Pring #12
(Pring, 12a puntata // la 14a era nel post #145 a pg 15)
IL SENTIMENT ALLA FINE DELLE RECESSIONI
Basandosi su una precedente ricerca, Pring esamina il sentiment prevalente in un periodo molto caratteristico: quello alla fine delle recessioni economiche. La ricerca consiste in una serie di citazioni tratte dai principali media (Newsweek, Business week) e dalle minute delle riunioni del FOMC.
1969-1970
“la situazione del mercato del lavoro continua a peggiorare… quasi tutti i settori industriali più importanti hanno tagliato posti di lavoro in Ottobre… i numeri del mese sono peggiori di quello che sembra” (14-11-1970)
“Pochi si aspettano un’inversione della situazione economica prima della fine del 1971”(28-11-70)
“Le proiezioni suggeriscono che il tasso medio di crescita del Pil nei tre trimestri che terminano a metà 1971 sarà relativamente basso” (15-12-70)
IN REALTA’ il bottom lo si ebbe nel novembre 1970. Tra l’ultimo trimestre del 1970 e il 1971 il Pil crebbe del 9,50%.
1974-1975
“Ammesso che si verifichi una svolta nell’economia americana, non la vedremo prima dell’estate, anche secondo le più ottimistiche previsioni… Mentre la Fed strombazza (“is trumpeting”, bel verbo!) orgogliosamente la sua apparente vittoria sull’inflazione, la sua preoccupazione rimane quella di inondare di liquidità il mercato. Lo stesso Congresso si sta attivando per iniettare somme sempre più generose nell’economia.”(15-3-75)
“Una severa contrazione dell’occupazione in febbraio indica che la produzione declina… c’è scarsa evidenza di un imminente miglioramento negli affari… Senza alcun dubbio il mercato del lavoro sta peggiorando… per di più la diminuzione dei posti di lavoro tocca tutti i settori, suggerendo che dovremo fronteggiare ulteriori peggioramenti.” (24-3-75)
“non si ha idea di quando la recessione toccherà il fondo né di quanto più giù di adesso si verificherà il bottom” (7-4-1975)
IN REALTA’ la recessione raggiunse il punto più drammatico nel marzo 1975. Fra i primi trimestri del 1975 e il 1976 il Pil salì del 13,50%
1981-1982
“Secondo la Fed, senza qualche stimolo l’economia non si riprenderà nell’immediato futuro. L’incremento dell’1% nelle vendite al dettaglio è dovuto soprattutto alla vendita di auto a prezzi di saldo. La ‘consumer confidence’ è bassa e si spende troppo poco.” (16-10-82)
“Le proiezioni suggeriscono che il Pil crescerà moderatamente durante il 1983, ma molto probabilmente gli eventuali miglioramenti che vedremo nei prossimi mesi saranno del tutto limitati. Sono ampiamente diffusi i segnali di debolezza dell’attività economica e continua a mancare la minima evidenza che possa manifestarsi un accenno di ripresa economica.” (16-11-82)
IN REALTA’ la recessione toccò il minimo nel novembre 1982. Il Pil salì del 10,50% fra l’ultimo trimestre del 1982 e il 1983.
Chi avesse preso alla lettera tutte quelle considerazioni -conclude Pring- avrebbe rischiato di commettere terribili errori operativi. Viceversa il Contrarian avrebbe notato che tutte le opinioni si trovavano dalla stessa parte ed erano ormai ben consolidate, e ne avrebbe tratto spunto per prendere posizione dalla parte opposta.
Ogni tanto forse è bene ripetere che il libro è del 1993, quindi non vengono citate le recessioni successive. Ma penso che tutti ricordiamo i commenti del 2002-2003 e soprattutto quelli dell’anno scorso, quando sui media impazzavano i confronti con il 1929 e pareva che da un giorno all’altro dovesse venire la fine del mondo. Non parliamo di quello che si leggeva nei forum, dove i Macroeconomisti della domenica e i Maestri dell’Arte Divinatoria facevano a gare nel profetizzare le più gravi sciagure che si potessero immaginare, a partire dal fallimento delle banche italiane, che in verità già allora mi sembrava inverosimile, come scrivevo nei post. Incredibilmente, nemmeno il +79% delle borse, nemmeno la chiusura ufficiale della recessione, nemmeno le numerosissime trimestrali positive sono riuscite a tappare la bocca ai più zelanti devoti dell’Orso, agli ultimi irriducibili che continuano ad aspettare il Grande Crollo… ma almeno nessuno dice più che stiamo vivendo “la crisi più grave della storia della borsa”. E’ già un passo avanti.
(Pring, fine della 12a puntata )
Premesso che anche il sottoscritto preferirebbe un profittevole tuffo verso l’abisso, non bisogna confondere la situazione reale con i nostri desideri. Cosa ci può essere di più catastrofico -per le nostre finanze- che dedicarsi anima e corpo al “wishful trading” se così si può dire?
La realtà -piaccia o no- è sempre quella. E’ scontato che questa situazione non durerà in eterno, ma siamo matematicamente certi che si concluderà con un bagno di sangue? E’ possibile… ma la montagna potrebbe anche partorire un topolino… e lanciarsi in un laterale secolare… Le possibilità sono infinite e -stando a quello che vedo in giro- mi sembra che qui nessuno abbia una sfera di cristallo di qualità.
Ho ripetuto fino alla noia la storia dell’ema9… Mi tocca tornarci su, per ribadire che -pur fulminea com’è- non viene violata da ben due mesi, cioè dal 23 febbraio, con un’unica eccezione: il giorno di Goldman Sachs, il 16 aprile. La realtà è che stiamo continuando a vivere uno dei più grandiosi rialzi della storia (+79,10% in 13 mesi), e in questo momento preciso stiamo assistendo a una fase di consolidamento sopra i 1200. Questa è la fotografia non ritoccata della situazione. Poi può darsi benissimo che domattina ci si svegli con la notizia che le Guardie Rosse (che fine avranno fatto?) hanno chiuso le frontiere della Cina, oppure che -senza uno straccio di motivo- la Borsa Australiana ha perso il 3%.... L’inizio della fine…
Grosse novità operative per il sottoscritto. Dopo anni di richieste, finalmente ho ottenuto il part-time sulla mia attività principale. Mi serve per altri motivi, ma ora ho un po’ più tempo anche per la borsa. Di conseguenza sto rivoluzionando la mia operatività da cima a fondo. Salvo ripensamenti (sempre possibili nel mio caso!) mi dedicherò unicamente alla forma di trend-following più estrema, quella che permette di seguire più da vicino e più fedelmente il prezzo, e cioè l’Intraday… Così eliminerò anche le ultime scorie di interrogativi sul WHY dei movimenti di borsa, risparmiando altro tempo con la rinuncia a ricerche, letture di articoli ecc. Si racconta che uno dei pionieri dell’AT -McGee, se non ricordo male- durante le sedute di borsa si barricasse in casa, con le finestre tappate, radio TV e telefono staccati ecc, perché nulla doveva influenzare il rapporto diretto fra lui e i suoi grafici. Allo stesso modo, nel mio piccolo, con l’intraday più nulla ostacolerà il mio totale asservimento al Prezzo. Forse dovrei procurarmi una tenuta sadomaso per rafforzare la mia sottomissione al Mercato…
Concentrerò l’operatività in un tempo ristretto, credo intorno all’apertura di New York, chiaramente non tutti i giorni. Così nel resto del tempo, nelle ferie ecc. la borsa uscirà completamente dai miei pensieri, e questo già è un bel risultato. L’operatività sarà ristretta ai miei due futures preferiti, quello sul Dax e quello sull’Eurostoxx50. Visto che ultimamente tendono ad esasperare un po’ troppo le performance di Wall Street, non escludo di aggiungere il mini S&P500, che avevo eliminato soprattutto per i costi più o meno occulti legati al cambio. Ora mi sono rimaste due posizioni su maggio, facili da gestire perché tutto si decide nell’arco di 50 punti, e una su giugno. Scadute queste tre, per me il discorso “borsa” si chiuderà nel momento stesso in cui spegnerò il PC… fantastico!
Naturalmente il mio rapporto col forum non cambia -speravate di esservi liberati di me, eh?- perché nell’intraday c’è ancora più bisogno di disciplina. Le decisioni vanno prese molto velocemente, e quindi la disciplina deve essere interiorizzata al 100%, a livello di istinto e non di ragionamento.
Negli ultimi mesi ho già fatto moltissimi test sull’intraday (con soldi veri, perché i futures dell’Eurex scambiano fino alle 22), quindi non è che vado allo sbaraglio. Si può sempre tornare indietro, ma non la vedo probabile. Staremo a vedere…
x SteveFT
che dire? Ennesima conferma che sei davvero una persona ammodo… Aspetto il tuo thread!
x Ferr@
parli in generale? Beh, a dire la verità preferisco le ore di luce... vanno benissimo le mezze luci, la penombra, le nebbie... ma non sono un amante della notte. Salutoni anche a te
Forse un giorno riusciro a capire come funzionano il grassetto, l'interlinea ecc. Il sistema fa come gli pare... ma va bene lo stesso.