Journal to portfolio afterlife

Ancora con questa becera propaganda, e la riesumazione di proposte che andrebbero ancor più ad esacerbare la guerra economica.
Se lo è chiesto Tomi Huhtanen, il direttore esecutivo del Wilfried Martens Centre di Bruxelles, il think tank del Partito popolare europeo, in un editoriale nel quale lancia una proposta piuttosto forte e chiara: congelare per intero le riserve della Bank of Russia, pari a 640 miliardi di dollari, e utilizzare tali risorse per aiutare l’Ucraina. Per Mosca sarebbe la fine.
Naturalmente non poteva mancare la retorica bellicista del "nel lungo termine vinceremos".
“L’Ucraina sta ampiamente superando le aspettative sul fronte militare, costringendo le truppe russe a una goffa ritirata su molti fronti mentre parliamo. Solo poche settimane fa, la vittoria ucraina sembrava un risultato eccessivamente ottimista, ma diventa sempre più tangibile di ora in ora”, è la premessa.

Congelare le riserve della banca centrale russa già è stato un colpo ferale inferto alla credibilità del sistema finanziario internazionale, e l'esproprio sarebbe il suicidio finale, con la solidificazione di due blocchi economici contrapposti.
Molti paesi stanno iniziando gli scambi commerciali in valute diverse dal dollaro, molti non acquistano più treasury americani, in molti accelerano l'acquisto di oro, molti paesi vogliono entrare nel BRICS+, l'Arabia Saudita tira lo sgambetto agli Usa con la riduzione della produzione di petrolio, questo non dice niente?

Che sarebbe stata la fine della Russia l'avevo già sentita per il congelamento delle riserve, l'esclusione dallo Swift, e per le sanzioni economiche, alcuni mesi fa. E la guerra millitare non è finita. I risultati della guerra economica mondiale si sono visti, una situazione lose-lose tra Russia ed UE, dove economicamente ci rimettono tutti, chi non lo capisce è uno stolto.
 
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