Per Goldman Sacs la corsa dell'energia si mangerà l'1,2% del pil europeo ma in caso di riduzione delle forniture russe l'impatto, riferibile solo al gas, salirà dallo 0,6% all'1%, per toccare il 2,2% nello scenario "più avverso" di una chiusura completa dei rubinetti. La maggiore esposizione dell'economia europea a quella russa si è manifestata nella debolezza dell'euro, sceso a 1,087 sul dollaro, e nel tuffo della moneta unica sotto la parità con il franco svizzero. Niente a confronto della rotta del rublo, che le sanzioni stanno annichilendo (oggi ha toccato un minimo di 162 sul dollaro quando a inizio 2022 quotava a 75) mentre sul mercato si ritiene sempre più probabile un default del debito russo.