Journal to portfolio afterlife

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Si sta concretizzando pian piano lo scenario che era stato dipinto qualche mese fa sul futuro che ci attende. La scelta dei paesi occidentali di congelare gli asset in valuta estera della banca centrale russa ha suonato una sveglia forte e chiara nelle menti dei paesi emergenti: chi non è allineato rischia di essere tagliato fuori e rapinato dal poliziotto del mondo, gli USA. Perciò i paesi detentori di energia, che sono esportatori di questa risorsa vitale per tutto il resto del mondo, ora adottano una diversa strategia rispetto ad accumulare asset nei treasury americani. Comprano oro a man bassa. E iniziano a coalizzarsi tra loro per difendere i propri interessi come si vede dall'avvicinamento tra OPEC+ e Russia, e come si vede dalla decisione di commerciare anche in valute diverse dal dollaro. Quanto a paesi come l'India, che scelgono di importare energia vitale a basso costo, chiamateli scemi: e anche loro possiedono l'arma nucleare, non dimentichiamolo. L'atteggiamento superficiale e ipocrita di superiorità morale lo lasciano ai ricchi paesi occidentali, che se lo possono permettere.
 
Secondo i dati di Rystad, la società statale russa Gazprom ha ridotto i flussi di gas verso l’Europa dai 350 milioni di metri cubi al giorno (mcm) dell’agosto dello scorso anno agli attuali 50mcm, il che si traduce in un calo dell’85% circa su base annua.

 

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