Pring 16
(Pring, “Investment psychology explained”, 16a puntata)
LA BOLLA SCOPPIA…
Secondo Pring, una delle cause che possono determinare lo scoppio di una bolla è l’incremento dell’offerta, che di solito si realizza con la quotazione in borsa di molte nuove società. L’effetto è quello di frazionare su troppi titoli il danaro in arrivo, così viene a mancare la benzina per sostenere ulteriormente le quotazioni. Un fenomeno del genere -prosegue l’autore- non è limitato alle azioni. Per esempio nel 1980 ci fu il famoso “silver boom”, dovuto al tentativo di “corner” sull’argento attuato dai ricchissimi fratelli Hunt. Secondo Prig la manovra fallì anche perché i prezzi altissimi spinsero molte famiglie a vendere l’argenteria, incrementando la quantità di metallo disponibile.
Mai sentito parlare di corner? Allora aggiungo che si tratta di una tecnica spesso utilizzata dai grandi manipolatori ottocenteschi, specialmente quando sapevano che su un titolo c’erano forti posizioni short. Allora compravano quante più azioni potevano, cercando di passare inosservati. Quando i ribassisti si accorgevano che il flottante era quasi scomparso, erano costretti a una lotta disperata per accaparrarsi le poche azioni rimaste sul mercato, e così le quotazioni arrivavano alle stelle. A quel punto gli organizzatori del corner prendevano profitto. In genere la manovra si concludeva con la rovina completa di una delle due parti…
Gli Hedge Fund inglesi ancora piangono per le perdite colossali subite a causa di un bellissimo corner messo in piedi non molto tempo fa dalla Porsche sui titoli Volkswagen. Sfruttando la normativa tedesca che obbligava a denunciare all’ente di sorveglianza della borsa -e quindi al pubblico- il numero di azioni detenute in una società quotata, ma non le opzioni sui titoli della stessa società, la Porsche comunicò al mercato il possesso di opzioni VW solo quando il flottante (al netto dell’esercizio delle opzioni) era di gran lunga inferiore allo short interest, cioè al numero di azioni vendute allo scoperto dai vari operatori. Gli Hedge Fund, che avevano aperto enormi posizioni short su VW in vista della fine del rastrellamento operato dalla Porsche, furono così costretti a una battaglia mortale per coprirsi, portando i prezzi a livelli inverosimili. Fu un vero bagno di sangue, con perdite per decine di miliardi di euro, mentre il bilancio della Porsche si arricchì di altissimi utili finanziari. Ecco cosa succede a non informarsi sulla normativa dei diversi paesi!
Sulle merci il corner mira al possesso della maggior quantità possibile di un determinato bene non per provocare lo short squeeze, ma per diventare padroni del mercato, con la possibilità di imporre qualsiasi prezzo.
Com’è noto, un fallito tentativo di corner sulla soia fu la causa del suicidio di Raul Gardini diversi anni fa. I fratelli Hunt avevano appunto cercato di realizzare un corner sull’argento, con l’intento di dominare il mercato per imporre i prezzi che volevano, anche in vista -pare- dell’apertura di una nuova grande miniera di loro proprietà. In entrambi i casi i motivi del fallimento del corner furono molto complessi, con interventi del governo e delle borse futures non del tutto cristallini.
Torniamo a Pring. Un’altra motivazione che può far scoppiare la bolla è l’eventuale aumento dei tassi, dovuto all’eccesso di richieste di finanziamenti per giocare in borsa (vedi 1929) e ai crescenti timori delle banche o del governo di fronte ai livelli assurdi raggiunti dai prezzi.
Quando scoppia una bolla le quotazioni non si limitano a scendere, ma collassano in maniera vertiginosa. Naturalmente anche i titoli dati alle banche in garanzia dei prestiti valgono sempre meno, quindi i margin call si sprecano, ma nessuno è in grado di integrare i margini… Perciò le banche sono costrette a disfarsi dei titoli a qualsiasi prezzo, provocando così nuovi ribassi che a loro volta determineranno un’ulteriore ondata di margin call… e così via, in una tragica spirale verso l’abisso. Questa fenomeno fu evidentissimo nel ’29, dato che tanti investitori privati avevano comprato le azioni con margini pericolosamente ridotti.
Nella fase finale delle bolle si moltiplicano le frodi e e le operazioni poco trasparenti. Questo a poco a poco incrina la fiducia del pubblico, già scossa dalle voci giudiziose che richiamano alla realtà e avvertono dei rischi imminenti. Così scattano le prime vendite degli investitori più attenti, che determinano un primo calo dei prezzi…allora il mercato si mette in allarme… ed è la corsa al “si salvi chi può”, con i listini che vanno giù a picco.
Di fronte alle prime discese, a volte il governo o i grandi istituzionali cercano di intervenire per bloccare o almeno rallentare la caduta della quotazioni. Ma si tratta di palliativi. Alla lunga, niente e nessuno può fermare il panico… il terrore di perdere danaro è più forte di qualsiasi cosa.
A parte Pring, vorrei ricordare anche la famosa “teoria del cretino”, che dobbiamo a Galbraith. Secondo il grande economista, la bolla cresce finché ognuno è convinto di poter rivendere con profitto a qualcuno “più cretino di lui” le azioni acquistate a un prezzo già del tutto folle. Quando questa certezza comincia a vacillare, ci assale il terrore di restare col cerino acceso in mano, e allora vendiamo a qualsiasi costo, facendo partire la micidiale valanga, subito ingigantita dal meccanismo dei margini.
Un’ultima annotazione. La bolla del 1929 si concluse con un unico picco, ma di solito la fase finale di una bolla consiste in un doppio massimo oppure in un “altopiano” costellato di alture che può durare diversi mesi, come avvenne nel 2000. Come mai? Perché così le mani forti riescono a vendere a prezzi medi più alti i titoli accumulati nella fasi di pre-bolla. Ma allora le mani forti del ’29 erano poco furbe? Mica tanto… Disseminarono la discesa di rally giganteschi, con le quotazioni che ogni volta risalivano di decine di punti percentuali per poi tornare implacabilmente giù. In questo modo tutti -ma proprio tutti- caddero nella rete, anche gli investitori più diffidenti che si erano salvati dal disastro “di vetta”, diciamo così.
(fine della 16a puntata)
x Franzo e Dolo
Equivoco perché? Tempo fa (non vorrei cercare il post…) avevi citato la “perfida Albione”, poi nel post #480 il classico “Dio maledica gli inglesi”, per di più nel post #506 anche Dolo si è scagliato contro la perfida… Tutto quest’accanimento anti-inglese (che è musica per le mie orecchie di militante filo-scozzese e filo-irlandese) mi ha fatto venire in mente “Sanzionami questo”. Il tutto ovviamente a livello scherzoso -così come erano scherzose le vostre maledizioni- mentre purtroppo sono vere le troppe pagine della storia inglese che grondano sangue, ipocrisia, arroganza ecc. Chiaro che si parla della nazione in sé, non certo dei singoli cittadini, che -almeno in base alla mia esperienza- sono in maggioranza persone gradevolissime. Ancora complimenti per il supporto a 1176/1173, che si sta rivelando formidabile. Ciao!