avvenute a conflitto finito.


Probabilmente sono gli stessi che si indignano di fronte alle medesime esecuzioni compiute dai talebani in questi giorni,

mentre in una comparazione degli avvenimenti – come li definisce D’Orsi – sembra difficile stabilire a chi appartenga il primato della ferocia.


Da quelle immani tragedie della guerra la Comunità Internazionale, quella non legata a dinamiche fascismo-antifascismo,
ha generato Convenzioni internazionali di Diritto umanitario per tutelare i prigionieri e le persone deboli e far sì che
“...la guerra sia una relazione tra Stati, in cui i gli individui sono nemici solo per caso
come sosteneva Jean-Jacques Rousseau molto tempo prima.

Forse a nulla è servito che sul fronte dei diritti umani è stata poi scritta una Convenzione c
he vuole salvaguardare il principale dei diritti, quello alla vita,
sia essa di un fascista che di un pericoloso terrorista Isis
o di un criminale comune responsabile dei più odiosi reati.


Infine, è utile rammentare che Roma è la città dove nel 1999 è stato firmato lo Statuto
con cui è stata istituita la Corte Internazionale Penale,
perfetta convergenza tra istanze di Diritto umanitario e dei Diritti dell’uomo.

Uomini che rappresentano l’élite intellettuale del Paese che ha dato i natali a tale Statuto,
non possono sorvolare sull’esimente “tanto erano fascisti”: devono prendere una decisa posizione.


Per inciso, le vittime delle Foibe erano in gran parte carabinieri, finanzieri, sacerdoti, gente comune.

C’erano anche i fascisti ma non per quello, con tutte le loro colpe,
meritavano di morire in quel modo e almeno ora, nel 2021, si abbia il coraggio – in questo caso serve – di ammetterlo.


Per non tornare all’archeologia del diritto umanitario.
 
A Marco Travaglio piace vincere facile.

Diversamente non avrebbe arruolato il professor Alessandro Barbero
nel modesto collegio a difesa dell’indifendibile Tomaso Montanari.

Sicuro: non intervisti chi ha recriminato per la mancata Norimberga al fascismo italiano
per chiedergli di giudicare le tesi sulle foibe di uno che ne celebrerebbe due al giorno, prima e dopo i pasti.

Non che ci attendessimo pillole di verità dal giornale-partito di Travaglio.

Ma una cosa che somigliasse a una domanda la sua giornalista avrebbe potuto pur rifilarla allo storico di SuperQuark.

Una roba del tipo «nominerebbe rettore uno che discetta di argomenti che non padroneggia
(la tragedia del nostro confine orientale) al punto da dare letteralmente i numeri sui morti infoibati?».


Il tema è questo. Fascismo e antifascismo non c’entrano o c’entrano solo fino a un certo punto.


C’entra invece l’Università per Stranieri di Siena, che rischia di finire nelle mani di un militante di partito
più interessato ad assecondare la propria bottega ideologica che lo studio e la libera ricerca.

Lo ha dimostrato, per tabulas, lo stesso militante con il tentativo – da noi denunciato – di falsificare i dati sui morti delle foibe.

Il 23 agosto ha scritto che erano 800, una settimana dopo li ha fatti lievitare a 5000.

Gli abbiamo chiesto spiegazioni, ci ha risposto con gli insulti.

Eppure, nessuno studioso degno di definirsi tale mancherebbe di difendere la propria reputazione accademica.

Tranne Montanari, pur cercando riparo nella corazza della retorica antifascista.

Tradotto: “Con voi non parlo”.

Peccato per lui che i suoi numeri li abbia ripresi anche il Foglio.

Insomma, siamo in tanti a voler capire – come cantava Venditti a proposito di Dante – s
e Montanari è un «uomo libero, un fallito o un servo di partito».


Così come ci sarebbe piaciuto se Barbero avesse mostrato più rigore scientifico e meno furore ideologico.



Già, può uno storico analizzare l’oggetto del proprio studio fondandosi sui concetti di bene e male propri della teologia?

O ricorrendo a quelli di parte giusta e sbagliata, tipiche dell’approccio politico-ideologico?

E può insolentire l’istituzione della Giornata del Ricordo riducendola a «tappa» della «falsificazione della storia da parte neofascista»?

Evidentemente Barbero ignora che la «tappa» trova fondamento in una legge dello Stato
approvata da una larghissima maggioranza parlamentare (esclusi ovviamente i compagni negazionisti di Montanari)
e promulgata dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Ancor di più sconvolge che non abbia neppure contrastato la tesi del Prof negazionista
– ripresa dall’intervistatrice del Fatto – circa la scelta del 10 Febbraio come data
«a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah)».

È il nadir di Barbero.

Quella data non è casuale.

Il 10 febbraio del 1947, furono infatti firmati i Trattati di pace di Parigi,
che assegnavano alla Jugoslavia territori fino a quel momento italiani.

Parliamo di Istria, Quarnaro, Zara e provincia e della maggior parte della Venezia Giulia.


Ma questa è storia.

E se uno che si definisce storico non trova la forza di ribadirlo

o è un ignorante (nel senso che ignora) o è tutt’altro che una schienadiritta.


In entrambi i casi, farebbe meglio a cambiare mestiere.

Del resto, qualche dubbio sulla sua tempra l’aveva già sollevato, sull’Huffington Post,
un intellettuale del calibro di Dino Cofrancesco, professore emerito di Storia delle Dottrine Politiche dell’Università di Genova.

Nel suo blog del 20 marzo scorso, commentandone il rimpianto per la mancata Norimberga contro il fascismo, scriveva:

«Barbero in fondo, da buon italiano, si è premunito di una patente antifascista:
di questi tempi “può far sempre comodo”, come mi ha scritto un carissimo e malvagio amico
e collega fiorentino (per la cronaca, socialista liberale)
».



Un’unica postilla: Montanari, Barbero e chissà quanti altri.

Ma che razza di docenti pascola nelle università italiane?
 
SI CHIAMA LIBERO ARBITRIO.
SI CHIAMA LIBERTA' DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO.
SI CHIAMA LIBERTA'.



Le foto delle stazioni italiane che dovevano essere messe a ferro e fuoco dai no green pass hanno fatto il giro del Paese.

A scagliarsi contro l’eccessivo timore di una giornata violenta è Maurizio Belpietro,
direttore de La Verità, ospite di Stasera Italia, programma di Rete4 condotto da Veronica Gentili,
che nella puntata del 1 settembre analizza il risultato delle manifestazioni annunciate negli scorsi giorni:

“Gli allarmi a cui abbiamo assistito in questi giorni erano e sono totalmente ingiustificati.
Noi abbiamo parlato di un movimento violento no-vax, poi abbiamo visto un gruppetto di persone,
che non ha certamente buone intenzioni e che minaccia e aggredisce, ma stiamo parlando di una minoranza.
L’allarme era più nei titoli dei giornali che nella sostanza.
Mi ricorda quando i giornali fecero l’allarme sul movimento dei forconi, doveva succedere chissà cosa e non è successo niente”.


Belpietro si dice ottimista sull’andamento della pandemia in Italia e porta a supporto i numeri della campagna vaccinale:

“La maggioranza degli italiani si è vaccinata, abbiamo dati non confortanti, di più.
38 milioni di italiani hanno ricevuto la seconda dose, siamo tra i paesi europei con il più alto numero dei vaccinati,
tutto sommato non siamo messi così male. Il generale Figliuolo, che ha dato il grande impulso alla campagna vaccinale,
ha assicurato che entro settembre rispetterà ciò che aveva promesso, ovvero il raggiungimento dell’obiettivo dell’80% degli italiani adulti vaccinati.
Questo sta procedendo regolarmente. Ci allarmiamo perché ad agosto sono diminuite le vaccinazioni?
È qualcosa di abbastanza normale. È evidente che c’è una quota di italiani che non si vuole vaccinare e che ha paura,
ma ci sono degli strumenti per cercare di convincerli. Questi non sono gli strumenti messi in campo, ma
- conclude bacchettando su questo punto la gestione dell’emergenza Covid - bisognerebbe utilizzare i medici di base
per convincere i pazienti a vaccinarsi, è quello che è mancato, si può superare la paura del vaccino dicendo che il risultato è positivo”.





La Lega vota no al green pass in commissione, ne parliamo con @BelpietroTweet a #StaseraItalia pic.twitter.com/y107XePq8U
— Stasera Italia (@StaseraItalia) September 1, 2021
 
I messaggi di testo crittografati tra un colonnello dell’esercito
ed un ex soldato delle forze speciali che lavorano in uno sforzo privato
per districare gli americani bloccati dall’Afghanistan
rivelano che l’evacuazione degli Stati Uniti è stata tutt’altro che lo “straordinario successo”
dichiarato martedì dal presidente Biden.

Anzi, ha abbandonato gli americani per libera scelta.


“Stiamo abbandonando i cittadini americani”, ha detto un colonnello dell’esercito assegnato alla 82a divisione
aviotrasportata in un messaggio di testo crittografato domenicale a Michael Yon, che ha rivelato il messaggio a Just the News.


Yon ha detto a Just the News che un gruppo di americani è stato abbandonato all’aeroporto di Kabul,
chiedendo aiuto quando i funzionari militari hanno detto loro che avevano finito con le evacuazioni.


“Li abbiamo visti i sventolare il passaporto urlando, ‘Sono americano'”,
ha detto Yon martedì mentre appariva sul podcast di John Solomon Reports -Solo la notizia.


“Le persone sono state allontanate dal cancello dal nostro stesso esercito
“,
ha detto Yon, l’ex soldato delle forze speciali e corrispondente di guerra.


Messaggi di testo tra Michael Yon e un colonnello dell’esercito.

“AMCITS” è l’abbreviazione di cittadini americani.

Il resoconto di Yon, che ha condiviso con John Solomon di JTN,
è supportato da tre dozzine di scambi di messaggi ed e-mail con funzionari dell’esercito in prima linea in Afghanistan.



Screenshot-2021-09-01-at-04-26-03-Image-1-4-YonColonleTextAmCitsRedacted-pdf.png



Gli americani bloccati
alla fine si sono dispersi in case sicure per evitare la cattura da parte dei talebani,
dopo di che Yon ha scritto una “e-mail pungente” a un maggiore dell’esercito
la cui squadra ha abbandonato lo sforzo di salvataggio.


“Avete lasciato i cittadini americani al cancello dell’aeroporto di Kabul”, ha scritto Yon martedì.
“Tre jet vuoti pagati da volontari li stavano aspettando. Io e te abbiamo parlato al telefono.
Ti ho detto dov’erano. Ti ho dato le immagini del loro passaporto.
E la mia e-mail e il mio numero di telefono. E li hai lasciati indietro”
.

Ottimo lavoro per salvarvi. Probabilmente otterrete molte medaglie“, ha aggiunto.


Mentre il gruppo di aiuto lavorava freneticamente per far passare gli americani attraverso il cancello,
i membri si scambiavano messaggi per dire di aver visto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan sulla CNN
dicendo che né lui né il capo del comando centrale degli Stati Uniti, il generale Kenneth McKenzie,
erano stati informati che gli americani erano stati abbandonati.


“Ehi, hanno finito per decollare?” un corrispondente ha mandato un messaggio al gruppo di supporto.

Perché il consigliere per la sicurezza nazionale ha appena detto a Tapper
che né lui né McKenzie avevano sentito parlare di americani lasciati alle porte
“.


Il corrispondente ha notato che il gruppo privato ha sentito in modo diverso da un tenente colonnello (O-5):
Dato che abbiamo avuto comunicazioni con un O-5 a terra, significa che CENTCOM C3 è s–t, o qualcuno sta mentendo“.


Secondo lo sforzo di salvataggio privato,
il Dipartimento di Stato ha detto all’esercito degli Stati Uniti di non salvare gli americani.


Li portiamo al cancello e l’esercito degli Stati Uniti fallisce completamente dicendo:
‘Oh, non possiamo farlo, perché il Dipartimento di Stato ci dice che non possiamo farlo
“,
ha detto Yon a Just the News.


Quindi i cittadini americani sono portati, con grandi rischi , all’aeroporto,
ma poi sono abbandonati li perché qualcuno al comando USA non ha avvisato chi era sul campo,
anzi gli ha detto che non c’era più nessuno,
e chi era li non ha avuto il coraggio di prendere atto della presenza dei cittadini americani
e li ha portati comunque casa: tradimento e vigliaccheria uniti.
 
Sempre peggio "i democratici"........ahahahahah demo de che ?
Ma questi sono più pazzi dei nostri pazzi.
Il problema lo prendono dalla fine, sperando di arrivare all'inizio.......


Come ti risolvo il problema della sparatorie e del crimine a San Francisco?

Pagando i criminali.

A ottobre, San Francisco inizierà a offrire alle persone ad alto rischio $ 300 al mese
per non sparare a nessuno o farsi sparare, secondo il San Francisco Examiner.

Inoltre, i partecipanti possono guadagnare fino a $ 200 in più al mese raggiungendo i traguardi del programma,
come ottenere un colloquio di lavoro, rispettare la libertà vigilata o incontrare costantemente un mentore, secondo il rapporto.

Chissà cosa avrebbe pensato della misura l’Ispettore Callaghan,
il duro poliziotto interpretato da Clint Eastwood e che agiva proprio sulle strade di questa città.


Conosciuta come “Dream Keeper Fellowship” (alias Cash for Criminals),
“L’iniziativa accoppierà i partecipanti con life coach neoassunti dal programma di intervento sulla violenza di strada,
noto come SVIP, che li aiuterà a fare le scelte giuste e ad accedere ai servizi. ”


“Sappiamo che $ 500 a San Francisco non sono una quantità significativa di denaro”, ha affermato Sheryl Davis,
sostenitrice del programma e direttore esecutivo della Commissione per i diritti umani.

“Ma se è abbastanza per farti entrare per parlare con la gente ed essere in grado di fare un piano per la tua vita, allora è enorme.”


Questa non è la prima volta che una città cerca di ridurre la violenza armata offrendo denaro.

Un programma antiviolenza simile a Oakland, ad esempio, offre ai giovani adulti fino a $ 300
per il raggiungimento di traguardi senza usare la pistola.

La novità è che San Francisco farebbe partire le persone con una linea di base di $ 300 al mese
senza dover raggiungere alcun punteggio, per cui sarebbe una misura a pioggia, generalizzata.


Altro programma ispiratore, molto più consistente e di successo,
è stata l’Operazione Peacemaker Fellowship di Richmond, osservata a livello nazionale, che offre stipendi simili fino a $ 1.000.

Uno studio del 2019 pubblicato sull’American Journal of Public Health
ha collegato il programma a una diminuzione del 55% degli omicidi con armi da fuoco
e del 43% delle sparatorie da quando è iniziata nel 2010.


Comunque a San Francisco il reddito garantito e universale si sta allargando sempre più,
dato che già comprendeva contributi fissi per le madri incinte e per gli artisti.


Il programma inizierà con solo 10 partecipanti a ottobre,
per poi estendere i benefici ad altri 30 individui ad alto rischio entro la fine dell’anno.

I funzionari hanno già assunto due life coach per il programma.


“Quello che stiamo effettivamente facendo è cercare di affrontare le cause alla radice di alcuni di ciò che è successo”, ha detto Davis.
“Seimila dollari a persona, se li guardi all’anno, non sono nulla se aiutano a scoraggiare l’attività criminale
rispetto alla quantità di denaro che costa incarcerare qualcuno, per non parlare dell’impatto dell’attività stessa”.

Il programma, finanziato in parte dalla Dream Keeper Initiative istituita dal sindaco London Breed
e dal supervisore Shamann Walton per deviare i finanziamenti dalla polizia,
è stato lanciato dalla Commissione per i diritti umani e dall’Ufficio per lo sviluppo economico e della forza lavoro.

A San Francisco, una delle città USA con i prezzi immobiliari più alti,
500 dollari al mese sono realmente nulla, se non accompagnati da altri contributi.

Queste persone avranno un contentino, ma sicuramente non di che vivere, o tentare di vivere, onestamente.

Ricordiamo che a San Francisco si può rubare ogni giorno, per ogni negozio,
sino a 950 dollari di merce senza rischiare l’arresto, data la depenalizzazione completa del piccoli furti.


Questo ha portato a una sorta di ondata di saccheggi, con diverse catene costrette a chiudere i punti vendita.


Forse i criminali useranno meno la pistola, ma difficilmente abbandoneranno le attività illecite.
 
Eccola qui....con la fine dell'inverno nei paesi latino americani.
Ora arriverà in Europa......ahahahah ma và.
Sai dove te lo puoi far fare il vaccino e poi con il passaporto ti pulisci.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di aver identificato

una nuova “variante di interesse” del coronavirus, denominata mu,

nota anche con il suo nome scientifico, B.1.621,

nel suo aggiornamento settimanale sulla pandemia di martedì.

Questa variante si sta diffondendo fra Colombia ed Ecuador e sembra più resistente ai vaccini.



Da quando il mu è stato identificato per la prima volta in Colombia nel gennaio 2021,
ci sono stati “rapporti sporadici” di casi ed epidemie in Sud America ed Europa, ha affermato l’OMS.


Mentre la prevalenza globale di mu tra i casi di Covid-19 sequenziati è scesa al di sotto dello 0,1%,
l’OMS ha affermato che la sua prevalenza è “costantemente aumentata” in Colombia ed Ecuador,
dove è ora responsabile di circa il 39% e il 13% delle infezioni, rispettivamente.


I rapporti sulla prevalenza della variante dovrebbero essere “interpretati con la dovuta considerazione”
data la bassa capacità di sequenziamento della maggior parte dei paesi, ha affermato l’agenzia.


Mu ha una serie di mutazioni che suggeriscono che potrebbe essere più resistente ai vaccini,

ha avvertito l’agenzia sanitaria, ma ha affermato che sarebbero necessarie ulteriori ricerche per confermarlo
.


I dati preliminari mostrano una ridotta efficacia dei vaccini “simile a quella osservata per la variante beta”, ha affermato l’OMS.


Tutti i virus mutano nel tempo.


L’OMS tiene traccia delle “varianti di interesse”,
quelle che hanno mutazioni “previste o note per influenzare le caratteristiche del virus” come la trasmissibilità,
la resistenza ai vaccini e la gravità della malattia.


Mu è la quinta variante di interesse monitorata dall’OMS da marzo.


Ci sono anche quattro “varianti di preoccupazione” tracciate dall’agenzia sanitaria
– alfa, beta, gamma e delta – che, oltre a soddisfare i criteri per essere una variante di interesse,
hanno cambiamenti più significativi, come la riduzione dell’efficacia dei vaccini.



L’OMS ha introdotto una convenzione di denominazione relativa alle varianti a maggio
per evitare lo stigma e le conseguenze quando una variante prende il nome da dove è stata scoperta per la prima volta.



Mu potrebbe non essere ancora la variante definitiva, killer dei vaccini attuali,

ma la sua nascita potrebbe essere solo una questione di tempo.
 
Il Green pass passa in parlamento dove i rappresentanti del popolo potranno discuterne,
e fra questi Claudio Borghi che, come sapete , ha avuto una posizione molto decisa
contro l’uso molto esteso di questo strumento come fattore di controllo sociale.

Si tratta di un vero e proprio strumento infernale che, per esempio, f
a diventare matti i ragazzi che difficilmente lo possono avere e senza il quale non possono fare sport.


Ora si discute in Parlamento dove la Lega, e Borghi in testa, confermano i propri emendamenti,
nonostante le pressioni delle altre forze politiche perché fossero ritirati.

Questo però non è successo e, anche se probabilmente bocciati,
questi emendamenti saranno la testimonianza che era possibile fare diversamente.
 
“La scienza non è democratica”, ha precisato Giorgio Palù.

“Che un’emergenza non consenta di superare lo Stato di diritto è una opinione,
rispettabile ma pur sempre un’opinione”, ha twittato Roberto Burioni.

“In cambio della libertà di scegliere se vaccinarsi o no,
si potrebbe chiedere un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva.
Si tratterebbe soltanto di mille-duemila euro al giorno”, ha proposto Ilaria Capua.

“Dall’1 settembre accetto solo pazienti con Green pass”, ha sancito il medico Pietro Bica di Palermo.

“Chiamiamo Bava Beccaris a sparare sui no Green pass che protestano nelle stazioni”,
ha suggerito Giuliano Cazzola in una trasmissione televisiva.


In buona sostanza la piattaforma etica di questo Paese, in appena un anno e mezzo di pandemia,
è transitata dall’esortazione “abbraccia un cinese!” (anche se era probabile che fosse contagioso),
all’ordine “Fucilate i No-vax!” (anche se è probabile che non siano contagiosi).



A ciò aggiungasi la confusione che viene spesso pubblicamente fatta tra No-vax e No-pass,
dimenticando che non tutti i No-pass sono anche No-vax e che, peraltro,
in assenza di un obbligo generalizzato di vaccinazione
i No-vax non esistono in quanto la scelta di non vaccinarsi è moralmente
e soprattutto giuridicamente equivalente alla scelta di vaccinarsi.


Come si evince, insomma, nell’arco di quasi un anno c’è stata una drastica diminuzione della sensibilità giuridica
con un parallelo crescendo del pensiero antigiuridico che da una concezione non democratica della scienza
(cioè una scienza che paradossalmente si presume fondata non tanto sul principio di ragione
quanto su quello d’autorità contraddicendo la stessa natura e la sua stessa storia),
attraverso teorie dubbiose sullo Stato di diritto, fino ad approdare all’invocazione dei plotoni d’esecuzione.

Qualcosa, evidentemente, non sta andando come dovrebbe
e si spera che se ne accorgano anche per i più pandemisticamente “entusiasti”, cioè

coloro che non dubitano mai della scienza
(perché la scienza non opera mai per il male dell’uomo come ben sanno per esempio a Hiroshima e Nagasaki),

coloro che docilmente ubbidiscono a qualunque ordine dell’autorità
(illegittimo come i Dpcm del 2020 o legittimo, ma ancora mancante, come un obbligo vaccinale),

coloro che sono disposti a barattare tutti i loro diritti fondamentali e indisponibili pur di venir fuori dalla pandemia
(anche se destinati a vivere come spettri tra i ruderi di una democrazia distrutta
e tra le macerie della civiltà giuridica fino ad oggi edificata con fatica nel corso dei secoli e abbattuta con un soffio di emergenzialismo).


I tristi – nonché massimamente preoccupanti – risultati di questa propaganda anti-giuridica non si sono fatti attendere,
come si è registrato con i recenti fatti di cronaca violenta che si spera restino del tutto limitati in quantità e soprattutto qualità.

Ma questa è una importante spia:

quando si diffida della democrazia anche se per motivi scientifici,

quando si smette di credere allo Stato di diritto anche se per motivi emergenziali,

quando si finisce di ubbidire ai principi generali del diritto (Honeste vivere, Neminem laedere e Cuique suum tribuere) anche se per motivi eccezionali,

quando si negano anche soltanto a parole i diritti fondamentali come quello all’assistenza sanitaria anche se per motivi economici,

quando si invocano le fucilazioni delle minoranze, dei gruppi e delle masse, anche se per motivi di ordine pubblico,

ci si viene irrimediabilmente a trovare al di fuori della democrazia e dello Stato di diritto, nel regno della violenza, del Mors tua, vita mea.


In questo scenario, dunque, non ci si può stupire delle eventuali azioni anti-democratiche, anti-giuridiche, anti-sociali.

A tal fine urge quanto mai prima d’ora ricondurre la gestione della pandemia entro gli invalicabili limiti della Costituzione,
entro gli insostituibili fondamenti della democrazia, entro gli inderogabili principi dello Stato di diritto.

Solo lo Stato di diritto, infatti, cioè quello che ha dei limiti e tali limiti riconosce e ad essi soggiace,
costituisce l’unica autentica garanzia per la tutela effettiva dei diritti di tutti e l’unico concreto freno alla violenza.

In quest’ottica occorre porre fine alla orizzontalità dello scontro tra Pro-vax e No-vax,
alimentato da irresponsabili esponenti della comunicazione di massa e, purtroppo, anche delle istituzioni,
e cominciare a far chiarezza ammettendo che la scienza non è infallibile
e provando ad adottare misure che siano in grado di far fronte all’emergenza sanitaria,
pur senza ledere e contrastare con le libertà e i diritti fondamentali
(lavoro, salute, culto, associazione, iniziativa economica privata, circolazione) di tutti e di ciascuno.


In questo senso provvedimenti come il green pass costituiscono il sopruso più diretto e grave

in violazione dei più elementari principi giuridici, tanto più che, come si è già avuto modo di precisare,

non vi sono supporti scientifici né giustificazioni giuridiche di alcun tipo in suo sostegno.


Abbandonare il sentiero della democrazia e dello Stato di diritto non può mai comportare buone soluzioni, proprio come la storia insegna.

Chi diffonde incertezze sulla democrazia,
chi dubita dello Stato di diritto,
chi ritiene che in nome dell’emergenza tutto sia possibile in quanto tutto è necessario,

ingenera un clima culturale palesemente antidemocratico e gravemente antigiuridico,
che rischia di far scivolare gli eventi sul pendio della tirannide dentro la valle oscura del disastro anti-umano.



Se non si ritornerà quanto prima e con massima urgenza, perfino più di quanta ne sia richiesta per combattere il virus,
a gestire la pandemia all’interno dei parametri dello Stato di diritto – che vuol dire abbandonare per sempre la logica dell’eccezione e dell’emergenza –
gli esiti rischiano di essere tanto imprevedibili quanto micidiali,
dando soprattutto ragione ad Arthur Koestler il quale aveva già intuito che


“sembra che noi si sia dinanzi a un movimento pendolare della Storia,

che oscilla dall’assolutismo alla democrazia e dalla democrazia di nuovo alla dittatura assoluta”.
 
Ragazzi, qui si sta andando verso una deriva, che più demenziale di così,
però l'asticella si alza sempre di più.
E sempre di più sembra di avere al comando delle persone che non hanno
ancora capito cos'è sars cov2 e come funziona il tutto.
VIRUS - che cerca di sopravvivere con varianti.



Proprio all'indomani delle dichiarazioni del premier Israeliano Bennet

secondo cui la copertura vaccinale dopo due dosi dura solamente 5 mesi,

in Italia si apprende che da metà settembre arriverà l'ok alla proroga del Green pass da 9 mesi a 12 mesi.



Il comitato di esperti
ufficializzerà la scelta a giorni ma ormai il prolungamento è scontato.

A ottobre infatti le certificazioni dei medici (primi a vaccinarsi a inizio anno) scadranno e quindi si punta alla proroga.


Il punto però non è politico ma sanitario:

se il premier israeliano afferma che la copertura vaccinale è di 5 mesi e poi serve la terza dose,

perchè in Italia il certificato dovrebbe valere un anno?
 
Capite che qui si sta giocando con la vita delle persone,
perchè - parallelamente - non viene portata avanti la cura al covid,
in quanto cadrebbe l'emergenza per i vaccini e questi andrebbero
fuori legge. Non si potrebbero inoculare.
Ed allora addio ai guadagni miliardari delle pharma.........
ed ai compensi che queste pagano "agli esperti".
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto