Journal to portfolio afterlife

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Per le imprese, piccole o grandi che siano, c’è poco da scherzare, visto che con il caro energia da qui ai primi sei mesi del 2023 sono a rischio 120mila aziende e 370 mila posti di lavoro in Italia.
E pensare che secondo gli analisti di Commerzbank, è improbabile che l’inflazione dell’Eurozona abbia già raggiunto il suo picco. Al contrario, è probabile l’indice salga ancora a settembre. Un dato ancora più alto il mese prossimo non farebbe altro che aumentare le pressioni sulla Banca centrale europea, aumentando la probabilità di un rialzo ancora più consistente la prossima settimana, vale a dire 75 punti.
 

Un paragrafo che da solo qualifica l'articolo...
Per evitare che il conflitto si ampli (e divenga una guerra mondiale, anche nucleare), le uniche armi che ha l’Occidente sono le sanzioni, la fornitura di armi all’Ucraina e le formazione dei militari ucraini nel loro uso. La Federazione Russa risponde con ricatti degni della peggiore mafia in materia di gas, aumentando il prezzo e sospendendo con vari pretesti le forniture. Attenzione: i contratti sono debitamente stipulati ed ai sensi del diritto internazionale non possono essere unilateralmente modificati.
a) le sanzioni non le ha ordinate il medico, se una medicina ha più controindicazioni che benefici, una persona sana (e sana di mente) non la assumerebbe come autoprescrizione
b) i contratti ... quelli che dicevano che non si doveva pagare il gas russo in rubli? Infatti le aziende europee non pagano in rubli ma hanno un conto presso Gazprombank (in rubli) a loro insaputa

Come reagire? In primo luogo, non da soli, anche perché per ragioni storiche l’Italia ha tra i suoi cittadini non pochi “pacifisti filo russi). Il 9 settembre ci sarà una riunione dei ministri dell’Energia dell’Unione europea (Ue) e quella sarà la sede appropriata per una risposta scegliendo un mix di varie misure: price cap europeo al prezzo del gas, stoccaggio in parte i comune, un’azione congiunta per diversificare le fonti di approvvigionamento, riconsiderazione del nucleare. Attuare queste misure prende tempo, ma in due-tre anni si può molto strada e se l’Ue è compatta la Federazione avrà il problema di trovare altri clienti per il suo gas.
c) i "pacifisti filo russi" salteranno fuori come funghi, anche ai più alti livelli, date tempo al tempo
d) il price cap non funziona in un mercato dove c'è scarsità di offerta (gas russo in fornitura limitata) e dove competiamo con i compratori asiatici per LNG
e) l'elemento chiave non sono gli stoccaggi ma i flussi di consumo - flussi in ingresso durante l'autunno/inverno
f) gli stoccaggi in comune funzionano solo se ci sarà solidarietà tra paesi europei (e voglio proprio vedere cosa succederà quando arriveremo al dunque ...)
g) tra due o tre anni sarà da vedere quanto forte la crisi energetica avrà impattato sull'economia causando una recessione in Europa, e verificare se perderemo di più noi in Europa o perderà di più la Russia non è un gioco a cui io voglio giocare (nei primi 6 mesi stiamo perdendo, ma nel lungo termine vinceremos)

Nel frattempo, occorre evidentemente trovare sollievi per le famiglie e le imprese. Ci sono varie modalità. Per la famiglie, revisione delle bollette su cui gravano molti oneri impropri (anche alcuni risalenti alla guerra d’Abissinia di circa 90 anni fa). La revisione comporta una perdita di gettito da finanziarie riducendo la spesa per bonus, redditi-di-cittadinanza e numerose altre tax expenditures. Qualcosa di analogo si può fare per le imprese. 20-30 miliardi di euro sono una somma che la Ragioneria Generale dello Stato può trovare in un bilancio con troppi elementi particolaristici, ove non proprio clientelari.
h) qui siamo arrivati al fantasy, perchè se queste cose non le ha fatte il magico Draghi, chi le dovrebbe fare?
 
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