"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring (1 Viewer)

filibuster

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Si sente dire spesso che in borsa bisogna comprare quando tutti vendono e viceversa, facendo il contrario di quello che fa la massa. Sbagliatissimo! La teoria dell’Opinione Contraria sostiene invece che la massa si trova dalla parte giusta del mercato per la maggior parte del tempo, mentre toppa regolarmente nei punti di svolta.
Infatti, come da manuale, il punto di svolta del marzo 2009 è stato mancato in pieno dal pubblico dei forum, che ha continuato ad abbaiare alla luna per tutti questi mesi. C’è voluto un +65% per convincerlo che FORSE a marzo ha preso un abbaglio. Ma questa ormai è roba vecchia… Ora che cosa ci attende?

Nel recente passato, dopo un rialzo “incompreso” dalla massa come quello dei mesi scorsi, abbiamo avuto due scenari diversi. Nella primavera 2002, dopo aver imprecato a sangue contro l’ “impossibile” rally innescato dall’attentato di New York, tutti gli orsi si erano trasformati in tori. Guarda caso, nel momento della conversione degli ultimi irriducibili, il mercato precipitò nell’ultima spaventosa gamba ribassista dello sboom dell’Internetmania.
L’altro scenario è quello della primavera 2004. Forti dell’esperienza del 2002 e di un paio di false partenze, quando –dopo un recupero del 45%- il mercato smise di salire, tutti si prepararono a un nuovo crollo di dimensioni epiche… Fu un errore imperdonabile, dato che invece il rialzo proseguì praticamente senza interruzioni per più di tre anni, fino ai massimi del 2007. A quale scenario ci ispireremo stavolta?

In un post precedente avevo accennato alla formazione di uno squeeze sulle Bande di Bollinger. Altro che squeeze! Si è creato un corridoio lungo e stretto, come non se ne vedevano da anni (parlo dell’S&P500). In teoria, dovrebbe segnalare un’enorme compressione di volatilità, cioè un gigantesco accumulo di energia che prima o poi dovrebbe esplodere con un fortissimo movimento in una delle due direzioni. In teoria… perché non sempre uno squeeze mantiene le sue promesse. Guardando il grafico, si vede anche che tutto il passato rialzo può essere suddiviso in una serie di step della durata di un mese-un mese e mezzo, scanditi dalle spring generate dalla mancata violazione delle medie mobili meno veloci (in viola) da parte di quelle più veloci (in rosso), oppure dall’immediato recupero in caso di violazione. Stavolta il decorso sembra un po’ diverso, con un andamento parallelo delle due MM… Comunque verrebbe spontaneo pensare che anche stavolta l’accostamento delle medie precederà una nuova gamba rialzista. Può essere…

Dato il mio fanatismo di trend-follower queste naturalmente non sono previsioni, ma solo possibili scenari… che però ricadono nell’errore che –secondo me- fanno troppi Veggenti e Indovini. Se ci fate caso, i pronostici che si leggono nei forum (e anche altrove, a dire la verità) sono sempre “estremi”… vengono profetizzati unicamente eventi straordinari, crolli abissali o rialzi da fantascienza, senza tener conto che sul lunghissimo periodo le borse lateralizzano per il 70% del tempo. Ricordo che in un’intervista Francesco Micheli –il noto finanziere- si lamentava di aver avuto sempre pochi soldi in tasca da ragazzo, nonostante fosse figlio di un agente di cambio. Sfortunatamente, diceva, in quel periodo la borsa rimase in laterale per qualcosa come DICIASSETTE ANNI, e quindi gli agenti di cambio di piccola levatura non è che facessero grandi affari. C’è da aggiungere che negli ultimi dieci anni di laterale se n’è visto poco, con le imponenti salite e discese che hanno contraddistinto i due picchi del 2000 e del 2007. Poiché non si sfugge all’attrazione delle medie, è abbastanza probabile che nei prossimi anni le borse recupereranno con interminabili periodi di trading range.

Ora tutti prevedono un San Silvestro col segno più, ed effettivamente il windows dressing non è una leggenda metropolitana, negli ultimi giorni dell’anno di solito la borsa sale. Moltissimi pensano –o si augurano- che subito dopo le borse si schianteranno, mentre altri si lasciano andare a suggestioni di eterni rialzi. Sono entrambi scenari possibilissimi, per carità, ma non bisogna trascurare l’ipotesi di un movimento laterale che potrebbe portarci per fine 2010 a quel +22% previsto da Goldman Sachs. Ovviamente non si tratterebbe di un trading range stretto come quello che abbiamo visto in queste ultime settimane, ma di un movimento intervallato da cadute e rialzi anche dell’ordine del 20-30%.
Anche questa è una possibilità… e poi, a partire da gennaio, chissà quanti fatti nuovi verranno a scombussolare le carte… meglio seguire il trend, come sempre!

Ho aperto una posizione sull’Eurostoxx50, rialzista ma con ampio margine di sicurezza, che penserei di tenere fino alla scadenza di gennaio, al limite congelandola, e due posizioni sul Dax –una rialzista e una ribassista- che invece vorrei impiegare in maniera più dinamica, con rapide prese di profitto per evitare di dover ricorrere all’inversione, che è il punto debole della mia operatività.
L’Australia ha chiuso sui minimi a -0,28%, quindi anche in Europa almeno all’inizio della seduta non ci dovrebbero essere grosse sorprese.




x Jackie O.
Grazie… Ogni tanto mi permetto di prendere bonariamente in giro quelli che “ragionano” sulla borsa. Ma vedo che spesso tu e Unlui vi lasciate andare a ragionamenti ben diversi, e di quelle meditazioni ad alta voce c’è un disperato bisogno. Complimenti, anche per l’eccellente scelta musicale.
Ricambio in maniera un po’ rustica, con il folclore delle “mie” parti…
 

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filibuster

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.

correggo il link:
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=nyIL29KgkbM]YouTube - (HD) Christmas in Killarney - Irish Christmas Song[/ame]
 

filibuster

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(Pring, 4a puntata)
Visto che si accennava all’Opinione Contraria, tanto vale continuare il discorso, senza seguire passo passo il testo di Pring.

La nascita ufficiale della teoria risale al 1954, quando Humphrey B. Neill pubblicò “The Art of Contrary Thinking”, ma naturalmente molti spunti erano già presenti in autori precedenti. Come spesso succede quando un principio diventa troppo popolare –osserva Pring- alla fine l’idea di base viene distorta e fraintesa, tanto che molti sono convinti che il motto dei contrarian sia “I am bearish because everyone else is bullish”… Invece l’essenza della teoria di Neill è ben diversa. Secondo lui, come ricordavo nel post precedente, “the crowd is actually correct most of the time; it is at turning points that they get things wrong.”

Molti anni dopo un altro contrarian precisò che “l’opinione della maggioranza tende a solidificare in un dogma mentre le premesse di base tendono a perdere la loro validità”, così la massa finisce per trovarsi completamente spiazzata rispetto alla realtà del mercato. Abbiamo tutti sotto gli occhi l’esempio recentissimo dell’ultimo rialzo, quando l’opinione di tantissimi è rimasta focalizzata sulla tragica realtà di marzo –con le principali economie del mondo ufficialmente in recessione- senza riuscire ad adeguarsi alla rapida “derubricazione” della crisi, che passava da “un nuovo e più grave 1929” a una situazione certo pesante, ma non più di tante altre crisi che hanno afflitto l’umanità e si sono tutte risolte nel migliore dei modi in tempi ragionevoli.


Perché, nei momenti di svolta, la massa si trova regolarmente dalla parte sbagliata del mercato? La spiegazione è veramente importante, direi che è una delle cose principali che chi opera in borsa dovrebbe avere sempre presente. Il fatto è che quando tutti si sono posizionati in base all’idea che il mercato prenderà una determinata direzione, chi mai potrà far proseguire il trend? Per forza di cose, la mancanza di nuovo combustibile genererà un nuovo trend di segno opposto.
Il libro di Pring, ripeto, è del 1993, e da allora le dimostrazioni di questo principio si sprecano. Nel 2000 tutti, ma proprio tutti, erano bullish, anche milioni di persone che non si erano mai interessate di borsa. Dov’era la benzina per proseguire il rialzo? Dov’era la folla di nuovi compratori in grado di spingere ancora più su le quotazioni? Nel marzo di quest’anno nei forum tutti vedevano nero, nerissimo, e quindi erano appollaiati come corvi con le loro posizioni short. Da chi poteva venire la valanga di vendite in grado di provocare un ulteriore tracollo? Dai poveretti che hanno ancora in portafoglio le Seat a 7 euro? Ormai, chi poteva vendere aveva già venduto, gli altri o erano flat o erano operatori di lunghissimo termine oppure erano pieni di cadaveri comprati a 100, e non si spaventavano certo se da 4 il loro valore scendeva a 2.

Ecco come, con 16 anni di anticipo, Pring descrive profeticamente la situazione del marzo 2009… “Facciamo l’esempio di un’economia che è stata per lungo tempo in recessione. Senz’altro i media parleranno di disoccupazione, di fallimenti, di calo nella vendita delle auto e altri segnali di tempi difficili. Le previsioni economiche sono quasi unanimemente e universalmente orribili. Sembra che tutti gli eventi si avvitino in una spirale negativa senza speranza. Questa è la classica situazione in cui la maggioranza delle persone è estremamente scoraggiata. Cresce in tutti la sensazione che il recupero dell’economia non avverrà mai più, o comunque –nella migliore delle ipotesi- sarà straordinariamente debole.” Si può immaginare una descrizione più precisa di quello che abbiamo visto in questa primavera o nell’autunno 2001?

Cosa fa in quei casi un contrarian? Si chiede: “Cosa è successo in passato in altri casi del genere?”… e si guarda in giro. Quando tutti si rendono conto della gravità della situazione, ognuno cerca di farvi fronte come può… Si tagliano le scorte, si riduce il personale, si saldano i debiti e si evita di farne di nuovi, insomma si stringe la cinghia per ridurre i costi. Sono proprio queste azioni –sottolinea Pring- a creare un’atmosfera di profonda depressione economica. Ma a un certo punto l’economia raggiunge un equilibrio fra domanda e offerta e inizia stentamente a riprendersi. In quel momento chi aveva preso quelle misure per far fronte alle difficoltà, si ritrova fra le mani gli strumenti per godere di una “tremendous profitability”, e non si lascia certo scappare un’occasione del genere.

Le stesse cose accadono nel mercato azionario. In un bear market, tutti pensano che le quotazioni scenderanno ancora, e quindi vendono. Le notizie economiche sono così catastrofiche che a nessuno viene in mente di comprare, e se qualcuno è tentato dai prezzi bassi, viene dissuaso dalla paura e dal panico che caratterizzano l’ambiente. Quando tutti quelli che volevano o potevano vendere l’hanno fatto, il mercato non può far altro che prendere la direzione opposta, cominciando a salire. Poi a poco a poco la massa capisce che le previsioni di un’ulteriore peggioramento dell’economia erano false...

Allora basta essere contrarian per portare a casa la pagnotta? Purtroppo no. Il problema è che spesso il sentiment della folla tocca il picco parecchio tempo prima della svolta del mercato. Insomma, il contrarian rischia di anticipare troppo. Nel 1928-29 ci fu un’ecatombe di shorter. Sentivano che i prezzi erano esagerati, vedevano i comportamenti irrazionali della folla, e shortavano a tutto spiano. Ma vennero travolti dalla furia rialzista… Ricordo che per esempio il padre di Fred Schwed – l'autore di quel delizioso libretto che è “Where are the customers’ yachts?”- era un convinto ribassista che si rovinò completamente nel 1929. Niederhoffer cita un Hedge Fund che chiuse bottega con perdite enormi per aver preso posizioni short a fine 1999, ritenendo correttamente che la bolla fosse sul punto di scoppiare, ma gli ultimi straordinari rialzi dei mesi successivi lo fecero saltare in aria.
(fine della 4° puntata).



Disciplinatamente, ho fatto gli auguri nel thread apposito… Ma nessuno si offenderà se anche qui auguro a tutti ogni bene per il Santo Natale e per un felicissimo 2010.

[ame="http://www.youtube.com/watch?v=aDVpHZZAzZo"]YouTube - M. Prätorius: Es ist ein Ros` Entsprungen (Tölzer Knabenchor)[/ame]
 
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Argema

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Non si offende nessuno. Anzi, io ricambio qui :)
Buone festività, buon tutto :) a te e coloro, umani e non, che ami :)
 

Si

Banned
(Pring, 4a puntata)
Visto che si accennava all’Opinione Contraria, tanto vale continuare il discorso, senza seguire passo passo il testo di Pring.

La nascita ufficiale della teoria risale al 1954, quando Humphrey B. Neill pubblicò “The Art of Contrary Thinking”, ma naturalmente molti spunti erano già presenti in autori precedenti. Come spesso succede quando un principio diventa troppo popolare –osserva Pring- alla fine l’idea di base viene distorta e fraintesa, tanto che molti sono convinti che il motto dei contrarian sia “I am bearish because everyone else is bullish”… Invece l’essenza della teoria di Neill è ben diversa. Secondo lui, come ricordavo nel post precedente, “the crowd is actually correct most of the time; it is at turning points that they get things wrong.”

Molti anni dopo un altro contrarian precisò che “l’opinione della maggioranza tende a solidificare in un dogma mentre le premesse di base tendono a perdere la loro validità”, così la massa finisce per trovarsi completamente spiazzata rispetto alla realtà del mercato. Abbiamo tutti sotto gli occhi l’esempio recentissimo dell’ultimo rialzo, quando l’opinione di tantissimi è rimasta focalizzata sulla tragica realtà di marzo –con le principali economie del mondo ufficialmente in recessione- senza riuscire ad adeguarsi alla rapida “derubricazione” della crisi, che passava da “un nuovo e più grave 1929” a una situazione certo pesante, ma non più di tante altre crisi che hanno afflitto l’umanità e si sono tutte risolte nel migliore dei modi in tempi ragionevoli.


Perché, nei momenti di svolta, la massa si trova regolarmente dalla parte sbagliata del mercato? La spiegazione è veramente importante, direi che è una delle cose principali che chi opera in borsa dovrebbe avere sempre presente. Il fatto è che quando tutti si sono posizionati in base all’idea che il mercato prenderà una determinata direzione, chi mai potrà far proseguire il trend? Per forza di cose, la mancanza di nuovo combustibile genererà un nuovo trend di segno opposto.
Il libro di Pring, ripeto, è del 1993, e da allora le dimostrazioni di questo principio si sprecano. Nel 2000 tutti, ma proprio tutti, erano bullish, anche milioni di persone che non si erano mai interessate di borsa. Dov’era la benzina per proseguire il rialzo? Dov’era la folla di nuovi compratori in grado di spingere ancora più su le quotazioni? Nel marzo di quest’anno nei forum tutti vedevano nero, nerissimo, e quindi erano appollaiati come corvi con le loro posizioni short. Da chi poteva venire la valanga di vendite in grado di provocare un ulteriore tracollo? Dai poveretti che hanno ancora in portafoglio le Seat a 7 euro? Ormai, chi poteva vendere aveva già venduto, gli altri o erano flat o erano operatori di lunghissimo termine oppure erano pieni di cadaveri comprati a 100, e non si spaventavano certo se da 4 il loro valore scendeva a 2.

Ecco come, con 16 anni di anticipo, Pring descrive profeticamente la situazione del marzo 2009… “Facciamo l’esempio di un’economia che è stata per lungo tempo in recessione. Senz’altro i media parleranno di disoccupazione, di fallimenti, di calo nella vendita delle auto e altri segnali di tempi difficili. Le previsioni economiche sono quasi unanimemente e universalmente orribili. Sembra che tutti gli eventi si avvitino in una spirale negativa senza speranza. Questa è la classica situazione in cui la maggioranza delle persone è estremamente scoraggiata. Cresce in tutti la sensazione che il recupero dell’economia non avverrà mai più, o comunque –nella migliore delle ipotesi- sarà straordinariamente debole.” Si può immaginare una descrizione più precisa di quello che abbiamo visto in questa primavera o nell’autunno 2001?

Cosa fa in quei casi un contrarian? Si chiede: “Cosa è successo in passato in altri casi del genere?”… e si guarda in giro. Quando tutti si rendono conto della gravità della situazione, ognuno cerca di farvi fronte come può… Si tagliano le scorte, si riduce il personale, si saldano i debiti e si evita di farne di nuovi, insomma si stringe la cinghia per ridurre i costi. Sono proprio queste azioni –sottolinea Pring- a creare un’atmosfera di profonda depressione economica. Ma a un certo punto l’economia raggiunge un equilibrio fra domanda e offerta e inizia stentamente a riprendersi. In quel momento chi aveva preso quelle misure per far fronte alle difficoltà, si ritrova fra le mani gli strumenti per godere di una “tremendous profitability”, e non si lascia certo scappare un’occasione del genere.

Le stesse cose accadono nel mercato azionario. In un bear market, tutti pensano che le quotazioni scenderanno ancora, e quindi vendono. Le notizie economiche sono così catastrofiche che a nessuno viene in mente di comprare, e se qualcuno è tentato dai prezzi bassi, viene dissuaso dalla paura e dal panico che caratterizzano l’ambiente. Quando tutti quelli che volevano o potevano vendere l’hanno fatto, il mercato non può far altro che prendere la direzione opposta, cominciando a salire. Poi a poco a poco la massa capisce che le previsioni di un’ulteriore peggioramento dell’economia erano false...

Allora basta essere contrarian per portare a casa la pagnotta? Purtroppo no. Il problema è che spesso il sentiment della folla tocca il picco parecchio tempo prima della svolta del mercato. Insomma, il contrarian rischia di anticipare troppo. Nel 1928-29 ci fu un’ecatombe di shorter. Sentivano che i prezzi erano esagerati, vedevano i comportamenti irrazionali della folla, e shortavano a tutto spiano. Ma vennero travolti dalla furia rialzista… Ricordo che per esempio il padre di Fred Schwed – l'autore di quel delizioso libretto che è “Where are the customers’ yachts?”- era un convinto ribassista che si rovinò completamente nel 1929. Niederhoffer cita un Hedge Fund che chiuse bottega con perdite enormi per aver preso posizioni short a fine 1999, ritenendo correttamente che la bolla fosse sul punto di scoppiare, ma gli ultimi straordinari rialzi dei mesi successivi lo fecero saltare in aria.
(fine della 4° puntata).



Disciplinatamente, ho fatto gli auguri nel thread apposito… Ma nessuno si offenderà se anche qui auguro a tutti ogni bene per il Santo Natale e per un felicissimo 2010.

YouTube - M. Prätorius: Es ist ein Ros` Entsprungen (Tölzer Knabenchor)
Mannaggia a te, volevo dedicare la vigilia alla lettura di un rilassante romanzo, invece mi ritrovo a leggere il thread di un "maledetto" forum di finanza, scherzo ovviamente; ho inforcato gli occhiali e...devo dire che ho trovato il tutto molto rilassante, interessante, leggibilissimo e costruttivo (e già, seat a 7eu..). Avrei una domanda da farti. Secondo te, o forse meglio oggettivamente parlando, in quale punto siamo arrivati? Il punto di svolta significativo c'è stato a marzo '09, adesso siamo quindi nel vero e complicato mercato? Complimenti, grazie ancora e Auguri.
 

andgui

Forumer storico
Mannaggia a te, volevo dedicare la vigilia alla lettura di un rilassante romanzo, invece mi ritrovo a leggere il thread di un "maledetto" forum di finanza, scherzo ovviamente; ho inforcato gli occhiali e...devo dire che ho trovato il tutto molto rilassante, interessante, leggibilissimo e costruttivo (e già, seat a 7eu..).
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Complimenti, grazie ancora e Auguri.

Idem.
Mezz'ora fa ho letto il primo messaggio di questa discussione e sono arrivato all'ultimo adesso. Non posso che sottoscrivere il pensiero di Colomba. Leggo solo un paio di libri all'anno durante le vacanze. La scelta adesso è tra - Io la penso così - di Roberto Gervaso e - Non dire notte - di Amos Oz. Non fate fatica quindi a pensare che il mio livello culturale sia estremamente basso. Ho pertanto un'ammirazione sfrenata per chi come Filibuster scrive con grande facilità, chiarezza e proprietà. Mi auguro che continui.
Io opero quotidianamente sul FIB e in parte anche sui titoli, ma conosco pochissimo le opzioni. Chiedo quindi a Filibuster un chiarimento sui "sintetici":
operando con +call e -put, stesso strike e stessa scadenza, non si raddoppiano i rischi? Se il mercato scende parecchio, si perde il premio della call e si perde fortemente sulla put. O Filibuster non le porta a scadenza?

andgui.
 

curioso

ilnuovoangolodicurioso
(Pring, 4a puntata)
Visto che si accennava all’Opinione Contraria, tanto vale continuare il discorso, senza seguire passo passo il testo di Pring.

La nascita ufficiale della teoria risale al 1954, quando Humphrey B. Neill pubblicò “The Art of Contrary Thinking”, ma naturalmente molti spunti erano già presenti in autori precedenti. Come spesso succede quando un principio diventa troppo popolare –osserva Pring- alla fine l’idea di base viene distorta e fraintesa, tanto che molti sono convinti che il motto dei contrarian sia “I am bearish because everyone else is bullish”… Invece l’essenza della teoria di Neill è ben diversa. Secondo lui, come ricordavo nel post precedente, “the crowd is actually correct most of the time; it is at turning points that they get things wrong.”

Molti anni dopo un altro contrarian precisò che “l’opinione della maggioranza tende a solidificare in un dogma mentre le premesse di base tendono a perdere la loro validità”, così la massa finisce per trovarsi completamente spiazzata rispetto alla realtà del mercato. Abbiamo tutti sotto gli occhi l’esempio recentissimo dell’ultimo rialzo, quando l’opinione di tantissimi è rimasta focalizzata sulla tragica realtà di marzo –con le principali economie del mondo ufficialmente in recessione- senza riuscire ad adeguarsi alla rapida “derubricazione” della crisi, che passava da “un nuovo e più grave 1929” a una situazione certo pesante, ma non più di tante altre crisi che hanno afflitto l’umanità e si sono tutte risolte nel migliore dei modi in tempi ragionevoli.


Perché, nei momenti di svolta, la massa si trova regolarmente dalla parte sbagliata del mercato? La spiegazione è veramente importante, direi che è una delle cose principali che chi opera in borsa dovrebbe avere sempre presente. Il fatto è che quando tutti si sono posizionati in base all’idea che il mercato prenderà una determinata direzione, chi mai potrà far proseguire il trend? Per forza di cose, la mancanza di nuovo combustibile genererà un nuovo trend di segno opposto.
Il libro di Pring, ripeto, è del 1993, e da allora le dimostrazioni di questo principio si sprecano. Nel 2000 tutti, ma proprio tutti, erano bullish, anche milioni di persone che non si erano mai interessate di borsa. Dov’era la benzina per proseguire il rialzo? Dov’era la folla di nuovi compratori in grado di spingere ancora più su le quotazioni? Nel marzo di quest’anno nei forum tutti vedevano nero, nerissimo, e quindi erano appollaiati come corvi con le loro posizioni short. Da chi poteva venire la valanga di vendite in grado di provocare un ulteriore tracollo? Dai poveretti che hanno ancora in portafoglio le Seat a 7 euro? Ormai, chi poteva vendere aveva già venduto, gli altri o erano flat o erano operatori di lunghissimo termine oppure erano pieni di cadaveri comprati a 100, e non si spaventavano certo se da 4 il loro valore scendeva a 2.

Ecco come, con 16 anni di anticipo, Pring descrive profeticamente la situazione del marzo 2009… “Facciamo l’esempio di un’economia che è stata per lungo tempo in recessione. Senz’altro i media parleranno di disoccupazione, di fallimenti, di calo nella vendita delle auto e altri segnali di tempi difficili. Le previsioni economiche sono quasi unanimemente e universalmente orribili. Sembra che tutti gli eventi si avvitino in una spirale negativa senza speranza. Questa è la classica situazione in cui la maggioranza delle persone è estremamente scoraggiata. Cresce in tutti la sensazione che il recupero dell’economia non avverrà mai più, o comunque –nella migliore delle ipotesi- sarà straordinariamente debole.” Si può immaginare una descrizione più precisa di quello che abbiamo visto in questa primavera o nell’autunno 2001?

Cosa fa in quei casi un contrarian? Si chiede: “Cosa è successo in passato in altri casi del genere?”… e si guarda in giro. Quando tutti si rendono conto della gravità della situazione, ognuno cerca di farvi fronte come può… Si tagliano le scorte, si riduce il personale, si saldano i debiti e si evita di farne di nuovi, insomma si stringe la cinghia per ridurre i costi. Sono proprio queste azioni –sottolinea Pring- a creare un’atmosfera di profonda depressione economica. Ma a un certo punto l’economia raggiunge un equilibrio fra domanda e offerta e inizia stentamente a riprendersi. In quel momento chi aveva preso quelle misure per far fronte alle difficoltà, si ritrova fra le mani gli strumenti per godere di una “tremendous profitability”, e non si lascia certo scappare un’occasione del genere.

Le stesse cose accadono nel mercato azionario. In un bear market, tutti pensano che le quotazioni scenderanno ancora, e quindi vendono. Le notizie economiche sono così catastrofiche che a nessuno viene in mente di comprare, e se qualcuno è tentato dai prezzi bassi, viene dissuaso dalla paura e dal panico che caratterizzano l’ambiente. Quando tutti quelli che volevano o potevano vendere l’hanno fatto, il mercato non può far altro che prendere la direzione opposta, cominciando a salire. Poi a poco a poco la massa capisce che le previsioni di un’ulteriore peggioramento dell’economia erano false...

Allora basta essere contrarian per portare a casa la pagnotta? Purtroppo no. Il problema è che spesso il sentiment della folla tocca il picco parecchio tempo prima della svolta del mercato. Insomma, il contrarian rischia di anticipare troppo. Nel 1928-29 ci fu un’ecatombe di shorter. Sentivano che i prezzi erano esagerati, vedevano i comportamenti irrazionali della folla, e shortavano a tutto spiano. Ma vennero travolti dalla furia rialzista… Ricordo che per esempio il padre di Fred Schwed – l'autore di quel delizioso libretto che è “Where are the customers’ yachts?”- era un convinto ribassista che si rovinò completamente nel 1929. Niederhoffer cita un Hedge Fund che chiuse bottega con perdite enormi per aver preso posizioni short a fine 1999, ritenendo correttamente che la bolla fosse sul punto di scoppiare, ma gli ultimi straordinari rialzi dei mesi successivi lo fecero saltare in aria.
(fine della 4° puntata).



Disciplinatamente, ho fatto gli auguri nel thread apposito… Ma nessuno si offenderà se anche qui auguro a tutti ogni bene per il Santo Natale e per un felicissimo 2010.

YouTube - M. Prätorius: Es ist ein Ros` Entsprungen (Tölzer Knabenchor)

Complimentissimi!!! uno dei migliori thread in assoluto di IO....augurissimi di buon e sereno Natale a tutti...
http://futurex100.blogspot.com/
 

generali1984

Forumer storico
Ciao Filibuster

per quanto mi riguarda le sole cose interessanti che potrei scrivere ora
sono appunto sulle galline , ma credo non siano molto pertinenti
in borsa sto chiudendo l'anno peggiore della mia carriera da borsaiolo
per il loss , non pesante , molto più per il mancato gain

ora sto raccogliendo le idee e il mio orgoglio ,
quest' ultimo con il cucchiaino

forse entro il 2012 riuscirò a mettere insieme due o tre frasi di senso compiuto

ti leggo con molto piacere e interesse
e ti faccio tanti auguri per un 2010 pieno di soddisfazioni :)
 

Si

Banned
stamattina pensavo alla borsa ed il calcio, ad un piccolo punto in comune:
i presidenti di soc calcistiche con le loro vendite sui "supporti" degli allenatori.
avrete sicuramente capito.... cmq, avete notato quante squadre (molte quest'anno) con l'allen. appena licenziato puntualmente danno una svolta alla loro stagione?
fanno gli stessi errori del cosidetto parcobuoi....:(

niente di che, piccole riflessioni di un borsaiolo in ferie

BUON 2010:ciao:
 

saila

Moderatore Piazza Affari
ciao Filibuste, ti ringrazio perchè i tuoi post sono sempre molto costruttivi e molto istruttivi, grazie per il tempo che ci dedichi.

Ti Auguro un Buon 2010.

ciao
Piero:)

ps. scusa se ti ho modificato il post, ma era veramente un peccato vederlo così;)
 

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