IRAQ: DURA REAZIONE DELLA CINA / ANSA
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Di Beniamino Natale
(ANSA) - PECHINO, 20 MAR - In una reazione di una durezza
inattesa, la Cina ha chiesto oggi agli Usa ed ai loro alleati di
''mettere immediatamente fine all' azione militare in Iraq''. Il
portavoce del ministero degli esteri Kong Quan ha detto che l'
attacco e' ''una violazione della Carta dell' Onu'' e delle
''leggi internazionali''. Kong ha esortato poi ''i Paesi
interessati'' a ''tornare sulla giusta via'' delle trattative
diplomatiche. La durezza della reazione di Pechino ha sorpreso
gli esperti di cose cinesi, secondo i quali la Cina, pur essendo
contraria all' attacco all' Iraq, attribuisce grande importanza
alle buone relazioni con gli Usa. La Cina, che e' uno dei membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza, non ha mai minacciato di
usare il suo potere di veto per bloccare l' attacco americano
contro l' Iraq. Poche ore dopo le dichiarazioni di Kong, che ha
parlato in uno dei regolari ''briefing'' per la la stampa, il
ministero degli esteri cinese ha emesso un comunicato che usa
toni solo leggermente meno decisi di quelli del portavoce.
Il comunicato sottolinea che l' attacco e' stato condotto
''scavalcando il Consiglio di Sicurezza dell' Onu''. Il governo
cinese, prosegue il comunicato, sostiene che e' ancora possibile
''impedire che l' Iraq possieda armi di distruzione di massa''
con mezzi pacifici. Il comunicato ricorda che la risoluzione del
Consiglio di Sicurezza 1441 e' stata ''approvata all'
unanimita''' e che ''rimane la base'' per ottenere con mezzi
pacifici il disarmo dell' Iraq. ''La guerra - prosegue il
comunicato - portera' inevitabilmente ad un disastro umanitario
e minera' le basi della sicurezza, della stabilita' e dello
sviluppo nella regione ed in tutto il mondo''. Il ministero
degli esteri di Pechino conclude ripetendo la richiesta ''a
tutti i Paesi interessati'' di mettere fine all' ''azione
militare''.
Ne' Kong, ne' il comunicato hanno citato direttamente gli Usa
e hanno sottolineato che l' Iraq deve applicare ''interamente e
onestamente'' le risoluzioni dell' Onu. L' attacco all' Iraq e'
un prima dura prova di politica estera per la nuova generazione
di leader cinesi, salita formalmente al potere da pochi giorni.
Secondo alcuni osservatori, il tono deciso della reazione di
Pechino potrebbe essere indirizzato all' opinione pubblica
interna, nella quale sono largamente diffusi sentimenti
antiamericani. Finora non sono state autorizzate manifestazioni
antiamericane e il nuovo ministro degli esteri di Pechino, Li
Zhaoxing, e' considerato un conoscitore ed un ammiratore degli
Stati Uniti.
(ANSA).
NT
20-MAR-03 12:54