Il web chiede a grande voce che io apra il thread "strano", hammer-based, di cui ho scritto ieri.
Ed ecco la gran voce del web:
Ordunque: partiamo dagli
eventi climatici anomali registrati negli scorsi mesi / anni anche in Italia: piogge di intensità e durata fuori dall'ordinario, che causano danni devastanti. O devastazioni dannose.
Ho sentito dire - e mi pare ragionevole - che uno dei fattori che moltiplica l'intensità di queste devastazioni è la cementificazione. Vabbè, c'è anche il cambiamento climatico, ma per ora pensiamo a come agisce la cementificazione.
In pratica: se piove "un tot" su una superficie coperta da cemento / asfalto (case, parcheggi, fabbriche di pianoforti, scuole, strade, ospedali, sex-shop, edicole, aeroporti ecc.), l'acqua non penetra il suolo, e non può far altro che scorrere senza freni.
Se invece la pioggia cade sul terreno viene assorbita almeno in parte, e la massa che scorre è ridotta rispetto a quanto avviene nelle zone cementificate.
Però il trend va esattamente al contrario: si costruisce. Si cementifica.
Gli eventi climatici sono destinàti a peggiorare. L'
Ecologia va a puttane.
La
Sostenibilità a lungo termine dello sviluppo non suscita preoccupazioni: per costruire nuove fabbriche di pianoforti - non che io voglia insinuare che sia tutta colpa di
@superb@ffone, ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti/e - si sottrae spazio al suolo agricolo, forestale, alla savana, alla tundra...
Ma io ho trovato un rimedio. Forse è solo parziale, ma secondo me è meglio concorrere a risolvere un problema che darsi al benaltrismo.
Dove è possibile agire?
Ebbene: sia girando per le periferie delle città grandi e piccole, sia passeggiando in collina o in montagna noto che, in un contesto in cui la popolazione sta complessivamente diminuendo, essa si sta anche concentrando in alcune zone.
Nei paesini, ad esempio, ci sono spesso decine di case storiche, vecchie o addirittura antiche abbandonate, mentre i discendenti dei residenti - o i nuovi residenti - si stabiliscono in villette fuori dal centro.
Intorno alle città ci sono scheletri di immobili abbandonati (fabbriche, magazzini e simili).
E non è affatto semplice ristrutturarli affinché vengano usati: spesso la casa abbandonata nel centro di un paesino della provincia di Novara appartenne ad un
pater familias che ebbe 10 figli, ciascuno dei quali ne ha avuto 3 o 4... E in molti casi ci sono i nipoti...
Quindi, per vendere questa casa a qualcuno che la sistemi, occorre rintracciare decine e decine di persone, molte delle quali sono all'estero.
E le fabbriche e i magazzini in disfacimento spesso appartengono a società fallite, la cui liquidazione rimarrà in sospeso per decenni.
Tutti questi fabbricati dovrebbero sparire: concorrono alla cementificazione in modo assolutamente inutile.
E, apparentemente, irrisolvibile.
Mission impossible.
It's not going to happen.
Apfelstrudel und Kaiserschmarren.
Ma voi sapete che io, oltre che italo-catalano, vasectomizzato, incredibilmente figo, canonista, pescetariano, ricco e soprattutto modesto, sono anche un genio.
Il rimedio che state per lèggere supera il problema della mancata cedibilità degli immobili abbandonati.
IO LI DISTRUGGO.
Come faccio a distruggerli?
A mani nude no; ovviamente vado sul sito
Amazon, e compro un adeguato
Martello
Per quello dicevo che questo thread avrebbe raccolto l'interesse di muscolosi energumeni come
@a323109 e
@Claire.
Ci sono martelli per piantare i chiodi, e martelli per distruggere le mura di case e fabbriche.
Quattro chili e mezzo forse sono pochi.
Vedi l'allegato 718362
Con 7 chili si inizia a ragionare.
Vedi l'allegato 718363
E sicuramente ci sono anche altre taglie.
Quindi il mio piano è: compro il martello da distruttore, me lo porto dietro e, quando vedo uno stabile abbandonato, lo faccio a pezzi.
Probabilmente basta distruggere il tetto e i pavimenti per ottenere un buon risultato, rendendo di nuovo permeabile il suolo che ha cessato di esserlo decenni prima.
Forse occorre anche una sorta di cesoia per spaccare le precarie catene che tengono chiusi i cancelli di questi immobili. Oppure vado di martello.
Se ci pensate il martello, oltre a ricordarci il potente Dio del tuono Thor, figlio di Odino, è uno splendido ossimoro.
Da un lato la massa, la forza bruta; dall'altro lato l'intelligenza unita alla semplicità: la leva.
Ewwiwa il martello!
Fra l'altro, il martello si presta anche a migliorare le
Buone maniere.
Quando vedete la macchina di un/una idiota in doppia fila che rallenta il già noioso traffico, fino ad oggi ci sono poche opportunità: si può - e forse si deve - bestemmiare; se si vede passare il/la deficiente lo/la si può insultare...
Ma immaginate di avere con voi un martello, anche non gigantesco.
6 libbre, poco meno di tre chili.
Vedi l'allegato 718365
Sicuramente non sono il solo a immaginare che, se chi parcheggia l'auto in doppia fila sapesse che rischia di trovarsi il parabrezza maciullato e/o il lunotto posteriore sfondato da qualche doverosa martellata, l'educazione civica degli automobilisti migliorerebbe in pochissimo tempo.
Un adeguato martello, secondo me, andrebbe inoltre applicato sulla testa di alcune persone. Forse le loro buone maniere non migliorerebbero, né in prima istanza si registrerebbe una riduzione della magnitudine degli eventi climatici avversi, però il mondo diventerebbe un posto migliore.
Rileggendomi, mi accorgo che forse i miei lettori rimarranno delusi: c'era una grande hype su un annunciato e molto atteso thread "strano", e invece mi pare di aver scritto solo cose di buon senso, ampiamente condivisibili, e capaci di fornire
motivation - a ciascuno degli energumeni (e non) che mi legge - a distruggere immobili abbandonati, auto e scatole craniche.