"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring (1 Viewer)

Capt.BlackBeard

Forumer storico
x Capt Blackbeard

Su John Silver ho dovuto fare una piccola ricerca… Il nome non mi riusciva nuovo, ma quando e dove l’avevo sentito? Ma certo… John Silver… Jim Hawkins… il Capitano Flint… i protagonisti dell’Isola del Tesoro! Quanto mi piaceva quel libro!

Grazie per la segnalazione e per aver risvegliato dei bei ricordi.
:up::up::up:

" L'isola del tesoro " era per i bambini / ragazzi pirati ... ora che son diventati adulti ...;)
 

Mercuzio

ex Drenaggio
... poi ... con la di lui dipartita verso i lidi automobilistico/savoiardi, ... venni centrifugato nell' avvicendamento di vari CEO, ... che di malocchio vedevano chi, apparteneva alla vecchia guardia, come normalmente accade in tutte le big Corporate amerinde.

Ciao Picio.....:D è vero, hanno quel vizio....son tutti uguali...quando s'installano fanno fuori tutti gli ex....:D infatti qui quando sentono puzza di cambiamenti è tutto un fuggi fuggi....:lol:
Mah.....a volte mi chiedo come quazzo fà gente così a dominare l'economia.....:-o....meglio non saperlo....:D

saluti
 

filibuster

Forumer attivo
Questa di oggi me la ricordo per un bel pezzo.
Poco prima delle 21 avevo dieci minuti di tempo. Mi metto al PC. Che noia, si scende ancora… Rimango a guardare, poi vedo che la discesa accelera… Mah, perché non approfittarne? Metto giù qualche cosina alle 20:40:00. Dopo un paio di operazioncine, ovviamente al ribasso, alle 20:44:32 inserisco un ordine short a 2422. Si scende “con brio”, così inserisco un ordine di riacquisto a 2403 per evitare di beccarmi rimbalzi improvvisi data l’altissima volatilità… e a quel punto si scatena l’inferno. Avevo sott’occhio sia il book dell’Eurostoxx sia quello del mini S&P. I prezzi saltavano di decine di punti alla volta! Una cosa incredibile…i 2403 erano volati via ma la posizione risultava ancora aperta! Francamente non sapevo che fare ed ero molto preoccupato, non per la posizione in sé -poca roba e comunque nella direzione del mercato- ma perché temevo fosse successo qualcosa di gravissimo a livello mondiale o addirittura italiano, visto che oggi il nostro paese era stato nell’occhio del ciclone. Dopo qualche istante ho visto che l’Eurostoxx50 segnava -9,8%. Subito dopo si bloccava. Pensavo che fosse un’interruzione tecnica (ogni tanto ne succedono anche sull’ESX), perché nel frattempo l’S&P continuava a scendere a rotta di collo, su livelli incredibili. Dopo un po’ -non saprei dire quanto, al massimo pochissimi minuti- l’Eurostoxx ricominciava a girare, adesso su livelli più “umani”, e la mia posizione era sparita. Sospiro di sollievo.
Il gain in rapporto alla durata dell’operazione è stato il mio record assoluto. Ecco i dati:
VENDITA @ 2422 impostata alle 20:44:32 ed eseguita alle 20:44:36
ACQUISTO impostato @ 2403 alle 20:44:56 ed eseguito @ 2333 alle 20:46:37.
In rapporto al margine, il profitto è stato del 39,42% in 2’01’’. Se non è un record questo…

Naturalmente non segnalo l’operazione per fare una “grandezzata” (chiaro che si è trattato pura fortuna e comunque parliamo di piccole cifre, com’è ovvio data la volatilità), ma per notare diverse stranezze tecniche che forse possono riuscire utili:
A) francamente non sapevo che sull’Eurostoxx50 ci fosse un blocco a -10% (ammesso che si sia trattato di quello). Fra le specifiche non c’è scritto. Naturalmente l’ipotesi sarà presente nel regolamento generale.
B) il prezzo minimo ufficiale della seduta (compresa la fascia fino alle 22) è 2374, mentre la mia operazione è passata a 2333. Quindi i prezzi ufficiali non tengono conto dei prezzi fatti nel blocco? E com’è stato possibile fare i prezzi se le quotazioni erano bloccate? Forse accoppiano solo le quotazioni immesse prima del blocco? Ma allora come si sono regolati col mio prezzo di acquisto limitato a 2403, eseguito invece a 2333? Boh! Non mi faccio troppe domande perché la situazione è a mio favore, però può capitare di trovarsi dall’altro lato della barricata e allora sono dolori… Ennesima dimostrazione che chi si sente al sicuro perché ha messo lo stoploss sbaglia profondamente.





Pare che il crollo improvviso -il maggiore dal 1987- sia stato causato da alcuni giganteschi trade errati su Procter & Gamble -scesa del 37% in pochi minuti- amplificati (forse) dai sistemi automatici di trading. Quindi si tratterebbe di un replay del panic-selling del 1987, anche se il Nyse è già sulla difensiva. In realtà dopo 23 anni ancora si discute sulle cause di quella tragedia e così sarà pure stavolta. Ora bisogna vedere se nei prossimi giorni prevarranno ancora le preoccupazioni per il debito europeo o se invece il sell-off provocherà un effetto liberatorio, una specie di lavacro purificatore che potrebbe far voltare pagina al mercato. Al crash del 1987 seguì un rialzo “secolare”. Negli ultimi post avevo ricordato più volte il minimo dell’ultima correzione (1056.74) e il fatto che finora il bottom di ogni gamba rialzista è stato superiore al bottom precedente. Il minimo di oggi è stato 1069.31 quindi esiste la possibilità che il mercato sia “sazio” e che si accontenti del calo che c’è stato a meno di fatti nuovi.

Comunque il tuffo di oggi prova che gli operatori sono pronti a chiudere tutte le posizioni se gli europei non si decideranno ad agire in maniera seria contro i problemi del debito, ricorrendo a soluzioni drastiche come quelle messe in opera in America l’anno scorso, e che si sono rivelate così efficaci. Con le loro indecisioni e la loro incapacità, i governanti europei ci manderanno allo sfascio… Molti non si rendono conto che i tedeschi sono esposti per più di 500 miliardi verso la Grecia, contro i 60 dell’Italia, quindi i NOSTRI quattrini non finiranno nelle tasche degli amici greci, ma -dopo un passaggio di mani tipo gioco delle tre carte- andranno dritti in Germania. Noi stiamo finanziando, e continueremo a finanziare, la Germania!


Saluti a Drena e al Capitano
 

Mercuzio

ex Drenaggio
… Molti non si rendono conto che i tedeschi sono esposti per più di 500 miliardi verso la Grecia, contro i 60 dell’Italia, quindi i NOSTRI quattrini non finiranno nelle tasche degli amici greci, ma -dopo un passaggio di mani tipo gioco delle tre carte- andranno dritti in Germania. Noi stiamo finanziando, e continueremo a finanziare, la Germania!


Saluti a Drena e al Capitano

Javol mein Führer!:D

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=Gh7-KD6RtWQ&playnext_from=TL&videos=CzgLq1WnI4c]YouTube - GIGI PROIETTI RECITA TRILUSSA[/ame]
 

saila

Moderatore Piazza Affari
Questa di oggi me la ricordo per un bel pezzo.
Poco prima delle 21 avevo dieci minuti di tempo. Mi metto al PC. Che noia, si scende ancora… Rimango a guardare, poi vedo che la discesa accelera… Mah, perché non approfittarne? Metto giù qualche cosina alle 20:40:00. Dopo un paio di operazioncine, ovviamente al ribasso, alle 20:44:32 inserisco un ordine short a 2422. Si scende “con brio”, così inserisco un ordine di riacquisto a 2403 per evitare di beccarmi rimbalzi improvvisi data l’altissima volatilità… e a quel punto si scatena l’inferno. Avevo sott’occhio sia il book dell’Eurostoxx sia quello del mini S&P. I prezzi saltavano di decine di punti alla volta! Una cosa incredibile…i 2403 erano volati via ma la posizione risultava ancora aperta! Francamente non sapevo che fare ed ero molto preoccupato, non per la posizione in sé -poca roba e comunque nella direzione del mercato- ma perché temevo fosse successo qualcosa di gravissimo a livello mondiale o addirittura italiano, visto che oggi il nostro paese era stato nell’occhio del ciclone. Dopo qualche istante ho visto che l’Eurostoxx50 segnava -9,8%. Subito dopo si bloccava. Pensavo che fosse un’interruzione tecnica (ogni tanto ne succedono anche sull’ESX), perché nel frattempo l’S&P continuava a scendere a rotta di collo, su livelli incredibili. Dopo un po’ -non saprei dire quanto, al massimo pochissimi minuti- l’Eurostoxx ricominciava a girare, adesso su livelli più “umani”, e la mia posizione era sparita. Sospiro di sollievo.
Il gain in rapporto alla durata dell’operazione è stato il mio record assoluto. Ecco i dati:
VENDITA @ 2422 impostata alle 20:44:32 ed eseguita alle 20:44:36
ACQUISTO impostato @ 2403 alle 20:44:56 ed eseguito @ 2333 alle 20:46:37.
In rapporto al margine, il profitto è stato del 39,42% in 2’01’’. Se non è un record questo…

Naturalmente non segnalo l’operazione per fare una “grandezzata” (chiaro che si è trattato pura fortuna e comunque parliamo di piccole cifre, com’è ovvio data la volatilità), ma per notare diverse stranezze tecniche che forse possono riuscire utili:
A) francamente non sapevo che sull’Eurostoxx50 ci fosse un blocco a -10% (ammesso che si sia trattato di quello). Fra le specifiche non c’è scritto. Naturalmente l’ipotesi sarà presente nel regolamento generale.
B) il prezzo minimo ufficiale della seduta (compresa la fascia fino alle 22) è 2374, mentre la mia operazione è passata a 2333. Quindi i prezzi ufficiali non tengono conto dei prezzi fatti nel blocco? E com’è stato possibile fare i prezzi se le quotazioni erano bloccate? Forse accoppiano solo le quotazioni immesse prima del blocco? Ma allora come si sono regolati col mio prezzo di acquisto limitato a 2403, eseguito invece a 2333? Boh! Non mi faccio troppe domande perché la situazione è a mio favore, però può capitare di trovarsi dall’altro lato della barricata e allora sono dolori… Ennesima dimostrazione che chi si sente al sicuro perché ha messo lo stoploss sbaglia profondamente.





Pare che il crollo improvviso -il maggiore dal 1987- sia stato causato da alcuni giganteschi trade errati su Procter & Gamble -scesa del 37% in pochi minuti- amplificati (forse) dai sistemi automatici di trading. Quindi si tratterebbe di un replay del panic-selling del 1987, anche se il Nyse è già sulla difensiva. In realtà dopo 23 anni ancora si discute sulle cause di quella tragedia e così sarà pure stavolta. Ora bisogna vedere se nei prossimi giorni prevarranno ancora le preoccupazioni per il debito europeo o se invece il sell-off provocherà un effetto liberatorio, una specie di lavacro purificatore che potrebbe far voltare pagina al mercato. Al crash del 1987 seguì un rialzo “secolare”. Negli ultimi post avevo ricordato più volte il minimo dell’ultima correzione (1056.74) e il fatto che finora il bottom di ogni gamba rialzista è stato superiore al bottom precedente. Il minimo di oggi è stato 1069.31 quindi esiste la possibilità che il mercato sia “sazio” e che si accontenti del calo che c’è stato a meno di fatti nuovi.

Comunque il tuffo di oggi prova che gli operatori sono pronti a chiudere tutte le posizioni se gli europei non si decideranno ad agire in maniera seria contro i problemi del debito, ricorrendo a soluzioni drastiche come quelle messe in opera in America l’anno scorso, e che si sono rivelate così efficaci. Con le loro indecisioni e la loro incapacità, i governanti europei ci manderanno allo sfascio… Molti non si rendono conto che i tedeschi sono esposti per più di 500 miliardi verso la Grecia, contro i 60 dell’Italia, quindi i NOSTRI quattrini non finiranno nelle tasche degli amici greci, ma -dopo un passaggio di mani tipo gioco delle tre carte- andranno dritti in Germania. Noi stiamo finanziando, e continueremo a finanziare, la Germania!


Saluti a Drena e al Capitano


ciao Filibuster, una cosa te la posso confermare, in quella candela, sono passati 9.048 contratti in un minuto, e il minimo è giusto, ti allego il grafico.

Ti posso dire, per esperienza, che mi è successo una volta anche a me nel 2008, quando in prima istanza non fecero passare il Tarp, rimasi allucinato, un fiondata di più o meno 8.000 contratti in un colpo solo, andò quasi a - 10% e il future fu sospeso, penso che ci sia un blocco, oppure per scostamento di prezzi, succede anche con i titoli, se sei dalla parte giusta sei contento, ma nello stesso tempo, rimani di ghiaccio e ti dici (almeno, quello è stato il mio stato d'animo), ma che cazzio succede, rimasi li impietrito, pensando, e se fossi stato dalla parte sbagliata.
Il motivo che ti ha calcolato un altro prezzo della chiusura della tua posizione, il motivo è molto semplice, il sistema non ha avuto il tempo di chiudere la posizione al prezzo che tu avevi impostato, e allora te lo calcola al prezzo della sospensione, perchè la riceve l'impute dei contratti chiusi a quel prezzo.

ps. ti allego il grafico, e leggiti la buffonata che hanno scritto: http://www.investireoggi.it/forum/1529032-post493.html

ciao

saila

1273189385stox.png
 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Carissimi freres de la còte,

oggi m'astengo dal proseguire la personale saga del passaggio "dalle urla al telematico" ... sono frastornato, ho letto e riletto in momentum vissuto in diretta da Filibuster, ovvero il maggior ribasso dal 1987 ... ecco e m'è venuto in mente quando l'11 settembre 2000, ... nel primo meriggio poco prima delle 14:00 ... vidi i globex precitare, arrivarono i primi notiziari, ... crash aereo ..., schianto di aeromobile su di una torre del world trade center ... nessuno capiva al momento, ... bhe un incidente aereo gravissimo, può causare una reazione "anche" finanziaria, sopratutto se, ad essere oggetto dell' incidente, è una delle due costruzioni che accoglie il centro mondiale di scambi mercantili, ... ed il resto è storia che tutti conosciamo.

Ma, ... in quel momento drammatico, ... non ci fu la nebbia, la trama oscura, che avvolge il mercato come in questo momento ... :
Stati Sovrani sotto attacco da un notissimo manipolo di speculatori, ... da Soros a Buffet, ... entrambi immanicati con le agenzie di rating, il primo con s&p, il secondo con Moody's ... gli stessi che fecero crollare la sterlina, anni or sono, ... gli stessi di Lehman, ... gli architetti delle bolle, ... sempre loro.

Moody's - La maggioranza del capitale è in mano a un drappello di importanti azionisti, tutti grandi gestori di fondi di investimento.
I primi quattro controllano il 49% delle azioni.
Si tratta di Berkshire Hathaway (19,1%) presieduta dal finanziere Warren Buffett, detto "l'oracolo di Omaha", secondo Forbes uno degli uomini più ricchi del pianeta.
A seguire, società di investimenti come Capital Research Global Investors (10,30%), Capital World Investors (10,03%) e Fidelity Management & Research (9,61%).
Ognuno di questi azionisti controlla asset in ogni settore dell'industria e della finanza (inclusi bond stranieri) per centinaia di miliardi di dollari. A sua volta Moody's è quotata in Borsa: nel 2009 ha avuto un fatturato di 1,8 miliardi di dollari con utili pre-tasse di 687 milioni.

Standard & Poor's - Fa parte del gruppo McGraw-Hill, public company quotata alla borsa di New York, attiva nell'editoria e nei servizi finanziari. Tra l'altro, controlla il settimanale Business Week.
L'azionariato di McGraw-Hill è molto simile a quello di Moody's, anche se con un grado inferiore di concentrazione proprietaria: al primo posto c'è Capital World Investors (presente anche in Moody's) con il 7,69%, quindi T. Rowe Price Associates (6,67%), BlackRock Global Investors (4,39%) e un altro investitore presente in Moody's, ovvero Fidelity Management & Research (3,86%).
Nel 2009 i Credit Market Services di S&P hanno fatturato 1,74 miliardi di dollari, contribue




Oggi Moody's ha detto che scherzava, ... le Banche italiane sono solidissime, ... ma da giorni, melliflua correva voce che Moody's avrebbe declassato Italia e GB, chiacchiericcio poi confermato ieri 6/4 ... Moody?s Says Contagion May Threaten Portugal, Spain, Italy Banks - Bloomberg.com ... ma Londra ieri non ha fatto una piega, ... noi invece ...

E la Spagna, ... oggi è stata ufficializzata la notizia che il primo trimestre iberico ... BBC News - Spain's economy edges out of recession ... ma :-? non erano in default fino a ieri ?

Poi arriva a caricare la molla anche l' Economist, ... Europe.view: Redrawing the map | The Economist ... che appoggia il desiderio germanico di costituire un' area Euro a 2 velocità, ... ma nessuno parla di un fatto ben più importante, ... ovvero, ... la Germania è esposta verso la Grecia con 500 miliardi, ... l' Italia con 60, quindi, ... a rigore di logica, l'Europa non sta finanziando le Grecia,quindi la scassatissima Italia, ... la collassata Spagna, ... stanno finanziando la Germania !

In ultimo, ... ho il segnale in diretta con la Borsa tramite un provider a pagamento, ... alle 15:32 si sono interrotti i flussi dati, sono ripresi alle 16:50 ... un ora e mezza di buio, per noi "maiali" da macello, ... mentre per le ombre oscure il mercato fungeva, eccome se fungeva, ... al punto che al ripristino dei dati per i "MAIALI", ... il FIB era sotto di 1000 punti circa, ... ma come, ... non era tutto bloccato ?

Da notare che la borsa italiana, ... è di proprietà del London Stock Exchange, ... dove s'annidano gli arbitraggisti più truci, ... ecco come mi spiego ruspantemente, ... la sottoperformance milanese, ops angloplutopecuniaria .

@ Drenaggio, ... occhio agli amerindi, son più bastardi dei talebani, e anche più culattttoni :lol:
 

filibuster

Forumer attivo
E SE TORNASSE "LA MAMMA"?

Grazie a tutti per gli interventi. Solo due parole… il week-end è tiranno (per fortuna).

Che c’entra la mamma? Leggendo vecchi testi, ho scoperto che vari decenni fa -nelle giornate di discesa violenta della Borsa di Milano- fra le corbeilles spesso si alzava un grido che faceva drizzare i capelli in testa ai ribassisti e li spingeva a frenetiche ricoperture… “Occhio, arriva la mamma!”… Che significava? Che sui principali titoli del listino stavano cominciando i pesanti acquisti della Banca d’Italia, che in quel modo tirava su il mercato impedendo scivoloni eccessivi.
Del resto parecchi anni fa ci fu una clamorosa iniziativa concordata tra la Fed, la Bank of Japan e le principali banche centrali europee, che all’improvviso entrarono sul mercato con una potenza di fuoco bestiale, dando una mazzolata spaventosa alla speculazione, non ricordo se sul mercato delle obbligazioni o su quello delle valute.
E se nei prossimi giorni i governi decidessero di mettere in atto qualcosa del genere su scala internazionale, dando alla speculazione una lezioncina da ricordare per un bel pezzo? Non è impossibile… forse non lo faranno apertamente per rispetto della cosiddetta autonomia dei mercati… ma sta di fatto che la banca centrale giapponese ha già stanziato qualche miliardo per sostenere i prezzi.

Comunque è intollerabile che tre aziendine private (le tre società di rating) possano fare il bello e il cattivo tempo sui mercati. Tanto più che -come scrive il bell’articolo del Corriere della Sera che riporto sotto- hanno dimostrato infinite volte di essere tutt’altro che infallibili e di possedere solo professionalità di secondo o terz’ordine. D’altra parte per quale motivo una testa d’uovo “aureolata” di un’infinità di master dovrebbe andare a lavorare in quelle aziendine lì, invece che in sedi ben più prestigiose (Tesoro Usa, Fed) o infinitamente più remunerative (Goldman Sachs & C.)?
Buon week-end!






1 Chi dà i voti (e li sbaglia)


«La grande crisi della finanza globale? Il frutto dell’esplosione di un sistema finanziario- ombra cresciuto come un gigantesco party alcolico senza regole» pieno di ragazzi ubriachi «fatti entrare dalle agenzie di "rating" che all’ingresso distribuivano carte d'identità false». Così Paul McCulley di Pimco, il più grande fondo obbligazionario del mondo, descrive le genesi di una tempesta che, nel 2008, ha portato l’intero sistema creditizio mondiale sull’orlo dell’autodistruzione. I colpevoli sono molti, ma un ruolo particolare l’hanno avuto strane creature private con una funzione pubblica: le agenzie che con i loro voti decretano l’affidabilità di un titolo obbligazionario emesso da una società, ma anche dei titoli del debito pubblico di decine di Stati sovrani. Dovevano essere giudici competenti e imparziali e invece hanno promosso (a raffica) e bocciato (quasi mai) sulla base più della loro convenienza privata che di valutazioni oggettive. Due anni fa, concedendo il massimo dei voti alle obbligazioni-salsiccia di moda a Wall Street, hanno aperto la strada verso il disastro. Oggi, con bocciature intempestive del debito di alcuni Paesi europei, rischiamo di rendere ingestibile una crisi che da Atene si sta già propagando fino alla penisola iberica. Bocciature, peraltro, dettate più da una volontà di autoconservazione e dal timore di essere accusati di inerzia che dal cambiamento di dati che erano e sono sotto i loro occhi.
Un downgrading ha senso se l’agenzia, grazie alla sua professionalità, a una superiore capacità d’analisi, capisce in anticipo che la posizione di un Paese si sta deteriorando. Intervenire quando i numeri sono già noti in tutta la loro gravità e il mercato ha già reagito, chiedendo maggiori interessi sui titoli di Stato emessi da Paesi con conti pubblici in disordine, aumenta solo la confusione e rischia di vanificare i tentativi dei governi di correre ai ripari. Un giudizio competente e indipendente sull’affidabilità degli investimenti sicuramente serve, ma si può continuare a lasciare una funzione pubblica tanto delicata nelle mani di società private che le gestiscono in modo così irresponsabile? Non è certo il caso di nazionalizzare questa funzione, ma non conforta di certo vedere le banche centrali o agenzie federali come la Sec (l’istituto che vigila sulla Borsa Usa)—che sicuramente dispongono di professionalità interne e autorevolezza superiori a quelle delle agenzie di «rating»—affidarsi a loro per i giudizi sulla base dei quali vengono selezionati gli investimenti più rilevanti. Certo, lo fanno in base alle regole che i governi si sono dati e che sono rispecchiate anche dagli accordi di Basilea. Forse è ora di prendere atto che non è più possibile tenere in piedi un sistema di «rating » diffusosi a partire dagli anni 70, limitandosi a piccoli correttivi.
Da anni si discute dei conflitti d’interesse che affliggono Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch, i tre oligopolisti del «rating». All’inizio di questo decennio la legge americana Sarbanes-Oxley ha cercato di regolarli più strettamente dopo lo scandalo Enron i cui titoli venivano ancora giudicati un buon investimento quattro giorni prima della sua bancarotta. Correttivi inutili, vista la facilità con la quale l’aurea «tripla A» è stata concessa ancora nel 2006-2007 a una marea di emissioni di titoli basati su mutui «subprime», ad alto rischio. La Commissione del Congresso Usa che venerdì scorso ha «torchiato» in un’audizione i capi di queste agenzie, accusati di aver anteposto il profitto e il volume del giro d’affari delle loro società al rigore delle analisi, ha accertato che il 93 per cento dei titoli che avevano ricevuto il massimo voto di affidabilità, sono stati declassati a «spazzatura». La gravità della crisi del debito sovrano di un numero crescente di Stati richiede un monitoraggio serio e azioni di stabilizzazione, non l'agitazione di agenzie che sembrano muoversi, ormai, come variabili impazzite.
Massimo Gaggi
dal Corriere della Sera del 30 aprile 2010
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filibuster

Forumer attivo
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