Journal to portfolio afterlife

Quando attingo dal fido per le mie spese pago lo 0,75% di interesse annuale, perciò al momento non ho bisogno di vendere in perdita.
I miei etf hyld e embe distribuiscono proventi che di solito reinvesto, alla bisogna posso anche attingere cash da questa fonte.
Io ho consapevolezza del mio profilo di rischio reale e della storia dei mercati finanziari, perciò in generale non si deve mai vendere in perdita, si vende solo ciò che è strettamente indispensabile per le spese in caso di necessità. O, meglio, secondo me si possono vendere in perdita le posizioni "perdenti" ma per assumere lo stesso rischio su una nuova posizione (es. si vende un singolo titolo azionario es. Unicredit per comprare un etf azionario sul settore bancario) sperando di fare la scelta giusta.
Ci vuole stoicismo, il momento di sconforto capita a tutti, anche a me :)
Il distacco dai mercati di solito aiuta.
Durante il bear market di inizio anni 2000 smisi di controllare le quotazioni dei miei fondi azionari per diversi mesi (al tempo le controllavo su televideo).
più che le obbligazioni mi preoccupano i certificati. ne ho parecchi targati CH che se toccano barriera... e non sono molto lontani, anche se con sottostanti in teoria solidissimi, tipo automobili tedesche, banca svizzere. e via dicendo.
 
aggiungerei: come andremo con il ns debito se i tassi tornassero a un livello normale 3/4%?? per me prima o dopo arriva la troica, mega patrimoniale da 10% :(
 
più che le obbligazioni mi preoccupano i certificati. ne ho parecchi targati CH che se toccano barriera... e non sono molto lontani, anche se con sottostanti in teoria solidissimi, tipo automobili tedesche, banca svizzere. e via dicendo.

In passato ho usato i certificati, per l'efficienza fiscale, ad esempio avevo usato i minifuture su future S&P500 e Stoxx600 (di RBS se non ricordo male, anni fa). Usavo quelli con leva bassa/intermedia e con il prezzo a +20 +25% dalla barriera. Ma non durante la fase di storno, li ho usati durante la fase di ripresa dei mercati. Ma non li ho usati per molto tempo, per circa un anno.
Alcune tipologie di certificati hanno una struttura complessa e non è facile capire quale sia il fair value, credo che gli emittenti ci guadagnino parecchio. C'è bisogno dell'aiuto di riviste specializzate come il Certificate Journal, che anni fa leggevo, per capirli meglio.
Se proseguiamo in uno scenario risk/off, e se la fiducia degli investitori rimane ai minimi termini come in questo momento, purtroppo non sappiamo dove si può andare a parare con il calo dei mercati, per questo le continue sanzioni e contro-sanzioni mi danno fastidio, si va a pungolare il can che dorme.
Nel 2008/2009 sono arrivato a -55% di max drawdown dopo un +14% da inizio anno 2007 ai massimi ytd di quell'anno. Me lo ricordo ancora senza avere bisogno di controllare i dati :eek:. Ma avevo un profilo di rischio molto più alto visto che potevo rimpinguare gli investimenti con la mia percentuale di risparmio che era parecchio alta, tra il 50% e 2/3 dello stipendio.
 
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aggiungerei: come andremo con il ns debito se i tassi tornassero a un livello normale 3/4%?? per me prima o dopo arriva la troica, mega patrimoniale da 10% :(

No, una mega patrimoniale una tantum non credo. Basta portare il bollo titoli allo 0,5% e mettere una tassa sugli immobili, oppure una tassa di successione senza esenzione. Un po' di più e per sempre :rolleyes:, tanto aggrediresti una base patrimoniale che vale circa 5100 miliardi di euro in immobili e circa 4800 milliardi di euro in stumenti finanziari. Gli italiani sul bollo titoli reagirebbero poco, un po' di più sugli immobili, ma se ce lo chiede l'Europa e con lo spread fuori controllo ...
 
Ecco il prossimo pacchetto di sanzioni, diluito come tempistiche. Io confido che per un ipotetico embargo sul gas si amplierebbe il numero dei paesi contrari, lasciamo il taffazzismo ad altri.

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