filibuster
Forumer attivo
A proposito di Apple, in un altro post dicevo che, secondo le regole dell’Opinione Contraria, quando un titolo pubblica la migliore trimestrale degli ultimi 40 anni va venduto... è un caso da manuale. Purtroppo non avevo pensato che domani 27 verrà presentata la già leggendaria “tablet” - la cui attesa ha scatenato una vera febbre in tutto il mondo- e questo cambia completamente le carte in tavola. Per farmi perdonare da Steve Jobs allego una sua foto da ragazzo. Sette anni dopo quella foto, era già multimilionario… Quelli sì che sono guadagni strameritati! Altro che certi maneggioni di casa nostra…
x Deltazero
Grazie a te per le conoscenze che metti a ns disposizione nei tuoi post.
Certo che faccio gli stessi errori di tutti, altrimenti non sarei qui. Come dicevo nel primo messaggio, per me questi post sono una forma di auto-istruzione e di auto-condizionamento. Potrei tranquillamente sorvolare sugli sbagli e sulle “leggerezze” -il forum non può controllare- ma cosa ci guadagnerei? Prenderei in giro me stesso e renderei inutile un’autoterapia che in fondo ha un suo costo, per quanto modesto, in termini di tempo e di energie.
Ho venduto con la volatilità bassa? Perché non penso a comprare?
Guarda, io non sono un trader di opzioni, ma un trend-follower fanatico che le utilizza per motivi di flessibilità e di prudenza. Accodandosi al prezzo solo con i futures o con le azioni, i movimenti sarebbero orribilmente rigidi e “legnosi”, con rischi eccessivi. Perciò uso un mix di futures (long e short) e opzioni (long e short, mai nude), quasi sempre su Dax ed Eurostoxx50.
Idealmente, le mie posizioni durano un mese -è vero- ma all’atto pratico effettuo molte modifiche e aggiustamenti (non sempre indispensabili: è uno dei difetti che cerco di correggere), pertanto in quella marea di compravendite gli effetti della volatilità si annullano. Anche se le circostanze mi permettessero di tenere in piedi le posizioni per un mese, la volatilità sarebbe ininfluente perché si tratterebbe sempre di acquisti e vendite mescolati, e comunque nel tempo i diversi livelli di volatilità presenti alle scadenze mensili tenderebbero a compensarsi. Infine, in un campo ad alto rischio come questo mi sembra quanto mai opportuno cercare di specializzarsi in un solo ristretto settore, ancora di più quando il tempo a disposizione è poco. Il mio orticello è il trend-following sugli indici, e di lì non mi schiodo. Il trading di volatilità lo lascio agli altri. Oltretutto mi sembra davvero difficile e pericoloso, dato che la volatilità è infinitamente più …volatile di qualsiasi altro strumento. Notavo in un altro post che la volatilità implicita delle opzioni sull’S&P500 - misurata dal Vix- la scorsa settimana è schizzata della bellezza del 46% nell’arco di appena due giorni, eppure non sono certo successi fatti clamorosi…
Acquisti di opzioni come dicevo ne faccio eccome, ma sempre nell’ambito di operazioni miste. Ciao.
x Luke412
Ciao! che piacere ritrovarti qui. Ma perché non frequenti questa sezione? Nell’altro forum eri uno degli interlocutori più lucidi… spero che ci ripensi, così ci risentiamo spesso. Grazie del benvenuto e a presto.
x Deltazero
Grazie a te per le conoscenze che metti a ns disposizione nei tuoi post.
Certo che faccio gli stessi errori di tutti, altrimenti non sarei qui. Come dicevo nel primo messaggio, per me questi post sono una forma di auto-istruzione e di auto-condizionamento. Potrei tranquillamente sorvolare sugli sbagli e sulle “leggerezze” -il forum non può controllare- ma cosa ci guadagnerei? Prenderei in giro me stesso e renderei inutile un’autoterapia che in fondo ha un suo costo, per quanto modesto, in termini di tempo e di energie.
Ho venduto con la volatilità bassa? Perché non penso a comprare?
Guarda, io non sono un trader di opzioni, ma un trend-follower fanatico che le utilizza per motivi di flessibilità e di prudenza. Accodandosi al prezzo solo con i futures o con le azioni, i movimenti sarebbero orribilmente rigidi e “legnosi”, con rischi eccessivi. Perciò uso un mix di futures (long e short) e opzioni (long e short, mai nude), quasi sempre su Dax ed Eurostoxx50.
Idealmente, le mie posizioni durano un mese -è vero- ma all’atto pratico effettuo molte modifiche e aggiustamenti (non sempre indispensabili: è uno dei difetti che cerco di correggere), pertanto in quella marea di compravendite gli effetti della volatilità si annullano. Anche se le circostanze mi permettessero di tenere in piedi le posizioni per un mese, la volatilità sarebbe ininfluente perché si tratterebbe sempre di acquisti e vendite mescolati, e comunque nel tempo i diversi livelli di volatilità presenti alle scadenze mensili tenderebbero a compensarsi. Infine, in un campo ad alto rischio come questo mi sembra quanto mai opportuno cercare di specializzarsi in un solo ristretto settore, ancora di più quando il tempo a disposizione è poco. Il mio orticello è il trend-following sugli indici, e di lì non mi schiodo. Il trading di volatilità lo lascio agli altri. Oltretutto mi sembra davvero difficile e pericoloso, dato che la volatilità è infinitamente più …volatile di qualsiasi altro strumento. Notavo in un altro post che la volatilità implicita delle opzioni sull’S&P500 - misurata dal Vix- la scorsa settimana è schizzata della bellezza del 46% nell’arco di appena due giorni, eppure non sono certo successi fatti clamorosi…
Acquisti di opzioni come dicevo ne faccio eccome, ma sempre nell’ambito di operazioni miste. Ciao.
x Luke412
Ciao! che piacere ritrovarti qui. Ma perché non frequenti questa sezione? Nell’altro forum eri uno degli interlocutori più lucidi… spero che ci ripensi, così ci risentiamo spesso. Grazie del benvenuto e a presto.
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