LA GENTE CHE HA ROVINATO QUESTO MONDO HA LA CRAVATTA, NON I TATUAGGI.

Tutti beoti questi ? .......non penso.

Ecco i primi firmatari:

Nicola Acocella, Marco Albeltaro, Vittorio Angiolini, Alberto Asor Rosa, Gaetano Azzariti, Michele Bacci, Andrea Bajani, Laura Barile, Carlo Bertelli, Francesco Bilancia, Franco Bile, Sofia Boesch, Ginevra Bompiani, Sandra Bonsanti, Mario Bova, Giuseppe Bozzi, Alberto Bradanini, Alberto Burgio, Maria Agostina Cabiddu, Giuseppe Campione, Luciano Canfora, Paolo Caretti, Lorenza Carlassare, Loris Caruso, Riccardo Chieppa, Luigi Ciotti, Pasquale Colella, Daria Colombo, Michele Conforti, Fernanda Contri, Girolamo Cotroneo, Nicola D’Angelo, Claudio De Fiores, Claudio Della Valle, Ida Dominijanni, Angelo D’Orsi, Roberto Einaudi, Vittorio Emiliani, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Vincenzo Ferrari, Maria Luisa Forenza, Patrizia Fregonese, Mino Gabriele, Alberto Gajano, Giuseppe Rocco Gembillo, Roberto Giannarelli, Paul Ginsborg, Antonio Giuliano, Fabio Grossi, Riccardo Guastini, Monica Guerritore, Elvira Guida, Leo Gullotta, Alexander Hobel, Elena Lattanzi, Paolo Leon, Antonio Lettieri, Rosetta Loy, Paolo Maddalena, Valerio Magrelli, Fiorella Mannoia, Maria Mantello, Ivano Marescotti, Annibale Marini, Anna Marson, Federico Martino, Enzo Marzo, Citto Maselli, Stefano Merlini, Gian Giacomo Migone, Giuliano Montaldo, Tomaso Montanari, Paolo Napolitano, Giorgio Nebbia, Guido Neppi Modona, Diego Novelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Oldoni, Moni Ovadia, Alessandro Pace, Valentino Pace, Antonio Padellaro, Giovanni Palombarini, Giorgio Parisi, Gianfranco Pasquino, Valerio Pocar, Daniela Poggi, Michele Prospero, Alfonso Quaranta, Antonella Ranaldi, Norma Rangeri, Ermanno Rea, Giuseppe Ugo Rescigno, Marco Revelli, Stefano Rodotà, Umberto Romagnoli, Gennaro Sasso, Vincenzo Scalisi, Giacomo Scarpelli, Silvia Scola, Giuseppe Sergi, Tullio Seppilli, Toni Servillo, Salvatore Settis, Armando Spataro, Mario Tiberi, Alessandro Torre, Nicola Tranfaglia, Marco Travaglio, Nadia Urbinati, Gianni Vattimo, Daniele Vicari, Massimo Villone, Maurizio Viroli, Mauro Volpi, Roberto Zaccaria, Gustavo Zagrebelsky, Alex Zanotelli.
 
Era un falso allarme: l’ordigno che ha fatto scattare l’allarme ed evacuare immediatamente i 75mila dell’Old Trafford di Manchester poco prima dell’ultima di Premier League tra lo United e il Bournemouth era “un dispositivo da addestramento”, dimenticato in una toilette dello stadio da un’azienda privata durante una precedente esercitazione antiterrorismo con cani anti-esplosivo.
Un dispositivo che gli esperti hanno definito “incredibilmente realistico ma non funzionante”: somigliava molto a un ordigno vero e proprio, insomma, ma non era una bomba.
L’ammissione arriva dalla polizia ed è stata rivelata dalla Bbc, che ha riportato anche le parole del sindaco di Manchester Tony Lloyd, che chiede una inchiesta urgente per far luce su quello che non ha esitato a definire un vero e proprio “fiasco”. “E’ inaccettabile”, ha affermato Lloyd, chiedendo sia fatta piena luce per scoprire come questo sia successo, perché è successo e chi ne è responsabile.
 
Questa è l'Italia da combattere


ROMA- Ivana Vaccari, informa il Corriere della Sera, avrebbe vinto la sua causa con la Rai, almeno in primo grado. Il giudice del lavoro secondo la notizia riportata dal quotidiano milanese avrebbe condannato la Rai a pagare alla Vaccari un risarcimento in denaro pari a un milione di euro. Un milione! Tondo, tondo.

Il peccato della Rai, dell’azienda di cui la Vaccari era ed è dipendente?

Il “demansionamento”.

Cioè nella stragrande maggioranza dei casi riguardanti i giornalisti il passaggio appunto da una mansione all’altra.
Principio di tutela contro eventuali, e rare, punizioni “politiche” che si è tradotto e incistato, soprattutto in Rai, nell’imbullonamento a vita nella qualifica, sede, conduzione conquistate.
Non importa se sono passati decenni e sei invecchiato, non importa devi restare a “condurre”.
Non ci può essere più bravo e più adatto di te, se ti spostano o sostituiscono tu vai dall’avvocato specializzato e quello va dal giudice del lavoro che gli e ti dà ragione e soldi.
 
ROMA – Il primo trapianto di pene è stato eseguito con successo negli Stati Uniti.
Il paziente Thomas Manning, corriere di una banca di 64 anni, aveva perso il pene a causa di un tumore.
All’uomo, a cui il membro era stato amputato, è stato trapiantato il pene da un donatore deceduto
 

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