L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato il suo ultimo avvertimento sul crescente deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, questa volta affermando che nell’enclave restano solo “24 ore di acqua, elettricità e carburante” prima che si verifichi “una vera catastrofe”. Il direttore regionale per il Mediterraneo orientale dell’agenzia delle Nazioni Unite, Ahmed Al-Mandhari, ha affermato che il territorio bombardato e assediato deve poter ricevere i convogli di aiuti attualmente bloccati al confine di Rafah con l’Egitto. Se gli aiuti non arrivano, ha spiegato, i medici dovranno “preparare i certificati di morte per i loro pazienti”.
Israele si scaglia contro l'Organizzazione mondiale della Sanità, accusandola di "diffamare e frustrare" gli sforzi del governo israeliano di "ridurre il pericolo per la vita" dei palestinesi di Gaza con l'ordine di evacuazione dal nord della Striscia. "Mentre Hamas commette atti di terrorismo nelle località israeliane, torturando e assassinando neonati, violentando donne e prendendo come ostaggi malati e anziani, compresi sopravvissuti all'Olocausto, l'Oms decide di concentrarsi principalmente contro le contromisure di Israele", si legge in un comunicato del ministero della Salute israeliano.