Noto che ultimamente c'è una flebile riscoperta di questo grande Artista.
Numerose sue opere in diverse aste e prezzi molto invitanti che di fatto iniziano ad attirare una vasta platea di Collezionisti.
Riporto quindi questo 3d in prima pagina cercando di dare qualche spunto di approfondimento.
Una delle critiche che viene mossa all'operato di Kolar è quella di aver spaziato su soggetti diversi pescando nella Geografia, Storia, Politica e Arte dando un senso di ambiguità ai suoi lavori.
Di fatto invece, Kolar pescando negli argomenti più disparati per le sue opere, affronta molti dei simboli e dei contenuti dell'uomo contemporaneo, utilizzando il collage come casa comune.
Il collage gli permette di lavorare su temi così vasti e dissimili, creando tra di essi rapporti nuovi che inducono lo spettatore a riflettere e collegarli cercando un punto comune.
Riprende la tradizione dadaista e tramite il collage reinventa la pittura, la scultura così come la poesia e l'oggetto quotidiano.
A molti "puristi" questo non piace ma personalmente mi attrae molto questo voler lacerare, decomporre, creare frammenti di universi ben definiti, per poi riappropriarsene con il suo arbitrio e la sua invenzione, creando qualcosa che è totalmente differente da quello che era in precedenza.
Picasso, Braque, Severini, incollano un biglietto del tram o il titolo di un giornale in mezzo ad una loro composizione pittorica.
Sono però azioni intese ad una ricerca pittorica, in Kolar invece è un "concetto artistico" che mira a rinnovare i valori tradizionali dell'arte (e della vita) che a parer suo hanno terminato il loro cammino.
Kolar si interroga su quali possano essere i nuovi orizzonti dell'Arte e lo fa dichiarando di fatto la fine di un mondo; lo reinterpreta e lo ricompone dandogli nuove geometria e nuovi rapporti.
Un rinnovamento che si basa su un preciso distacco dai valori tradizionali dell'Arte, una rielaborazione che scardina in profondità molte consapevolezze.
Mi auguro che avremo modo di approfondire questi temi che sono anche quelli che mi spingono a vedere nel suo lavoro qualcosa di veramente innovativo, come lo furono tanti movimenti che negli anni '60 cercavano e tracciavano nuove strade.
Per il momento vi lascio con una foto storica del Gruppo 42 che molto ha inciso sulle future scelte di Kolar e con quella che è riconosciuta come l'opera "Fiore del male" che dovrebbe essere la sua prima opera nota del 1936.