Ho letto parecchie riflessioni su questo affossamento, molte che ne parlavano come "materia di scambio "
Potrei essere io l'ingenuona, per carità. Lo sono, è certo questo.
Ma secondo me, chi vede solo tatticismi presidenzialisti eccetera nel voto segreto di ieri sbaglia.
In ogni caso, chi conosce l'iter della legge sa che Zan contava fin dall'inizio sulla collaborazione di Forza Italia, addirittura il testo di legge incorporava proposte di legge precedenti che erano state presentate dai 5s, e da Forza Italia stessa.
Tutta la parte sulla questione della misoginia eccetera proveniva da un input di Forza Italia.
Ora: se dobbiamo dare retta alla questione tatticismi presidenziali, se Zan non ha considerato questo venire a mancare di FI, ha commesso un errore da dilettante.
Molto più probabile che invece l'abbia considerato e quindi che sapesse perfettamente che senza FI la legge non sarebbe mai passata.
Ma tralasciando un attimo considerazioni sul grande centro che alcuni vogliono costruire, o sul fatto che Berlusconi cerca di saldarsi all'estrema destra per diventare Presidente contando su Renzi eccetera, c'era sicuramente una parte del Senato che al DDL Zan era contrario perché quella legge, così com'è, non piaceva.
Le definizioni del primo articolo, nella prima fase di negoziazione della legge, quando la maggioranza ampia attorno a essa si stava componendo, non c'erano.
Sono state introdotte dopo. Questo ha cambiato tantissimi equilibri legati alle conseguenze della legge stessa sulla società italiana, perché adoperiamo un attimo l'onestà intellettuale, a chi è rimasta: non stiamo parlando di sciocchezze, se in una legge si definisce su quali basi ogni essere umano possiede una "identità di genere" che fino a ieri manco sapeva esistere.
Questa legge era un tentativo di sguincio di cristallizzare e statuizzare alcuni dogmi. Figuriamoci se la Sacra Madre dei dogmi la Chiesa cattolica poteva farla passare così.
Ma non è neanche intelligente attribuire ogni contrarietà alla Chiesa. Fior fior di giuristi e costituzionalisti laici e ultralaici hanno detto e ridetto che quella legge, scritta così, non solo faceva pena ma era pericolosa. Alcuni lo hanno detto in pubblico, molti di più lo hanno segnalato dietro le quinte.
Personalmente sono d'accordo: la legge faceva, oggettivamente, pena su un terreno proprio democratico elementare. Anche per il modo sleale in cui faceva scivolare una serie di dogmi ideologici nella giurisprudenza.
Averla affossata attraverso una serie di giochetti tattici, invece che per la strada della dialettica politica, manda un messaggio orrendo non alla "comunità LGBT" ... Manda un messaggio orrendo a chi ritiene che in politica conti come si lavora sui testi e sulle loro conseguenze pratiche tramite la dialettica con la società e dentro i Partiti e i Parlamenti, e non sui principi demagogici da issare come vessilli un tanto al chilo.
Sul diritto e sulla sua sostanza, e non sulla propaganda, e soprattutto sulla laicità dei diritti umani, e non sul loro dipendere da scuole di pensiero dogmatiche.
Al netto delle strategie presidenzialistiche di Berlusconi e compagnia, c'è questo elemento da considerare, anche.