filibuster
Forumer attivo
Secondo voi chi poteva vincere, fra le “statistiche sceme” degli americani e i profondi ragionamenti dei Guru italiani? Da noi, la semplicità non se la fila nessuno, nemmeno quando dà buoni risultati… quello che conta è complicarsi la vita con i discorsi più astrusi. Diversi anni fa, una Pitonessa o Santona di un altro forum mi trattò veramente a pesci in faccia perché mi ero permesso di dare importanza -in un suo thread pieno di altissime considerazioni sui Massimi Sistemi- a una di quelle statistiche “pragmatiche” tanto care agli americani, tipo quella sul saldo generalmente positivo degli ultimi giorni dell’anno.
Veniamo al fatto. Nel febbraio 2009 il buon nick pfm2 mi segnalò che parecchi siti USA citavano un’interessante ricerca statistica svolta sul Dow Jones. Dimostrava che se l’indice chiude un anno a -20% o peggio, ci sono forti probabilità che l’anno dopo il risultato sia più che positivo. In cent’anni la regola praticamente ha avuto un’unica eccezione: i quattro anni consecutivi di ribassi della crisi del ’29. Soltanto in un altro caso la norma non è stata rispettata, ma di pochissimo, visto che nell’anno successivo al capitombolo il DJ perse appena lo 0,6%. Confesso che nella primavera scorsa quella statistica ha contribuito non poco a sostenere la mia fede di trend-follower, in mezzo alla baraonda di fischi e di urla d’ indignazione che si alzavano dai forum contro il rialzo “inverosimile e drogato”, quando tutti erano in attesa dell’INEVITABILE catastrofe.
Vogliamo vedere i dettagli del risultato? Il 31/12/2008 il Dow Jones chiuse a 8.776,39 contro i 13.264,82 del 31/12/2007, quindi con un pesante -33,84%. Già sapete come sono andate le cose nel 2009… Il 31 dicembre il DJ si è fermato a 10.428,05, quindi –ESATTAMENTE COME VOLEVA LA REGOLA- all’anno orribile da -20% e oltre è seguita un’ annata largamente positiva, con un bel +18,82%... Alla faccia di Madama la Pitonessa, che a marzo consigliava di prelevare tutti i risparmi perché le principali banche italiane stavano per fallire…
L’S&P500 è salito del 23,5%. Tutto bene, dunque? Mica tanto… Secondo la Reuters, per la prima volta nella storia è successo che chi avesse investito per un periodo di dieci anni nell’S&P500, oggi si ritroverebbe con un risultato negativo, perfino considerando il reinvestimento dei dividendi. Non è certo entusiasmante un “total return” del -10% su dieci anni! Ricordo che parecchio tempo fa, nella pubblicità dei fondi azionari, le banche sottolineavano che per ottenere buoni risultati bisognava lasciare i quattrini nel fondo per almeno tre anni. Dopo il 2000, passarono a 5 anni. Cosa s’inventeranno adesso?
Per il 2010 –sempre secondo la Reuters- la maggioranza dei gestori è abbastanza positiva. Naturalmente tutto dipenderà dalla conferma del recupero dell’economia… e la conferma non ci sarà se la disoccupazione non scenderà sotto il 10%. Venerdì usciranno i dati di dicembre, che dovrebbero vedere un aumento di appena 1000 unità, portando il totale al 10,1%. Viene anche considerato un buon segnale (“a classic part of a recovery”) l’incremento del personale delle agenzie di lavoro interinale che si è verificato ultimamente. Nonostante questi cenni positivi, un sondaggio di Bloomberg segnala che pochi si aspettano che i disoccupati scendano sotto il 10% nel primo semestre 2010.
Da parte mia, come sempre mi limiterò a seguire RELIGIOSAMENTE l’andamento del mercato. Come dicevo in un post precedente, nel decennio scorso abbiamo avuto una percentuale di laterale di gran lunga inferiore alla media, quindi come prima ipotesi di lavoro vedrei proprio dei lunghi trading-range, con una chiusura del 2010 su livelli non lontani da quella del 2009. Naturalmente questo scenario non esclude dei saliscendi più o meno violenti. Ma si tratta solo di sensazioni, senza la minima conseguenza operativa.
A ogni modo la valanga di previsioni che ci precipita addosso nei primi giorni dell’anno serve a ben poco, perché –per dirla con Pring- non si fa altro che proiettare nel FUTURO i dati disponibili OGGI. Invece chissà quante situazioni nuove e imprevedibili si presenteranno durante l’anno! Per di più, c’è sempre la remota possibilità di eventi drammaticissimi che nel giro di poche ore ci spedirebbero dritti all’inferno, come un colpo di stato in Cina, un attentato a Obama, un attacco nucleare, ecc.
Questa settimana usciranno molti dati importanti, che daranno un primo indirizzo al mercato. Se non interverranno fatti nuovi, forse indicazioni più precise sull’andamento dell’anno verranno dalle trimestrali di primavera, che molti prevedono pessime. Quello sarà il momento della verità sul recupero dell’economia.
Nel frattempo ho chiuso le vecchie posizioni con qualche profitto, ma poi sono tornato alla situazione precedente, con una posizione rialzista sull’Eurostoxx50 e due posizioni sul Dax, una rialzista e una ribassista, che però hanno in comune un’ampia area di gain. Per ora penserei di portare tutto verso la scadenza, a meno che non si verifichino dei movimenti un po’ significativi.
Di nuovo buon anno a tutti, con tante soddisfazioni e tanta gioia soprattutto nelle cose importanti… la borsa è un optional.
x Argema
grazie ancora per l’accoglienza e per gli auguri, che contraccambio di cuore. In particolare spero che quei problemi a cui accennavi in un altro post diventino presto solo un brutto ricordo.
x Colomba Curucu
Quella domanda cos’è, un tranello per vedere se davvero sono un trend-follower? Mi sento solo di ripetere che statisticamente siamo molto in arretrato col laterale, quindi nei prossimi anni mi aspetterei interminabili trading range, che finora ho visto solo in una parte del lontano 1999… In base alle cose che si sanno oggi, il minimo del marzo scorso potrebbe/dovrebbe rappresentare il bottom, ma chissà quante cose non sappiamo noi piccoli… E chissà quante cose nuove –nuove per tutti- succederanno nei prossimi mesi… Già è tanto se riusciamo ad accodarci al mercato, figuriamoci prevederne le mosse…
Grazie e auguri anche da parte mia.
x andgui
Beh, un’ammirazione “sfrenata” mi sembra UN PELINO eccessiva, comunque ti ringrazio.
Per quanto riguarda il rischio dei futures sintetici, al di là dell’evidenza della formula, c’è uno strumento che risolve tutti i dubbi con la massima semplicità: la calcolatrice. Prova a confrontare cosa succede a scadenza a un future normale e a un future sintetico e vedrai che il rischio è lo stesso. Eventuali differenze sono arbitraggiabili (dagli istituzionali) e quindi non credo che possano resistere a lungo.
A ogni modo secondo me non si tratta di scegliere tra futures normali o sintetici… Almeno nel mio orticello operativo –non so e non mi interessa andare oltre- l’utilità delle figure sintetiche sta nell’offrire una visione più chiara e una realizzazione più efficace in caso di modifiche o di congelamento della posizione.
x Curioso
Grazie anche a te e complimenti per il blog. L’idea di mischiare borsa e musica mi trova molto d’accordo!
x Generali 1984
Quando ho letto che non riuscirai a mettere insieme due frasi di senso compiuto prima del 2012 ho sentito un pessimismo così cupo che –perdonami- non sono riuscito a frenare un sorriso. Dai, forse ti stai buttando troppo giù… anche borsisticamente… Quanti vorrebbero poter dire del loro anno nero: “è stato l’anno peggiore della mia storia, soprattutto per le occasioni mancate”? Io –come tutti, credo- del mio anno più infelice rimpiango i bei quattrini persi, neanche mi ricordo delle occasioni! Se il tuo anno peggiore si fa ricordare soprattutto per le occasioni perdute, devi avere un ruolino di marcia brillantissimo, e quindi almeno per quanto riguarda la borsa sei troppo pessimista. Allo stesso modo, forse anche nella vita reale tendi a vedere le cose peggio di come sono… Coraggio, è un periodo che passerà! Spero di rileggere presto il Generali 1984 dei bei tempi.
x Saila
scuse?!? Hai fatto benissimo a togliere tutte quelle stringhe del link, erano veramente fastidiose. Auguroni anche a te.
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=9kZ2onf6uXU]YouTube - Monteverdi: Sì dolce è 'l tormento - Jaroussky (Pluhar)[/ame]
Veniamo al fatto. Nel febbraio 2009 il buon nick pfm2 mi segnalò che parecchi siti USA citavano un’interessante ricerca statistica svolta sul Dow Jones. Dimostrava che se l’indice chiude un anno a -20% o peggio, ci sono forti probabilità che l’anno dopo il risultato sia più che positivo. In cent’anni la regola praticamente ha avuto un’unica eccezione: i quattro anni consecutivi di ribassi della crisi del ’29. Soltanto in un altro caso la norma non è stata rispettata, ma di pochissimo, visto che nell’anno successivo al capitombolo il DJ perse appena lo 0,6%. Confesso che nella primavera scorsa quella statistica ha contribuito non poco a sostenere la mia fede di trend-follower, in mezzo alla baraonda di fischi e di urla d’ indignazione che si alzavano dai forum contro il rialzo “inverosimile e drogato”, quando tutti erano in attesa dell’INEVITABILE catastrofe.
Vogliamo vedere i dettagli del risultato? Il 31/12/2008 il Dow Jones chiuse a 8.776,39 contro i 13.264,82 del 31/12/2007, quindi con un pesante -33,84%. Già sapete come sono andate le cose nel 2009… Il 31 dicembre il DJ si è fermato a 10.428,05, quindi –ESATTAMENTE COME VOLEVA LA REGOLA- all’anno orribile da -20% e oltre è seguita un’ annata largamente positiva, con un bel +18,82%... Alla faccia di Madama la Pitonessa, che a marzo consigliava di prelevare tutti i risparmi perché le principali banche italiane stavano per fallire…
L’S&P500 è salito del 23,5%. Tutto bene, dunque? Mica tanto… Secondo la Reuters, per la prima volta nella storia è successo che chi avesse investito per un periodo di dieci anni nell’S&P500, oggi si ritroverebbe con un risultato negativo, perfino considerando il reinvestimento dei dividendi. Non è certo entusiasmante un “total return” del -10% su dieci anni! Ricordo che parecchio tempo fa, nella pubblicità dei fondi azionari, le banche sottolineavano che per ottenere buoni risultati bisognava lasciare i quattrini nel fondo per almeno tre anni. Dopo il 2000, passarono a 5 anni. Cosa s’inventeranno adesso?
Per il 2010 –sempre secondo la Reuters- la maggioranza dei gestori è abbastanza positiva. Naturalmente tutto dipenderà dalla conferma del recupero dell’economia… e la conferma non ci sarà se la disoccupazione non scenderà sotto il 10%. Venerdì usciranno i dati di dicembre, che dovrebbero vedere un aumento di appena 1000 unità, portando il totale al 10,1%. Viene anche considerato un buon segnale (“a classic part of a recovery”) l’incremento del personale delle agenzie di lavoro interinale che si è verificato ultimamente. Nonostante questi cenni positivi, un sondaggio di Bloomberg segnala che pochi si aspettano che i disoccupati scendano sotto il 10% nel primo semestre 2010.
Chiaramente gli orsi non mancano, ed esibiscono elenchi spettacolari dei rischi che le borse si troveranno ad affrontare quest’anno. Eccone un esempio: Briefing.com: Risk Factors
Da parte mia, come sempre mi limiterò a seguire RELIGIOSAMENTE l’andamento del mercato. Come dicevo in un post precedente, nel decennio scorso abbiamo avuto una percentuale di laterale di gran lunga inferiore alla media, quindi come prima ipotesi di lavoro vedrei proprio dei lunghi trading-range, con una chiusura del 2010 su livelli non lontani da quella del 2009. Naturalmente questo scenario non esclude dei saliscendi più o meno violenti. Ma si tratta solo di sensazioni, senza la minima conseguenza operativa.
A ogni modo la valanga di previsioni che ci precipita addosso nei primi giorni dell’anno serve a ben poco, perché –per dirla con Pring- non si fa altro che proiettare nel FUTURO i dati disponibili OGGI. Invece chissà quante situazioni nuove e imprevedibili si presenteranno durante l’anno! Per di più, c’è sempre la remota possibilità di eventi drammaticissimi che nel giro di poche ore ci spedirebbero dritti all’inferno, come un colpo di stato in Cina, un attentato a Obama, un attacco nucleare, ecc.
Questa settimana usciranno molti dati importanti, che daranno un primo indirizzo al mercato. Se non interverranno fatti nuovi, forse indicazioni più precise sull’andamento dell’anno verranno dalle trimestrali di primavera, che molti prevedono pessime. Quello sarà il momento della verità sul recupero dell’economia.
Nel frattempo ho chiuso le vecchie posizioni con qualche profitto, ma poi sono tornato alla situazione precedente, con una posizione rialzista sull’Eurostoxx50 e due posizioni sul Dax, una rialzista e una ribassista, che però hanno in comune un’ampia area di gain. Per ora penserei di portare tutto verso la scadenza, a meno che non si verifichino dei movimenti un po’ significativi.
Di nuovo buon anno a tutti, con tante soddisfazioni e tanta gioia soprattutto nelle cose importanti… la borsa è un optional.
x Argema
grazie ancora per l’accoglienza e per gli auguri, che contraccambio di cuore. In particolare spero che quei problemi a cui accennavi in un altro post diventino presto solo un brutto ricordo.
x Colomba Curucu
Quella domanda cos’è, un tranello per vedere se davvero sono un trend-follower? Mi sento solo di ripetere che statisticamente siamo molto in arretrato col laterale, quindi nei prossimi anni mi aspetterei interminabili trading range, che finora ho visto solo in una parte del lontano 1999… In base alle cose che si sanno oggi, il minimo del marzo scorso potrebbe/dovrebbe rappresentare il bottom, ma chissà quante cose non sappiamo noi piccoli… E chissà quante cose nuove –nuove per tutti- succederanno nei prossimi mesi… Già è tanto se riusciamo ad accodarci al mercato, figuriamoci prevederne le mosse…
Grazie e auguri anche da parte mia.
x andgui
Beh, un’ammirazione “sfrenata” mi sembra UN PELINO eccessiva, comunque ti ringrazio.
Per quanto riguarda il rischio dei futures sintetici, al di là dell’evidenza della formula, c’è uno strumento che risolve tutti i dubbi con la massima semplicità: la calcolatrice. Prova a confrontare cosa succede a scadenza a un future normale e a un future sintetico e vedrai che il rischio è lo stesso. Eventuali differenze sono arbitraggiabili (dagli istituzionali) e quindi non credo che possano resistere a lungo.
A ogni modo secondo me non si tratta di scegliere tra futures normali o sintetici… Almeno nel mio orticello operativo –non so e non mi interessa andare oltre- l’utilità delle figure sintetiche sta nell’offrire una visione più chiara e una realizzazione più efficace in caso di modifiche o di congelamento della posizione.
x Curioso
Grazie anche a te e complimenti per il blog. L’idea di mischiare borsa e musica mi trova molto d’accordo!
x Generali 1984
Quando ho letto che non riuscirai a mettere insieme due frasi di senso compiuto prima del 2012 ho sentito un pessimismo così cupo che –perdonami- non sono riuscito a frenare un sorriso. Dai, forse ti stai buttando troppo giù… anche borsisticamente… Quanti vorrebbero poter dire del loro anno nero: “è stato l’anno peggiore della mia storia, soprattutto per le occasioni mancate”? Io –come tutti, credo- del mio anno più infelice rimpiango i bei quattrini persi, neanche mi ricordo delle occasioni! Se il tuo anno peggiore si fa ricordare soprattutto per le occasioni perdute, devi avere un ruolino di marcia brillantissimo, e quindi almeno per quanto riguarda la borsa sei troppo pessimista. Allo stesso modo, forse anche nella vita reale tendi a vedere le cose peggio di come sono… Coraggio, è un periodo che passerà! Spero di rileggere presto il Generali 1984 dei bei tempi.
x Saila
scuse?!? Hai fatto benissimo a togliere tutte quelle stringhe del link, erano veramente fastidiose. Auguroni anche a te.
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=9kZ2onf6uXU]YouTube - Monteverdi: Sì dolce è 'l tormento - Jaroussky (Pluhar)[/ame]
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