Negozi pieni e grandi acquisti ma selettivi. E’ andato così il Black Friday -il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento- quando per tradizione gli americani danno il via agli acquisti, ed è quindi considerato un indicatore molto affidabile sull’andamento della campagna di Natale. Buon segno.
Bloomberg è andata a intervistare nientemeno che Prodi. Non sarà lo statista del secolo, certo però nei confronti di personaggi assurdi come le Gelmini e i Brunetta, Mr. Mortadella fa la sua figura. E’ stato molto chiaro nei confronti della Merkel “che insiste nel dare l’impressione che i tedeschi siano le vittime o i martiri dell’euro, e questo non è vero. Prima dell’euro, la Germania non aveva un surplus commerciale, oggi ne vanta uno enorme, fantastico”. Eh già! Se non ci fosse l’euro, oggi il marco sarebbe a livelli così elevati che i prodotti tedeschi sarebbero completamente fuori mercato. In realtà quello che per “solidarietà” esce dalla tasca sinistra dei tedeschi rientra dalla destra, per di più ingigantito dall’effetto moltiplicatore del danaro. Il bello è che da quelle parti qualcuno s’incacchia per i “regali” che vengono fatti ai paesi periferici! Del resto questo fenomeno curioso non si verifica solo su scala internazionale.
Al di là delle dichiarazioni di facciata, mi sembra che in questa fase nessuno possa permettersi di danneggiare troppo l’altro, perché danneggerebbe sé stesso. Volete che la Cina causi la rovina del suo debitore principale e del suo primo mercato d’esportazione? Sarebbe come spararsi sugli zebedei… e d’altra parte anche gli Stati Uniti hanno assoluto bisogno della Cina, come “operaio” e come mercato. L’Europa per ora resta uno sbocco importante per la produzione di tutti e due i giganti, e quindi nessuno dovrebbe aver interesse alla sua caduta. Sul lungo periodo è chiaro però che la Cina passerà all’incasso. Normale amministrazione... Prima o poi, tutto è destinato a finire… quanti imperi l’umanità ha visto nascere, risplendere e poi morire?
Tempo fa si parlava -mi sembra con Frank73- della possibilità di utilizzare le opzioni sul future EUR/USD. In realtà ho cercato di fare qualche prova, ma non appena ho aperto i book sono scappato via… illiquidità totale, con spread denaro/lettera da paura. Ci avevo messo una pietra sopra.
In realtà il CME di Chicago offre due tipi di opzioni sul future EUR/USD… una serie di stile europeo e una di stile americano. Finora i nostri tol ci davano le possibilità di operare solo sulle illiquidissime opzioni di stile europeo, ora finalmente ci viene data la possibilità di utilizzare anche quelle di tipo americano. La differenza di liquidità è notevolissima. Oggi -con orario ridotto per via della festività- sullo strike 1,335 europeo sono state scambiate appena 40 opzioni contro le 700 di stile americano, sullo strike 1,4 rispettivamente 14 contro 1388 e così via. Adesso bisognerà verificare lo spread denaro/lettera, ma penso che le opzioni di stile americano saranno utilizzabili senza troppi problemi. Vedremo.
Per le loro caratteristiche, queste nuove opzioni non mi sembrano troppo adatte ai free-trade, perché se la gamba shortata venisse esercitata prima della scadenza e ci fosse subito un crollo improvviso, la posizione -che completa presentava rischio zero- potrebbe generare forti perdite.
Però avere a disposizione le opzioni sul future mi sembra comunque utilissimo. Per esempio, in assenza di grandi oscillazioni di prezzo, mantenendo delle married put fino a scadenza si potrebbe proteggere l’operatività intraday di un intero trimestre, con grande vantaggio per la sicurezza e la serenità e in più la possibilità di cogliere movimenti più ampi di quelli sfruttabili senza copertura.
Un’altra chance -ma ce ne sarebbero molte altre- è quella di operare “per sostituzione”. Normalmente io opero diciamo così “a fisarmonica”… Se mi sembra che ci siano buone probabilità che un movimento GIA’ INIZIATO possa CONTINUARE entro con 100. Poi l’importo aumenta o diminuisce rapidamente a seconda che l’andamento REALE del mercato confermi o meno quelle probabilità. Per esempio, un accentuato “walking the bands”, con i prezzi costantemente sopra le medie mobili più veloci, ecc. mi fa incrementare o almeno mantenere la posizione, mentre il minimo cenno di correzione me la fa ridurre o chiudere. In questo modo non sfrutto mai un movimento per intero, e nemmeno per la maggior parte, ma chi se ne infischia… visto che così le perdite sono poco frequenti e poco dolorose (se mantengo sempre la disciplina!). E le opzioni? Be’ per esempio se compro a 100, poi il mercato va a 105 e lì mi sembra che tenda a perdere forza, oggi come oggi chiuderei la posizione o la ridurrei a livelli minimi -m’importa poco se poi si sale a 120- mentre essendo disponibile una call al prezzo di 2 e avendo qualche motivo di credere nella possibile prosecuzione del movimento, venderei la posizione originaria a 105 e comprerei la call a 2. A quel punto, ho incassato 3 in maniera definitiva (105-100-2), mentre mantengo la piena esposizione sul mercato a spese del mercato stesso, cioè continuo ad avere in sostanza la stessa posizione di prima ma a rischio zero. Avrei quindi qualche possibilità in più di prendere movimenti di maggior respiro, anche di diversi giorni, tanto non mi costa nulla. Inutile aggiungere che a parole è tutto facile, la realtà è sempre MOOOOLTO più complicata… comunque penso che la presenza delle opzioni senz’altro possa migliorare l’operatività. Sempre con estrema prudenza, chiaro.
Buon week-end.
x Franzo
Benissimo per il chiarimento dell’equivoco!
Le considerazioni che fai mi sembrano giuste e condivisibili. Sull’euro qualche commentatore d’alto bordo ha osservato che non si capisce come possa esserci una moneta unica se poi ogni nazione fa le proprie scelte politiche ed economiche, magari diverse da quelle degli altri paesi.
Riguardo ai consumi dei tedeschi, in Corsica dicono che sono tutti “pumataghji” perché in vacanza molti di loro campano con “duie pumate è un pezzu di pane incù l’oliu” (le pumate sono i pomodori). In realtà quella che sembra avarizia è spesso solo gusto per la precisione. In Italia chi si mette a spuntare il conto del ristorante, a meno che non sia esorbitante? Solo i tedeschi lo controllano punto per punto, ma lo fanno anche nel loro paese, non si tratta di taccagneria o di diffidenza verso la furbizia latina (diffidenza che comunque sarebbe più che giustificata). Certo, dovrebbero consumare di più… I giapponesi hanno pagato a caro prezzo la loro tendenza al risparmio… Ma bisogna dire che questo difetto ce l’abbiamo pure noi. L’Italia è sempre stata ai primi posti delle classifiche del risparmio. Disgraziatamente pochi hanno seguito i suggerimenti di Silvietto… Ricordate? Consigliava di ipotecare la casa per spendere di più… un’idea meravigliosa, ma troppo avanzata per le menti ristrette degli italiani. Tuttavia, secondo gli esperti sta proprio nella propensione al risparmio delle famiglie la spiegazione almeno parziale della miracolosa tenuta del ns paese, nonostante tutte le sue magagne. Forse, come sempre, l’ideale sta nel giusto mezzo.
Gli stress test -come s’è visto nel caso dell’Irlanda- erano solo uno spot pubblicitario. Comunque sono piuttosto convinto che nessun paese dell’Unione Europea andrà in default. I danni sarebbero troppo gravi per il mondo intero. Quando lo vogliono davvero, gli stati CHE CONTANO possono stroncare la speculazione nello spazio di un mattino, anche solo cambiando all’improvviso le regole del gioco. E la speculazione lo sa.
x Cammello
Il vecchio “Bepin” è sempre il benvenuto. Piuttosto geniale il video!
x superrudy
Cancelli? Ma sei matto? E alla self-estimation mia e degli altri non ci pensi?.... Scherzo. Ciao & grazie.
x Gipa69
Eh sì, è principalmente una questione di budget… ma anche il senso di opportunità che suggerisce ai tedeschi di tenere un profilo basso in campo militare. Grazie per la tabella. Che peccato che greci e turchi sprechino tutti quei soldi in armamenti! Per di più mi dicevano che almeno in un recente passato in Grecia il servizio militare durava quattro anni. Quattro anni buttati al vento nel periodo migliore della vita! Vabbé l’odio secolare, però a volte esagerano… Per esempio, per la paranoia verso la Turchia è difficilissimo procurarsi cartine davvero dettagliate e aggiornate delle splendide montagne greche. Cosa ridicola quando con Google Earth ognuno può tranquillamente esplorare il paese “nemico”. Amo moltissimo la Grecia e i greci, ma guai a toccare questi tasti con loro!