Paolo Nardovino
TEA PARTY ITALIA
Giugno 2019.
Dal commercialista.
Un contribuente al regime dei minimi, che ha aperto la partita IVA nel 2018, si reca dal commercialista per compilare la dichiarazione dei redditi e pagare le tasse.
Contrib. "Buongiorno Dottore, dovrei fare la dichiarazione dei redditi."
Comm. "Molto bene, mi dica che lavoro fa e che fatturato ha realizzato nel 2018."
Contrib."Sono un libero professionista, senza cassa di previdenza, al primo anno di attività, che ha fatturato 15000 euro nel 2018".
Comm."Ottimo, quindi lei rientra nel favoloso regime dei minimi 2015 istituito da governo Renzi. È un fortunato, ci sono tantissimi vantaggi :
Esclusione da IVA, IRAP, studi di settore e parametri; Reddito assoggettato a imposta sostitutiva IRPEF e IRAP pari al 15%, Calcolo Reddito imponibile forfettario che si effettua applicando sul totale dei ricavi/compensi, i coefficienti di redditività diversi a seconda del codice ATECO, che di fatto riducono la misura della base imponibile sulla quale calcolare il 15%. Esonero dalla ritenuta d’acconto i ricavi o compensi corrisposti dal sostituto d’imposta; No ritenute alla fonte. Permanenza nel regime fin tanto che sussistono i requisiti, per cui la durata del regime è senza limiti di tempo."
Contrib. "Ah, meno male!". "Senta dottore, io ho portato anche l'elenco delle spese che ho sostenuto per esercitare la mia professione, sa le spese per l'affitto dello studio, per il carburante, per la manutenzione dell'auto, per il notebook, per il telefono... Sono circa 4200 euro."
Comm. "Non serve, lei vive in un Paese fantastico, in cui lo Stato già sa in anticipo quando spende per esercitare la sua professione. Se ha speso di più avrà sicuramente fatto un errore lei."
Contrib. "Ma sono le spese necessarie, io uso l'automobile per andare dai clienti, ho l'affitto dello studio da pagare ogni mese, 280euro..."
Comm. "Lo Stato non sbaglia, se lei ha speso di più avrà fatto male i suoi conti, la prossima volta che va da i suoi clienti in macchina fermi la macchina ad un certo punto è prosegua a piedi."
Contrib. "Capisco, e mi dice quanto avrei dovuto spendere?"
Comm. "Bene, lei è un professionista, quindi il suo massimale è 15000 euro (è un uomo fortunato, rientra pelo pelo) ed il suo coefficiente di redditività è il 78%.
Quindi per lo Stato lei ha un reddito di 11700 e spese di 3300 euro."
Contrib. "Ma io ho speso di più!"
Comm. "Deve imparare a contenere le spese".
Contrib. "Ho capito." "Mi dice allora quanto devo pagare di tasse".
Comm. "Le dicevo, lei rientra nel favoloso regime dei minimi istituito nel 2015 dal governo Renzi, quindi paga solo il 15% forfettario sul reddito."
Contrib."Bene, quindi il 15% di 11700 è pari a 1755 euro".
Comm. "Esattamente." "E a questi 1755 deve aggiungere...."
Contrib. "Cosa devo aggiungere??!?"
Comm. "I contributi obbligatori INPS, che per lei, che è un professionista senza cassa previdenziale, quindi è nella fantasmagorica Gestione Separata INPS, ammontano a..."
Contrib. "...ammontano a ?!?"
Comm
. "33% del reddito"
Contrib. "33% ??!? È sicuro????"
Comm. "Si. La gestione separata nacque nel 1996 ed originariamente prevedeva contributi al 10% poi, surrettiziamente, negli anni seguenti governi di qualsiasi colore o orientamento, destra, sinistra, centro, non hanno fatto altro che aumentarla. Nel 2015 era al 27.72% ed il governo Renzi promise di non aumentarla, ma sa, sopraggiunte difficoltà di gettito non hanno consentito di mantenere la promessa, ed
oggi siamo al 33%, come aveva programmato l'ultrafantastico governo Monti, che aveva salvato l'Italia dal default del 2011".
Contrib. "Stikazzi!" "Quindi, facciamo il conto...."
Comm. "Bene, 1755 di tasse sul reddito, più 33% di 11700 che sono pari a 3861 Euro..."
Contrib. "Quindi 1755 più 3861 ??!?"
Comm. "Si 1755 + 3861 che è pari a 5616."
Contrib. "5616 ?!?!?"
Comm. "Esattamente, 5616 a cui si devono aggiungere...."
Contrib. "...AGGIUNGERE COSA ?!?!!???"
Comm. "Ah, ma lei non sa che vive in un Paese fantastico, in cui lo Stato non solo sa quando spende, ma in cui le tasse si pagano in anticipo!! " "Quindi nel 2019 lei deve pagare il saldo del 2018 e l'anticipo del 2019..."
Contrib. "In anticipo?????!?" "Ed a quanto ammonterebbe questo anticipo ?!?!?"
Comm. "Resti seduto, la prego." "L'anticipo è del 100% di quello che paga per il 2018. Quindi l'anticipo è del 100% di 5616."
Contrib. "Quindi devo versare 5616 per il 2018 e 5616 per il 2019, tutti adesso???"
Comm. "No, non tutti adesso: questo Stato fantastico le dà la possibilità di frazionare l'anticipo. Adesso versa il 40% dei 5616 dell'anticipo e poi a novembre il restante 60%."
Contrib. "Quindi tutti entro questo anno 2019 ???"
Comm. "Si, ha capito benissimo."
Contrib."Mi scusi, con tutti questi numeri faccio un po' confusione, mi faccia un riassunto."
Comm."Il riassunto è questo:
lei ha fatturato 15000. Indipendentemente dalle sue spese lo Stato sa che lei ha un reddito professionale di 11700 euro, sul quale le impone
tasse e contributi, tra saldi e anticipi da versare entro questo anno 2019,
pari a 5616 x 2 = 11232 ! Quindi per il primo anno di attività, lei che è un fortunato che rientra nel favoloso regime dei minimi 2015,
subisce una pressione fiscale e contributiva pari al 96% del reddito presunto (che, carte alla mano, è già superiore a quello suo effettivo).
Lei ha fatturato 15000 ed in tasca le restano 468 euro. Andrà meglio nei prossimi anni."
Contr. "468 euro ????"
Comm. "Si, con i quali dovrà pagare le altre tasse Tasi Tari Imu canone Rai bolli......"
"Lei ha anche il vizio di mangiare tutti i giorni??"
Contrib. "Beh si."
Comm.
"Se lo tolga, non può permetterselo"
Contrib. "Sa Dottore, io avevo aperto la partita Iva con tanto entusiasmo, ero stanco di stare a carico di mia moglie, che è impiegata statale e prende il suo bravo stipendio. Finché ero a carico, e stavo a casa a girarmi i pollici, lo Stato riconosceva a mia moglie una detrazione di 58 euro al mese. 58 x 12 = 696 euro. Ora che lavoro e mi faccio un mazzo per rientrare 15000 euro in un periodo di crisi nera come questa, lo Stato me ne lascia solo 468 e mia moglie non ha più le detrazioni del coniuge a carico." "Ma che Stato è quello che incentiva a girarsi i pollici tutto il giorno e penalizza chi si da da fare per aumentare la produttività ???."
Comm. "Eh, lo so, vedrà, che andrà meglio il prossimo anno"
Contrib. "Io sono un ottimista, guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Farò conto che questo anno ho iniziato a lavorare per pagarmi i contributi INPS, almeno ho il mio primo anno di contributi."
Comm. "Mi dispiace deluderla ancora, deve togliere ancora acqua al suo bicchiere dell'ottimismo, ma il minimale di reddito sul quale si può conteggiare il primo anno di contributi è 15548 euro, e lei sta sotto questo minimale, quindi nonostante lei abbia versato EFFETTIVAMENTE all'INPS tra anticipo e saldo 3861 x2 = 7722 euro, che è circa 10 volte quanto hanno mediamente versato all'anno i contribuenti a lei omologhi nei decenni precedenti, lei riesce a coprire solo alcuni mesi di contribuzione e non l'intero anno."
Contrib. "Sigh!".
Questa è una storia inventata, che presto sarà vera.
Paolo Nardovino.