Per quanto riguarda gli sviluppi del teatro di guerra, ci limitiamo a riferire quanto scrive il
New York Times: “Gli attacchi missilistici e droni russi, che lunedì hanno ucciso almeno 19 persone in tutta l’Ucraina, sono stati traumatici e di ampia portata, ma non sono stati mortali come avrebbero potuto”.
Secondo lo spiegone del Nyt ciò sarebbe dovuto al fatto che il potenziale delle armi russe sarebbe molto in ribasso, evidenziando le scarse capacità della macchina bellica russa, l’esaurimento del suo arsenale e le ancor più scarse prospettive di vittoria.
D’altronde è dall’inizio della guerra che i media occidentali continuano a ripetere, con stolida insistenza, che i russi hanno esaurito i missili… (non si comprende da dove hanno tirato fuori quelli che stanno piovendo su tutta l’Ucraina).
Ed è allucinante affermare che le (relativamente) poche vittime siano dovute a tale fattore. Il fatto che abbiano usato missili di precisione che sono andati a bersaglio è dimostrato dai blackout che hanno registrato tutti i media. Non solo: se i russi avessero sparato missili poco manovrieri, sarebbero caduti a pioggia, provocando molti più morti.
Non si tratta di magnificare le sorti progressive della macchina bellica russa, solo di riportare che anche il Nyt ha registrato che le vittime dei raid sono state relativamente poche (anche se a ognuna di esse va data la giusta e dolorosa importanza). Nel riferirne abbiamo registrato che ciò è indice che la Russia sta frenando la propria azione: non vuole stragi, anche se inevitabili, ma disarmare l’avversario. Tale modo di procedere, peraltro, scrivevamo, denota che c’è ancora spazio per il dialogo.
E ancora: riportando lo spiegone del Nyt, si voleva evidenziare il meccanismo usato della propaganda. Se Putin è debole, allora la vittoria di Kiev è a portata di mano e la strategia adottata, di inondare di armi l’Ucraina, è corretta e va proseguita (con lucro crescente dei mercanti di armi e dei necrofori delle guerre infinite).
Se invece la macchina bellica russa è talmente forte che l’Ucraina non ha speranze di recuperare tutto il territorio perduto, non resta che trattare, evitando al popolo ucraino e al mondo ulteriori tormenti. E tale prospettiva
non può essere detta.
In fondo si tratta di un meccanismo più che banale, peraltro usato anche per la guerra del Vietnam, durante la quale i media hanno dato per anni gli americani trionfanti su tutti i fronti, fino ai giorni epifanici della sconfitta finale.