"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring (1 Viewer)

filibuster

Forumer attivo
Secondo voi chi poteva vincere, fra le “statistiche sceme” degli americani e i profondi ragionamenti dei Guru italiani? Da noi, la semplicità non se la fila nessuno, nemmeno quando dà buoni risultati… quello che conta è complicarsi la vita con i discorsi più astrusi. Diversi anni fa, una Pitonessa o Santona di un altro forum mi trattò veramente a pesci in faccia perché mi ero permesso di dare importanza -in un suo thread pieno di altissime considerazioni sui Massimi Sistemi- a una di quelle statistiche “pragmatiche” tanto care agli americani, tipo quella sul saldo generalmente positivo degli ultimi giorni dell’anno.
Veniamo al fatto. Nel febbraio 2009 il buon nick pfm2 mi segnalò che parecchi siti USA citavano un’interessante ricerca statistica svolta sul Dow Jones. Dimostrava che se l’indice chiude un anno a -20% o peggio, ci sono forti probabilità che l’anno dopo il risultato sia più che positivo. In cent’anni la regola praticamente ha avuto un’unica eccezione: i quattro anni consecutivi di ribassi della crisi del ’29. Soltanto in un altro caso la norma non è stata rispettata, ma di pochissimo, visto che nell’anno successivo al capitombolo il DJ perse appena lo 0,6%. Confesso che nella primavera scorsa quella statistica ha contribuito non poco a sostenere la mia fede di trend-follower, in mezzo alla baraonda di fischi e di urla d’ indignazione che si alzavano dai forum contro il rialzo “inverosimile e drogato”, quando tutti erano in attesa dell’INEVITABILE catastrofe.
Vogliamo vedere i dettagli del risultato? Il 31/12/2008 il Dow Jones chiuse a 8.776,39 contro i 13.264,82 del 31/12/2007, quindi con un pesante -33,84%. Già sapete come sono andate le cose nel 2009… Il 31 dicembre il DJ si è fermato a 10.428,05, quindi –ESATTAMENTE COME VOLEVA LA REGOLA- all’anno orribile da -20% e oltre è seguita un’ annata largamente positiva, con un bel +18,82%... Alla faccia di Madama la Pitonessa, che a marzo consigliava di prelevare tutti i risparmi perché le principali banche italiane stavano per fallire…

L’S&P500 è salito del 23,5%. Tutto bene, dunque? Mica tanto… Secondo la Reuters, per la prima volta nella storia è successo che chi avesse investito per un periodo di dieci anni nell’S&P500, oggi si ritroverebbe con un risultato negativo, perfino considerando il reinvestimento dei dividendi. Non è certo entusiasmante un “total return” del -10% su dieci anni! Ricordo che parecchio tempo fa, nella pubblicità dei fondi azionari, le banche sottolineavano che per ottenere buoni risultati bisognava lasciare i quattrini nel fondo per almeno tre anni. Dopo il 2000, passarono a 5 anni. Cosa s’inventeranno adesso?

Per il 2010 –sempre secondo la Reuters- la maggioranza dei gestori è abbastanza positiva. Naturalmente tutto dipenderà dalla conferma del recupero dell’economia… e la conferma non ci sarà se la disoccupazione non scenderà sotto il 10%. Venerdì usciranno i dati di dicembre, che dovrebbero vedere un aumento di appena 1000 unità, portando il totale al 10,1%. Viene anche considerato un buon segnale (“a classic part of a recovery”) l’incremento del personale delle agenzie di lavoro interinale che si è verificato ultimamente. Nonostante questi cenni positivi, un sondaggio di Bloomberg segnala che pochi si aspettano che i disoccupati scendano sotto il 10% nel primo semestre 2010.

Chiaramente gli orsi non mancano, ed esibiscono elenchi spettacolari dei rischi che le borse si troveranno ad affrontare quest’anno. Eccone un esempio: Briefing.com: Risk Factors


Da parte mia, come sempre mi limiterò a seguire RELIGIOSAMENTE l’andamento del mercato. Come dicevo in un post precedente, nel decennio scorso abbiamo avuto una percentuale di laterale di gran lunga inferiore alla media, quindi come prima ipotesi di lavoro vedrei proprio dei lunghi trading-range, con una chiusura del 2010 su livelli non lontani da quella del 2009. Naturalmente questo scenario non esclude dei saliscendi più o meno violenti. Ma si tratta solo di sensazioni, senza la minima conseguenza operativa.
A ogni modo la valanga di previsioni che ci precipita addosso nei primi giorni dell’anno serve a ben poco, perché –per dirla con Pring- non si fa altro che proiettare nel FUTURO i dati disponibili OGGI. Invece chissà quante situazioni nuove e imprevedibili si presenteranno durante l’anno! Per di più, c’è sempre la remota possibilità di eventi drammaticissimi che nel giro di poche ore ci spedirebbero dritti all’inferno, come un colpo di stato in Cina, un attentato a Obama, un attacco nucleare, ecc.

Questa settimana usciranno molti dati importanti, che daranno un primo indirizzo al mercato. Se non interverranno fatti nuovi, forse indicazioni più precise sull’andamento dell’anno verranno dalle trimestrali di primavera, che molti prevedono pessime. Quello sarà il momento della verità sul recupero dell’economia.

Nel frattempo ho chiuso le vecchie posizioni con qualche profitto, ma poi sono tornato alla situazione precedente, con una posizione rialzista sull’Eurostoxx50 e due posizioni sul Dax, una rialzista e una ribassista, che però hanno in comune un’ampia area di gain. Per ora penserei di portare tutto verso la scadenza, a meno che non si verifichino dei movimenti un po’ significativi.

Di nuovo buon anno a tutti, con tante soddisfazioni e tanta gioia soprattutto nelle cose importanti… la borsa è un optional.






x Argema
grazie ancora per l’accoglienza e per gli auguri, che contraccambio di cuore. In particolare spero che quei problemi a cui accennavi in un altro post diventino presto solo un brutto ricordo.

x Colomba Curucu
Quella domanda cos’è, un tranello per vedere se davvero sono un trend-follower? Mi sento solo di ripetere che statisticamente siamo molto in arretrato col laterale, quindi nei prossimi anni mi aspetterei interminabili trading range, che finora ho visto solo in una parte del lontano 1999… In base alle cose che si sanno oggi, il minimo del marzo scorso potrebbe/dovrebbe rappresentare il bottom, ma chissà quante cose non sappiamo noi piccoli… E chissà quante cose nuove –nuove per tutti- succederanno nei prossimi mesi… Già è tanto se riusciamo ad accodarci al mercato, figuriamoci prevederne le mosse…
Grazie e auguri anche da parte mia.

x andgui
Beh, un’ammirazione “sfrenata” mi sembra UN PELINO eccessiva, comunque ti ringrazio.
Per quanto riguarda il rischio dei futures sintetici, al di là dell’evidenza della formula, c’è uno strumento che risolve tutti i dubbi con la massima semplicità: la calcolatrice. Prova a confrontare cosa succede a scadenza a un future normale e a un future sintetico e vedrai che il rischio è lo stesso. Eventuali differenze sono arbitraggiabili (dagli istituzionali) e quindi non credo che possano resistere a lungo.
A ogni modo secondo me non si tratta di scegliere tra futures normali o sintetici… Almeno nel mio orticello operativo –non so e non mi interessa andare oltre- l’utilità delle figure sintetiche sta nell’offrire una visione più chiara e una realizzazione più efficace in caso di modifiche o di congelamento della posizione.

x Curioso
Grazie anche a te e complimenti per il blog. L’idea di mischiare borsa e musica mi trova molto d’accordo!

x Generali 1984
Quando ho letto che non riuscirai a mettere insieme due frasi di senso compiuto prima del 2012 ho sentito un pessimismo così cupo che –perdonami- non sono riuscito a frenare un sorriso. Dai, forse ti stai buttando troppo giù… anche borsisticamente… Quanti vorrebbero poter dire del loro anno nero: “è stato l’anno peggiore della mia storia, soprattutto per le occasioni mancate”? Io –come tutti, credo- del mio anno più infelice rimpiango i bei quattrini persi, neanche mi ricordo delle occasioni! Se il tuo anno peggiore si fa ricordare soprattutto per le occasioni perdute, devi avere un ruolino di marcia brillantissimo, e quindi almeno per quanto riguarda la borsa sei troppo pessimista. Allo stesso modo, forse anche nella vita reale tendi a vedere le cose peggio di come sono… Coraggio, è un periodo che passerà! Spero di rileggere presto il Generali 1984 dei bei tempi.

x Saila
scuse?!? Hai fatto benissimo a togliere tutte quelle stringhe del link, erano veramente fastidiose. Auguroni anche a te.

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=9kZ2onf6uXU]YouTube - Monteverdi: Sì dolce è 'l tormento - Jaroussky (Pluhar)[/ame]
 
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filibuster

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Se c’è una cosa che le borse vedono come il fumo negli occhi è il rialzo dei tassi. Spessissimo basta la minima voce, la minima deduzione, il minimo odore di un rialzo dei tassi per provocare un crollo del mercato, anche se le eccezioni non mancano mai. Beh, forse sotto questo punto di vista possiamo stare tranquilli ancora per un bel po’ di tempo. Chi lo dice? I due giganti della finanza, nientedimeno, cioè Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Morgan Stanley ha realizzato un grafico in cui si vede benissimo che il primo “ritocco” ai tassi è SEMPRE arrivato molti mesi dopo il picco del numero dei disoccupati, e ‘sto picco noi non l’abbiamo ancora visto.

Goldman Sachs invece ha pubblicato già qualche settimana fa un grafico che confronta le previsioni della casa con il consensus degli analisti e con le previsioni implicite del mercato. Ebbene, secondo GS non ci saranno aumenti dei tassi FINO AL 2012, mentre il consensus vede i primi ritocchi nel 3° trimestre di quest’anno per arrivare all’1,75% nel secondo trimestre 2011.

I grafici sono stati diffusi da Business Insider e li ha ripresi anche Yahoo Finance. Sono qui: The Chart That Shows It Will Be A Long, Long Time Before There's A Rate Hike e qui http://.businessinsider.com/goldmans-giant-call-interest-rates-will-be-ultra-low-until-2012-2009-12

A quanto pare, lo squeeze delle Bande di Bollinger –poi diventato “corridoio”- sta generando una nuova gamba rialzista, con i prezzi che continuano a salire mantenendosi stabilmente nella metà superiore delle bande. Niente di certo, naturalmente, comunque è un segnale positivo.
Ci sarebbe un altro segnale bullish… Oddio, non è dei più significativi, ma tutto serve… Nella Lotteria Italia in corso sono stati venduti 11,5 milioni di biglietti, contro i 18,5 dell’edizione passata. E’ intuitivo che il massimo successo le lotterie lo ottengono nei periodi difficili, come ultima speranza. A conferma, l’anno scorso uscì una ricerca USA che dimostrava scientificamente che il numero di biglietti venduto nei vari quartieri è inversamente correlato al reddito medio e che l’attenzione del mercato alle penny stocks (cioè alle azioni “da desperados”, tipo la nostra Tiscali) aumenta vertiginosamente nelle fasi più cupe, perché sono i titoli più volatili e c’è chi si gioca il tutto per tutto nel tentativo recuperare le perdite. Se in Italia la fiducia nel futuro fosse realmente sotto il pavimento, si sarebbero venduti 100 milioni di biglietti, non 11,5!

A questo punto, se il dato di venerdì sarà buono e salvo sempre possibili sorprese, la situazione potrebbe restare favorevole fino alla scadenza del 15. Tenuto conto di tutto, probabilmente in queste ultime sedute aumenterò leggermente il mio livello di rischio, anche se ci tengo a mantenere la maglia rosa della prudenza… Pure ieri ho chiuso e riaperto un paio di posizioni, mentre la posizione ribassista sul Dax va in perdita solo sopra i 6150. Probabilmente la congelerò verso quota 6100, se ci si arriva ovviamente.
L’Australia sta chiudendo positiva.
Buona giornata.



Mille grazie a Saila per aver corretto ancora una volta il link… di questo passo diventerà santo…

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=o0j3CzLJ4lM]YouTube - Jarabe De Palo - Dejame Vivir[/ame]
 
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filibuster

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(Pring, 5a puntata)
Cosa deve fare un buon contrarian? Pring individua sei punti principali. Ecco i primi due.

In primo luogo, il Contrarian deve CONSIDERARE LE ALTERNATIVE. Con una riflessione che sarebbe piaciuta a Ivan Illich, Neill sosteneva che la scuola distrugge la nostra capacità di pensare autonomamente… veniamo abituati a credere a tutto quello che è scritto nei libri e a non dubitare mai della “sacra interpretazione” dei fatti che ci dà l’insegnante. Dobbiamo assolutamente liberarci di questo abito mentale –aggiunge Pring- per valutare senza preconcetti altri punti di vista, considerando ogni volta tutti gli scenari possibili.

NON DOBBIAMO MAI DEDURRE IL FUTURO DAL PASSATO.
Eh, qui ce ne sarebbe da dire… Pring osserva che poiché il mercato sconta le future notizie favorevoli, quanto più a lungo dura un trend rialzista, tanto è più è probabile che l’ambiente sia caratterizzato da un insieme di informazioni positive. Anche gli analisti professionali sono ingabbiati in modelli e formule che tentano di prevedere il futuro in base al passato, come vediamo nei report delle case d’affari, sempre in consonanza col trend. In questo modo diventa veramente difficile, o impossibile, pronosticare l’inversione del trend…
Verso la fine degli anni Ottanta –continua il nostro Autore- si ebbe un recupero dell’economia talmente lungo che molti studiosi proclamarono che la teoria dei cicli economici era superata. Nacque una nuova teoria… da allora in poi ci sarebbero state solo crisi regionali, ora in una zona del mondo ora in un’altra, così che a livello mondiale si sarebbero avvertiti solo dei rallentamenti ma non più delle recessioni globali. Poi i fatti costrinsero gli economisti a tornare alla vecchio modo di pensare. Col senno del poi, si capì che con la nuova teoria si era proiettata nel futuro una situazione particolarmente favorevole, destinata a rimanere un’eccezione.
Nel 1929 i maggiori economisti erano convinti che il mercato avesse raggiunto uno “stabile altopiano” di prezzi elevati, da cui non si sarebbe più scesi… E ci ricordiamo tutti le follie del 2000, quando i vecchi fondamentali erano considerati anticaglie, e si valutavano le aziende della New Economy assegnando un valore di svariate migliaia di euro a ogni persona registrata a un sito Internet…

La stampa –e i media in generale- dimostrano in modo eccezionale questa tendenza a prolungare nel futuro, indefinitamente, la situazione dell’oggi… per non parlare dei forum! In fondo ai downtrend tutti sono in balia del più cupo pessimismo. Ricordate l’atmosfera da fine del mondo che si respirava a marzo? Allo stesso modo l’euforia dei grandi rialzi dura al di là di ogni ragionevolezza. Nel 2001-2002 c’era ancora qualche poveretto convinto che Seat gli avrebbe pagato la pensione… era gente che ormai aveva perso ogni contatto con la realtà, come quei giapponesi che negli anni ’50 combattevano ancora, convinti che la guerra non fosse finita.

Nei crolli improvvisi, il comportamento dei media è diverso, ma altrettanto sbagliato. Pring ci regala un’osservazione che è una vera gemma: i media “sono continuamente alla ricerca di una scusa che giustifichi i cambiamenti dei prezzi”… Quant’è vero! Manco fossero obbligati per contratto a trovare un motivo specifico per ogni variazione dello 0,1%...e così si leggono le cose più assurde. Se mancano novità, i giornalisti ricorrono ai massimi sistemi, e per giustificare un movimento da -0,5% parlano nientemeno che di “timori di un rialzo dei tassi” o “paure per un ritorno dell’inflazione”.. L’indomani quei grandi problemi sono miracolosamente scomparsi, non è assurdo? Quando proprio non sanno più che dire per spiegare un calo, tirano fuori le mitiche prese di beneficio.
Come sempre, i forum enfatizzano il comportamento dei media, e la caccia al “perché” raggiunge livelli pressoché demenziali. In Italia –si sa- avvengono meno compravendite di opzioni su Tiscali che di vetture Rolls-Royce. Pochi mesi fa, in un altro forum c’erano pagine e pagine di discussione sui motivi che potevano aver indotto un tizio a spendere “BEN 5000 EURO” in call su Tiscali. “Senz’altro quel maiale saprà qualcosa” “Ovvio, uno mica butta dalla finestra 5000 euro senza avere informazioni precise” “Domani sapremo tutto… vedrete che Tiscali farà il botto”…”Forse Google ha fatto delle proposte a Soru, lo sapevo!”… e via delirando.

La conclusione di Pring è che la folla non riesce a vincere questa tendenza a proiettare il passato nel futuro… Per questo, quando un movimento della borsa non è “condiviso” dai forum (succede anche questo! ma in borsa si opera per guadagnare o che altro?) siamo destinati a sorbirci pagine e pagine di ragionamenti che ci dimostrano l’assoluta impossibilità che il movimento continui. Ovviamente, il mercato se ne infischia. Ma i “ragionatori” non si arrendono… Poi, quando a forza di sbattere la testa contro la realtà, nascono i primi dubbi, interviene l’orgoglio, dato che nessuno è disposto ad ammettere di aver sbagliato, e quindi per mesi e mesi si continua a mantenere una posizione in piena controtendenza. Nel momento in cui le perdite diventano insostenibili, e si decide di passare dall’altra parte della barricata, spesso e volentieri arriva la beffa suprema, con il mercato che cambia direzione.
Insomma, quando la maggioranza del popolo dei forum è convinta che l’inversione sia dietro l’angolo, si ha la certezza quasi matematica della continuazione del trend.
(fine della 5a puntata).





Ho l’impressione che nei prossimi mesi vedremo spesso il replay di questi primi giorni dell’anno… molti si aspettavano almeno un accenno di quel tonfo sognato da ormai 10 mesi, parecchi altri credevano in un forte rialzo, e il mercato ha burlato tutti con un movimento lateral-rialzista (+2,39% nelle prime 4 sedute dell’anno). Come dicevo, il laterale ha enormi spazi di recupero, perché nell’ultimo decennio è rimasto troppo compresso fra movimenti decisi, e l’attrazione delle medie è irresistibile, prima o poi deve essere soddisfatta. Ovviamente non è possibile continuare in eterno con passetti di questo tipo, quindi avremo senz’altro qualche scrollone violento e qualche bella impennata, però di occasioni d’oro come quelle dei mesi scorsi se ne riparlerà chissà quando… Sono solo sensazioni, chiaro, niente di operativo.

Leggo che le previsioni per il 2010 sono quasi unanimemente positive. L’affidabile Fidelity prevede addirittura un rialzo pluriennale, mentre l’80% dei gestori –secondo BOA Merrill Lynch- vede il 2010 positivo. Non sono notizie da prendere sotto gamba, perché IN GENERE la maggioranza dei gestori ci becca, ma non è nemmeno il caso di entusiasmarsi troppo, perché ricordo che i 50 più famosi gestori del mondo, intervistati all’inizio del 2000, erano tutti d’accordo che sarebbe stato un anno favoloso (tutti tranne uno, che da qualche decennio era sempre negativo), e sappiamo come finì. Insomma, gestori o no, statisticamente è più probabile che il 2010 si chiuda in parità o in leggero rialzo, piuttosto che con risultati esagerati da una parte o dall’altra, che comunque non si possono escludere. Ma questo non c’è bisogno che ce lo dicano i gestori o le statistiche passate… bastano le “code più o meno grasse” o semplicemente un po’ di buonsenso.

Non mi sono fidato a incrementare il rischio. Adesso ho soltanto due posizioni di segno opposto sul Dax,e ho allargato il profit range portandolo a 5861-6339. La posizione diventerà automaticamente unidirezionale se i prezzi si avvicineranno a quei livelli. Penso di chiudere tutto mercoledì o giovedì per passare a febbraio.
Grazie al forum (vedi 1° post!!) e alle frequenti prese di profitto, finora le famigerate operazioni collaterali non mi hanno tentato, e ne sono contentissimo. Speriamo che duri.
Nonostante gli scarsi movimenti del mercato –e quindi le poche operazioni concluse- il gain sta già lievitando per l’assenza di perdite. E’ lì che bisogna concentrarsi! Tagliando al massimo le perdite, quasi senza accorgersene ci si ritrova con un bel risultato… A che serve ottenere qualche raro grande successo se il prezzo da pagare è necessariamente l’incremento del rischio, con il suo inevitabile corollario di perdite? Bisogna sempre ricordarsi che “any fool can make money in Wall Street”, ma se non si controlla il rischio si tratta solo di un prestito temporaneo, e magari il mercato ci chiede pure gli interessi…
 

filibuster

Forumer attivo
Vorrei ricordare con qualche canzone Mercedes Sosa, una delle più grandi voci dell’America Latina, che ci ha lasciato nell’ottobre scorso, sperando di non creare ulteriori fastidi a Saila-Santo Subito (SSS)

[ame="http://www.youtube.com/watch?v=T-4wArXkG94"]YouTube - Mercedes Sosa - Sólo le Pido a Dios[/ame]
 

saila

Moderatore Piazza Affari
Vorrei ricordare con qualche canzone Mercedes Sosa, una delle più grandi voci dell’America Latina, che ci ha lasciato nell’ottobre scorso, sperando di non creare ulteriori fastidi a Saila-Santo Subito (SSS)

YouTube - Mercedes Sosa - Sólo le Pido a Dios

grazie Fil, ma se divento santo subito, vuol dire che a breve muorirò:lol::)

Volevo farti una domanda riguardo al pezzo che parli sulle persone che si fissano su una loro posizione ormai perdente, ma trovando sempre, scuse su scuse e danno la colpa a non si sa chi.

Io penso che quando si entra in quel tipo di posizione e come se a un certo punto si entra in una specie di trance, ti dico questo, perchè anche io qualche anno fa (5) ho vissuto un certa esperienza, con cell therapeutics, e come se sei inghiottito da tutto quello che giara intorno al titolo, sembrerebbe che ci siano dei personaggi (non parlo solo di forum) che ti creano a doc un sacco d'informazioni per farti costruire un film nella tua testa, sai quando te ne accorgi quando decidi di lasciare stare per sempre il titolo, la mente comincia a spurgarsi da tutto e poi ti senti un pirla e ti dici, ma sono stato proprio un coglione a bermi tute quelle quazzate.

Ti ho voluto raccontare una mia esperienza!!!:)

ciao

Saila
 

generali1984

Forumer storico

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L’S&P500 è salito del 23,5%. Tutto bene, dunque? Mica tanto… Secondo la Reuters, per la prima volta nella storia è successo che chi avesse investito per un periodo di dieci anni nell’S&P500, oggi si ritroverebbe con un risultato negativo, perfino considerando il reinvestimento dei dividendi. Non è certo entusiasmante un “total return” del -10% su dieci anni! Ricordo che parecchio tempo fa, nella pubblicità dei fondi azionari, le banche sottolineavano che per ottenere buoni risultati bisognava lasciare i quattrini nel fondo per almeno tre anni. Dopo il 2000, passarono a 5 anni. Cosa s’inventeranno adesso?

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x Generali 1984
Quando ho letto che non riuscirai a mettere insieme due frasi di senso compiuto prima del 2012 ho sentito un pessimismo così cupo che –perdonami- non sono riuscito a frenare un sorriso. Dai, forse ti stai buttando troppo giù… anche borsisticamente… Quanti vorrebbero poter dire del loro anno nero: “è stato l’anno peggiore della mia storia, soprattutto per le occasioni mancate”? Io –come tutti, credo- del mio anno più infelice rimpiango i bei quattrini persi, neanche mi ricordo delle occasioni! Se il tuo anno peggiore si fa ricordare soprattutto per le occasioni perdute, devi avere un ruolino di marcia brillantissimo, e quindi almeno per quanto riguarda la borsa sei troppo pessimista. Allo stesso modo, forse anche nella vita reale tendi a vedere le cose peggio di come sono… Coraggio, è un periodo che passerà! Spero di rileggere presto il Generali 1984 dei bei tempi.


Ciao Filibuster
di statistiche decisamente più approfondite sul total retourn
che dimostrano come nel lungo periodo la borsa sia un bel burdel
se ne trovano a bizzeffe , alcune complesse scendono anche
in dettagli su indici e composizioni con variazioni statistiche
del numero titoli ( su Dow e s&p500 )
di decenni come arco temporale a ritorno negativo ne trovi un bel pò


ti ringrazio , certo che passerà .
ma per chi , come me , fa questo per lavoro e non
per passatempo / hobby o altro
e ha una certa esperienza certi errori non sono ammissibili
magari per quasi tutti un FORTE mancato gain è un momento come un altro
secondo me un anno come il 2009 ne passano 1 nella vita
quindi è una Caporetto

comunque passerà

di Mercedes Sosa ( Grandissima ! ) la mia preferita è
Cambia Todo Cambia

un salutone
Michele
 

filibuster

Forumer attivo
(Pring, 6a puntata)
COME SI FORMANO LE OPINIONI?
Secondo Pring, i temi che muovono il mercato nascono in due modi diversi: a volte si tratta di cause improvvise, che provocano movimenti violenti e imprevedibili, ma altre volte si tratta di opinioni che s’irradiano lentamente a partire da un ristretto numero di opinion makers, come le onde circolari che partono da un sasso lanciato nell’acqua di uno stagno. Temi di questo tipo ne arrivano continuamente sul mercato tramite giornali, TV, Internet… Un buon contrarian dovrebbe essere in grado di capire in anticipo quali argomenti riusciranno a colpire maggiormente l’immaginazione degli operatori.
Nell’ottobre 1990 il nostro autore partecipò a un convegno di “market technicians”… A settembre le borse erano crollate per la prima crisi del Golfo. Parecchi partecipanti al convegno avevano perso il posto di lavoro, e altri temevano di perderlo. Il sentiment era rigorosamente “one sided”… cupo che più cupo non si può. Come sempre (ogni riferimento alla situazione che stiamo vivendo dal marzo 2009 NON è casuale) , “quelli che ragionano” avevano argomenti apparentemente imbattibili per prevedere fior di catastrofi: la crisi del Golfo senz’altro avrebbe fatto salire i prezzi del petrolio costringendo le autorità ad alzare i tassi per evitare i rischi di inflazione.
Ormai dovreste sapere cosa succede quando le opinioni sono schierate tutte dalla stessa parte… In realtà -come si vide in seguito- in quei giorni il mercato stava toccando il bottom di un trend ribassista primario, e quindi offriva una straordinaria opportunità di acquisto. Il rally venne innescato dai numerosi tagli dei tassi operati dalla Fed, preoccupata per l’indebolirsi della situazione economica.

Ecco un altro episodio citato da Pring… Alla fine del 1980 sembrava inevitabile che il petrolio andasse alle stelle, tanto era forte l’aumento della domanda. Tutti ci avrebbero messo la mano sul fuoco, e i giornali dedicavano a questo timore pagine su pagine. In realtà col senno del poi ci si accorse che i prezzi dell’oro nero stavano formando un picco che per molti anni non sarebbe stato più toccato.
Come diavolo sono possibili errori del genere? Si tratta di uno dei principi fondamentali della borsa, trascurato da troppi investitori individuali: “the bullish arguments had already been factored into the price”… quando i motivi che dovrebbero far salire (o scendere) le borse sono sulla bocca di tutti, si può star sicuri che quegli argomenti sono già incorporati nei prezzi. Osservando le cose da un altro punto di vista, abbiamo un’altra massima altrettanto importante: “If an argument appears in the popular press, you can be sure that everyone who wants to buy is already on board”. Quando leggiamo una dritta sulla stampa, da mooooo che le mani forti sono entrate… aspettano solo il nostro acquisto per prendere profitto. Al tempo delle grida, s’usava dire che quando la serva entra in casa, il padrone è già uscito.

Un’altra stranezza dei mercati è che spesso ci sono vere e proprie mode, non diverse da quelle che riguardano l’abbigliamento, il taglio dei capelli ecc. Verso la fine degli anni Settanta, alimentari e titoli del tabacco offrivano un “tremendous value”, ma non se li filava nessuno. All’inizio degli anni Novanta ogni gestore voleva assolutamente quei titoli in portafoglio… Puro effetto della moda… Prendiamo la nostra Tiscali… non ha mani fatto un centesimo di utile… Sommando le perdite di tutti i suoi fedelissimi dal 2000 a oggi si otterrebbe una cifra pari al Pil dell’Albania, come minimo… eppure è sempre uno dei titoli più amati e seguiti del listino, con un’infinità di post in tutti i forum… Puro effetto della moda, sennò cos’altro?

RICORDA CHE GLI EVENTI –NON LE PERSONE- CONTROLLANO IL FUTURO
I media tendono a farci credere che siamo governati da cervelli meravigliosi in grado di battere qualsiasi difficoltà. Non è così. In realtà sono gli eventi a guidare i nostri leader. In pratica, siamo guidati dal caso, oppure dall’istinto di pochi o da quello della folla. Insomma spesso negli avvenimenti storici c’è ben poco di razionale. Pring ricorda il caso del Vietnam, oggi potremmo considerare la costosissima –e inutilissima- invasione dell’Iraq.

LO SPIRITO DEL GREGGE
In campo finanziario si tende a seguire il Guru del momento, senza tener conto che può sbagliare come tutti. Per di più –se ci pensate bene- spesso e volentieri il Grande Guru non cerca di indovinare il futuro, ma non fa altro che ripetere in eterno la stessa filastrocca, finché i fatti non gli danno ragione… e allora arrivano la gloria e il successo. Prechter ne avrà azzeccate un paio in vita sua, ma bastano e avanzano per consentirgli una vita confortevole (questo non lo dice Pring, s’intende). Roubini ha imbroccato una sola previsione, la stessa che faceva da decenni… e così via.

Non di rado per chi “fa il mercato” è obbligatorio avere lo spirito del gregge, ed è bene tenerlo presente. Una delle convinzioni che mi hanno consentito di mantenere una certa fiducia nel bersagliatissimo rialzo iniziato a marzo, è questa. Chi frequenta i forum è liberissimo di lanciare i peggiori improperi contro un mercato che sale “sul nulla” del 20%, 30%, 60%... ma chi gestisce i quattrini dei nababbi USA non può permettersi di rifiutare una simile gigantesca opportunità di gain. Ve l’immaginate un multimilionario USA che –mentre l’ultimo dei suoi dipendenti guadagna il 50% con un banale Etf sull’indice- non incassa un solo centesimo perché il gestore del suo costosissimo Hedge Fund non crede al rialzo ( “da un momento all’altro esploderà tutto”) e per mesi gli preannuncia gli scenari più foschi, mentre il mercato arriva alle stelle? In America un gestore così presuntuoso e così sbugiardato dai fatti non solo viene silurato all’istante, ma nemmeno troverà più uno straccio di posto! Così anche chi non condivide il trend è costretto ad adeguarsi. L’effetto gregge nasce anche da queste considerazioni, che all’atto pratico pesano di più di tanti ragionamenti sui massimi sistemi.

Approfitto per citare un altro meccanismo che si ricollega a questo, e ho letto non so dove. Chi opera sui singoli titoli (pessima idea, secondo me) a volte non riesce a capire perché certe azioni minori, oggettivamente ottime, rimangono nel dimenticatoio mentre avrebbero tutte le qualità per decollare. I motivi chiaramente possono essere molti –spesso ci sono giustificazioni valide che però noi piccoli non siamo in grado di vedere- ma ha un suo peso anche una motivazione psicologica del genere gregario.
Se un gestore investe su Microsoft e le cose vanno male, i suoi capi urleranno “Dannazione, ma cosa ci combina ‘STA MICROSOFT?”, e non gliene faranno una colpa… Invece il gestore che punta su “Little Mary” -titolo splendido ma sconosciuto- e perde, verrà crocifisso: “Ma cosa cacchio ci combini TU, idiota! Dove l’hai pescata una schifezza del genere?” E addio carriera, addio posto… Ecco com’è che alla fine si battono sempre le solite strade…

Mi rendo conto che tanti forumers saranno disgustati da discorsi così terra-terra… sono abituati a considerazioni di ben altro spessore. Però sta di fatto che il mercato è composto soprattutto da persone che con la borsa ci devono vivere, o alle dipendenze di qualche società o autonomamente. In ogni caso, si tratta di gente che non può permettersi di filosofeggiare… deve badare al sodo, se vuol mettere insieme il pranzo con la cena. I sublimi ragionamenti sulle Sfere Celesti sono un lusso che in borsa possono concedersi solo i dilettanti, anzi solo i dilettanti con la vocazione di teorici puri, nel senso che non mettono sul piatto nemmeno l’ombra di un quattrino. Danno solo splendidi consigli –e a chi consiglia non duole il capo, dicevano i nostri vecchi… specialmente se poi le cose vanno male.
(fine della 6a puntata)






Mentre noi ce ne stiamo tranquilli al PC, nelle nostre belle casette, c'è gente che dal

pochissimo che aveva si ritrova con niente: niente casa, niente lavoro, niente medicine, niente di niente, nemmeno l’acqua… Quindi il minimo che possiamo fare è inviare una donazione decente a una delle tante associazioni che si prodigano in favore delle sfortunatissime popolazioni di Haiti. A me sembra del tutto affidabile MSF –Medici Senza Frontiere- che già aveva una sede in loco. Poche ore dopo il terremoto il cortile della sede di MSF a Port-au-Prince già ospitava centinaia di feriti per una primissima assistenza d’emergenza (vedi foto). Per fare una donazione bastano davvero pochi secondi:

<H1 style="TEXT-INDENT: 0cm; MARGIN: 0cm 0cm 0pt; mso-list: none">http://www.medicisenzafrontiere.it/donazionionline/default.asp?codiceDestinazione=4

Non cerchiamo di giustificare l’avarizia con alibi meschini… “chissà che fine fanno i MIEI soldi”…”è tutto un magna-magna” ecc. Primo, fra tante associazioni, ce ne sarà pure una che vi ispira fiducia, no? Secondo, anche se naturalmente dobbiamo far di tutto affinché i quattrini arrivino davvero a destinazione, in fondo noi siamo tenuti SOLO a un gesto di solidarietà. Punto. Quello che succede dopo, è al di fuori del nostro controllo. Se qualche verme arriva al punto di derubare gente così sventurata, il problema è suo, non è nostro. Ne risponderà ai tribunali degli uomini e soprattutto –in maniera terribile- a un Tribunale che si trova molto più in alto.
Per i più spilorci, vale la pena di ricordare che le donazioni di questo tipo possono essere detratte dalle tasse.


x Saila
hai descritto benissimo la trance da “Cell”. Anche a me è capitata una cosa del genere, su Stm, verso il 2000-2001. Da una parte ti rendi conto che stai facendo una cosa assurda, demenza al 100%, dall’altra non riesci a fermarti!
Per quanto riguarda la tua santificazione, è rimandata alla data più lontana possibile! Ciao e grazie ancora.

x Generali 1984
ok, capisco che quando la borsa è l’attività principale, la perdita di un’occasione pesa parecchio. Comunque di occasioni del genere non ne capita una sola nella vita! I sei mesi magici dall’ottobre 1999 al marzo 2000 offrirono infinitamente di più… e lo spike del ’98, buttalo via… E lo sboom della bolla, per chi poteva/sapeva operare al ribasso? e il fantastico rialzo “da passisti” 2003-2007? E il crollo innescato dai subprime? Di grandi opportunità ce ne sono state tante, e altrettante ce ne saranno, prima o poi.
Per quanto riguarda l’ultimo rialzo, permettimi una battuta: con un motto del genere (“un pessimista è un ottimista ben informato”) come potevi coglierlo? Si è svolto in un clima così infernale che per sfruttarlo bisognava essere tori fino in fondo all’anima, oppure si doveva far parte del club dei trend-follower “ciechi, muti e sordi”.
Anche per me “Todo cambia” è la canzone migliore di Mercedes Sosa. Metterò il link in uno dei prossimi post.
In bocca al lupo per una pronta ripresa, nello spirito e nel mercato





Ecco il cortile della sede di Medici Senza Frontiere a Port-au-Prince, pochissime ore dopo il terremoto:


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filibuster

Forumer attivo

Wyclef Jean, uno dei miei cantanti pop preferiti, è originario di Haiti. Le sue canzoni spesso s’ispirano a temi di grande rilievo sociale. Adesso è in prima linea nella raccolta di fondi, insieme a tanti personaggi del mondo dello spettacolo. “Million Voices” rimane legata a quel bellissimo film che è “Hotel Rwanda”, dedicato a una tragedia spaventosa a cui il “mondo civile” rimase assurdamente indifferente. Stavolta le cose sono andate in maniera diversa, per fortuna, e la solidarietà non è mancata.
E’ stato fantastico e indimenticabile il momento in cui Obama ha annunciato la partenza per Haiti di un’intera flotta della Marina Militare USA. Tutti gli eserciti del mondo dovrebbero essere impiegati SOLO in missioni di questo tipo… Queste sono le guerre che è un onore combattere ed è una gloria vincere!

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=yezmNCQk_S4]YouTube - Hotel Rwanda - Million Voices[/ame]
 

filibuster

Forumer attivo
“La mia decisione di riformare il sistema finanziario è rafforzata… quando vedo profitti record realizzati esattamente dalle stesse società che affermano di non poter concedere prestiti alle piccole aziende, di non poter tenere bassi i tassi delle carte di credito E DI NON POTER RIMBORSARE I CONTRIBUENTI PER IL COSTO DEL SALVATAGGIO”… Come si fa a dare torto a queste parole di Obama? Una cosa è il libero mercato, altra cosa è ricorrere ai quattrini pubblici nei momenti di difficoltà, e poi rifiutarsi di restituire il prestito nello stesso istante in cui si fanno profitti stellari. Questo si chiama prendere il naso i cittadini che pagano le tasse…
Perfino i pacifici islandesi si sono rifiutati di rimborsare con i loro risparmi i debiti fatti dalle banche PRIVATE del loro paese. Mica tutti sono generosi come gli italiani, che da generazioni foraggiano la Fiat nei suoi lunghissimi periodi di crisi, mentre i profitti se li godono gli Agnelli…

L’altra frase di Obama è “Mai più i contribuenti americani saranno tenuti in ostaggio da una banca troppo grande per fallire”. Anche qui, niente di nuovo per gli italiani, abituati ai ricatti della Fiat che ci costringono a regalare i nostri quattrini -chissà per quale diavolo di motivo- ai connazionali che vogliono cambiare macchina, anziché a quelli che vogliono cambiare il pianoforte, o i mobili del soggiorno, o la bici o qualsiasi altra cosa.

La famosa riforma finanziaria di Obama è tutta in quelle due frasi. Verrà ripristinata la divisione -in vigore fino a pochissimo tempo fa- tra banche d’investimento e banche commerciali. Queste ultime non potranno fare trading per conto proprio (“proprietary trading”). Inoltre verrà posto un limite alla crescita delle banche. Anche qui, nessuna vera novità, dato che -come scrive il Wall Street Journal- già dal 1994 è in vigore una norma che vieta alle singole banche di raccogliere più del 10% dei depositi del paese.

Che non si tratti di un dramma, lo dimostrano le quotazioni di ieri. Con la volatilità delle azioni USA, una nuova normativa davvero penalizzante avrebbe provocato facilmente crolli del 30% e più… e invece com’è andata? Goldman Sachs -che non è la destinataria dello sfogo di Obama, ma comunque è il titolo-simbolo di un certo modo di fare banca- ha perso solo il 4%. JP Morgan e Bank of America, che effettivamente verranno colpite, dato che attualmente sono fortissime sia come banche commerciali che come banche d’investimento e in futuro dovranno scegliere un solo ramo, non hanno perso il 50% -come ci si poteva aspettare- ma appena un misero 6%. Non mi pare che il mercato la veda così nera, questa riforma!

Il fatto è che storicamente Wall Street è sempre stata contraria a ogni imposizione governativa per l’aspirazione a governarsi da sé. Ma tutte le volte che è entrata in conflitto con la politica, si è arresa subito perché sapeva (e sa) di avere tutto da perdere in una lotta all’ultimo sangue. Andrà così anche stavolta? Forse sì, visto il calo contenuto di Bankamerica e JP Morgan.

Non voglio fare concorrenza a Maghi e Indovini, ma mi limito a osservare che ieri sono state rispettate millimetricamente sia la SMA50 che il buon supporto in area 1110/1113. Quidi può darsi che la reazione si esaurisca qui, anche perché le trimestrali in genere sono soddisfacenti, e la Cina sta andando a gonfie vele. Dal momento che lavora solo SU ORDINAZIONI dell’Occidente, sarebbe alla canna del gas se davvero l’economia occidentale fosse a pezzi.
D’altra parte da marzo in poi abbiamo avuto diverse correzioni dell’ordine del 6-7%, quindi -anche se non dovesse trattarsi di inversione- un certo calo è nell’ordine delle cose, ora o più in là. Resta sempre aperta, ovviamente, la possibilità di fatti nuovi che potrebbero provocare una catastrofe.
Per prudenza, ho congelato due delle mie tre posizioni lateral-rialziste. Ora ho un mese per risistemarle, se necessario. L’altra posizione per ora l’ho lasciata com’era perché sia la scadenza che il punto di pareggio (2738) sono distanti.
L’Australia ha chiuso con un ragionevolissimo -1,59%. Ora dobbiamo solo aspettare l’apertura di WS, e reagire in base a quello che vedremo, non in base ai nostri sogni.
Buona giornata.
 

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