Val
Torniamo alla LIRA
In attesa che i senatori esprimano i voti decisivi per la propria autosoppressione, dando il via libera alla riforma della Camera Alta firmata dal ministro Maria Elena Boschi, Palazzo Madama continuerà anche quest’anno a gravare secondo gli standard tradizionali sulle tasche dei contribuenti. E non si tratta di poco peso. Mantenere il “morituro” Senato della Repubblica, presieduto da Piero Grasso, costerà agli italiani 540 milioni 500 mila euro, cioè 500 mila euro in meno del 2014. Sono le cifre che emergono dallo schema di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare. Una spesa in gran parte coperta dalla dotazione finanziata dallo Stato attraverso il ministero dell’Economia e pari a 505 milioni 360 mila euro. Il restante (poco più di 35 milioni) pagato invece da Palazzo Madama con mezzi propri. Con un dettaglio da sottolineare: la gran parte delle risorse se ne andrà per la spesa corrente, necessaria ad assicurare il funzionamento della macchina. Una voce che da sola, per il 2015, vale oltre 316 milioni, un po’ meno dei 343 dell’anno precedente.