ITALIA nella Repressione fiscale

Renzi 'salva' i conti pubblici. Aumentando le tasse sui carburanti

In arrivo un'altra batosta da 3 miliardi di euro, altro che rilancio dei consumi



La stangata è servita.

Il costo dei carburanti continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni. Raggiungendo, addirittura, più 12-14 centesimi al litro.
Il che tradotto in euro è pari a ben 3 miliardi di nuove tasse.
Una follia?
No, è la cruda realtà con la quale saremo costretti a fare i conti se venissero esercitate tutte le clausole di salvaguardia che impattano sui carburanti, inserite per far quadrare i conti pubblici.
“Il problema dell’elevato carico fiscale sui carburanti, oggi intorno al 60% del prezzo finale, si riproporrà con forza in futuro”.

E’ l’allarme lanciato dal presidente dell’Unione petrolifera, Alessandro Gilotti, che ha aggiunto: “Consideriamo, che tra Iva e coperture varie, sono già programmati aumenti fino al 2021 per 3 miliardi, pari a circa 12-14 cent al litro”.
Ovviamente l’Up ha chiesto un intervento rapido del governo affinché scongiuri gli aumenti, come quelli che “sarebbero dovuti scattare a inizio 2015 e a luglio”.

Il governo, quindi, trovi “altre soluzioni in grado di soddisfare le esigenze di bilancio senza gravare ulteriormente sui consumatori e sulle imprese che si sono appena liberate della tanto discussa Robin Hood Tax, bocciata dalla Consulta che però non ne ha riconosciuto la retroattività”.


Renzi 'salva' i conti pubblici. Aumentando le tasse sui carburanti - giornaleditalia
 
Paolo NardovinoTEA PARTY ITALIA
Giugno 2019.
Dal commercialista.
Un contribuente al regime dei minimi, che ha aperto la partita IVA nel 2018, si reca dal commercialista per compilare la dichiarazione dei redditi e pagare le tasse.
Contrib. "Buongiorno Dottore, dovrei fare la dichiarazione dei redditi."
Comm. "Molto bene, mi dica che lavoro fa e che fatturato ha realizzato nel 2018."
Contrib."Sono un libero professionista, senza cassa di previdenza, al primo anno di attività, che ha fatturato 15000 euro nel 2018".
Comm."Ottimo, quindi lei rientra nel favoloso regime dei minimi 2015 istituito da governo Renzi. È un fortunato, ci sono tantissimi vantaggi :
Esclusione da IVA, IRAP, studi di settore e parametri; Reddito assoggettato a imposta sostitutiva IRPEF e IRAP pari al 15%, Calcolo Reddito imponibile forfettario che si effettua applicando sul totale dei ricavi/compensi, i coefficienti di redditività diversi a seconda del codice ATECO, che di fatto riducono la misura della base imponibile sulla quale calcolare il 15%. Esonero dalla ritenuta d’acconto i ricavi o compensi corrisposti dal sostituto d’imposta; No ritenute alla fonte. Permanenza nel regime fin tanto che sussistono i requisiti, per cui la durata del regime è senza limiti di tempo."
Contrib. "Ah, meno male!". "Senta dottore, io ho portato anche l'elenco delle spese che ho sostenuto per esercitare la mia professione, sa le spese per l'affitto dello studio, per il carburante, per la manutenzione dell'auto, per il notebook, per il telefono... Sono circa 4200 euro."
Comm. "Non serve, lei vive in un Paese fantastico, in cui lo Stato già sa in anticipo quando spende per esercitare la sua professione. Se ha speso di più avrà sicuramente fatto un errore lei."
Contrib. "Ma sono le spese necessarie, io uso l'automobile per andare dai clienti, ho l'affitto dello studio da pagare ogni mese, 280euro..."
Comm. "Lo Stato non sbaglia, se lei ha speso di più avrà fatto male i suoi conti, la prossima volta che va da i suoi clienti in macchina fermi la macchina ad un certo punto è prosegua a piedi."
Contrib. "Capisco, e mi dice quanto avrei dovuto spendere?"
Comm. "Bene, lei è un professionista, quindi il suo massimale è 15000 euro (è un uomo fortunato, rientra pelo pelo) ed il suo coefficiente di redditività è il 78%.
Quindi per lo Stato lei ha un reddito di 11700 e spese di 3300 euro."
Contrib. "Ma io ho speso di più!"
Comm. "Deve imparare a contenere le spese".
Contrib. "Ho capito." "Mi dice allora quanto devo pagare di tasse".
Comm. "Le dicevo, lei rientra nel favoloso regime dei minimi istituito nel 2015 dal governo Renzi, quindi paga solo il 15% forfettario sul reddito."
Contrib."Bene, quindi il 15% di 11700 è pari a 1755 euro".
Comm. "Esattamente." "E a questi 1755 deve aggiungere...."
Contrib. "Cosa devo aggiungere??!?"
Comm. "I contributi obbligatori INPS, che per lei, che è un professionista senza cassa previdenziale, quindi è nella fantasmagorica Gestione Separata INPS, ammontano a..."
Contrib. "...ammontano a ?!?"
Comm. "33% del reddito"
Contrib. "33% ??!? È sicuro????"
Comm. "Si. La gestione separata nacque nel 1996 ed originariamente prevedeva contributi al 10% poi, surrettiziamente, negli anni seguenti governi di qualsiasi colore o orientamento, destra, sinistra, centro, non hanno fatto altro che aumentarla. Nel 2015 era al 27.72% ed il governo Renzi promise di non aumentarla, ma sa, sopraggiunte difficoltà di gettito non hanno consentito di mantenere la promessa, ed oggi siamo al 33%, come aveva programmato l'ultrafantastico governo Monti, che aveva salvato l'Italia dal default del 2011".
Contrib. "Stikazzi!" "Quindi, facciamo il conto...."
Comm. "Bene, 1755 di tasse sul reddito, più 33% di 11700 che sono pari a 3861 Euro..."
Contrib. "Quindi 1755 più 3861 ??!?"
Comm. "Si 1755 + 3861 che è pari a 5616."
Contrib. "5616 ?!?!?"
Comm. "Esattamente, 5616 a cui si devono aggiungere...."
Contrib. "...AGGIUNGERE COSA ?!?!!???"
Comm. "Ah, ma lei non sa che vive in un Paese fantastico, in cui lo Stato non solo sa quando spende, ma in cui le tasse si pagano in anticipo!! " "Quindi nel 2019 lei deve pagare il saldo del 2018 e l'anticipo del 2019..."
Contrib. "In anticipo?????!?" "Ed a quanto ammonterebbe questo anticipo ?!?!?"
Comm. "Resti seduto, la prego." "L'anticipo è del 100% di quello che paga per il 2018. Quindi l'anticipo è del 100% di 5616."
Contrib. "Quindi devo versare 5616 per il 2018 e 5616 per il 2019, tutti adesso???"
Comm. "No, non tutti adesso: questo Stato fantastico le dà la possibilità di frazionare l'anticipo. Adesso versa il 40% dei 5616 dell'anticipo e poi a novembre il restante 60%."
Contrib. "Quindi tutti entro questo anno 2019 ???"
Comm. "Si, ha capito benissimo."
Contrib."Mi scusi, con tutti questi numeri faccio un po' confusione, mi faccia un riassunto."
Comm."Il riassunto è questo: lei ha fatturato 15000. Indipendentemente dalle sue spese lo Stato sa che lei ha un reddito professionale di 11700 euro, sul quale le impone tasse e contributi, tra saldi e anticipi da versare entro questo anno 2019, pari a 5616 x 2 = 11232 ! Quindi per il primo anno di attività, lei che è un fortunato che rientra nel favoloso regime dei minimi 2015, subisce una pressione fiscale e contributiva pari al 96% del reddito presunto (che, carte alla mano, è già superiore a quello suo effettivo). Lei ha fatturato 15000 ed in tasca le restano 468 euro. Andrà meglio nei prossimi anni."
Contr. "468 euro ????"
Comm. "Si, con i quali dovrà pagare le altre tasse Tasi Tari Imu canone Rai bolli......" "Lei ha anche il vizio di mangiare tutti i giorni??"
Contrib. "Beh si."
Comm. "Se lo tolga, non può permetterselo"
Contrib. "Sa Dottore, io avevo aperto la partita Iva con tanto entusiasmo, ero stanco di stare a carico di mia moglie, che è impiegata statale e prende il suo bravo stipendio. Finché ero a carico, e stavo a casa a girarmi i pollici, lo Stato riconosceva a mia moglie una detrazione di 58 euro al mese. 58 x 12 = 696 euro. Ora che lavoro e mi faccio un mazzo per rientrare 15000 euro in un periodo di crisi nera come questa, lo Stato me ne lascia solo 468 e mia moglie non ha più le detrazioni del coniuge a carico." "Ma che Stato è quello che incentiva a girarsi i pollici tutto il giorno e penalizza chi si da da fare per aumentare la produttività ???."
Comm. "Eh, lo so, vedrà, che andrà meglio il prossimo anno"
Contrib. "Io sono un ottimista, guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Farò conto che questo anno ho iniziato a lavorare per pagarmi i contributi INPS, almeno ho il mio primo anno di contributi."
Comm. "Mi dispiace deluderla ancora, deve togliere ancora acqua al suo bicchiere dell'ottimismo, ma il minimale di reddito sul quale si può conteggiare il primo anno di contributi è 15548 euro, e lei sta sotto questo minimale, quindi nonostante lei abbia versato EFFETTIVAMENTE all'INPS tra anticipo e saldo 3861 x2 = 7722 euro, che è circa 10 volte quanto hanno mediamente versato all'anno i contribuenti a lei omologhi nei decenni precedenti, lei riesce a coprire solo alcuni mesi di contribuzione e non l'intero anno."
Contrib. "Sigh!".
Questa è una storia inventata, che presto sarà vera.
Paolo Nardovino.
 
non odo lamentele dal popolo quindi va tutto bene

certo con africani gli italiani della fascia bassa ora sono in concorrenza al ribasso con 3euro l'ora, un affarone!

con l'euro si sono visti aumentare la pressione fiscale su casa ed iva!

con il vari governi pupazzo votati anche da questi 'italiani' rimbambiti sono state fatte scelte contro gli italiani e contro gli interessi nazionali a favore delle lobby usa

la democrazia vera e' per popoli intelligenti gli altri si meritano 'la merde' al potere
 
Ultima modifica:
certo con africani gli italiani della fascia bassa ora sono in concorrenza al ribasso con 3euro l'ora, un affarone!

con l'euro si sono visti aumentare la pressione fiscale su casa ed iva!

con il vari governi pupazzo votati anche da questi 'italiani' rimbambiti sono state fatte scelte contro gli italiani e contro gli interessi nazionali a favore delle lobby usa

la democrazia vera e' per popoli intelligenti gli altri si meritano 'la merde' al potere
hai perfettamente ragione e non ti sto prendendo in giro
ripeto non odo rumori di piazza al popolo gli sta bene cosi.... cosa vuoi che aggiunga? che un po' di sodomizzazione piace?
dicono che quando l'articolo comincia a piacere non si riesca più a farne a meno
 
Ultima modifica:
La follia Finanziaria governo Berlusconi nel 2005 si ripresenta

La follia Finanziaria governo Berlusconi nel 2005 si ripresenta con RENZI nel 2015



se un tizio preleva troppo con il Bancomat si presume, legalmente, che «l'eccesso di prelievo» alimenti traffici in nero e debba essere colpito da tassazione al pari di un ricavo. La facciamo semplice. Alcuni professionisti che avevano prelevato in un anno 50mila euro, si sono visti abbuonati dall'accertatore 10mila euro (per spese di vita quotidiana non richiedenti giustificativo) e i restanti 40mila, invece, tassati come se fossero ricavo e dunque reddito. Una follia, ma così è stato.




Cassazione, la Corte stabilì con la sentenza del 2014 numero 228 che si trattava di norma incostituzionale in quanto ledeva il principio di ragionevolezza e di capacità contributiva.



Ma, dicevamo, la storia non finisce qua.

la tassa sui Bancomat
Avete, un'altra volta, capito bene. Questi sono pazzi.



Il fisco inventa una norma, diabolica, e non fornisce il modo per rispettarla



Si dirà che gli uomini delle Entrate utilizzeranno questo bazooka di cui dispongono con ragionevolezza. Non mi fiderei della loro ragionevolezza, posto che i medesimi non si fidano della nostra e, all'uopo, si dotano di armi di distruzione di massa.
E, soprattutto, viene da chiedersi che modo di legiferare sia questo. Dopo una sentenza della Corte costituzionale si reintroduce in modo surrettizio la medesima minaccia fiscale, sperando che nessuno se ne accorga.
Ecco, ci auguriamo che il governo sventi l'ennesimo colpo di mano della sua Agenzia e che dimostri di non essere complice di questa follia tributaria. Ha ancora qualche giorno per farlo.




da Bancomat, multe in arrivo per i prelievi "ingiustificati" - IlGiornale.it
 
Tobin crac, entrate inferiori alle attese del 75% di Giuseppe di Vittorio

Tobin crac, entrate inferiori alle attese del 75%

di Giuseppe di Vittorio


Tobin crac, entrate inferiori alle attese del 75% - MilanoFinanza.it



La Tobin Tax è un fallimento. L’Erario ha incassato in due anni 694 milioni di euro a fronte dei 2 miliardi previsti nella peggiore delle ipotesi messa in campo dal Tesoro, 2,2 nella migliore. In termini percentuali questo vuol dire che lo Stato ha incassato il 75% in meno di quanto auspicato. E il conto è addirittura generoso: se si entrasse nei dettagli con un’analisi più professionale, si dovrebbe tenere conto di tutte le esternalità negative che il conto della tassa produce. Detto in maniera più semplice l’incasso comunicato è lordo e non tiene cioè conto di tutta una serie di mancati incassi e maggiori spese. Accertare e incassare una tassa comporta dei costi informativi e di personale. Poi ci sono le minori imposte incassate su altri fronti. La dichiarazione e la liquidazione dell’imposta impongono dei costi per gli intermediari finanziari, oneri che hanno abbattuto il loro reddito imponibile. Sempre la Tobin ha abbattuto il capital gain di molti operatori che hanno ridotto la loro operatività.
Sul fronte europeo solo 11 su 27 Paesi hanno deciso di confrontarsi sulla materia. Dopo circa 2 anni non è stato partorito nulla è l’accordo sembra tutto in salita. Italia, Francia e Ungheria sono gli unici Paesi al mondo ad avere una tassa sulle transazioni finanziarie, con l’aggravante però che la nostra è la più pesante su scala globale.
Il Governo è comunque corso ai ripari, in due modi. La Tobin tax è sparita dal bollettino delle entrate tributarie redatto dagli Uffici del Ministero dell’Economia. C’è voluta un’interrogazione di un eminente esponente della maggioranza (On. Marco Causi) perchè il Governo certificasse le reali entrate di questa tassa. Nelle leggi di stabilità, poi, le previsioni di incasso sono state via via ridotte per far fronte alle minori entrate e non far saltare i conti pubblici.
Tornando ai dettagli degli incassi, nel 2014 il gettito effettivo dalle tasse sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) è stato di 401 milioni di euro, a fronte di un gettito atteso di 371 milioni. Può essere utile ricordare che l’imposta fu introdotta dal governo Monti con la legge di Stabilità 2013. L´importo totale effettivo di circa 401 milioni comprende i gettiti derivati dalle tre diverse imposte introdotte con quella norma: sulle transazioni di azioni e altri strumenti partecipativi (372,07 milioni su 341 previsti), sulle transazioni relative a derivati su equity (29,05 milioni su 29 mila previsti) e sulle negoziazioni ad alta frequenza (378,5 mila euro su 1 milione previsto).
Nel 2013, secondo quanto riportato dalla tabella allegata alla risposta del Mef, il gettito ricavato dalla Tobin tax era stato di circa 260,3 milioni, a fronte dei 493 milioni attesi.

Le previsioni per il 2015, riportate sempre nel documento, sono invece di 375 milioni, 383 milioni per il 2016, 392 milioni per il 2017.
 

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